Affari e scoperte: mercatini, negozi, aste, eredità ... (13 lettori)

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Due opere più piccole, come detto, di Corrado Balest (1923-2016) e Paolo Tessari nato a Venezia. Si è diplomato nel 1971 con Alberto Viani all'Accademia di Belle Arti, assumendo alla fine dello stesso anno l'incarico d'insegnamento all'Accademia di Urbino e qualche anno dopo sarà chiamato ad occupare la prima cattedra di pittura all'Accademia veneziana. Il lavoro qui riprodotto mi è abbastanza simpatico. Aggiungo che Tessari abitava in fondo alla mia via e talvolta lo si vedeva passare con i suoi fiammiferi giganti (era un periodo pop) e anche con le sagome dei soldatini.
Corrado Balest (1923-2016)
Balest nasce nel 1923 a Sospirolo (Belluno).
Si trasferisce a Venezia poco prima della fine dell’ultima guerra, e vi frequenta l’Accademia di Belle Arti, studiando sotto la guida del maestro Guido Cadorin fino al 1950, allorché inizia la sua autonoma attività professionale inaugurata con la personale alla Bevilacqua La Masa.
Ha realizzato inoltre acqueforti a illustrazione di testi poetici e letterari, tra gli altri, di Diego Valeri e Carlo della Corte (anni settanta), di Virgilio (Tre Egloghe del 1971), di Fernando Bandini (1981 e 1989), di Grytzko Mascioni (1982), di Andrea Zanzotto (1989), di Tiziano Rizzo (1995).
Negli anni ottanta ha insegnato pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia, ha ottenuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti. Nel 2003 gli è stata dedicata una mostra monografica a Ca’Pesaro – Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia.

Opere di Balest si conservano in numerosi musei stranieri e italiani (tra questi il Puskin di Mosca, l’Ermitage di Pietroburgo, l’Albertina di Vienna, la Galleria d’Arte Moderna di Zagabria, la Galleria Internazionale d’Arte Moderna di Venezia, la Galleria Querini Stampalia di Venezia, il Civico Museo di Vicenza, il Gabinetto di disegni e stampe dell’Istituto di Storia dell’Arte dell’Università di Pisa, il Museo Rizzarda di Feltre ecc.), nonché in svariate collezioni private sia in Italia che all’estero.
Insomma, opere di Insegnanti dell'Accademia che al di fuori del veneziano poco sono noti, e, come per gli altri più sopra, direi anche giustamente. Tutte queste opere e quelle del mese scorso facevano parte di una cartella/collezione di qualcuno che era molto attivo nell'ambiente veneziano, forse in Venezia Viva, dove c'era Enzo De Martino. L'associazione, che produsse molte grafiche, ma, secondo me, poca arte, nacque sotto i miei occhi quando avevo 20 anni; avrei potuto partecipare, ma, per fortuna, iniziava allora l'epoca dei miei viaggi e non volli un condizionamento così forte.

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giustino

Art is looking for you
Cannato.
Dai Sinti ho si comprato, ma 9 fogli di grafica (7 da 50x70, 2 50x35) moderna, in pratica quelli che non avevo preso la volta scorsa, solo che ora ho avuto il prezzo giusto: 100 € per tutti e nove. Autori: Hollesch, Alzetta, Sandberg, Becheroni, Tessari, Balest, Trubbiani, Soffiantino e Liselotte Höhs. E nemmeno ho preso il foglietto a 5, ma 4 foglietti 800 soggetto Venezia o Padova, a 10 l'uno (però per conto terzi). Più avanti le immagini.
L'acquisto più felice fu forse il primo, 4 voll. di fumetti come nuovi, usciti anni fa con Repubblica per 4,90, a un euro l'uno. Asterix, zio Paperone, Jeff Haxke e Sturmtruppen, 1 euro l'uno per gli ozi estivi :)
Ognuno ha la sua tabe. :rolleyes:

