ABBIAMO DUE VITE E LA SECONDA INIZIA QUANDO TI RENDI CONTO CHE NE HAI SOLO UNA (1 Viewer)

Val

Torniamo alla LIRA
Il leader del movimento della Jihad islamica palestinese, Ramadan Shalah, è stato ricoverato in un ospedale di Beirut,
in Libano, in stato di coma a seguito di un presunto avvelenamento patito alcune settimane fa e che gli avrebbe procurato numerosi attacchi cardiaci.

Dall’ospedale dove è ricoverato, gestito dal gruppo sciita Hezbollah, Ahmed Al Mudalal,
un funzionario della Jihad islamica, ha negato l’avvelenamento del leader riferendo che Shalah si sarebbe ammalato per “cause naturali”.

Alla guida del gruppo jihadista dal 1995, dopo la morte del leader Fathi Shiqaqi ucciso a Malta
in un agguato teso da agenti del Mossad israeliano, il 60enne Shalah è presente nelle black List degli Stati Uniti e Israele come “most wanted terrorist”.

Dalla data del suo insediamento a capo dell’organizzazione palestinese, Shalah ha seguito una politica di avvicinamento ad Hamas,
altro gruppo nel mirino delle intelligence occidentali, creando, di fatto, un’alleanza granitica sul fronte anti-israeliano.

Da Beirut, dove ha sede il movimento jihadista, una propaggine dei Fratelli musulmani formatasi a Gaza nel 1981,
Shalah ha coordinato sia le azioni terroristiche mirate (autobombe, rapimenti e omicidi) sia le attività prettamente belliche sul fronte di Gaza,
collaborando con Hamas nell’installazione di rampe per il lancio di razzi oltre il confine israeliano
e fomentando la partecipazione di civili alle violente manifestazioni di protesta che, anche in questi giorni, stanno insanguinando la Striscia di Gaza.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Da quando il metodo contraccettivo, Essure, ha avuto accesso al mercato 16 anni fa,
migliaia di donne hanno citato in giudizio la casa produttrice con l’accusa di gravi lesioni
tra cui la perforazione dell’utero e delle tube di Falloppio nonché danni all’addome e nella cavità pelvica.

Due anni fa, la FDA non ritirò il dispositivo dal mercato imponendo alla casa farmaceutica un “black box warning”
sull’etichetta del farmaco: un’avvertenza sulla scatola per informare i consumatori e gli operatori sanitari in merito a problemi di sicurezza,
come gravi effetti avversi o rischi potenzialmente letali.
Tale avvertenza su farmaci e dispositivi medici é la più seria richiesta di informazioni imposta dalla Food and Drug Administration (FDA) degli Stati Uniti.

Adesso, però, anche dagli Stati Uniti arrivano ulteriori restrizioni.
La US FDA, infatti, ha dichiarato: “Da quando Essure venne approvato il 4 novembre 2002,
fino a dicembre 2017 l’agenzia ha ricevuto dalla farmacovigilanza 26.773 segnalazioni di eventi avversi relativi al dispositivo.
Gli eventi avversi più frequenti dichiarati sono stati dolore, irregolarità mestruale e mal di testa
ma non sono mancate segnalazioni gravi tra cui decessi, aborti e gravidanze extrauterine”.
Il dottor Scott Gottlieb, commissario della FDA, si è detto preoccupato per le continue lesioni causate dal dispositivo.

“Una delle nostre grandi preoccupazioni è che le donne a cui è stato impiantato Essure
non avevano idea che ci fosse un’ avvertenza cosi grave su di esso”,
ha aggiunto Holly Ennis, uno degli avvocati che rappresenta centinaia di donne nella causa per danni contro la casa produttrice.

Ma Steven Immergut, portavoce di Bayer, ha difeso il dispositivo sostenendo che
“circa 750.000 Essure sono stati venduti in tutto il mondo, abbiamo registrato un calo delle vendite
a causa dell’ampia diffusione di informazioni fuorvianti e imprecise sui social media che stanno influenzando le scelte delle donne”.

La casa farmaceutica, inoltre, lunedì scorso ha rilasciato una dichiarazione dicendo di aver emesso
nuove scruopolose indicazioni di controllo per il dispositivo medico
:
“Il profilo rischio / beneficio di Essure non è cambiato e rimane positivo, i medici dovranno discutere con i pazienti i rischi che comporta il suo utilizzo”.

