ABBIAMO DUE VITE E LA SECONDA INIZIA QUANDO TI RENDI CONTO CHE NE HAI SOLO UNA (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
Avete mai fatto parte di una commissione ai seggi ? Anarchia è dire poco.
Ogni presidente di seggio si comporta in maniera differente.
Schede che vengono annullate. Altre che vengono riprese.
Errori nell'imputazione dei voti. Questa volta - alle regionali -
non sapevano neppure che c'era il voto disgiunto. Voti non dati.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Il presidente della Liberia, George Weah, ha chiesto la rimozione di una clausola “razzista”
presente nella costituzione che limita la cittadinanza soltanto ai neri.
La clausola era “non necessaria, razzista e inappropriata”, ha detto l’ex-star del calcio
nel suo primo discorso sullo stato della nazione da quando è stato eletto presidente.
Si è anche impegnato ad abolire la legge che proibisce agli stranieri di possedere terra.

La Liberia è stata fondata da schiavi statunitensi liberati nel 1847 come “un rifugio per uomini liberati di colore”.
La sua costituzione definisce i neri come “persone che sono negri o di discendenza negra”.
Altre comunità, come i circa 4.000 libanesi che hanno vissuto in Liberia da generazioni,
sono escluse dalla cittadinanza e, per estensione, dalla proprietà terriera.

“Le restrizioni introdotte all’epoca non sono più necessarie”, ha affermato Weah,
aggiungendo che voleva anche abolire “il divieto di doppia cittadinanza”.
“Lo stato attuale è in contraddizione con la definizione stessa di Liberia, che deriva dalla parola latina “liber”, che significa” libertà”, ha affermato.

In Liberia le opinioni su queste riforme sono le più svariate:
alcuni ritengono che il cambiamento proposto sia in ritardo;
altri non lo considerano una priorità e vogliono vedere soprattutto un intervento per ridurre il costo della vita.

Certo la Liberia è un paese difficile.
Ha sofferto guerre civili dal 1989 al 2003 che hanno ucciso centinaia di migliaia di persone.
Poi, mentre si stava riprendendo negli ultimi dieci anni, è stata colpita dai prezzi bassi
per le esportazioni principali, il ferro e la gomma, e un’epidemia di Ebola tra il 2014 e il 2016.

“Ricordiamoci che siamo stati eletti per servire il popolo liberiano e non per essere loro padroni”,
ha detto in un discorso interrotto da un fragoroso applauso.
 

Val

Torniamo alla LIRA
GOSSIP

Ecco, camicetta.
Perché su quell'indumento bianco si sono sprecati nei giorni successivi fiumi di inchiostro.
Un dibattito al limite del ridicolo sul femminismo, il ruolo della donna e via dicendo.

La Isoardi risultava agli occhi delle suffragette nostrane tre volte recidiva: innanzitutto, è la fidanzata del leader della Lega (e questo basta);
poi c'è quell'intervista in cui sosteneva di volersi far da parte per lasciare spazio al vulcanico Salvini in forte ascesa politica;
infine, la "patriarcale" immagine della compagna a casa che stira le camice.

La Isoardi, senza scomporsi, ha scomodato commentatori e avversari politici (del compagno).
La consigliera islamica di Milano, Sumaya Abel Qader, ha replicato mostrandosi (velata)
comodamente seduta sul divano mentre il marito si destreggia col ferro da stiro.
Lo stesso ha fatto (prima, quindi il copyright è il suo) la blogger Selvaggia Lucarelli. Inutile elencare editoriali e commenti.

Il fatto è che, come c'era da aspettarsi, quella camicia non era di Salvini.

Ma della Isoardi.

A scandire la "notizia" è stato lo stesso leader della Lega ieri sera ospite a Quinta Colonna su Rete4.
E così crollano tutti i femminismi, le esegesi indignate, le opinioni contrapposte e le interpretazioni patriarcali.
Tutto finto. La Isoardi stava semplicemente affrontando prima la manica, poi i polsini, il colletto e via dicendo di una camicia.
La sua.