Complimenti. Autori, quelli che ho evidenziato piuttosto conosciuti anche a livello nazionale. Negli anni '70 andavano per la maggiore. Specialmente Trubbiani che era costantemente presente nelle mostre e riviste d'arte.
Giacomo Soffiantino in quel di Torino era estremamente apprezzato ed aveva un seguito di allievi che lo stimavano anche per le sue doti di docente. Nel 1986 ebbe la gentilezza di accettare di partecipare alla mostra "Cercato e trovato" da me organizzata e successivamente ho anche esposto insieme a lui perchè facevamo parte della stessa Galleria (Arteregina). Ho sempre avuto un grande rispetto per la sua persona ed il suo lavoro ineccepibile in qualità tecnica anche se, visto in retrospettiva, un pò troppo ripiegato in se stesso, introverso, chiuso così com'è il carattere di molti piemontesi. E questo non gli ha consentito di fare il grande salto.
 

baleng

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Complimenti. Autori, quelli che ho evidenziato piuttosto conosciuti anche a livello nazionale. Negli anni '70 andavano per la maggiore. Specialmente Trubbiani che era costantemente presente nelle mostre e riviste d'arte.
Giacomo Soffiantino in quel di Torino era estremamente apprezzato ed aveva un seguito di allievi che lo stimavano anche per le sue doti di docente. Nel 1986 ebbe la gentilezza di accettare di partecipare alla mostra "Cercato e trovato" da me organizzata e successivamente ho anche esposto insieme a lui perchè facevamo parte della stessa Galleria (Arteregina). Ho sempre avuto un grande rispetto per la sua persona ed il suo lavoro ineccepibile in qualità tecnica anche se, visto in retrospettiva, un pò troppo ripiegato in se stesso, introverso, chiuso così com'è il carattere di molti piemontesi. E questo non gli ha consentito di fare il grande salto.
Tutto vero quanto scrivi. Dico solo: peccato che il mercato li stia asfaltando. Già la grafica soffre del suo, poi il gusto aspro degli anni 70 deve aver provocato un rifiuto globale da parte di un mondo che, partito dalla Milano da bere, è passato attraverso droghe, movidas, discoteche alla ricerca di un piacere rapido che non faccia pensare :stop: . L'esatto opposto, insomma. Come ho scritto, non mi entusiasmano affatto, però documentano tutto un periodo e qualcosa di buono vi si può sempre trovare.
A chi intendesse speculare dico però: non fate come me. Andare contro il gusto del pubblico è come andare contro il mercato in borsa: lo puoi anche fare, ma devi scegliere con cura maniacale. Tanto per dire, si veda come il primo Ottocento, in grafica, te lo tirino dietro a quintali.
 

Anticaglia74

Nuovo forumer
Ho trovato tra le carte di mio padre quest' opera di cui non so assolutamente nulla.
Sembra acquarello e tempera (?) su carta abbastanza rigida. E' firmata e numerata a matita ma non riesco a decifrare il nome.
E' rimasta per anni in un tubo per disegni quindi la carta è un po' piegata.
disegno.jpg

Qualcuno sa dirmi cosa sia ??
Grazie
 

giustino

Art is looking for you
Ho trovato tra le carte di mio padre quest' opera di cui non so assolutamente nulla.
Sembra acquarello e tempera (?) su carta abbastanza rigida. E' firmata e numerata a matita ma non riesco a decifrare il nome.
E' rimasta per anni in un tubo per disegni quindi la carta è un po' piegata. Vedi l'allegato 566015
Qualcuno sa dirmi cosa sia ??
Grazie
E' un multiplo, probabilmente una litografia numerata LII/XC cioè esemplare n. 52 su una tiratura di 90.
La firma è di difficile decifrazione.
 

Anticaglia74

Nuovo forumer
Grazie per la risposta, proverò a fotografare meglio la firma.
Può essere che le pennellate in grigio siano state apposte dall'autore in un secondo tempo? In foto non si nota ma sono traslucide e in rilievo rispetto al resto del disegno.
 