La procedura Essure rappresenta una soluzione contraccettiva permanenete e irreversibile che permette di ostruire le tube di Falloppio senza ricorrere all’anestesia generale.

Essure è una micro-spirale di nichel-titanio (diametro 1,6 mm , lunghezza 40 mm)
che viene inserito in ciascuna delle tube di Falloppio attraverso la vagina.
La risposta infiammatoria che deriva da tale impianto permette nei tre mesi successivi
la creazione di tessuto cicatriziale, dunque una naturale barriera per impedire il verificarsi di una gravidanza.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Anche da questi parti si muove qualcosa .....

Il disastro aereo che ha colpito l’Algeria segna una delle peggiori tragedie della storia dell’aviazione militare internazionale.
Il bilancio dei morti dell’incidente di Boufarik è salito costantemente.
L’ultimo rilanciato dalla tv di Stato
parlava di 257 vittime: 247 passeggeri, 10 membri dell’equipaggio.
L’aereo era decollato da Boufarik, a circa 30 chilometri a sudovest di Algeri, ed era diretto verso la base militare di Bechar, a sudovest.
Uno scalo tecnico, per poi decollare alla volta di Tinduf, al confine con il Marocco.
Secondo testimoni oculari, l’aereo ha preso fuoco dopo il decollo, precipitando vicino l’autostrada Blida-Algeri.

Non è la prima volta che un disastro aereo colpisce l’aviazione algerina.
Nel 2014 morirono 77 persone nello schianto di un Hercules C-130 nella regione montuosa di Oum el-Bouaghi, a circa 500 chilometri a Est di Algeri.
Nel 2016, 12 soldati algerini sono morto dopo che l’ elicottero su cui volavano è precipitato a causa di un guasto tecnico.


Ma questa volta, tra i morti c’è qualcuno di particolarmente importante. E la destinazione finale del volo aiuta a comprendere la protatae.
Tinduf
si trova nella parte sudoccidentale del Paese.
Nella zona sono presenti i campi che ospitano moltissimi rifugiati del popolo saharawi, provenienti dal vicino Sahara Occidentale.
Sono lì da molti anni per sfuggire alla guerra con il Marocco e per combattere, in esilio, la guerra per l’indipendenza.
In quella guerra di liberazione, un ruolo di fondamentale importanza lo ha il Fronte Polisario, abbreviazione di Frente Popular de Liberación de Saguía el Hamra y Río de Oro.

Secondo le fonti ufficiali, nello schianto dell’aereo sono morti almeno 26 combattenti del Fronte Polisario.
Ospitati dall’Algeria, con cui sono in ottimi rapporti, i membri del Polisario ed i loro familiari sembra fossero curati presso un ospedale militare delle forze armate di Algeri.
C’è chi parla di 26 dirigenti saharawi. Non membri qualsiasi dunque, ma persone che avevano un certo peso all’interno dell’organizzazione.
E l’incidente potrebbe pesare sulle prossime mosse del Frente.

Il Marocco pronto alla guerra
C’è un tempismo perfetto fra questo incidente e quanto sta avvenendo nella guerra fra Marocco e Frente Polisario.
Come scrive il quotidiano spagnolo La Vanguardia, in queste ore il regno del Marocco è in “stato di allerta e mobilitazione nazionale”.
Il motivo è da ricercare in presunte “violazioni molto gravi” da parte del Fronte Polisario delle condizioni dell’accordo di cessate il fuoco del 6 settembre 1991.
Il portavoce del governo, Mustafa al-Khalfi, ha giustificato questa situazione “a causa delle flagranti violazioni delle risoluzioni delle Nazioni Unite da parte dei separatisti”.

Sono ormai due settimane che il governo di Rabat accusa il Polisario di ripetute incursioni ad est del muro, vicino al confine con l’Algeria.
Le Nazioni unite matengono un atteggiamento di prudenza e non confermano le accuse marocchine, mentre per il Fronte Polisario
“il Marocco sta cercando di far deragliare il processo di pace con la sua tradizionale retorica aggressiva”.

