"Afonia" Dal Nuovo Mondo (1 Viewer)

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Trattando di arte, questa "meraviglia" non può mancare. La foto (a Santiago) mostra uno dei vecchi colossi americani in servizio come taxi/autobus, lo chiamano psicorre, o pissicorre, boh. Sono di vari colori. e non capisco come riescano a pagare il combustibile senza rimetterci (lo capisco sì, se guardo le nuvole nere che si lasciano dietro e penso a come l'economia di Cuba consista nell'arrangiarsi). Caratteristica comune: fanno un fracasso che neanche l'Etna quando sta incazzato.

Una corsa urbana costa da 15 a 40 centesimi. I rari autobus veri e propri costano di meno.
 

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Posto infine le foto delle nuove ospiti, le statuette della Santeria comprate a questo giro. Ricordo che il loro prezzo va da 1 a 2 € Quella singola è il Guerriero (a cavallo), delle altre a sinistra si notano varie versioni di San Lazaro, a destra la novità di San Judas Tadeo (fu un apostolo di Gesù), mai visto prima. Il suo corpo è sepolto in San Pietro.
La piò grande è San Rocco (Eleguà, se ben ricordo, nella Santeria)

San Giuda Taddeo, il santo dell'impossibile, famoso per la sua competenza di servo celeste,per migliaia di fedeli in America Latina e in Europa, è stato lentamente rinominato tra i cubani come "patrono dei visti", :-D un miracolo per il quale i devoti dell'isola ogni anno lo cercano con grande devozione. Salute, amore, lavoro, alloggio, sono preghiere comuni a San Giuda o qualsiasi altro dei santi considerati miracolosi a Cuba, ma all'avvocato dell'impossibile, per 40 anni, anche i cubani hanno iniziato a pregare con interesse speciale per la concessione di visti per lasciare il paese. I fedeli più anziani raccontano la parrocchia di San Giuda, situata nel centro dell'Avana, che all'inizio della rivoluzione, negli anni '60, un uomo chiese al santo l'aiuto per ottenere un visto, emigrato negli Stati Uniti e Ha promosso un culto che ha anche una chiesa a Miami. tempio Avana, dedicato esclusivamente alla St. Jude a Cuba, ha ospitato nel corso degli anni un fervore unica e stipiti ogni 28 ottobre con migliaia di visitatori da tutta l'isola, un sintomo che secondo padre Angelo Cuevas, capo della parrocchia per sette anni, funziona come un indice sociologico di ciò che il paese sta vivendo Spagnolo, 62 anni e membro dell'ordine Escolapios, Padre Cuevas pensa che l'enorme aiuto alla chiesa sia la risposta alla crisi o alle situazioni che la città sta avendo . Il parroco afferma che la ricerca di consolazione religiosa, di speranza, aiuto o qualcosa di cui trarre beneficio, è dimostrata dal travolgente afflusso di fedeli e devoti alla chiesa per pagare promesse o chiedere favori molto diversi. CONTEGGIO DEI MIRACOLI La fede popolare assicura che San Giuda sia conforme, ma bisogna sapere cosa ha fatto, una convinzione che giustifica tutte le storie di miracoli disperati che infestano il suo tempio. Quest'anno, per celebrare la sua giornata a Cuba, un'intera famiglia ha partecipato a ringraziarlo perché alcuni amici intimi erano appena partiti per gli Stati Uniti; un bambino gli chiese di incontrare sua madre in Spagna; una donna ha cercato conforto in preghiera perché suo fratello ha lasciato l'isola in modo pericoloso. Generalmente i fedeli portano gladioli, candele e offerte particolari come una ciocca di capelli, una croce, una catena o un vestito. Ci sono resoconti di persone che lo visitano prima di partecipare a un'intervista nella sezione interessi per recarsi negli Stati Uniti, o presentarsi per un visto in un'ambasciata, o per chiedere un permesso al governo cubano di lasciare il paese. Su Internet è anche possibile trovare messaggi di cubani che ringraziano il santo per il suo intervento o con più richieste politicizzate, come il cambio di regime sull'isola. FESTORE RELIGIOSO A partire dagli anni '90, in concomitanza con la profonda crisi economica e sociale che il paese ha vissuto dopo la caduta del blocco socialista, Cuba ha sperimentato una sorta di scoperta religiosa che ha aperto nuove strade nel complesso rapporto che si è stabilito tra religione e religione. rivoluzione. Secondo una ricerca del Dipartimento di Studi Socio-Religiosi, collegata al Ministero della Scienza e della Tecnologia dell'isola, l'85% della popolazione cubana, con 11,2 milioni di abitanti, ha qualche sentimento religioso. Da parte sua, la Chiesa cattolica cubana stima che circa il 60% della popolazione sia battezzata, ma il numero di praticanti è difficile da definire in una società in cui il sincretismo religioso, un misto di culto yoruba e cattolico, è comune il paese La realtà è che i loro santi cattolici, i loro orishas africani (dei) o il loro particolare dio, i cubani hanno imparato a chiedere favori: da una casa a un visto. Padre Angelo Cuevas mette in evidenza che ?? oltre il perseguimento di miracoli, ognuno di noi ha un desiderio religioso che non può essere negata e abbiamo bisogno di aggrapparsi a qualcosa e noi tenere, in situazioni di familiare, sociale, i conflitti di instabilità ??. Tuttavia, l'effervescenza religiosa degli ultimi anni a Cuba è peculiare, precisamente, perché ha integrato la convinzione spirituale con l'ampio spettro di bisogni materiali della società cubana. La percentuale di EFE della popolazione cubana, di 11,2 milioni di abitanti, ha qualche sentimento religioso

