AFFARONE casale in umbria tutto in pietra (1 Viewer)

ricpast

Sono un tipo serio
carino ma per veri amatori del genere....
è in mezzo al nulla del nulla....

ha qualche impianto energie alternative?

in bocca al lupo...vendere adesso cose di qs genere credo sia davvero un'impresa...
 

porchetto

la casa non fallisce
Più conveniente oggi investire nelle cascine umbre

Il mercato dei casali di campagna, in Umbria, mostra una domanda in forte calo, ma, paradossalmente, per i mesi a venire, questa può essere un'occasione imperdibile in termini di competitività con altri territori limitrofi, oggi più forti. Per un nuovo ritorno agli investimenti immobiliari in terra umbra.
«Da un anno, il volume dell'invenduto ha raggiunto proporzioni vaste e, sempre rispetto alla prima metà del 2011, il volume d'affari si è ridotto di almeno il 40%», sostiene Umberto Valentini, consulente dell'Immobiliare Impero, di Perugia. Scendono anche i prezzi: «Dalla fine del 2010, tra il 20 e il 30 per cento». Secondo gli immobiliaristi attivi tra le province di Perugia a Terni, il mercato avrebbe però carte in regola per risalire presto la china. Ciò accadrebbe proprio in virtù dei prezzi abbordabili, rispetto a quelli dell'Alto Lazio e, soprattutto, della Toscana. È eloquente il confronto con il mercato dei casolari di quest'ultima regione meta preferita degli stranieri: le quotazioni dei casolari umbri risultano infatti tra il 30 e il 50% più basse.
Sempre rispetto a quelli toscani, i casali sparsi nel cosiddetto "cuore verde d'Italia", presentano alcune differenze dimensionali e architettoniche. Le metrature degli interni sono più ridotte, anche di un buon 30%, e si collocano mediamente in un range tra i 120 e i 400 metri quadrati. Tale spazio si divide su due livelli (un piano terra e un primo piano), collegati dalla scala esterna in pietra, culminante in un piccolo patio. Anche il terreno circostante, in genere coltivato, è meno vasto di quello che attornia i rustici della Toscana: le medie vanno da un minimo di mezzo ettaro a non più di 3 ettari. Un "buen retiro" con queste dimensioni, già ristrutturato, stando sempre alle indicazioni degli operatori del mattone, si pone in un ventaglio di prezzi non superiore a 1 milione di euro. «Proprio questa fascia di mercato sta scontando una dura débâcle, dovuta soprattutto alle rivendite dei proprietari inglesi, fino a qualche anno fa gli investitori stranieri più assidui in Umbria», spiega Adolfo Giovannelli, contitolare a Spoleto dell'agenzia Casa Italia International, referente italiana del network Luxury Real Estate.
Tra le contrade scelte dagli acquirenti europei, oggi soprattutto olandesi e tedeschi, e del Centro-Nord Italia, tirano quelle della Valle del Tevere, attorno a Assisi e Todi, e del quadrante occidentale della regione, con l'area di Orvieto a fare da traino. Decisiva, in queste zone, la combinazione tra il blasone storico delle città, rappresentato dai duomi gotici, il grado di pulizia estetica e di ordine del paesaggio in cui il casale è inserito e la facilità di raggiungimento dei principali snodi e vie di collegamento, a cominciare dall'autostrada A1.
«Che si tratti di acquirenti esteri o italiani, ormai la attuale disponibilità media di spesa per un casale in Umbria non supera i 2mila euro al metro quadrato», dice Paola Berlenghini, delegata regionale della Fiaip per il settore turistico. Se fino a qualche anno fa le pretese dei proprietari potevano anche toccare i 4mila euro al metro quadrato, oggi il mercato si sta riassestando su quotazioni più realistiche». Assisi e Todi si confermano, comunque, tra le località con le punte di prezzo più elevate.
Nella città di San Francesco «un casale ristrutturato affacciato sul panorama che include anche il prospetto del Duomo, può arrivare a costare oltre 3mila euro al metro quadrato: un prezzo simile alle quotazioni degli appartamenti nel centro storico, dove però il movimento delle compravendite rimane decisamente più dinamico, in virtù del richiamo turistico-religioso della città», argomenta Francesco Paparelli, responsabile dell'Immobiliare Urbis.
Di poco più bassi, i prezzi tra le campagne di Todi. «La spesa per un rustico va da 450mila a un massimo di 600mila euro», indica Sara Mammarella, titolare dell'Immobiliare Tuder. Vendere a prezzi più cari, pur suggeriti dalle peculiarità dei paesaggi, significa rischiare di far incagliare le trattative che non solo a Todi, si concludono ormai in un lasso di tempo tra i 15 e i 24 mesi.
Nell'ordine delle quotazioni più sostenute, segue la campagna di Spoleto, dove, «le richieste per soluzioni non ristrutturate oscillano tra i mille e i 1.500 euro al metro quadrato, mentre quelle riattate vanno dai 1.800 fino a 2.800 euro», indicano all'immobiliare Marinangeli. In Umbria, la spesa indicativa per un casale ancora da sistemare, va dai 500 ai 1.500 euro al metro quadrato. Ma, una ristrutturazione a regola d'arte, specie se l'immobile si trova nelle vicinanze dei più rinomati centri antichi, può incidere fino a 1.800 euro al metro.
Trai le tue conclusioni :cool:
un bell'intervento copiato da un altro forumista
 

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