All’inizio di questo mese il ministro marocchino degli Affari Esteri Nasser Bourita è andato a New York
per mostrare al segretario generale delle Nazioni unite, Antonio Guterres, le prove che il Polisario stesse infrangendo gli accordi di pace.
Il ministro ha poi inoltrato un messaggio del re Mohammed VI, in cui accusava l’Algeria di
“finanziare, proteggere, armare e sostenere diplomaticamente il Polisario”
. “

Se l’Onu non fa nulla, il Marocco considererà la situazione come un casus belli con tutte le conseguenze possibile”, ha concluso Bourita.

Qualcosa, a livello militare si muove.
Dal Marocco, giungono notizie dell’arrivo a Casablanca di 48 mezzi americani Abrams M1 A1,
che si uniranno alle 42 già nelle mani delle forze armate del regno .
In totale, gli Stati Uniti forniranno al Marocco 384 auto di questo tipo nei prossimi anni.
Inoltre, è stata segnalata l’entrata in funzione di batterie di missili di fabbricazione cinese
in grado di trasportare testate da 200 chili de molti testimoni parlano di spostamenti di convoglio militari verso sud e verso est: i fronti caldi della guerra al popolo saharawi.


Domenica scorsa i leader politici marocchini hanno firmato la dichiarazione di El Aaiún in cui invoca il governo a usare
“tutti i mezzi necessari per ripristinare l’integrità territoriale marocchina”.

Il primo ministro, Sadedin al-Othmani, ha affermato che “la gravità della situazione richiede una ferma reazione che deve essere avvertita a tutti i livelli”.
Il leader del partito nazionalista National association of independent, Aziz Akanush, ha detto:
”Il regno finora non ha fatto ricorso a misure coercitive, ma farlo è nel suo pieno diritto. Possiamo adottare qualsiasi soluzione, non importa quanto sia difficile”.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Mettetevi nei panni della ragazzina e dei loro genitori ........
Decisione assurda.

Una decisione che, senza ombra di dubbio, farà molto discutere: i tre minorenni autori di uno stupro di gruppo consumato ai danni di una coetanea, torneranno in libertà.


La violenza avvenne pochi mesi fa, nei pressi di Marechiaro. La ragazzina, successivamente, ha scovato i propri aguzzini su Facebook.
I tre confessarono l'atroce reato ma, adesso, avranno l'opportunità di diventare dei pizzaioli.

Questo è ciò che è stato deciso in virtù della possibilità di recuperare i giovani ma che, di fatto,
cancella tutte le accuse mosse dalla Procura dei minori di Napoli.
Per loro, quindi, si chiudono le porte della casa circondariale e si aprono quelle del programma di recupero per aspiranti pizzaioli.

La terribile vicenda di cronaca fa registrare uno snodo cruciale e sicuramente molto discutibile.
I ragazzi, infatti, hanno scontato solo pochi mesi di detenzione all'interno degli istituti minorili della regione,
ma il lavoro dell'avvocato Matteo De Luca si è rivelato decisivo.
Il legale, infatti, ha proposto al Gup un protocollo di reinserimento mediante il progetto di "Dove c'è pizza c'è speranza".

Il dato indiscutibile è che i ragazzi hanno chiuso con il carcere e, adesso, avranno la possibilità di estinguere
il loro debito con la giustizia attraverso una "messa alla prova" all'interno del volontariato e dei lavori creativi.

Il fatto accaduto a Marechiaro, però, occupò a lungo le pagine della cronaca in Campania.
Le minacce dei tre ragazzi rivolte alla giovanissima vittima, risuonarono come un terribile eco nella mente della gente:

"Se parli ti bruciamo la casa, sappiamo dove abiti!".

Le minacce giunte alla parte lesa fecero emergere un dato inequivocabile: non si trattava di un semplice caso di violenza isolata, si stava parlando di veri e autentici boss in erba.

Adesso, i tre sono tornati in libertà e avranno la possibilità di rifarsi un futuro.

La giovane vittima della violenza potrà dire lo stesso?
 

Val

Torniamo alla LIRA
Mah, cosa dire. Mi preoccupa il fatto che due coglioni abbiamo aderito all'iniziativa dello zio tom....
ed i due coglioni ne hanni fatti di danni nel recente passato....eeeeh se ne hanno fatti.