Una semplice foto ha scatenato le femministe. Ridicolizzandole.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Uno dice A
l'altro dice B
siamo abituati ormai........

Come riporta il Corriere del Mezzogiorno, il dirigente dell’ufficio Patrimonio del Comune di Napoli
ha comunicato ai responsabili dei vari settori con una nota ufficiale che a causa dello
sforamento del plafond mensile
le auto dei vigili urbani nei prossimi giorni saranno costrette a fermarsi.


Il comandante del Corpo, Ciro Esposito rassicura i cittadini:
“Abbiamo riserve e buoni benzina e così andremo avanti, senza intaccare alcun servizio previsto in strada.
Sono stato a Palazzo San Giacomo e ho appreso che la situazione è in via di evoluzione.
Ritengo per questo motivo che il disagio non si avvertirà proprio, non ricadrà sulle spalle dei cittadini
che neanche noteranno questo momento di difficoltà.
Sono in attesa di comunicazioni ufficiali sulla soluzione del problema, che potrebbero arrivare entro poche ore”.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Il "pesce di lago" per antonomasia, autoctono - l'alborella per intenderci - non la trovi più.

C’è stato un gran via via di derviesi, ieri mattina, nel laboratorio di Emanuele Pensotti
per vedere il pesce siluro di 24 chili catturato con Davide Priococo nelle acque della zona di Foppa.

«Era in due, tre metri d’acqua, nella rete che abbiamo messo per le tinche e altri pesci grossi.
L’abbiamo trovato questa mattina (ieri, ndr) alle 6. - racconta Pensotti –
Nella mia carriera di pescatore ne avrò già presi trenta o quaranta, mai però così grossi, solo di 5 o 6 chili.
Ormai è qualche anno che ci sono nel lago e stanno aumentando di grandezza.
È rimasto nella rete perché ha la maglia più grossa in nylon, altrimenti l’avrebbe rotta e sarebbe scappato».

Nel laboratorio il pesce siluro è diventato il trofeo da vedere ed il passaparola ha portato tanti curiosi ad andare a guardare quell’inconsueta cattura.

«Ha carne bianca, molto buona. Lo filettiamo e ci faremo tranci»,
conclude Pensotti che è pescatore professionista e titolare dell’attività di commercio del pesce.

«Non è una specie originaria del lago, è un pesce di fiume, però ormai, da qualche anno, c’è la presenza nel lago. - spiega l’idrobiologo Albergo Negri –
Fino a qualche anno fa, c’erano soggetti più piccoli. Adesso sono molto più grossi.
Non sono catturabili dalle normali reti dei pescatori, quando raggiunge dimensioni come quello di Dervio.
La specie è originaria dell’Europa dell’est, è arrivata dall’Adda nel lago di Garlate e poi in quello di Como».

«Nell’Adda è stata fatta una campagna di controllo con gli elettrostorditori e sono stati rimossi diversi soggetti.
Però – continua Negri – è una specie non controllabile, eventualmente solo individuando la zona di riproduzione»
 

Val

Torniamo alla LIRA
Il "Censimento delle auto di servizio delle pubbliche amministrazioni" realizzato dal Dipartimento della funzione pubblica,
in collaborazione con Formez PA, che raccoglie i dati dichiarati da oltre 6.884 amministrazioni.
Le sorprese e le curiosità non mancano.
Le auto complessivamente rilevate in tutto lo Stivale sono 29.195, in diminuzione rispetto a quelle del 2016 di 774 unità (pur in presenza di un incremento del numero degli enti presenti nel report).

Per quanto riguarda le auto blu vere e proprie, la normativa prevede che nessuna amministrazione pubblica possa averne più di 5 auto con autista a disposizione.

Il territorio lecchese risulta rispettare completamente questo limite ma non è così in tutta Italia.

A livello nazionale tra le città che hanno più vetture con autista a disposizione (sia in uso esclusivo che non) c'è Roma, con 124 (139 considerando anche quelle senza autista),
seguono a distanza Messina con 25 (56 in tutto), Palermo con 24 (33 in totale) e poi a pari merito con 17 Milano (21 nel complesso), Napoli e Oristano.

