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MASSONI/1 INTRODUZIONE GENERALE


PREMESSA
Come anticipato nell’articolo pubblicato in data 1-12-2014, titolato “A dieci giorni dall’uscita del libro Massoni nessuno fiata. Chissà come mai… (clicca per leggere), comincia oggi una lunga serie di articoli destinati ed evidenziare, approfondire e dettagliatamente divulgare i tanti spunti contenuti nel libro scritto da Magaldi (con la collaborazione di Laura Maragnani) e pubblicato da Chiarelettere. Preliminarmente, invito tutti i miei lettori ad acquistare e leggere attentamente il volume in oggetto. Lettura non particolarmente semplice, visti i temi trattati, ma neppure inaccessibile e oscura. A Magaldi va infatti riconosciuto il pregio di avere scelto una forma narrativa avvincente, potenzialmente in grado di arrivare al “cuore” e alla “mente” di chiunque. In ogni caso, per il tramite di una capillare, metodica, continua e attenta “esegesi” delle tante chiavi di lettura offerte dal libro “Massoni” (primo di una corposa trilogia), spero di aiutare tutti a compenetrare l’essenza più profonda e autentica di una pubblicazione che illumina le coscienze di chi ha coraggio per guardare e umiltà per capire. Non distoglierò completamente lo sguardo dalle questioni di cronaca politica che la quotidianità presenterà alla comune attenzione. Mi limiterò però a soffermarmi sulle notizie per davvero importanti, lasciando volentieri ad altri il compito di commentare con costanza il solito stanco e trito teatrino fatto di “mercati che si innervosiscono”, “di conti pubblici da mettere in ordine”, di “rigore che presuppone la crescita” ed altre simili amenità. Ai lettori, a consuntivo, il compito di giudicare la qualità del lavoro.
MASSONI/1 INTRODUZIONE GENERALE
Cosà è “Massoni”? E’ un libro ascrivibile al filone “cospirazionista”? E’ un testo che contiene le testimonianze di un massone pentito stile Maurice Caillet? O è forse un libello “sensazionalistico” come sembra ritenere il fondatore di “Terza Posizione” Gabriele Adinolfi?(clicca per leggere). Nulla di tutto questo. I pochi che parleranno del libro dopo averlo effettivamente letto non potranno non cogliere il principale elemento costitutivo che caratterizza il lavoro in oggetto: “Massoni”, infatti, è principalmente un libro di Storia. Una Storia degli ultimi settant’anni raccontata da una visuale d’angolo unica e privilegiata. Quella di chi appartiene ad un network, quello latomistico per l’appunto, che da almeno tre secoli guida i processi globali. Ecco, questo è il primo punto che bisogna mettere a fuoco per affrontare con cognizione di causa la lettura del libro di Magaldi. Di massoneria in Italia si sa poco o nulla. E quel poco che si sa puzza di malaffare e piduismo. Ma per davvero la massoneria è liquidabile quasi fosse perlopiù una congrega semi-folkloristica composta a diversi livelli da intrallazzatori di ogni risma? Magaldi rigetta completamente una simile lettura, presentando finalmente anche ai “profani” la vera cifra che contraddistingue il mondo delle logge. “Non si può comprendere molto del presente”, ripete spesso Magaldi, “senza individuare il giusto soggetto storico che muove la contemporaneità. Questo soggetto storico si chiama Massoneria”. A supporto di tale importante premessa, Magaldi ricorda poi la genesi di alcune grandi rivoluzioni del passato, in particolare quella francese e quella americana, decisive nell’abbattere l’ancien regime e forgiare i tempi nuovi. “Il trinomio Libertà, Uguaglianza, Fratellanza”, continua Magaldi,campeggia in ogni loggia vicino alla cattedra del Maestro venerabile. Le società aperte, interclassiste, democratiche e fondate sulla divisione dei poteri non le ha portate la cicogna. Le ha imposte la massoneria facendo tracimare all’esterno suggestioni e concetti già ampiamente maturati all’interno dei templi”. L’idea circa l’esistenza di un potere spirituale che sovraintende l’esercizio del potere temporale non è affatto nuova né sconosciuta. Per secoli la Chiesa di Roma, unica interprete autorizzata del pensiero di un Dio dipinto ad uso e consumo di pochi, ha legittimato scritture alla mano il comando arbitrario esercitato da Re, duchi, principi e imperatori, tutti presuntivamente selezionati da un Dio puntiglioso e amante della imperitura gerarchia. La modernità, nata dalle ceneri di quel mondo antico, ha archiviato per sempre le pretese di egemonia rivendicate per ragione di lignaggio dagli aristocratici di allora, assegnando quindi la sovranità al “popolo”. Tale radicale cambio di paradigma spiega il perché della nascita e del successivo sviluppo di quelle democrazie liberali e rappresentative che noi tutti oggi conosciamo. Una modernità che, nel trasformare i sudditi in cittadini, rigetta categoricamente l’idea secondo la quale “ogni potere viene da Dio”. A questo punto è lecito domandarsi: quale istituzione spirituale è oggi custode di una simile costruzione filosofica che crea e trasfigura una nuova idea di politica e quindi di società? Magaldi offre una risposta esauriente sul punto, sbrogliando il campo da apparenti equivoci ed incongruenze. All’interno dell’ottica proposta dall’autore, infatti, è possibile cogliere appieno la razionalità che accompagna la ricostruzione di un ragionamento che pone alla base di esperienze storiche tra loro diversissime la stessa identica matrice. La massoneria come reductio ad unum di fenomeni che spaziano dal fascismo al comunismo, fino al fanatismo di matrice islamica, non potrebbe essere mai compresa senza l’indispensabile supporto ermeneutico elaborato dalla sapiente e precisa penna di Magaldi. Per queste ragioni ritengo l’opera unica nel suo genere nonché destinata a fare epoca.
P.s. Invito tutti i lettori de Il Moralista ad iscriversi al “Movimento Roosevelt” in vista del congresso di Gennaio/Febbraio 2015. Il modulo per aderire lo trovate in alto a destra
 