Pink Cat

Forumer attivo
Tutto vero quanto scrivi. Dico solo: peccato che il mercato li stia asfaltando. Già la grafica soffre del suo, poi il gusto aspro degli anni 70 deve aver provocato un rifiuto globale da parte di un mondo che, partito dalla Milano da bere, è passato attraverso droghe, movidas, discoteche alla ricerca di un piacere rapido che non faccia pensare :stop: . L'esatto opposto, insomma. Come ho scritto, non mi entusiasmano affatto, però documentano tutto un periodo e qualcosa di buono vi si può sempre trovare.
A chi intendesse speculare dico però: non fate come me. Andare contro il gusto del pubblico è come andare contro il mercato in borsa: lo puoi anche fare, ma devi scegliere con cura maniacale. Tanto per dire, si veda come il primo Ottocento, in grafica, te lo tirino dietro a quintali.
E quando ti dicevo io che certa grafica te le tirano dietro, mi hai preso in giro .....
Baleng ha scritto: " Tanto per dire, si veda come il primo Ottocento, in grafica, te lo tirino dietro a quintali. "

Confermo comunque, siamo a circa 0.1 euro a pagina, all'ingrosso, e a pochi euro per pagina singola.
E anche con i tuoi acquisti ultimi, siamo al solo costo della carta, o giu' di li' :tristezza:
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
A
Grazie per la risposta, proverò a fotografare meglio la firma.
Può essere che le pennellate in grigio siano state apposte dall'autore in un secondo tempo? In foto non si nota ma sono traslucide e in rilievo rispetto al resto del disegno.
A me sembra piuttosto una serigrafia (qui cambia poco) il nero soprattutto. L'effetto che nomini potrebbe essere di serigrafia densa (bluastro spento) ovvero serigrafia liquida o tempera a mano sul rossastro. PV DC potrebbe significare ProVa Di Colore
 

baleng

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E quando ti dicevo io che certa grafica te le tirano dietro, mi hai preso in giro .....
Baleng ha scritto: " Tanto per dire, si veda come il primo Ottocento, in grafica, te lo tirino dietro a quintali. "

Confermo comunque, siamo a circa 0.1 euro a pagina, all'ingrosso, e a pochi euro per pagina singola.
E anche con i tuoi acquisti ultimi, siamo al solo costo della carta, o giu' di li' :tristezza:
Davvero ti ho "preso in giro"? Spero di no. Fammi vedere, dài. Non me lo ricordo bene, era gennaio?
 

Pink Cat

Forumer attivo
Per la precisione, il "metodo calcografico" non è altro che la classica incisione (acquaforte, bulino ecc.). Quelle che valgono poco sono ormai quasi tutte quelle di autore non importante, ma vi è differenza tra per es. bulini piccoli al tratto con soggetti poco richiesti (1/2 euro) acqueforti 1870/80 decorative e semiartistiche (10/ 50 euro) o pezzi comunque d'autore (da 100 € a migliaia di €).
Quanto alla "stereografia", per la precisione parlo di stereotipie, da cui poi derivò il noto aggettivo stereotipato = fatto in grande serie di esemplari tutti uguali e privi di originalità (e facili da ottenere).
Aspetto i prossimi mercatini, dove andrò ben coperto, per proteggermi dalle grafiche che mi tireranno dietro, nel caso fossero ancora incorniciate :rolleyes:

Quanto alle ceramiche, sono bravissimo solo a romperle. Credo comunque che il loro valore sia legato alla difficoltà, appunto, di conservazione in condizioni integre. Non si ha idea di quanti Balengs pretendano di maneggiarle nonostante aleggi su di loro una feroce e disastrosa macumba.
Nessun problema Baleng, essere preso in giro da te' sull'Arte e' un onore, vuol dire essere considerato :banana:
Comunque sembra che tu ti sia comprato l'elmetto, visto che ora anche a te "le tirano dietro" ;)
 

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