Dopo vengono altri Comuni del Sud (come Bari, Brindisi e Catania).

Se si fa invece caso al numero complessivo delle auto, quindi anche a quelle senza autista a svettare è Torino con 233 auto; mentre a 109 si ferma Firenze.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Da qui in avanti il futuro è incerto.

Alla fine, quello che si temeva è avvenuto.
Le forze di Stati Uniti, Francia e Regno Unito hanno attaccato la Siria questa notte.

Rispondendo all'attacco, l'ambasciata russa negli Stati Uniti ha rilasciato una dichiarazione dicendo

"Abbiamo avvertito che tali azioni non saranno lasciate senza conseguenze",

aggiungendo che Washington, Parigi e Londra saranno ritenute responsabili.
 

Val

Torniamo alla LIRA
E per completare l'opera sulla stabilità delle regione.

Il generale libico Khalifa Haftar è morto. Almeno secondo tre media libici: il Libyan Observer, il Libyan Express e la Tv AL Nabaa

“La morte di Haftar ad esacerbare il caos nell’est del Paese.
Nel bene e nel male, il generale della Cirenaica riusciva a convogliare e controllare miliie e gruppo di potere.
Ora si aprirà la guerra tra gli attori locali per occuparne il posto.
Paradossalmente, ci accorgeremo di quanto Haftar fosse importante per la stabilità libica ora che non c’è più”.
 

Val

Torniamo alla LIRA
L’ordine di Trump di bombardare in Siria è stato annunciato in diretta tv,
con un discorso di sette minuti circa, quando in Italia erano le 3 di notte
e negli Stati Uniti erano da poco passate le 21:00, di venerdì 13 aprile 2018.
L’obiettivo dell’attacco aereo in territorio siriano è quello di colpire strutture strategiche

L’attacco si è concentrato su Damasco e Homs ed è avvenuto quando in Siria erano le 4 di notte.
Gli Stati Uniti hanno bombardato con i missili Tomahawk.
Il Regno Unito ha fatto decollare da Cipro quattro Tornados della Royal Air Force (RAF) utilizzando i missili Storm Shadow.
Questi bombardamenti si sono concentrati vicino Homs, dove si ritiene che il regime siriano avesse accumulato riserve di armi chimiche.

Nel complesso USA, Regno Unito e Francia hanno bombardato con missili aerei e missili lanciati da unità navali.
Sono stati colpiti almeno tre importanti obiettivi: un laboratorio scientifico a Damasco,
un sito di stoccaggio per precursori di armi chimiche a ovest di Homs e un posto di comando nelle vicinanze.

Secondo alcuni osservatori, tuttavia, l’attacco ordinato da Trump è sembrato contenuto
e in ogni caso volto a evitare una possibile risposta da parte della Russia o dell’Iran.

Secondo quanto riporta la tv di stato siriana, in seguito all’inizio dei raid USA
le forze militari filo-Assad hanno subito fatto entrare in azione i dispositivi anti-aerei per contrastare i bombardamenti.
La stampa locale riporta che le forze aeree siriane hanno colpito 13 missili a sud di Damasco.

A Damasco sono state avvertite forti esplosioni.
La sede di un laboratorio scientifico a Barzeh, distretto di Damasco,
è stata colpita perché si tema possa essere una struttura utilizzata per armi chimiche, secondo quanto riporta Reuters.

“Ci saranno conseguenze”.
L’ambasciatore russo presso gli USA, Anatoly Antonov, ha immediatamente risposto ai bombardamenti in Siria,
dicendo che Trump non ha voluto ascoltare i suggerimenti della Russia
di desistere a un attacco in territorio siriano e che questo comporterà delle conseguenze.
Il diplomatico ha anche aggiunto che gli Stati Uniti, che a loro volta sono in possesso di armi chimiche,
non hanno alcun diritto morale di incolpare altri paesi per il loro utilizzo.
 

Val

Torniamo alla LIRA
3669169_0747_siria.jpg.pagespeed.ce.SeN6oK-qvk.jpg
 

Users who are viewing this thread

Alto