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MASSONI/2 UR-LODGES E OBBEDIENZE TRADIZIONALI




Nell’articolo pubblicato ieri, titolato Massoni/1 Introduzione Generale (clicca per leggere), abbiamo spiegato come e perché il soggetto storico che guida i processi globali da almeno tre secoli a questa parte sia la Massoneria. Istituzione misteriosofica e spirituale che, surrogando il ruolo prima esercitato dalla Chiesa di Roma, sovraintende oggi in maniera riservata ed occulta le dinamiche del potere terreno. Tale assunto, di primo acchito, potrebbe irritare un numero consistente di “iniziati” adusi a frequentare le diverse logge articolate presso l’intero territorio nazionale. “La massoneria”, sostengono infatti molte anime belle in buona fede in compagnia di pochi volponi in malafede, “rappresenta un percorso di miglioramento individuale che nulla ha a che fare con la ricerca del potere profano. Non a caso in loggia è vietato discutere tanto di religione quanto di politica”. In linea di principio chi sostiene simili tesi dice il vero. Formalmente la massoneria “sorvola” e assorbe le miserie che quotidianamente affannano uomini che non trovano mai il tempo o la voglia di volgere lo sguardo in direzione del “cielo stellato”. Formalmente però. Perché praticamente le cose stanno in maniera alquanto diversa. Preliminarmente è giusto riconoscere come molti massoni “iniziati” presso le diverse Obbedienze sottostimino senza dolo la vera portata dell’Istituzione che li accoglie e li forma. Così come non tutti i parroci di campagna influenzano o comprendono le scelte prese in Vaticano, allo stesso modo non tutti i massoni compenetrano l’essenza di quelle che Magaldi chiama Ur-Lodges, ovvero superlogge a vocazione cosmopolita che accolgono al proprio interno solo uomini e donne ritenuti “eccellenti”. Per fare un esempio utile a rendere fruibile dai più un concetto di per sé complicato, potremmo dire che le logge articolate secondo le vecchie Obbedienze nazionali (Goi, Godf, Ugle, ecc.) sono paragonabili ad una squadra di club. Le Ur-Lodges invece somigliano ad una nazionale di calcio, necessariamente figlia di una selezione che punta a mettere insieme solo e soltanto i migliori. Anche gli uomini di media intelligenza possono comprendere come la direzione di un mondo “globale” presupponga l’esistenza di identici centri decisionali. Per questo le Obbedienze massoniche che si articolano oggi su un piano perlopiù nazionale vivono un periodo di grave crisi. Come è possibile incidere su fenomeni ampi e interconnessi vivendo di fatto all’interno di uno schema limitato e provinciale? Come possono le singole Comunioni massoniche nazionali pianificare in forma endogena processi che interessano l’intero orbe terracqueo? Semplicemente non possono. L’esistenza di un progetto “ampio” presuppone l’esistenza di “camere di compensazione” altrettanto “ampie”. Oppure per davvero pensate che la globalizzazione in atto sia figlia dei capricci del caso? O che la scelta di costruire l’Europa in chiave affamante e antidemocratica sia il risultato di una indecifrabile lotteria? Le cose non stanno così. “Ogni scelta reale”, spiegava Hegel, “è anche razionale”. Purtroppo in molti, massoni compresi, ignorano il luogo dove tale “razionalità” alloggia e risiede. Stabilito quindi che il livello massonico che dirige la contemporaneità non coincide più con le visibili e rassicuranti comunioni tradizionali, resta sullo sfondo il problema di principio evocato in apertura di articolo: è possibile fare “politica” in massoneria? Anche in questo caso, per sbrogliare una apparente incongruenza, è utile avanzare un paragone con i tempi passati. Quando, specie nel Medioevo, il papato si sentiva minacciato da nemici veri o presunti, conseguentemente delegava all’Imperatore di turno il compito di sguainare la spada. Si trattava di una forma sublimata di ipocrisia, che permetteva ai porporati di recitare la parte di quelli attenti a considerare solo le cose “del cielo”, riuscendo però nel contempo a mantenere il ferreo controllo di un potere oltremodo terreno. Le Ur-Lodges contemporanee, specie quelle di ispirazione neo-aristocratica, si comportano allo stesso modo. Non intervengono cioè direttamente nel dibattito pubblico, affidando ad entità para-massoniche subordinate, tipo il Bilderberg o la Trilateral, il compito di sporcarsi le mani per conto terzi. Come ha ben documentato Magaldi, infatti, con buona pace di tutti i cospirazionisti un tanto al chilo, la Trilateral Commission è soltanto il braccio armato della ben più potente loggia “Three Eyes”, fondata sul finire degli anni ‘60 da pesi massimi come David Rockefeller, Henry Kissinger e Zbigniew Brzezinski. Allo stesso modo, i tanti e diversi sodalizi para-massonici, dal Riia al Cfr, dal Bilderberg al Lucis Trust, sono di fatto ricadenti sotto l’influenza di una o più Ur-Lodges operanti nel pianeta. L’insieme di queste Ur-Lodges forma forse un mostro unitario e monolitico? Niente affatto. Le diverse Ur-Lodges, spesso in lotta feroce tra di loro, conoscono una dialettica molto accentuata. Semplificando al massimo potremmo dire che esiste una forte dicotomia che vede contrapposte le Ur-Lodges cosiddette progressiste a quelle più spiccatamente reazionarie ed aristocratiche. E proprio la “guerra”, tuttora in corso, fra massoni elitari e massoni progressisti sarà al centro dell’approfondimento di domani.
 