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Una novità di questo giro è l'acquisto di maschere in cartapesta per bambini (sono in effetti piccoline). Colorate a mano con vivacità, rappresentano il lupo, il coccodrillo, il pappagallo e il gatto, ma c'erano anche soggetti che ho sdegnosamente rifiutato, quali Mickey Mouse o l'Uomo Ragno :mbe:
Il costo fu di 15 pesos l'uno, praticamente 50/55 centesimi di euro. Mi divertono, hanno un piglio artistico interessante e tutto sommato penso che se un giorno qualcuno ne vorrà lo costringerò a pizza&birra :ciapet:

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Questi invece sono i cavallini in legno "da sogno" su cui galoppano i bimbetti che non posso portare per eccesso di peso e volume

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Qui anche la foto dei tre lavoretti su carta che ho preso da un pittore anziano a 3 € l'uno, più che altro per motivi umano/cultural/personali (mi ricordava quando al posto suo c'ero io ...).
Lui si chiama Omar Suarez: in effetti sono lavori che hanno addirittura qualcosa di respingente, un po'come mangiare cioccolato con l'insalata, pur non essendo privi di qualità coloristiche. Vabbè.
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Cuba: itinerario a piedi nel cuore della Habana Vieja
di Francesca Spanò
Strade acciottolate e in lontananza echi di musiche ritmate, mentre gli edifici, illuminati dai caldi raggi del sole, si vestono di sfumature brillanti e si accendono di colore. Questo è il cuore de L’Avana (La Habana Vieja), dove la tradizioni si perdono ancora nel passato e alle auto d’epoca si contrappongono balli tipici, dimore coloniali e il sorriso immancabile dei più anziani che sorseggiano rhum, con il sigaro locale in mano. Il tour nella sua parte storica, traccia un cammino diviso in un dedalo di viuzze che attraversano un nucleo di sette isolati per due, restaurato, a formare un romboide. Le principali piazze sono agli angoli e i gioielli architettonici non si contano, distribuiti su diversi percorsi spesso pedonali. Attenzione però: il caldo, a volte, può essere opprimente, quindi meglio intraprendere il giro di mattina.

Cosa vedere, dove andare

La passeggiata può iniziare dall’angolo sud-ovest di Plaza de Armas: su Calle Obisco spiccano case coloniali con balconi lignei, portoni in mogano e architettura particolare. Sulla stessa strada, al numero 119, c’è una libreria che rappresenta la casa più antica della città, proprio accanto al Museo de la Orfebreria, che espone manufatti in argento. Raggiungendo Calle Oficios si incontra la Casa de los Arabes, dedicata alla cultura araba a Cuba. Di fronte, invece, ecco il Deposito del Automovil che espone auto d’epoca. Proseguendo fino a la Plaza de San Francisco.

Andar per dimore coloniali

Le più belle de la Habana Vieja si trovano nell’isolato di fronte alla Iglesia y Convento de San Francisco de Asis. Tra queste spicca la Galeria Carmen Montilla Tinoco con facciate verde chiaro e rosa pallido. In zona c’è anche il Museo Palacio de Gobierno con un atrio neoclassico che prende luce dalle vetrate policrome. Ha ospitato nel tempo la Camera dei Rappresentanti, il Ministero dell’Istruzione e il Consiglio Comunale. Oggi espone oggetti storici.

