Ieri "ha fatto notizia" il fatto che Marine Le Pen non abbia voluto mettere il velo per incontrare il Gran Mufti, annullando l'incontro.
Pare che anche l'autorità cattolica preveda dei limiti: non si dà udienza a donne con la minigonna o a spalle scoperte, per esempio.
E anche una donna minigonnata ha pienamente diritto di non parlare con il Papa, se ritiene l'allungamento della gonna una intollerabile violazione della propria libertà di espressione.
Comunque ho letto un commento potenzialmente interessante su un sito (ci sono delle informazioni non verificate ma verificabili):
Il primo ministro inglese Theresa May si è già rifiutata di indossare il velo per la visita ufficiale in Arabia Saudita. Lo stesso vale per l'ex-primo ministro danese Helle Thorning Schmidt, che ha fatto svariate visite in paesi arabi senza mai accettare il velo. Anche la Ursula von der Leye, ministro degli esteri in Germania, ha fatto visita in Arabia Saudita senza mettere il velo. Di recente ha preso posizione anche il segretario di stato norvegese Ingvil Smines, che ha dovuto cancellare una sua presenza in Iran la settimana scorsa per questo stesso motivo.
In controtendenza troviamo Julie Bishop, ministro degli esteri In Australia, ma anche l'Italiana Federica Mogherini, alto rappresentante UE, ed il governo cosiddetto Femminista in Svezia, dove tutte le rappresentanti dello stato Svedese hanno volutamente messo il velo per fare visita all'Ayatollah in Iran.
La cosa strana in tutto ciò è che sono le donne nella seconda categoria qui sopra che si autoproclamano femministe. Quelle nella prima categoria sono tutte conservatrici o democristiani. Non sarà che il femminismo occidentale si scioglie di fronte al maschilismo, quello vero [islamico, n.d.I.]?
Dubbio inquietante.
L'importante è che mi sia consentito di incontrare l'autorità religiosa pastafariana mentre indosso la parrucca di Trump o quella Afro.