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MASSONI/3 L’ASCESA DELLE UR-LODGES DI ISPIRAZIONE REAZIONARIA


Nell’ultimo articolo dedicato all’approfondimento del libro pubblicato da Magaldi, “Massoni”, spiegavo come le cosiddette Ur-Lodges svolgano un ruolo di guida e di indirizzo dei processi decisionali globali (clicca per leggere). Tali superlogge, costitutivamente sovranazionali e cosmopolite, non formano però un monolite proteso come un solo uomo verso la “conquista del mondo”. Simili letture, pur appassionando i tanti cospirazionisti all’amatriciana che popolano anche il mondo del web, sono lontanissime dalla realtà. Una realtà che, al contrario, riflette semplicemente le mille sfaccettature che contraddistinguono l’animo umano, luogo metafisico che conosce l’eterno alternarsi di luci e ombre, accordi e conflitti. Anche all’interno del variegato mondo delle Ur-Lodges, fra mille sfumature intermedie, esiste una forte ed accesa dialettica che contrappone le forze “reazionarie” a quelle “progressiste”. Una premessa. La massoneria moderna, rivoluzionando di fatto un vecchio e polveroso mondo fatto di privilegi tramandati per via dinastica, nasce intrinsecamente “progressista”, ponendosi finalisticamente come avanguardia di un processo epocale destinato a modificare per sempre antiche strutture sociali, spirituali ed economiche. Come può tradire pulsioni “conservative” e “reazionarie” una istituzione sorta proprio con l’intento di sovvertire vecchie consuetudini e anacronistiche tradizioni? A prima vista sembrerebbe di trovarsi di fronte ad un chiaro controsenso. E’ possibile credere al sedimentarsi di una dicotomia tra “reazionari” e progressisti” nel seno di un corpo inerzialmente rivolto per intero verso la realizzazione mai doma di un’idea di “progresso”? E’ possibile, e vi spiego il perché. Come chiarisce Magaldi, la massoneria nel suo insieme ha conosciuto negli ultimi 40 anni una metamorfosi per certi versi inaspettata e sconosciuta, presa in ostaggio da un manipolo di influenti contro-iniziati che ne hanno di fatto snaturato l’essenza. Il massone autentico, continua Magaldi, declina in senso universale il trinomio “Libertà, Uguaglianza, Fratellanza”; i contro-iniziati, invece, credono che soltanto i massoni possano fra di loro considerarsi veramente “liberi, uguali e fratelli”. Questa interpretazione “minimalista” del famoso motto che accompagnò la rivoluzione francese è propedeutica alla rinascita di una nuova forma di aristocrazia, non più di sangue ma dello spirito. I massoni che attualmente governano i complicati processi globali, perciò, si sentono in diritto di bastonare la maggioranza “profana”, troppo “stupida” per comprendere truffe raffinate come quelle che impongono nuove schiavitù sostanziali nel nome di “emergenze” appositamente inventate come lo “spread”, la “crisi”, i “mercati” e il “debito pubblico”. La torsione oligarchica che opprime l’Europa non è quindi il risultato di una congiuntura voluta dal caso; è l’effetto pianificato e voluto di una concezione dell’uomo che non riconosce a tutti identico valore e dignità. Se esiste una classe “superiore” composta da pochi elementi fatti ad immagine di Dio, tale classe dovrà giocoforza dominare una moltitudini di ominidi semi-cognitivi destinati per la vita ad affannarsi nella speranza di soddisfare istinti primari e bestiali. Le cause della “crisi europea” sono tutte racchiuse all’interno della sintesi appena espressa. In conclusione, ci tengo a precisare che i protagonisti dello scempio ancora in corso non sono affatto né astratti né evanescenti. I vari Mario Draghi, Angela Merkel, Giorgio Napolitano, Christine Lagarde, Zbigniew Brzezinski, Henry Kissinger, George W.Bush, Abu Bakr Al-Baghdadi e molti altri,