Tra musei e curiosità

Da non perdere è certamente uno sguardo al Coche Presidencial Mambi, un antico vagone ferroviario presidenziale, che occupa lo spazio tra il Convento prima citato e la Antigua Camara. Superata Plaza Veja, ci si può dirigere verso il Museo del Chocolate, per provare diverse varietà artigianali. Se cercate una zona di sicuro effetto, il vostro indirizzo è la Casa de la Obra Pia, nell’omonima via, dalla facciata giallo chiaro e crema, che risale al Cinquecento. Apparteneva a un uomo buono, le cui opere caritatevoli hanno dato il nome alla strada. Sempre sullo stesso tema, chi ama la cultura africana, può visitare a Calle Obisco, Casa de Africa. In zona, altre esposizioni interessanti sono quelle del Museo del Tabaco, a Calle Mercaderes, sopra alla Casa del Tabaco, con oggetti a tema e, soprattutto, la curiosa Maqueta del Centro Historico che espone un modello in scala 1:500 de La Habana Vieja. E, ancora, se avete tempo non perdete la possibilità di fermarvi all’Hotel Ambos Mundos e salire alla Camera 511 dove soggiornò Hernest Hemingway e vi scrisse Per chi suona la campana. Per concludere il giro, dirigetevi verso Plaza de la Catedral, continuate verso Calle San Ignacio che sfocia in Calle Tacon. Questa strada rappresentava il confine de La Habana Vieja e ancora oggi corre parallela ai resti delle mura fortificate della città. Prima di tornare in hotel, infine, dare una occhiata alla facciata barocca del Seminario de San Carlos y San Ambrosio, gesuita, fondato nel 1774 ma oggi chiuso al pubblico e al caratteristico mercato dell’artigianato che si allunga fino alla plazuela all’incrocio fra Tacon e Empedrado.
Lo so. Sono un brontolone. E posto questo estratto dalla rubrica VIAGGI del Gazzettino per segnalare che scrivere così significa assassinare.
Assassinare il buon italiano, la logica mentale, il piacere di girare il mondo. Pessima letteratura, insomma, da falò.
Basta analizzare un poco. L'inizio con quegli echi in lontananza, ad indicare atmosfera sognante, con gli edifici che si vestono di sfumature brillanti, che neanche Liala scriveva così. Segue una somma di banalità, di cartoline, il solito dedalo di viuzze (ma l'hai mai usata la parola viuzza in vita tua?), il cicaleccìo di una incapace."Di fronte, invece (inveceeee???) ecco ..." Ah sì, ecco, ti sei girato di colpo, eh, attento al torcicollo. Tutta una sequenza di "si incontra" "proseguendo" "raggiungendo" "superata", c'è persino una strada che corre, sì, corre, magari ha perso l'autobus ... ma, cara, vai a fare la tassista, non la guida turistica.
Poi la chicca, il capolavoro immancabile: il DA NON PERDERE, come scrive la nostra guida per il turista-bambino, i cui piaceri divengono obblighi, perché il turismo è un'industria, si sa ... Di passaggio, quel vagone non l'ho mai visto e ora certamente non lo vorrò mai più vedere. Un vagone!
Poi, per dimostrare al mondo che siete dei cretini, andrete di corsa all'Hotel Ambos Mundos pregando il cameriere semiaddormentato di farvi vedere la camera 511, quella dove ruttò Hemingway. Un vagone, una camera, un modellino di città ... 'aspita che turismo 'ulturale. Demente, brutto, da perdere. :sad:
Non ce l'ho con te, Francesca Spanò.

E invece sì.
Uff.
 

mantegna

Forumer attivo
Ma poverina, l'hai uccisa, c'è molto di peggio in giro, spendiamo anche una parola buona per lei.
Ha parlato di un bel posto, l'Habana vieja è un patrimonio mondiale dell'umanità, ci stanno gli accenti un po' retorici, chi non ha mai visto rimane stupito.
Certo non ha colto l'atmosfera, molto superficiale il suo modo di vedere, quasi che stesse guardando le immagini su un video. Al massimo può essere materia per una guida turistica come hai scritto.
 

