Addio lavoro... (1 Viewer)

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翠鸟科
http://www.kairospartners.com/drupal/sites/default/files/newsletter/Troppa%20Grazia-RN-31.01.13.pdf


quando
i tedeschi nei primi anni Duemila hanno
deciso di tagliare i salari reali e abbassare l’orario di lavoro (e lo stipendio)
per fare lavorare più persone, quando gli estoni, nel 2009, si sono abbassati i
salari del 20 per cento per restare nell’euro, in tutti questi casi si è visto in
controluce lo spirito del thing. Ci sono stati mesi (non anni) di dibattito, si
sono coinvolti partiti, sindacati, industriali e chiese, si è raggiunto un accordo
in cui tutti hanno messo qualcosa e si è agito di conseguenza e con coerenza.
Oggi l’Estonia è nell’euro e cresce, la Germania è in piena occupazione e i
paesi scandinavi cresceranno dell’1.5 per cento nel 2013. Quanto ai danesi, la
loro riconversione energetica procede secondo programma.
L’Europa mediterranea, come è noto, ha fatto molto meno per governare
la crisi. L’ha negata (come i ministri spagnoli che nel 2010 sostenevano che le
case avevano finito di deprezzarsi) o ha preferito non fare quasi niente e
continuare a litigare. In questo modo ha lasciato prendere le decisioni
spiacevoli a due entità ruvide e brutali, l’Europa e il mercato. L’Europa ha
imposto l’austerità di bilancio a qualsiasi costo, senza specificare se andasse
conseguita con più tasse o con meno spese. Il mercato ha imposto la
svalutazione interna nel modo più sanguinoso possibile, la disoccupazione
selvaggia e il conseguente calo del costo del lavoro.


L’Italia
Dopo la crisi del 2008 un accordo importante è stato raggiunto l’anno scorso sulle pensioni, ma su tutto il resto si è preferito litigare e rinviare i problemi, all’americana (con la differenza che gli Stati Uniti hanno i tassi a zero e un certo livello di crescita). L’austerità di bilancio è stata realizzata nel modo peggiore, attraverso le tasse, e non si intravedono approcci molto diversi in futuro. La disoccupazione non è aumentata molto, perché le imprese hanno provato a resistere più a lungo che in Spagna, ma il risultato è che la competitività non è migliorata e l’Italia continuerà ad avere le partite correnti in passivo nonostante il crollo di consumi e importazioni. Nei prossimi mesi le imprese saranno costrette a licenziare e la disoccupazione salirà rapidamente. Avremo anche noi, a quel punto, la nostra svalutazione interna.
 
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big_boom

Forumer storico
Ragazzi ma voi siete preoccupati come me per questa cavolo di disoccupazione????
La disoccupazione in Italia: i dati di dicembre 2012
di questo passo nessuno troverà mai lavoro! :eek:

ma c'e' ancora qualche scemo che vuole lavorare per pagare il 60% di tasse per salvare il culo alle banche italiane, tedesche e americane? e in cambio avere la pensione (da morto di fame) a 80 anni e la sanita' tikettata al costo di una privata
 

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