tutti orbitanti all’interno di Ur-Lodges elitarie e neo-aristocratiche come la Parsifal, la Valhalla, la Three Eyes, la Pan-Europa, la Edmund Burke, la Compass Star-Rose, la Der Ring, la White Eagle, la Leviathan e la Hathor Pentalpha, lavorano in comunione di intenti per disarticolare la vita dei ceti medi e proletari, diffondere disperazione, distruggere aspettative e speranze, bloccare l’ascensore sociale ed imporre nuovi modelli di governance incompatibili con i concetti di democrazia e sovranità popolare. Non tutti stanno però a guardare nell’attesa che i malvagi propositi prendano forma. Gioele Magaldi, ad esempio, già iniziato presso la Ur-Lodges progressista Thomas Paine, da anni combatte una battaglia a viso aperto nel tentativo di chiamare a raccolta tanto i massoni coscienziosi e autentici quanto la parte più attenta della società “profana”. Il libro “Massoni”, letto in questa ottica, rappresenta uno straordinario strumento ermeneutico generosamente e limpidamente offerto a tutti.
 

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MASSONI 4/ L’ARIOSOFIA DA HIMMLER FINO A MERKEL


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Cosa sono stati il fascismo e il nazismo? Quali forze “riservate” aiutarono e permisero l’ascesa di Mussolini in Italia e di Hitler in Germania?
Secondo Magaldi, autore del fortunato libro “Massoni”, giunto alla terza ristampa in un paio di settimane, tanto il Duce quanto il Fuhrer giunsero al potere grazie all’aiuto di alcuni “apprendisti stregoni” in grembiulino desiderosi di imprimere una svolta autoritaria ed oligarchica al mondo occidentale. Molti di voi potranno trovare stupefacente una simile lettura della storia, considerato che tanto i fascisti quanto i nazisti misero ufficialmente al bando la libera muratoria. La realtà invece è come sempre più complessa di quanto apparentemente non appaia. In attesa di analizzare in seguito i precisi canali “massonici” che costruirono in vitro il mostro nazifascista, basti per il momento soffermarsi su alcuni incontrovertibili dati di fatto. Mussolini fece del fascismo una specie di Gran Loggia di Stato, affidando non a caso al massone Alberto Beneduce il ruolo di supervisore dell’intera economia fascista; parimenti Hitler, dopo avere smantellato le logge tedesche “ordinarie”, delegò al massone Hjalmar Schacht il compito di riportare in auge il sistema industriale e finanziario germanico. Concentrandoci adesso sul “fenomeno nazista”, riemerso oggi sotto altre forme con l’arrivo al potere di Angela Merkel, è bene precisare come gli uomini del fuhrer traessero ispirazione da una precisa “dottrina segreta”, la “Ariosofia”, corrente occulta ben presto entrata in rotta di collisione con i massimi rappresentanti di un esoterismo di tipo “tradizionale”. Cosa è l’Ariosofia? E’ una gnosi, coltivata specialmente all’interno delle SS di Himmler, capo supremo del culto dell’Ordine nero. Scrive Magaldi citando alcuni passaggi contenuti in un libro pubblicato da Pierluigi Tombetti: “Nella campagna a poca distanza da Paderborn, in Vestfalia, si erge maestoso su una collina che domina il territorio il castello Wewelsburg, dove Heinrich Himmler creò l’omphalos, o ombelico del mondo, il centro spirituale del suo personale impero” (Massoni pag. 67). Proprio a Wewelsburg, i migliori scienziati tedeschi si riunivano per dedicarsi alla “ricerca pura”. I cultori dell’Ordine nero rielaboravano infatti il mito di “Thule”, l’iperborea ariana, il Polo Nord, l’antica patria in cui la maggioranza delle tradizioni germaniche posizionavano l’Eden ariano, e cioè il luogo in cui, nella notte dei tempi, una stirpe di uomini-dei ariani vivevano in perfetta armonia con le forze della natura, essendone essi stessi una manifestazione. Dotati di poteri divini (Massoni pag. 67). Tra