tontolina
Forumer storico
E' la terza condanna non definitiva per il Cavaliere: un anno in primo grado per rivelazione di segreto d'ufficio (caso Unipol, intercettazione Fassino-Consorte), quattro in secondo grado per frode fiscale (diritti tv Mediaset), ora i sette anni inflitti dal Tribunale di Milano per concussione e prostituzione minorile.
I fedelissimi del Cavaliere tuonano davanti ai microfoni, ma fin qui garantiscono la tenuta del governo Letta. L'unica certezza del prossimo futuro è che il lavoro dell'esecutivo sarà scandito dalle scadenze processuali dell'ex premier, il cui calendario è fittissimo. Da una parte le pressioni sulla pubblica opinione, con il rilancio della teoria sulla "guerra dei vent'anni", dall'altra l'intensificarsi della produzione di leggi ad personam che potrebbero garantire al Cavaliere un salvacondotto giudiziario. Amnistia, indulto valido anche per le pene accessorie come l'interdizione dai pubblici uffici o la 'moral suasion' del Colle (Napolitano presiede il Csm)?
L'agenda del Berlusconi imputato è fitta di impegni: si riprende dopodomani (26 giugno), quando la Cassazione dovrà esprimersi sull'entità del risarcimento che la Fininvest dovrà versare alla Cir di De Benedetti per la sentenza comprata (da Cesare Previti, condannato con sentenza definitiva) sul Lodo Mondadori. La Corte d'Appello ha fissato il risarcimento in 560 milioni di euro.
Ventiquattr'ore più tardi (27 giugno) per il Cavaliere potrebbe arrivare l'ennesimo rinvio a giudizio nell'ambito della vicenda sulla compravendita dei senatori nel 2006, quando il centrodestra tentava di dare la 'spallata' al traballante governo Prodi, sostenuto da un'esigua maggioranza. Secondo le accuse mosse dalla Procura di Napoli Berlusconi avrebbe versato tre milioni di euro al senatore Sergio De Gregorio, eletto nelle liste dell'Italia dei Valori, per passare (come fece) con l'opposizione. I pm hanno presentato richiesta di rinvio a giudizio lo scorso 9 maggio. Imputato anche Valter Lavitola, ex direttore de L'Avanti.
Il 'caso Unipol' sulla intercettazione Fassino-Consorte dovrebbe concludersi 'positivamente' per il Cavaliere. E' atteso il ricorso dei legali nei confronti della condanna in primo grado (dello scorso marzo), ma con tutta probabilità la Corte d'Appello dovrà dichiarare il reato prescritto.
L'autunno-inverno sarà particolarmente bollente dalle parti di Arcore. E' attesa la sentenza definitiva della Cassazione sul processo Mediaset: in caso di conferma della condanna, per Berlusconi scatterebbe l'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici, con annesso addio al Parlamento.
Infine la causa per la separazione della seconda moglie, Veronica Lario. In primo grado è stato 'condannato' a pagare la bellezza di tre milioni al mese di alimenti, ora si dovrà esprimere la Corte d'Appello.
Read more: Processi Berlusconi, le prossime tappe - International Business Times
I fedelissimi del Cavaliere tuonano davanti ai microfoni, ma fin qui garantiscono la tenuta del governo Letta. L'unica certezza del prossimo futuro è che il lavoro dell'esecutivo sarà scandito dalle scadenze processuali dell'ex premier, il cui calendario è fittissimo. Da una parte le pressioni sulla pubblica opinione, con il rilancio della teoria sulla "guerra dei vent'anni", dall'altra l'intensificarsi della produzione di leggi ad personam che potrebbero garantire al Cavaliere un salvacondotto giudiziario. Amnistia, indulto valido anche per le pene accessorie come l'interdizione dai pubblici uffici o la 'moral suasion' del Colle (Napolitano presiede il Csm)?
L'agenda del Berlusconi imputato è fitta di impegni: si riprende dopodomani (26 giugno), quando la Cassazione dovrà esprimersi sull'entità del risarcimento che la Fininvest dovrà versare alla Cir di De Benedetti per la sentenza comprata (da Cesare Previti, condannato con sentenza definitiva) sul Lodo Mondadori. La Corte d'Appello ha fissato il risarcimento in 560 milioni di euro.
Ventiquattr'ore più tardi (27 giugno) per il Cavaliere potrebbe arrivare l'ennesimo rinvio a giudizio nell'ambito della vicenda sulla compravendita dei senatori nel 2006, quando il centrodestra tentava di dare la 'spallata' al traballante governo Prodi, sostenuto da un'esigua maggioranza. Secondo le accuse mosse dalla Procura di Napoli Berlusconi avrebbe versato tre milioni di euro al senatore Sergio De Gregorio, eletto nelle liste dell'Italia dei Valori, per passare (come fece) con l'opposizione. I pm hanno presentato richiesta di rinvio a giudizio lo scorso 9 maggio. Imputato anche Valter Lavitola, ex direttore de L'Avanti.
Il 'caso Unipol' sulla intercettazione Fassino-Consorte dovrebbe concludersi 'positivamente' per il Cavaliere. E' atteso il ricorso dei legali nei confronti della condanna in primo grado (dello scorso marzo), ma con tutta probabilità la Corte d'Appello dovrà dichiarare il reato prescritto.
L'autunno-inverno sarà particolarmente bollente dalle parti di Arcore. E' attesa la sentenza definitiva della Cassazione sul processo Mediaset: in caso di conferma della condanna, per Berlusconi scatterebbe l'interdizione per cinque anni dai pubblici uffici, con annesso addio al Parlamento.
Infine la causa per la separazione della seconda moglie, Veronica Lario. In primo grado è stato 'condannato' a pagare la bellezza di tre milioni al mese di alimenti, ora si dovrà esprimere la Corte d'Appello.
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