Affari e scoperte: mercatini, negozi, aste, eredità ... (3 lettori)

kiappo

Forumer storico
Il crollo drammatico dei valori della grafica è un dato di fatto con cui fare i conti. Io però in questo periodo non posso spendere assolutamente niente. Se vedi le cose in questo modo 35 euro sono tanti. Come vedi basta cambiare prospettiva.

Non credo sia crollata la sola valutazione della Grafica, purtroppo. Detto questo, francamente mi vergognerei ad offrire 10 Euro per un lavoro..voglio dire manco una pizza 4 stagioni ....Io smisi di partecipare ai Mercatini d'arte ( come espositore ) quando circa 4/5 anni fa si cominciò a non vendere più o a ricevere offerte da elemosina ...poi c'è a chi va bene così ...se non siamo capaci di difendere un minimo di " mercato ragionevole " questi sono i risultati...ma è un discorso lungo, e già fatto che coinvolge il Mercato dell'Arte nel suo insieme. Ciao
 

RedArrow

Forumer storico
Non credo sia crollata la sola valutazione della Grafica, purtroppo. Detto questo, francamente mi vergognerei ad offrire 10 Euro per un lavoro..voglio dire manco una pizza 4 stagioni ....Io smisi di partecipare ai Mercatini d'arte ( come espositore ) quando circa 4/5 anni fa si cominciò a non vendere più o a ricevere offerte da elemosina ...poi c'è a chi va bene così ...se non siamo capaci di difendere un minimo di " mercato ragionevole " questi sono i risultati...ma è un discorso lungo, e già fatto che coinvolge il Mercato dell'Arte nel suo insieme. Ciao
Non è nemmeno così lungo come discorso. Basti dire che gli andamenti dei prezzi, nel mercato dell'arte come altrove, hanno dinamiche che sfuggono al controllo del singolo ma sono causate dalla somma dei comportamenti dei singoli.
È storia anche questa, e come diceva De Gregori "la storia siamo noi, nessuno si senta offeso...la storia siamo noi, nessuno si senta escluso".
 

RedArrow

Forumer storico
Altro ritrovamento del giorno era stata questa stampa, credo xilografia acquarellata, appartenente alla categoria delle stampe popolari (francese in questo caso).
Anche stavolta 18 euro mi sono sembrate troppe. Altrimenti sarebbe stata da prendere.

stampa popolare francese.jpg
 

Barlafuss

Forumer storico
Non credo sia crollata la sola valutazione della Grafica, purtroppo. Detto questo, francamente mi vergognerei ad offrire 10 Euro per un lavoro..voglio dire manco una pizza 4 stagioni ....Io smisi di partecipare ai Mercatini d'arte ( come espositore ) quando circa 4/5 anni fa si cominciò a non vendere più o a ricevere offerte da elemosina ...poi c'è a chi va bene così ...se non siamo capaci di difendere un minimo di " mercato ragionevole " questi sono i risultati...ma è un discorso lungo, e già fatto che coinvolge il Mercato dell'Arte nel suo insieme. Ciao

Le stampe che vanno sono quelle su canvas marchio LV.Comprendo l'amarezza .
 

Craic

Nuovo forumer
Io, personalmente, l'avrei presa ...poi 10 Euro in Asta..bah, per me sono un insulto..parere da pittore, eh! non da cacciatore di affari in mercatini vari...siamo veramente arrivati a livelli miserabili!!

Livelli miserabili da un lato, livelli stratosferici dall'altro. Mi sembra di scorgere anche nel mercato dell'arte una certa polarizzazione.
Voglio dire, se riesco a prendere Lilloni (litografia) a 3€, Nello Giovannelli (olio) a 5, Cascella (litografia) a 8, non è (soltanto) per circostanze fortuite e passaggi di mano tra persone distratte o inconsapevoli, c'è una carenza di fondo e sta nella "domanda". Se questi erano i quadri che fino a 20 anni fa adornavano le pareti delle case della middle class, oggi bisogna valutare in che stato comatoso essa si trovi e il fatto che non riesca a soddisfare (traccio linee generali, chiaramente ogni storia è a sè) neppure esigenze primarie, figuriamoci dove possa finire il vezzo del collezionismo o il semplice acquisto fatto per piacere, per uscire dalla lugubre dimensione della necessità. A fronte della liquefazione di questo corpo intermedio, i grandi patrimoni crescono a dismisura e crescono come mai prima d'ora. Se Lilloni finisce in asta a 50€, in un'altra parte del mondo, alla stessa ora, qualcuno - un individuo, una società, o una cordata di soggetti - può permettersi di mettere sul tavolo in una sola sera centinaia di migliaia di euro o dollari o yuan ma anche milioni delle stesse valute per portarsi un quadro a casa. Nonostante le sberle della crisi le grandi case d'aste internazionali dichiarano fatturati in crescita di anno in anno, è evidente che il loro giro non sia lo stesso di chi compra Lilloni a 3 per venderlo a 50. Il problema è da che prospettiva guardiamo le cose, anzi, visto che prospettiva in questo caso significa davvero niente, dipende da classe sociale le guardiamo.
 