il 1939 e il 1944 Himmler stravolse la struttura del castello di Wewelsburg, anche al fine di ricavare una cripta che divenne il sancta sanctorum delle SS. Cripta che Himmler battezzò il “Wahlalla”. E, per inciso, proprio Wahlalla è il nome di una delle tre Ur-Lodges frequentate da Angela Merkel. Resta sullo sfondo un interrogativo inquietante: perché l’Olocausto? La risposta, introvabile con le armi della razionalità (gli ebrei erano oggettivamente più utili al regime da schiavi e non da morti), va ricercata sempre nell’ambito della filosofia occulta. Molte dottrine sapienziali antiche, assorbite e riattualizzate dalle élite esoteriche naziste, auspicavano la consumazione di “sacrifici umani” indispensabili per liberare “energie positive” a vantaggio dei sacrificatori (clicca per leggere). Anche oggi, sebbene in chiave soft, riveduta e corretta, Angela Merkel, iniziata presso una loggia dal nome evocativo ed ambiguo (“Walhalla”), inneggia di continuo alla retorica del “sacrifcio”. Per queste ragioni, al netto delle evidenti differenze di metodo, l’Olocausto greco attuale è paragonabile a quello ebraico di allora, figli entrambi della stessa identica “gnosi”, quella stessa che insegnava a Himmler ieri e a Merkel oggi come i “sacrificatori” traggano energia e forza versando il sangue delle vittime. Giusto per completare la panoramica “esoterica”, è giusto ricordare come la Merkel risulti affiliata pure presso la Ur-Lodges “Parsifal”, superloggia frequentata in passato anche da Helena Petrovna Blavatsky, madrina di quella “Teosofia” che tanto influenzò l’armamentario ideologico caro alle élite con la svastica. E quindi, con riferimento alla biografia della Merkel, le “coincidenze” in grado di far tornare alla mente l’esperienza nazista guarda caso aumentano.
 

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La massoneria cattiva che minaccia il mondo – Gioele Magaldi

Pubblicato 9 dicembre 2015 - 14.49 - Da Claudio Messora



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Gioele Magaldi vi racconta i disegni della massoneria neo-aristrocratica e la battaglia in corso con quella progressista per il dominio sul mondo (la prima) e per il ripristino delle libertà fondamentali dell’uomo (la seconda), mostrando le connessioni con gli ultimi avvenimenti del contesto geopolitico.

La massoneria cattiva che minaccia il mondo - Gioele Magaldi - Byoblu.com
 

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Paolo Franceschetti: L'omicidio rituale della Chiesa cattolica. Parte prima.
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Infine, un episodio curioso mi accadde circa due anni fa. Un esponente della P2, che a suo tempo era inserito nelle famose liste trovate a Castiglion Fibocchi a casa di Gelli, conoscente di mio padre e della mia famiglia, venne a tenermi un curioso discorso dicendomi: “Dove vuoi arrivare? Lo sai che non arriverai da nessuna parte, vero? Quando qualcuno è ad un metro dalla verità, noi gli consigliamo di fuggire a gambe levate; tu sei a mezzo metro, devi fuggire ancora più velocemente”. Io, lì per lì, non percependo la minaccia e scambiandola per un consiglio, risposi: “Perché me lo dici ora? Se venivi due o tre anni fa a dirmi che eravate dappertutto, che controllate tutto, magistratura politica polizia economia, non mi sarei imbarcato in questo casino. Ma ora che alternative ho? Sono già tre volte che scampo alla morte per un soffio, e tu sai che ce ne sarà una quarta, perché conosci le regole della tua organizzazione”. Lui mi guardò calmo e rispose: “No, non ti uccideremo, perché quello non è il nostro metodo; è il metodo della massoneria deviata”. Risposi: “Ma scusa, io mi occupo solo di massoneria deviata. Allora perché dovrei smetterla se tanto non mi ucciderete? Cosa dovrei temere?”.

