a Ghedi(Bs) esercitazioni NUCLEARI della NATO (1 Viewer)

tontolina

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Notizia scritta il 31/10/14 alle 18:19. Ultimo aggiornamento: 31/10/14 alle: 19:10
Radio Onda d'Urto » GHEDI: ALLA BASE NATO ?STEADFAST NOON?, ESERCITAZIONE MILITARE CON ARMI NUCLEARI.
GHEDI: ALLA BASE NATO “STEADFAST NOON”, ESERCITAZIONE MILITARE CON ARMI NUCLEARI.





Esercitazioni militari aereonautiche dal sapore “nucleare” della Nato in Italia, a partire dalla base militare di Ghedi, poco a sud della città di Brescia, da 51 anni (era il dicembre 1963) teatro della “partnership” di guerra tra Italia e Usa.

Clicca qui per l’articolo di denuncia pubblicato al riguardo dalla Fas, la Federazione degli scienziati Usa, proprio dedicato a quanto è accaduto a Ghedi.


STEADFAST NOON - Aerei, nucleare, Nato. E’ questo il (poco) che si sa di “Steadfast noon”, “Mezzogiorno risoluto”, esercitazione Nato dedicata alle armi “speciali”, ossia nucleari e dintorni, tenutasi nella settimana tra il 20 e il 24 ottobre a Ghedi, conferma il bollettino settimanale dell’aviazione civile diffuso dall’Enav.


“Steadfast noon” è il nome in codice di un’esercitazione con armi nucleari che l’Alleanza Atlantica tiene ogni anno in un paese a turno.
L’Italia, però, sembra esservi abbonata: dopo il 2010 e il 2013 (entrambe ad Aviano, vicino Pordenone), quest’anno tocca alla bresciana Ghedi.


Difficile si tratti di un puro caso, visto che il nostro Paese (e la base Nato di Ghedi in particolare) ospita almeno 70 delle circa 180 testate nucleari Nato. A Ghedi ce ne sarebbe, secondo le ultime stime, una ventina. Una cinquantina invece sono dislocate ad Aviano.
A Ghedi appassionati di aeronautica militare hanno fotografato mezzi di sette Paesi, tra cui gli Usa e – per la prima volta – la Polonia, da tempo alfiere atlantico nel complesso scacchiere dell’Est Europa, con particolare riferimento alla guerra civile in corso in Ucraina e alle tensioni con la Russia.
Proprio la presenza polacca, con un paio di F16, violerebbe l’accordo di non proliferazione nucleare del 1996 che – secondo quanto ricorda Pandora.tv – non consente il trasporto di armi nucleari a paesi “nuovi” membri della Nato.


Ascolta l’approfondimento con Mario Pietri, nostro collaboratore e attento osservatore di questioni atlantiche ed est-europee.


MANIFESTAZIONE A GHEDI - Proprio alla base Nato di Ghedi sabato 8 novembre è in calendario una manifestazione per dire “no alla guerra, no alle spese militari, no alle basi di morte” . Cliccando qui l’articolo di Radio Onda d’Urto sulla mobilitazione e la conferenza stampa degli organizzatori tenutasi il 1° ottobre.
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翠鸟科
Salvini: sento in giro una gran puzza di guerra, Italia fuori dalla Nato
DiariodelWeb.it - ‎6 ore fa‎

E' la Nato che si sta muovendo ai confini con la Russia e allora mi sento più vicino alla Russia e mi domando che senso ha per l'Italia stare ancora nella Nato. Non voglio lasciare ai miei figli il ritorno alla Guerra Fredda nel 2017. Redazione (ACM) ...

Perchè si sente vicino alla Russia ?

Ma il Salvini lo sa che io lo pago per difendere gli interessi italiani a Bruxelles e non per fare una continua propaganda elettorale populista ?
 

tontolina

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tontolina

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Comitato promotore della campagna #NO GUERRA #NO NATO ha appena condiviso un aggiornamento sulla petizione La campagna per l'uscita dell'Italia dalla NATO - per un’Italia neutrale. Guardalo e lascia un commento:

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Aggiornamento sulla petizione

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GRANDI OPERE DEL PENTAGONO A SPESE NOSTRE
Manlio Dinucci Grandi opere sul nostro territorio, da nord a sud. Non sono quelle del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, di cui tutti discutono, ma quelle del Pentagono di cui nessuno discute. Eppure sono in gran parte pagate con i nostri soldi e comportano, per noi italiani, crescenti rischi. All’aeroporto militare di Ghedi (Brescia) parte il progetto da oltre 60 milioni di euro...

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Leggi l'aggiornamento completo
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tontolina

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Prodotta negli USA la più pericolosa bomba atomica del mondo




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Lo scorso mese il National Nuclear Security Administration ha annunciato la produzione della prima bomba nucleare strategica di nuova generazione dalla linea di produzione della Pantex in Texas. La bomba, chiama W76-2 è stata disegnata per essere lanciato con un missile lanciabile da sottomarino (SLBM) Trident. Quello che rende particolare la nuova bomba è in fatto di essere molto meno potente dal punto di vista distruttivo di quelle precedenti portate dal Trident, rendendone l’utilizzo più plausibile . La carica esplosiva è pari a 5 kt, contro i 100 kt delle cariche precedenti, essendo quindi una bomba della potenza , circa, di un terzo di quella di Hiroshima, ricordando che 1 kt è la potenzza esplosiva di 1000 tonnellate di Tritolo.

Questa bomba non è studiata per essere un deterrente nucleare, ma per fornire all’arma nucleare una flessibilità tattica che non ha avuto negli ultimi 35-40 anni, rendendo ciò che era impensabile, pensabile, cioè l’uso di una bomba atomica.

In realtà negli ani “Caldi” della Guerra Fredda, soprattutto dopo le crisi di Berlino, esisteva un vasto assortimento di armi nucleari tattiche che giungevano sino alla dimensione dei grossi calibri di artiglieria, ma questo tipo di armi, studiate soprattutto per l’interdizione in caso di attacchi convenzionali massicci non altrimenti fronteggiabili, andarono in soffitta con la fine di quel momento storico. Successivamente le armi nucleari diventarono solo uno strumento di dissuasione strategica, grosse, potentissime, ma, per loro natura, destinate a non essere utilizzate ed a restare nei silos, come minaccia potenziale. Il fatto che fossero così potenti rendeva, automaticamente, impossibile che potessero essere utilizzate.

Il cambio di rotta ed il contemporaneo concludersi del trattato IRN viene a porre un colossale problema, perchè l’opzione nucleare tattica torna sul terreno delle possibilità. Una bomba da 5 kt o meno è creata per colpire, almeno potenzialmente, obiettivi tattici, ma comunque il suo uso romperebbe pericolosamente un divieto non scritto, ma esistente, fin dal 1945.

Nel 2018 l’orologio della fine del mondo segnava 2 minuti a mezzanotte:

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Potrebbe essere passato un altro minuto.
 

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