La Russia ha definitivamente scelto il MiG-31 come piattaforma aerea per lanciare la nuova arma ipersonica che terrorizza la Nato.
Il missile antinave Kh-47M2 Kinzhal, secondo quanto riportano gli analisti militari intervistati dall’agenzia Tass,
è “l’arma adeguata” da schierare nel distretto militare meridionale data la necessità di “tenere sotto controllo l’area del Mar Nero,
[e altre aree] dove le navi da guerra della Nato armate di missili da crociera a lungo raggio Tomahawk entrano regolarmente”,
rappresentando una minaccia per i sistemi missilistici strategici nella parte europea della Russia.
Il sistema Kinzhal è stato progettato proprio per dissuadere queste intrusioni e “devono saperlo”, ha aggiunto l’esperto militare Viktor Litovkin.

In prossimità dell’area del Mer Nero si trova la Siria, “Dove i nostri interessi si affacciano sulla costa orientale del Mar Mediterraneo, e dove si trovano le basi militari di Hmeymim e Tartus.”
hanno ricordato gli analisti russi, “Non è escluso che il Kinzhal possa anche tornare utile in questa regione,
tanto più che la distanza dalla regione di Krasnodar alla Siria non è molta: ad un jet da combattimento come il Mig-31 basta mezz’ora di volo”.


Secondo quanto riportato dal Ministero della Difesa russo gli equipaggi degli intercettori Mig-31 – designazione Nato “Foxhound” –
convertiti per trasportare i sistemi d’arma ipersonici aerotrasportati Kinzhal (BM) schierati nel distretto militare meridionale
hanno già eseguito all’incirca 250 voli diurni e notturni in varie condizioni meteorologiche dall’inizio del 2018
:
ossia da quando il missile è stato testato con successo innescando la preoccupazione della Nato.

Nel marzo 2018 il mondo ha appreso che la Russia possedeva il sistema missilistico Kinzhal,
missile ipersonico trasportabili e lanciabile da un vettore aereo, progettato per distruggere bersagli terrestri e marittimi.
Il Mig-31, piattaforma prescelta per portare il Kinzhal, può salire fino ad un’altitudine di 25 km con un’accelerazione di 3.000 km / h.
Una volta lanciato, il missile ipersonico a bassa firma radar inizia il suo volo autonomo per ‘consegnare’ il suo carico convenzionale
o nucleare e convenzionali a obiettivi sita a una distanza di oltre 2.000 km, ingannando le difese anti-aeree avversarie.
Secondo i report russi il Kinzhal non avrebbe rivali nel mondo.

L’invulnerabilità del Kinzhal
Sganciato da un MiG-31BM il Kinzhal raggiunge la velocità ipersonica – oltre 10 volte la velocità del suono/ Mach 10 –
e manovra autonomamente in tutte le sezioni della sua traiettoria di volo.
Secondo il parere del viceministro della Difesa russo Yuri Borisov
“Ciò consente di avvicinarsi a un obiettivo abbastanza rapidamente rispetto, ad esempio,
ai missili cruise che volano ad una velocità di crociera media di circa 850-900 km / h, cioè la specificità primaria è la velocità”.
Come seconda caratteristica specifica, è in grado di manovrare durante il suo volo con l’aiuto del controllo aerodinamico,
dunque di bypassare le reti di difesa antiaerea poste a protezione dell’obiettivo che s’intente eliminare.
Qualunque scudo antimissile, secondo le parole del viceministro russo, diventa permeabile.
Ciò rende al contempo il missile Kinzhal un’arma invulnerabile.”Nella sezione finale della traiettoria di volo,
viene attivata una testata homing, per garantire l’accuratezza e la selettività richieste per l’innesto dell’obiettivo
in qualsiasi momento del giorno o della notte”.
Il Kinzhal non avrebbe possibilità di non andare a segno una volta lanciato.

Il MiG-31 “Segugio”

Primo aereo da combattimento di quarta generazione sovietico, sviluppato negli anni ’70 dal Design Bureau 155
(oggi il MiG della Russian Aircraft Corporation), il Mig-31 ‘Foxhound’
è un caccia intercettore biposto sviluppato per essere più veloce e ‘risolutivo’ del suo predecessore: il Mig-25 ‘Foxbat’.

