A quale gioco si sta prestando Beppe Grillo ? (1 Viewer)

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A quale gioco si sta prestando Beppe Grillo?

di Luciano Lago
Mentre si avvicina la data delle elezioni europee una grande preoccupazione serpeggia nei partiti come il PD, e gli altri della coalizione di governo delle “larghe intese”,
Il malcontento e la protesta di una buona parte dell’opinione pubblica è ormai nettamente maggioritario rispetto alla base elettorale dei partiti tradizionali allineati sulle posizioni di difesa delle politiche dell’eurocrazia e dell’euro.
La protesta sembra che sia in larga parte intercettata dal movimento 5 stelle di Grillo mentre soltanto una minima parte potrà essere raccolta dai movimenti dichiaratisi nettamente anti europeisti come la Lega di Salvini e i F.lli D’Italia, causa i loro trascorsi.
L’incognita è rappresentata dall’astensione ancora potenzialmente molto alta nell’elettorato, disgustato in massa dalla politica o reso abulico rispetto ai messaggi di questa politica.

Il travestimento del PD di Renzi come “nuovo” ed “innovatore”, grazie alle massicce campagne di marketing confezionategli dai suoi sponsor americani della Mc Kinsey, nonché i regali preelettorali come gli 80 euro in busta paga, possono ingannare una parte degli elettori ma non tutti ed in specie quelli che non dispongono di una busta paga e non hanno prospettive in questo paese, se non precarietà ed emarginazione, vale a dire circa il 45% dei giovani e la maggioranza dei piccoli imprenditori, artigiani e commercianti, partite IVA, stritolati dalla crisi e dalle politiche di iper tassazione attuate dagli ultimi governi al servizio dell’eurocrazia di Bruxelles.
L’eventuale scelta degli astensionisti, qualora arrivino ai seggi, sarà presumibilmente orientata verso la protesta e questo pone una incognita non da poco sui risultati.
Nei comizi Grillo, oltre ad attaccare la casta politica, attacca genericamente anche la casta degli eurocrati e i poteri bancari che dirigono le istituzioni europee, si schiera per una ridefinizione dei trattati europei come il Fiscal Compact e rilancia il suo cavallo di battaglia del referendum contro l’euro, “per far decidere il popolo italiano”, afferma.
Non c’è quindi nel movimento di Grillo una posizione netta contro l’euro né una chiara consapevolezza di tutti i vincoli che si porta dietro l’euro per gli stati che lo hanno adottato, dal trattato di Lisbona al Fiscal Compact, al MES/ESM (fondo salva stati/banche) ai nuovi trattati in preparazione come il ERF (European Redemption Found) ed il prossimo trattato transatlantico di partenariato con gli USA (TTIP) che darebbe la mazzata finale alle imprese italiane ed al sistema agricolo nazionale.
Grillo continua a mantenersi nell’ambiguità della posizione pro referendum (considerata inattuabile da tutti esperti giuristi ed analisti politici) che si presenta come un sistema dilatorio per rimandare le decisioni “a dopo”, nell’illusione che i gruppi di potere direttivi nelle Istituzioni europee saranno disponibili ad allentare la loro stretta sugli stati come l’Italia, indebitati e sottoposti a commissariamento di fatto e nella fiducia che ci sia ancora tempo per decidere, quando in realtà il tempo per l’Italia è scaduto ed il paese si trova sulla china del disastro, porgendo il collo al sistema dell’usura in attesa che gli si arrotoli la corda intorno.
Sembra quasi patetico supporre che il super possente cartello bancario sovranazionale, quello che detta le regole ai governi ed agli stati, voglia rinunciare ai lucrosi interessi che percepisce sul debito dell’Italia grazie al sistema dell’euro e si possa minimamente preoccupare per qualche “vaffa” lanciato da Grillo nell’ambito di un Parlamento europeo che conta quanto il due di coppe nel gioco delle carte, rispetto ai veri organi decisionali: Commissione Europea e Consiglio, organismi non elettivi . In questo l’ingenuità degli esponenti grillini è disarmante: ignorano che le centrali di potere finanziarie hanno creato un meccanismo che prescinde totalmente dalle possibilità di dissenso nella sua gestione operativa.
Risibile poi la questione degli eurobond proposta dai 5 Stelle come uno dei 7 punti base del programma per le europee che in realtà è già da un pezzo rifiutata nettamente dalla Germania che ha spinto per il meccanismo della cessione dei debito ad un organismo sovranazionale (ERF).