La sua risposta lì per lì non la capii. Mi disse che sbagliavo, che il problema era la Chiesa cattolica, e che loro facevano solo ciò che la Chiesa faceva da millenni. “Sbagli a vedere tutto il male nella massoneria. E’ l’uomo che è deviato. Esistono – mi disse – i carabinieri deviati, la magistratura deviata, la polizia deviata, la guardia di finanza deviata, e i preti deviati. Non esiste la massoneria deviata ma solo l’uomo deviato. E la prima deviazione è la Chiesa”.
Ne è seguito un discorso che, dato il mio stato confusionale di quel momento, non ricordo, ma che comunque era incentrato sulla Chiesa cattolica.
Mi sono domandato fino ad oggi che attinenza avesse un discorso storico-teologico intorno alla Chiesa cattolica nel contesto di una minaccia come quella che mi stava facendo.
Al contempo ho avuto sempre la chiara percezione che mi stesse dicendo qualcosa che io lì per lì non riuscivo a capire del tutto, mancandomi quel “mezzo metro” di cui mi aveva parlato e che mi ripeté quando ci lasciammo: “Ricordati... sei a mezzo metro!”.

In questi anni ho cercato di capire a cosa alludesse con quel “mezzo metro mancante”.
 

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Gioele Magaldi ha condiviso il suo post nel gruppo: Massoneria Democratica.
Ieri alle 11:56 ·

Gioele Magaldi
Ieri alle 11:54 ·
HOUSE OF CARDS and FREEMASONS UNLIMITED.
Un utile memento, quello offerto nell'articolo sottostante pubblicato da Libre Idee, a proposito del "potere sostanziale", in Italia, in Europa e nel Mondo. Un utile memento, per distinguere tra burattinai e burattini, sul palcoscenico economico-finanziario, politico-istituzionale e mediatico.
Un utile memento per comprendere come, dietro i veli della narrazione mainstream e oltre le paranoie dell'immaginario complottista, sia possibile cogliere le trame reali di coloro che "volgono la ruota", da Oriente a Occidente, da Meridione a Settentrione.
Un utile memento, per comprendere come oltre le varie "House of Cards", vi siano i detentori del potere reale, da almeno tre secoli.
Nel bene (non bisognerebbe mai scordarlo e coloro che amano la democrazia, la libertà e i diritti dell'uomo e del cittadino dovrebbero esprimere eterna riconoscenza a quelle avanguardie massoniche che hanno lottato e sofferto per conquistare e poi diffondere a beneficio di tutti e di ciascuno questi beni preziosissimi) e nel male (specie negli ultimissimi decenni).
E siccome, nell'ultima stagione (la quinta) della serie televisiva House of Cards andata in onda vi sono chiarissime allusioni al back-office del potere e alla società paramassonica "Bohemian Club" (che rinvia alle specifiche Ur-Lodges che l'hanno costruita e la gestiscono, cosi come al mondo delle superlogge sovranazionali in generale), non è nemmeno da escludersi che la demonizzazione (al netto dei comportamenti censurabilissimi del soggetto in questione, l'accanimento demonizzante è sempre sospetto) in corso dell'attore Kevin Spacey (protagonista e principale testimonial della serie), che ha persino condotto (per il momento) alla sospensione della produzione della sesta stagione, sia da collegarsi al fastidio- da parte di alcuni circuiti massonici neoaristocratici- per i riflettori che questa opera di larga diffusione popolare stava accendendo, dopo le prime cinque serie dedicate al "potere di cartapesta" del front-office, sul mondo del potere reale e sostanziale che è sovraordinato a qualunque presidenza e cancellierato contingente di questa o quella nazione.
Comunque, per capire meglio di cosa tratti effettivamente il primo volume della serie "Massoni. Società a responsabilità illimitata", rinviamo, tra le altre, a queste penetranti recensioni: http://zibaldone-sergio.blogspot.it/…/massonisocieta-respon… e http://www.libreidee.org/…/magaldi-chi-ha-ucciso-i-nostri-…/