Heimat

Forumer attivo
Ma poverina, l'hai uccisa, c'è molto di peggio in giro, spendiamo anche una parola buona per lei.
Ha parlato di un bel posto, l'Habana vieja è un patrimonio mondiale dell'umanità, ci stanno gli accenti un po' retorici, chi non ha mai visto rimane stupito.
Certo non ha colto l'atmosfera, molto superficiale il suo modo di vedere, quasi che stesse guardando le immagini su un video. Al massimo può essere materia per una guida turistica come hai scritto.
Mantegna, probabilmente prima di scrivere, Baleng, era passato dalla lettura dell'altro forum e quindi in uno stato di "leggera" alterazione.:-D
 

baleng

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Vedi l'allegato 502046

Trattando di arte, questa "meraviglia" non può mancare. La foto (a Santiago) mostra uno dei vecchi colossi americani in servizio come taxi/autobus, lo chiamano psicorre, o pissicorre, boh. Sono di vari colori. e non capisco come riescano a pagare il combustibile senza rimetterci (lo capisco sì, se guardo le nuvole nere che si lasciano dietro e penso a come l'economia di Cuba consista nell'arrangiarsi). Caratteristica comune: fanno un fracasso che neanche l'Etna quando sta incazzato.

Una corsa urbana costa da 15 a 40 centesimi. I rari autobus veri e propri costano di meno.
Piccola :-D novità.
Il governo cubano ha bisogno di denaro. Perciò hanno proibito a maggio il commercio clandestino di carburante (veniva al 40% del prezzzo ufficiale). Ora muoversi costa molto di più, ci sono proteste per il costo degli spostamenti in bus/camion, il traffico fuori città è grandemente diminuito, le corse verso i paesi vicini si sono diradate e la gente si insardina* nei pochi mezzi a disposizione.

* audace neologismo che non sto a spiegare :melo:
 

baleng

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Trump ha quasi bloccato i viaggi degli americani e molto altro. Infatti persino gli spettacoli di canto e ballo, dal vero o in TV, vengono sempre preceduti dal rituale fervorino di attacco alla legge Helms-Burton, “legge disumana” con cui gli USA (del “buon” Clinton, eh!, Trump ha solo smesso di sospenderne gli effetti) in realtà vorrebbero che il gigantesco furto di massa subito a Cuba venisse quantomeno in parte riconosciuto e risarcito.
Se fossero i cubani al posto di Trump e Trump al posto dei cubani, tale restituzione sarebbe un “sacrosanto diritto del popolo”. Tant’è.

Da Wikipedia

La legge Helms-Burton
Tale legge, del 1996, aggrava l'embargo stabilendo che gli Stati Uniti ritireranno tutti i finanziamenti verso le organizzazioni internazionali che violeranno l'embargo e annullerà le importazioni verso quei paesi che effettueranno traffici con Cuba nella stessa misura delle importazioni da questi effettuate.
 

baleng

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L'assalto alla caserma Moncada è un evento della rivoluzione cubana, avvenuto il 26 luglio 1953 e convenzionalmente indicato come l'avvenimento che diede inizio ai fatti svoltisi nello Stato durante gli anni Cinquanta (Wikipedia).
Da qui ha origine la festa nazionale del 26 luglio (c'è pure il carnevale a Santiago, cui non ho mai voluto essere presente).
Ho già citato l'odiosa figura del monello/pupazzo che ricorda l'avvenimento e che il regime usa a 360° come simbolo della Revoluciòn, quale richiamo "educativo" (cioè indottrineggiante) .per i bambini

Eccolo
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Il pupazzo è il vero simbolo del governo dittatoriale perché: sorride, ma in testa c'ha la propaganda; fa un segno positivo con la mano, però il dito pare infilato in bocca:(infatti, molti cubani, e soprattutto cubane, hanno un vero e proprio vizio, quello di succhiarsi il pollice in ogni situazione e soprattutto di notte. (La cosa si può notare dai due incisivi superiori, che in basso mostrano, in quel caso, una apertura come un lambda greco, così, solo ad angolo ottuso).

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Inoltre, nonostante il sorrisino, la sua mano è pur sempre posata sul coltello da pirata, e lascia così trapelare le vere intenzioni del governo simboleggiato, sempre pronto a sbudellarti, per dirla gentilmente.
Al Chaguito hanno pure intitolato un biscotto, da cui ho tratto l'immagine

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Gli hanno anche dato una famiglia, moglie e due marmocchi, maschio e femmina, e ad ogni sabato li gonfiano giganteschi bloccando il traffico per le bancarelle di Piazza di Marte. Un giorno che mancò improvvisa la corrente per il compressore, il turista si godette la vista dei quattro mafiosetti semisgonfi, piegati in due su sé stessi che parevano ubriachi o affetti da diarrea: uno spettacolo, tipo “la fine di un regime” :clap:

PS purtroppo in quel momento non avevo lo smartphone con me, questa è una foto dell'anno scorso.

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