Non bastano quindi le critiche e gli attacchi generici alla burocrazia europea per essere credibili, tanto più che in Europa si sta formando un fronte antieuro, eterogeneo ma compatto ed in forte ascesa, fronte che sarà costituito dal FN della Marine Le Pen assieme al partito di Wilders in Olanda (il PVV) ed agli austriaci del partito della Libertà, al Nigel Farage inglese ed altri. In Italia aderiranno a questo fronte la Lega e FDI.
Quale sarà la scelta di Grillo e del 5 stelle quando questo fronte presenterà le mozioni comuni contro l’euro per la ridefinizione dei trattati europei? Facile prevedere che il gioco sarà scoperto ed i più maliziosi sostengono che in realtà la scelta di uscire dall’euro sia stata esclusa perché non sia conveniente per gli interessi delle imprese del dr. Casaleggio. D’altra parte esistono le dichiarazioni di questo personaggio che sono spesso in contraddizione con la linea di antagonismo fatta da Grillo nei comizi e con le posizioni di molti esponenti del 5 stelle. Vedi intervista a Casaleggio: La versione di Casaleggio
Esiste però un’altra questione che sarà essenziale per determinare l’orientamento del movimento di Grillo: si tratta della questione dell’immigrazione di massa in Italia.
Grillo non ha mai affrontato a fondo tale questione per quello che rappresenta realmente: un fenomeno sostenuto dalle centrali di potere finanziarie e mondialiste per disporre di una riserva di manodopera in vista dell’omologazione del mercato italiano ed un modo per annientare in beve tempo l’identità nazionale del paese e renderlo meticcio o africanizzato.
I “grillini” e lo stesso Grillo che parlano spesso contro la globalizzazione, nella difesa dei prodotti tipici italiani, che si dichiarano per la protezione dalla importazioni indiscriminate, sul tema dell’immigrazione sono in palese contraddizione, non hanno colto il significato di questo fenomeno e non sembra che abbiano la consapevolezza di cosa si muove dietro l’immigrazione a livello di interessi e di capacità di destabilizzare la realtà sociale italiana. Questa contraddizione viene confermata dalla loro scelta di associarsi con i partiti della sinistra per abolire il reato di clandestinità e con la mozione sottoscritta dai 5 S. assieme a PD e SEL nel Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia (pochi giorni fa) per la proposta dello “ius soli”.
Qualcuno dovrebbe spiegare ai “grillini” che non si può essere contemporaneamente anti global per i prodotti ed accettare poi la tratta dei nuovi schiavi al servizio del mercato globalizzato voluto dalle centrali mondialiste. Non per caso i “grillini”, nel sostenere la politica delle “frontiere aperte”, si trovano a fianco di tutti i peggiori servitori del mondialismo e della globalizzazione mentre questo sarà un argomento su cui il fronte anti euro in Europa si presenterà compatto per difendere gli interessi e l’identità dei popoli europei contro la africanizzazione imposta.
Allo stesso modo non ci si può opporre al capitalismo ed al suo sistema di sfruttamento, come ritiene in buona fede la stragrande maggioranza della base dei “grillini” e poi frequentare i circoli esclusivi dell’Ambrosetti Group (dove si riuniscono i rappresentanti dei poteri forti) come fa il dr. Casaleggio e riportare enunciazioni sul blog ove si afferma che il programma politico del movimento prevede 1) il taglio della spesa pubblica, 2)la lotta alla corruzione, 3) la necessità di attuare il ciclo virtuoso più imprese e più lavoro, gli stessi temi e luoghi comuni proposti dai partiti asserviti alla troika di Bruxelles e Francoforte.
Per essere credibile come movimento anti sistema il programma del 5 Stelle avrebbe dovuto mettere al centro del programma:
1) il recupero della sovranità nazionale e
2) la lotta all’Europa della finanza.
Ambedue questioni non attuabili se non viene tagliato nettamente i cappio dell’euro.
Ritorniamo quindi a chiedere: a quale gioco si sta prestando Beppe Grillo?


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marofib

Forumer storico
vabbe' dai non fare lo schizzinoso :D

tutti i discorsi dei politici e di chi li analizza sono uguali da 50 anni
 

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