Ur-Lodges, gli uomini al comando: la mappa del vero potere | LIBRE
La mappa del vero potere nell'elenco degli uomini al comando e delle Ur-Lodges in cui…
libreidee.org
 

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Magaldi: carabinieri, massoneria e democrazia-fantasma
Scritto il 28/11/17 • nella Categoria: idee Condividi

Il generale Leonardo Gallitelli «graziosamente indicato da Berlusconi» come suo eventuale successore, se perdurasse l’ostracismo della pessima legge Severino che impedisce al Cavaliere di ricandidarsi? «Ci risiamo, con la retorica della brava persona estranea alla politica: non conosco il generale Gallitelli, ma so che non ci servono onesti incompetenti. Al contrario, occorrono politici a tutto tondo, ben preparati al vero, grande scontro che può salvare l’Italia, quello con Bruxelles». Gioele Magaldi, presidente del Movimento Roosevelt e promotore del futuro Pdp, Partito Democratico Progressista, invoca il ritorno alla democrazia sostanziale, la cui assenza sta producendo danni devastanti a ogni livello: politico, economico e sociale. «Non ho risparmiato critiche a Berlusconi, perché non ha neanche mai provato ad attuare le riforme liberali che aveva promesso», premette Magaldi, ai microfoni di “Colors Radio”. «Gli auguro sinceramente di poter tornare in campo, ma in modo democratico: accettando cioè di confrontarsi con Salvini e la Meloni». Regolari primarie, insomma: «E’ giusto che sia il popolo del centrodestra a scegliersi finalmente il candidato che preferisce». Senza per questo farsi troppe illusioni: «Come Berlusconi, anche la Lega e An hanno già governato a lungo, non riuscendo a risolvere né il problema immigrazione né il rapporto con l’Ue, attualmente ostaggio di eurocrati che si dicono europeisti ma sono i veri nemici dell’Europa».

Pur di evitare le primarie, Berlusconi evoca la candidatura di un generale dei carabinieri? Non è il solo a utilizzare il prestigio dell’Arma in chiave elettorale: l’hanno fatto anche Antonio Ingroia e Giulietto Chiesa chiamando il generale Nicolò Gebbia a presentare il progetto della loro “Lista del Popolo”, definita anche “La Mossa del Cavallo” e ribattezzata da Magaldi “la Mossa del Somaro”, con allusione ai portatori d’acqua («i somari, appunto») cui toccherebbe mettere in piedi liste in tutta Italia, in pochissime settimane, «lasciando però l’ultima parola agli autoproclamati leader, di fatto padroni di ogni decisione». Il generale Gebbia, intanto, denuncia il ruolo occulto della massoneria nella politica: lascia anche intendere di esser stato messo da parte, nei ranghi dell’Arma, in quanto non-massone, e propone di obbligare i “grembiulini” a dichiararsi pubblicamente, se intendono concorrere a cariche pubbliche. Magaldi inorridisce: «E perché mai solo i massoni dovrebbero dichiararsi? Perché non anche esponenti di sindacati e associazioni religiose o filosofiche?». Quella contro gli aderenti alla massoneria, dice, sarebbe una grottesca discriminazione: «L’ennesima, in un paese come l’Italia, dove fa comodo fingere di non sapere che è stata proprio la massoneria a dar vita allo Stato unitario e poi a concorrere alla democrazia: era massone conclamato Meuccio Ruini, presidente della “commissione dei 75” che partorì la nostra Costituzione».

Massone l’insigne giurista Pietro Calamandrei, massone il martire antifascista Giacomo Matteotti: di cosa stiamo parlando? Nel bestseller “Massoni”, pubblicato da Chiarelettere a fine 2014, Magaldi è stato il primo a rivelare, semmai, il ruolo occulto delle Ur-Lodges sovranazionali nella cabina di regia del vero potere mondiale. Ne fa cenno anche il generale Gebbia, ricordando il ruolo di protezione esercitato da Berlusconi per le truppe italiane schierate a Nassiriya, in Iraq: un intervento risolutivo, ottenuto perché «Bush e Berlusconi facevano parte della stessa loggia». Magaldi corregge l’ufficiale, allora a capo del contingente dispiegato in Iraq: «Bush tentò di affiliare Berlusconi alla superloggia “Hathor Pentalpha”, ma non vi riuscì». Nella “Hathor”, invece, era presente – scrive Magaldi nel suo libro – l’allora ministro della difesa Antonio Martino, peraltro lungamente a capo della Mount Pélerin Society, santuario europeo dell’ordoliberismo finanziario di marca reazionaria. Chiarisce Magaldi: «Ci sono massoni non solo tra i carabinieri, ma anche tra poliziotti e finanzieri. Quando viene iniziato, un massone innanzitutto giura fedeltà alla repubblica italiana. Qualcuno se ne stupisce? Non dovrebbe: proprio la massoneria è stato il maggior fautore dello Stato laico, libero e democratico, basato sul suffragio universale e non più su privilegi di casta».