Sviluppato per contrastare incursioni di bombardieri strategici e missili da crociera, è considerato dalla Difesa russo tuttora ‘unico’
per le sue capacità di velocità e altitudine – due anni fa ha stabilito un nuovo record di volo non-stop di 7 ore e 4 minuti (con due operazioni di rifornimento in volo).
Dei circa 280 i MiG-31 in forza alle divisioni aerospaziali ed aeronautiche navali russe, potrebbero essere oltre 50
i velivoli convertiti della versione multiruolo BM che permetterebbe il trasporto e il lancio dei Kinzhal.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Il Regno Unito è pronto ad attaccare la Siria.
Secondo quanto riportato dai media britannici, il governo di Londra avrebbe deciso nelle ultime ore di accettare
la proposta degli Stati Uniti di colpire il territorio siriano.
Ancora ignote le modalità con cui avverrà questo attacco, ma dai movimenti dei mezzi militari del Regno, è possibile intuire alcune linee.

Come riportato dal quotidiano britannico The Times, gli aerei della Royal Air Force (Raf)
sono a Cipro pronti a svolgere un’azione militare contro la Siria, non appena il governo britannico darà il semaforo verde all’operazione.
I jet della Raf sono già in stato di allerta nella base aerea di Akrotiri, che il Regno Unito ha usato per lanciare operazioni aeree
nel quadro della coalizione internazionale a guida Usa contro lo Stato islamico. E che ora potrebbe cambiare radicalmente scopo.


“Abbiamo degli aerei sulla pista di Akrotiri. Siamo pronti”, ha detto una fonte britannica a Cipro.
Qui la presenza militare britannica è aumentata sensibilmente nelle ultime settimane.
Per molti sarà una delle principali basi da cui potrebbe partire l’attacco alla Siria da parte delle potenze occidentali.

Il primo ministro britannico Theresa May terrà oggi una riunione d’emergenza con il suo gabinetto per la sicurezza
per discutere la risposta di Londra al presunto attacco chimico di sabato nella città di Douma, alla periferia di Damasco.
May ha già espresso la sua disponibilità a partecipare a un intervento militare che gli Stati Uniti e la Francia
hanno promesso di lanciare in risposta al presunto attacco chimico da parte dell’esercito siriano.

Secondo quanto riportato dal The Telegraph, il primo ministro britannico avrebbe inoltre ordinato l’invio di sottomarini britannici verso la costa siriana.
L’ordine è di tenersi distanti a tal punto da poter colpire il territorio siriano senza essere facile bersaglio.
Gli attacchi, secondo il quotidiano britannico, potrebbero partire già oggi.

Il quotidiano del Regno , che cita fonti del governo di Londra, ha spiegato che Londra sta
“facendo tutto il necessario” per essere in grado di lanciare missili da crociera Tomahawk dai suoi sottomarini, contro posizioni militari in Siria.

E Theresa May, come riporta la Bbc, Theresa May sarebbe pronta ad autorizzare l’attacco anche senza previo passaggio in parlamento.
Il primo ministro ha affermato che i funzionari del governo ritengono che sia necessaria una risposta immediata e urgente.
Senza passare per il consenso del parlamento.


Il tweet di Donald Trump di ieri, in cui avvertiva la Russia dell’arrivo di missili “intelligenti”, sembra dunque aver raggiunto anche gli alleati occidentali.
Francia e Regno Unito sembrano aver sciolto le riserve. E ci sono alcuni governi arabi che avrebbero dato l’ok a un loro supporto.
Per la Siria sono ore di altissima tensione. E non a caso nelle ultime ore l’aeronautica siriana ha spostato molti mezzi in varie basi del Paese.
 

Val

Torniamo alla LIRA
Gli obiettivi da colpire in Siria non mancano cominciando da quello che resta dell'aeronautica siriana
fino ai centri di comando e controllo compreso il palazzo presidenziale di Bashir al Assad a Damasco.


L'escalation potrebbe riguardare anche le dieci basi iraniane già individuate da Israele sul territorio siriano.
Improbabile che nel mirino finiscano direttamente i russi con almeno 3000 uomini, forze aeree e navali.
Però saranno comunque coinvolti grazie alle «bolle» di difesa con il sistema antiaereo S-400 Triumf, che hanno creato nelle zone strategiche del paese.
Missili o caccia alleati verranno intercettati in uno scenario da prove generali di terza guerra mondiale.

