A Grillo piacciono gli spaghetti allo scoglio.. (1 Viewer)

timurlang

Etsi omnes , Ego non

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timurlang

Etsi omnes , Ego non
Grillo ne spara tante per pescare voti a destra e a sinistra,
poi dopo un sondaggio sul blog tra attivisti prevalentemente sconosciuti ai piu' , si saprà cosa gli eletti 5stelle voteranno in qualche aula parlamentare su qualche tema.

le tesi apocalittiche godono sempre del favore di una quota consistente dell' audience

credo vi sia anche qualche studio di sociologia delle religioni che analizzi i motivi dell successo del catarismo (perchè così dobbiamo analizzarlo, o forse è solo che come Dávila non mi riesce una lettura non teologica della realtà), ma poi è ovvio che lo stato di marcescenza del contesto non possa non favorirlo

non è il luogo dove discutere perchè i Costituenti americani preferirono il modello ateniese a quello spartano ;)
 

f4f

翠鸟科
le tesi apocalittiche godono sempre del favore di una quota consistente dell' audience

credo vi sia anche qualche studio di sociologia delle religioni che analizzi i motivi dell successo del catarismo (perchè così dobbiamo analizzarlo, o forse è solo che come Dávila non mi riesce una lettura non teologica della realtà), ma poi è ovvio che lo stato di marcescenza del contesto non possa non favorirlo

non è il luogo dove discutere perchè i Costituenti americani preferirono il modello ateniese a quello spartano ;)


perchè Sparta era una monarchia ?
 

alingtonsky

Forumer storico
le tesi apocalittiche godono sempre del favore di una quota consistente dell' audience

credo vi sia anche qualche studio di sociologia delle religioni che analizzi i motivi dell successo del catarismo (perchè così dobbiamo analizzarlo, o forse è solo che come Dávila non mi riesce una lettura non teologica della realtà), ma poi è ovvio che lo stato di marcescenza del contesto non possa non favorirlo

non è il luogo dove discutere perchè i Costituenti americani preferirono il modello ateniese a quello spartano ;)
...Non è del tutto arbitrario, per es., il giudizio di un pensatore politico che esercitò molta influenza nel 4° sec. a.C., l’ateniese Isocrate, secondo cui sarebbe stata Sparta la «democrazia perfetta» (Areopagitico, 61): a Sparta sono cittadini pleno iure solo gli spartiati, e sono tutti «uguali» e tutti ugualmente partecipi dell’assemblea decisionale (apella), mentre tutti gli altri (perieci e iloti) sono considerati estranei alla comunità degli «uguali», non solo perché sottomessi con la forza, ma perché considerati appartenenti a un’altra «razza» rispetto alla «purezza» degli spartiati. Entro questi limiti Sparta è addirittura il «regno dell’uguaglianza», stabilita in epoca remotissima dal semimitico legislatore Licurgo.

Sotto questo rispetto Atene è assai meno lineare. Certo il numero dei cittadini pleno iure è molto più alto che a Sparta, ma anche ad Atene c’è un grandissimo numero di non-cittadini: masse di schiavi; e c’è anche un numero rilevante di stranieri, anche benestanti, pur sempre non-cittadini. E, comunque, ad Atene ceto politico dominante sono i ricchi che «accettano» la «democrazia», che accettano cioè di misurarsi con l’assemblea e di subire il potere dei tribunali popolari. La differenza non sta dunque solo nel numero. Ma a questo punto sarà già divenuto chiaro perché è Sparta, ben più che Atene, il modello idoleggiato per es. da un pensatore radicale quale l’abate Mably (1709-1785), ispiratore della democrazia giacobina, e perché Sparta ben più che Atene sia stata il bersaglio polemico di un decisivo pensatore antigiacobino come B. Constant.

Il paradosso è che invece nel 4° e 5° sec. a.C., sul piano dei rapporti politici tra stati, Sparta veniva percepita come il punto di riferimento delle oligarchie, mentre Atene, una volta creato l’impero (478 a.C.), ha «esportato», con il peso della sua forza militare, il suo modello di democrazia (estensione della piena cittadinanza ai non possidenti) in tutte le città «alleate» (ben presto «suddite»). Ulteriore paradosso: è Sparta che, nel 6° sec. a.C., combatte i «tiranni» nella Grecia peninsulare, e i «tiranni» però sono, per un verso, i leader di una massa popolare invisa alle grandi famiglie possidenti, e per l’altro – una volta abbattuti – diventano nella retorica democratica l’antitesi, l’opposto diametrale, della «democrazia». E la «democrazia», per es. in Atene, è ristabilita a opera soprattutto di una famiglia, quella di Clistene (gli Alcmeonidi), che aveva prima collaborato coi tiranni (Pisistrato e i suoi figli) e poi, con l’aiuto di Sparta, li aveva avversati.

La critica al sistema politico ateniese incomincia con un opuscolo, Athenaion Politeia, attribuibile a Crizia, il capo dell’oligarchia detta dei «trenta tiranni» (404), e con suo nipote Platone. In entrambi, ma soprattutto in Platone, il connubio perversamente demagogico tra gruppi sociali abbienti e popolo è la sostanza stessa della «democrazia» (Repubblica, VIII). Non è inutile ricordare che Crizia, ma anche Platone, furono ammiratori del «modello spartano».

...

di Luciano Canfora


Democrazia in ?Dizionario di Storia? ? Treccani
 
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timurlang

Etsi omnes , Ego non
perchè Sparta era una monarchia ?

ma i monarchi avevano solo funzione religiosa e militare
il potere politico apparteneva alla gerusia eletta per acclamazione

ricordavo una discussione tra i costituenti vinta da Hamilton
 

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f4f

翠鸟科
ma i monarchi avevano solo funzione religiosa e militare
il potere politico apparteneva alla gerusia eletta per acclamazione

ricordavo una discussione tra i costituenti vinta da Hamilton


tecnicamente più che il modello ateniese io sarei sul modello veneziano, che mi sembra baricentrico tra l'atenisese e lo spartano
 

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