Il generale Gebbia si sente vittima di carabinieri massoni? «Forse dovrebbe interrogarsi sulle sue effettive benemerenze», gli risponde a distanza Magaldi, non entusiasta del profilo politico-culturale che le parole dell’anziano ufficiale lasciano trasparire, evocando la consueta “caccia alle streghe” che contraddistingue tanto mainstream, politico e giornalistico: «Siamo bravissimi a fare i duri con i piccoli massoni di provincia, magari coinvolti in maneggi bancari come quelli di Banca Etruria e Montepaschi, per poi tacere di fronte all’identità supermassonica dei veri massoni di potere», accusa Magaldi. «Rosy Bindi reclama le liste degli aderenti al Grande Oriente d’Italia e Claudio Fava propone addirittura una legge che escluda i massoni dalla politica, privandoli cioè di un fondamentale diritto civile, ma poi tutti fingono di non conoscere la cifra massonica di Mario Draghi e Anna Maria Tarantola, che in qualità di dirigenti di Bankitalia avrebbero dovuto vigilare su Mps». “Dagli al massone?” Sì, ma a patto di sorvolare sui “fratelli” che contano davvero, «per esempio Mario Monti, il devastatore dell’economia italiana, e il suo sodale Giorgio Napolitano».

Pura ipocrisia italica, insiste Magaldi: anziché dare la caccia ai “grembiulini” in quanto tali (e non invece ai pericolosi oligarchi nascosti anche nei club più esclusivi della supermassoneria che conta, quella internazionale) saerebbe il caso di mettersi sulle tracce della vera, grande assente dalla scena italiana: la democrazia. Che, appunto, rischia di restare ancora largamente latitante, se è vero che il Pd renziano sembra prepararsi all’ennesimo inciucio con Berlusconi, grazie anche al disastroso Rosatellum. «L’alibi delle larghe intese sarà il solito: fermare il Movimento 5 Stelle, come se fosse un vero pericolo». Purtroppo, continua Magaldi, i 5 Stelle non sono affatto un pericolo, per l’establishment: «Al contrario, sono un movimento soporifero: dove governano, come a Roma, addormentano le istituzioni, che andrebbero invece scosse con robuste dosi di democrazia». Insieme all’economista Nino Galloni, il presidente del Movimento Roosevelt scommette sul ritorno alla sovranità finanziaria, anche monetaria: «Non è possibile che l’Europa sia governata dai cartelli bancari a capo della Bce, e dalle oligarchie private che pilotano le cancellerie. L’Italia, che resta uno dei maggiori contraenti dell’Ue, deve dire semplicemente: ci riprendiamo la nostra sovranità, oppurre arrivederci, ben sapendo che – senza l’Italia – l’Unione Europea non esiste, crolla».

Proposta secca: «Una Costituzione Europea politica, validata da referendum popolari». Ipotesi completamente ignorata da Renzi, Berlusconi e 5 Stelle. «Ma sarebbe l’unica soluzione, per poter finalmente cominciare a fare sul serio». Invece, conclude Magaldi, ci tocca assistere anche alla farsa di Bersani e D’Alema, che si appellano all’articolo 1 della Costituzione dopo aver rottamato la Carta, con l’inserimento del pareggio di bilancio. «Chiamare il loro movimento “democratico e progressista”, in antitesi a Renzi, è un insulto all’intelligenza degli italiani: Renzi non ha le colpe di D’Alema e Bersani, non ha lesionato la Costituzione», sostiene Magaldi. «Persino la sua brutta proposta di riforma, quella bocciata dal referendum, non avrebbe fatto i danni delle modifiche costituzionali votate da Bersani: l’abolizione del Senato elettivo non sarebbe stata così devastante, per il paese, quanto l’obbligo costituzionale del pareggio di bilancio, che ha privato l’Italia di un fondamentale strumento di sovranità democratica». Ma non sarà così per sempre, si augura Magaldi: il paese dovrà svegliarsi dal sonno e sbarazzarsi di troppi politici mediocri e inutili, spesso anche cialtroni. Massoni e non, ma tutti agli ordini del vero potere, l’élite neo-feudale della globalizzazione privatizzatrice, «interpretata dai veri antieuropeisti, come la Merkel e gli oligarchi di Bruxelles».

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