Il piano minimo di rappresaglia, come lo scorso anno, potrebbe colpire la base militare di Al Dumayr, ad est di Douma,
da dove sarebbero partiti gli elicotteri siriani con i barili di cloro.
Accusa tutta da provare, ma basterebbe il lancio della cinquantina di missili Tomawak
a bordo delle due navi da guerra Usa, Donald Cook e Porter.
Per non parlare del sottomarino nucleare presente nell'area con 154 missili.

Un secondo livello dell'escalation è ridurre in cenere i resti dell'aviazione siriana rimessa in piedi dai russi colpendo più basi aeree contemporaneamente.
Gli attacchi agli aeroporti militari potrebbero allargarsi ai centri di comando e controllo spesso misti con esperti iraniani e russi.
In cima alla lista, soprattutto dal punto di vista simbolico, ci sarebbe il palazzo presidenziale di Assad a Damasco, che Donal Trump ha definito «animale».
Non a caso il presidente siriano sarebbe già stato trasferito in un luogo più sicuro. E pure le forze governative stanno evacuando le basi nel mirino.

Per colpire un numero così ampio di obiettivi gli americani avrebbero bisogno di centinaia di caccia bombardieri e degli alleati francesi e inglesi.
Non solo: i raid, per essere efficaci, dovrebbero durare per giorni. Però la prima portaerei, Uss Harry Truman, arriverà a fine mese.
Nessuno vorrebbe rischiare i propri piloti sui cieli della Siria, che lancerebbero missili da crociera a 500 chilometri di distanza.

Il terzo livello di escalation prevede un attacco alle basi iraniane, che coordinano almeno 50mila uomini
fra Guardie rivoluzionarie, Hezbollah e volontari sciiti dall'Iraq e dall'Afghanistan.
L'intelligence israeliana ne ha individuate una decina disseminate in tutto il paese.
Il 9 aprile Israele ha bombardato la base di Tayfur, meglio nota come T 4, nella provincia di Homs.
Il centro di comando iraniano si trova all'aeroporto di Damasco in un edificio conosciuto come «il palazzo di cristallo».

Il livello estremo di rappresaglia, che scatenerebbe la terza guerra mondiale, è colpire alcuni dei numerosi obiettivi russi.
In Siria ci sono ancora ufficialmente 2954 militari di Mosca, ma il numero sarebbe più alto.
In gran parte impegnati nelle forze aeree, che dispongono di una grande base a Khmeimim nel nord ovest del paese vicino a Latakia.
I caccia russi che bombardano i terroristi in Siria decollano soprattutto da questa base.
Anche i raid su Ghouta, l'enclave appena persa dai ribelli vicino a Damasco, sarebbero partiti da Khmeimim.
Elicotteri d'attacco e di trasporto sono disseminati in tutto il paese in appoggio ad almeno un migliaio di uomini che operano sul terreno.
Da domani a Douma entrerà la polizia militare russa, dopo l'evacuazione dei ribelli.
La Russia sta ampliando la base navale di Tartus sul Mediterraneo dove mantiene una flotta,
che può contrastare le navi americane che si preparano a colpire la Siria.
Sul terreno operano pure 2-3mila contractor russi della società di sicurezza Wagner.
I caccia Usa li hanno già pesantemente bombardati in febbraio a Deir Ezzor, ultima roccaforte Isis,
quando cercarono di avanzare nel territorio curdo assieme all'esercito siriano.
 

Val

Torniamo alla LIRA
GOSSIP
in mezzo a tutti questi problemi....seri....abbiamo un :devil: e :devil: e :devil:
che fa la morale. Lui ?

"Jona è un manipolatore, un finto buonista pieno di rabbia e vuoto di valori. Calcolatore in tutto.
Li per lì ti frega ... ma alle lunghe lo capisci ed è veramente Insopportabile."

"Jonathan il peggior naufrago di tutte le edizioni! Già al GF5 vinse per la sua falsità!"
 

Val

Torniamo alla LIRA
“Sarco” la macchina per il suicidio domestico sarà “testata” dal pubblico, per la prima volta, al Funeral Fair di Amsterdam.

Creazione del medico australiano Philip Nitschke, noto anche come “Dottor Morte”,
accanito sostenitore dell’eutanasia, quando viene premuto il pulsante all’interno della capsula,
che è possibile costruire a casa con l’ausilio di una stampante 3D,
si riempie di azoto liquido che dopo un minuto provoca la perdita di conoscenza e dopo cinque, la morte per ipossia, scrive il Daily Mail.