RedArrow

Forumer storico
Livelli miserabili da un lato, livelli stratosferici dall'altro. Mi sembra di scorgere anche nel mercato dell'arte una certa polarizzazione.
Voglio dire, se riesco a prendere Lilloni (litografia) a 3€, Nello Giovannelli (olio) a 5, Cascella (litografia) a 8, non è (soltanto) per circostanze fortuite e passaggi di mano tra persone distratte o inconsapevoli, c'è una carenza di fondo e sta nella "domanda". Se questi erano i quadri che fino a 20 anni fa adornavano le pareti delle case della middle class, oggi bisogna valutare in che stato comatoso essa si trovi e il fatto che non riesca a soddisfare (traccio linee generali, chiaramente ogni storia è a sè) neppure esigenze primarie, figuriamoci dove possa finire il vezzo del collezionismo o il semplice acquisto fatto per piacere, per uscire dalla lugubre dimensione della necessità. A fronte della liquefazione di questo corpo intermedio, i grandi patrimoni crescono a dismisura e crescono come mai prima d'ora. Se Lilloni finisce in asta a 50€, in un'altra parte del mondo, alla stessa ora, qualcuno - un individuo, una società, o una cordata di soggetti - può permettersi di mettere sul tavolo in una sola sera centinaia di migliaia di euro o dollari o yuan ma anche milioni delle stesse valute per portarsi un quadro a casa. Nonostante le sberle della crisi le grandi case d'aste internazionali dichiarano fatturati in crescita di anno in anno, è evidente che il loro giro non sia lo stesso di chi compra Lilloni a 3 per venderlo a 50. Il problema è da che prospettiva guardiamo le cose, anzi, visto che prospettiva in questo caso significa davvero niente, dipende da classe sociale le guardiamo.
Secondo la tua analisi il calo dei prezzi della grafica sta nel crollo della domanda da parte della classe media.
Però tale calo potrebbe essere dovuto anche, ed è ciò che penso invece io, all'esplosione dell'offerta. Particolarmente nella grafica, che prima sonnecchiava appesa alle pareti dei salotti di casa (quelle stanze destinata agli eventi speciali che non avvenivano mai), mentre oggi all'occorrenza viene messa in vendita standosene comodamente a casa (es. Ebay su Catawiki).
Se poi pensiamo che
1) un qualsiasi autore italiano può aver prodotto, faccio per dire 50/100 serie di opere (es. 50 tirature di litografie o serigrafie), ciascuna tirata in 100 esemplari (e siamo già a 5.000 o 10.000 fogli per autore)
2) che solo in Italia negli ultimi anni abbiamo avuto migliaia di autori ma c'è il resto del mondo
3) a cui si devono aggiungere le tirature amplissime (anche in migliaia di copie, es. delle riviste)
4) a cui si deve aggiungere che spesso le opere già vendute vengono reimmesse sul mercato, anche più volte
5) a cui si devono aggiungere le prove d'autore, gli esemplari senza numerazione
6) a cui si devono aggiungere i falsi, le riproduzioni fotografiche, fotolitografiche, il fototipia e così via
è evidente che siamo sommersi dalla grafica e il benessere della classe media non c'entra niente.
Classe media che in Italia si è sempre difesa bene perchè composta da dipendenti pubblici o piccoli lavoratori autonomi (es. negozianti) e che oggi non investe in arte non per mancanza di soldi ma perchè guarda ai prodotti finanziari, alle seconde case, a quelle da dare in affitto, ai terreni.
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Ripercorrendo gli ultimi 50 anni ... senza pretese di inquadramento definitivo.
anni 60: mercato normale, molti pittori vivono del proprio lavoro, la grafica inizia ad essere stimata un po' più che come regalo da allegare all'olietto invece dello sconto. Verso fine decennio inizia il boom, si parla di grafica come arte per tutti, si sottolinea l'aspetto investimento. Grafica internazionale molto piacevole e ben fatta. Crescono i prezzi.
anni 70: in Italia la politica (di sinistra) si impossessa del concetto di grafica come arte per il popolo. Tra lotte politiche, sostanziale materialismo e pletora di gente che si butta (l'incisione è di moda, la serigrafia si diffonde) vengono create narcisisticamente e sadicamente vendute ad un pubblico impreparato molte opere con poco impegno artistico e scarsa qualità tecnica. Tipica l'acquaforte bianco-nero con soggetto spiacevole incorniciata in alluminio. Mercato in movimento, con momenti di crisi, prezzi in aumento seguendo l'inflazione.
anni 80 : l'edonismo nascente richiede nuovamente il colore al posto del severo bianco-nero. La grafica somiglia sempre più all'illustrazione (Topor, Pericoli, Tadini ...). Torna di moda la grafica antica nell'ambito di un recupero vintage che, nei mercatini, coinvolge per esempio specchi, macinacaffè, posateria ecc ecc. Mercato in salute. Si pensa ancora ad un investimento.
anni 90 inizia un lento decadimento del mercato, tuttavia ancora sostenuto. La grafica moderna è in crisi di creatività.Il mercato si barcamena ancora decentemente, ma non molto di più.
anni 00 dopo l'attentato alle torri si percepisce sempre più un declino, inizialmente ancora poco riconoscibile.Si inizia a ricercare solo opere di alta qualità o, in alternativa, a quattro soldi. Il mercato si restringe, ma sino al 2008 resistono numerosi appassionati, mentre il pubblico generico è ormai quasi out.
anni 10 piena crisi, crollo dei prezzi, mercato quasi al lumicino, pare resistere solo ad alti livelli.

Volutamente trascuro le possibili concause sociali od economiche. Solo un tentativo di rendiconto.
 

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