Nel corso del Funeral Fair di Amsterdam, i partecipanti potranno dare un’occhiata a come sarebbe il trapasso a bordo,
per così dire, della capsula, utilizzando degli occhiali per la realtà virtuale.
Il progetto non ha trovato ampio consenso, molti hanno definito Sarco come “macabra” e aver reso “glamour il suicidio”.

Una persona che avesse intenzione di suicidarsi, dovrà effettuare un test online per dimostrare che è sana di mente e muore per sua precisa volontà.
A quel punto si ottiene un codice di quattro cifre valido 24 ore; dopo essere stato inserito, si preme un pulsante e inizia il trapasso.

Un portavoce della Funeral Fair, ha detto che i visitatori potranno sottoporsi all’intera esperienza con occhiali per la realtà virtuale,
sceglieranno tra una panoramica sulle montagne o mare, premeranno il pulsante del suicidio e a quel punto la vista con gli occhiali per la realtà virtuale diventerà lentamente nera.
Nitschke, che ha sviluppato Sarco con l’ing Alexander Bannick nei Paesi Bassi con l’obiettivo di renderla disponibile in tutto il mondo,
sostiene che invece di cercare una morte “dignitosa”, la capsula potrebbe essere un’esperienza “euforica”.

:tie:
 

Val

Torniamo alla LIRA
Le navi da guerra russe hanno lasciato la base navale di Tartus nella Siria occidentale
proprio nelle ore in cui appare possibile un attacco militare statunitense e degli alleati occidentali contro Damasco.
A rivelarlo, l’operatore israeliano di immagini satellitari ImageSat International (Isi).

“La maggior parte delle navi della Marina russa ha lasciato il porto di Tartus, in Siria.
Attualmente, le navi che sono assenti saranno dispiegate in mare a causa di possibili futuri attacchi “,
ha detto la compagnia israeliana in una dichiarazione.


L’operatore israeliano aggiunge che, secondo le sue immagini satellitari, solo un sottomarino della classe Kilo è rimasto nel porto siriano.

Non va dimenticato che nelle ultime ore, il ministero della Difesa russo aveva diramato una comunicazione
con cui dichiarava di svolgere esercitazioni di lancio di missili nel Mediterraneo orientale.

Le manovre militari russe al largo della costa siriana sono interpretate come un altro segnale della crescente tensione nella regione.
L’idea è che questa volta la Russia sia pronta a rispondere alle minacce del presidente degli Stati Uniti.
Ieri, il rappresentante russo in Libano aveva dichiarato che Mosca avrebbe abbattuto i missili lanciati dalle forze del blocco occidentale.

Nel frattempo, il vice presidente del Comitato per il Consiglio di Difesa e Sicurezza della Federazione russa,
Alexei Kondratiev, ha già chiarito che Mosca farà ricorso a sistemi di difesa aerea S-400, S-300 e Pantsir
se l’attacco missilistico imminente dagli Stati Uniti metterà in pericolo i soldati russi.

La marina americana e quella britannica sono già presenti davanti alle coste siriane.
La navi lanciamissili sono pronte a lanciare i missili da crociera contro il territorio siriano.

In queste ore, Londra ha dato ordine alla flotta di sottomarini di recarsi nel teatro bollente del Mediterraneo orientale.
Anche la Francia, con la fregata Aquitaine, è nel settore di mare davanti alla Siria.
Gli Stati Uniti avevano solo la Uss Donald Cook nelle vicinanze, ma adesso sono arrivati i rinforzi.

Mosca ha iniziato queste esercitazioni con un chiaro obiettivo.
E cioè dimostrare la sua prontezza di riflessi in caso di attacco contro l’alleato siriano.

Tartus, base di fondamentale importanza nella strategia russa in Siria e nel Mediterraneo
non è un obiettivo della coalizione a guida americana.
Nessuno si sogna di attaccare direttamente le forze russe,
per quanto siano alleate dell’esercito siriano di Bashar al Assad.


La pubblicazione delle foto satellitari ha probabilmente avuto il placet del comando delle forze armate israeliane
. Il sito è legato a Tel Aviv. E in questi casi, nulla è casuale.
L’informazione sensibile dimostra che Israele ha voluto che si sapesse quanto osservato dai satelliti.
 

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