99 bidoni da evitare (1 Viewer)

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Son d' accordo però sarebbe utile conoscere i primi 99 prodotti di cui si parla nell' articolo e far pubblicità ( negativa ) a mezzo e-mail ad amici e conoscenti per difenderci .
 

giuseppe.d'orta

Forumer storico
FINANZA e INVESTIMENTI
nuovi prodotti a confronto i rendimenti (negativi) degli ultimi cinque anni

Il mondo della finanza in certe cose assomiglia molto a quello della moda o dell' auto. Nel senso che tutti e tre, per catturare clienti, devono lanciare sempre nuovi modelli sul mercato. Gli stilisti lo fanno alle sfilate, i costruttori d' auto ai saloni internazionali. Banchieri, assicuratori, gestori & c., invece, non hanno appuntamenti fissi. Ma siccome realizzano i loro profitti con le percentuali che incassano vendendo prodotti di ogni tipo ai risparmiatori loro clienti, bisogna che questi prodotti se l' inventino. E così fanno. Ciclicamente chiamano un guru della cosiddetta ingegneria finanziaria, questo sforna un prodotto strutturato (si chiama così), poi lo passa agli uffici marketing che completano il confezionamento e lo lanciano sul mercato. Alcuni di questi hanno successo, altri meno. Molti tutelano realmente i risparmiatori, altri invece, alla verifica del tempo, si rivelano insoddisfacenti se non dei veri disastri per i malcapitati che ci hanno messo dei soldi.

Il Mondo ha passato ai raggi X alcuni dei prodotti che hanno avuto più larga diffusione in questi ultimi anni, quelli che hanno rivoluzionato le abitudini di investimento dei risparmiatori italiani. E ha scoperto che almeno in 99 casi l' investimento consigliato non è andato bene per il risparmiatore. Anzi, spesso è stato un vero bidone. In rosso oltre il 90% La prima categoria presa in esame è quella delle cosiddette unit linked, ossia quei prodotti assicurativi le cui prestazioni sono legate a fondi e a sicav.

Secondo l' analisi condotta in esclusiva dal Mondo sugli ultimi dati disponibili relativi ai cinque anni precedenti (dal 31 agosto 2000 alla stessa data del 2005), su 617 unit linked esaminate soltanto 212, pari al 34,3%, mostrano una performance positiva. E tra chi, al contrario, è in negativo, in 58 casi le perdite hanno superato il 40%, con punte del 93% (tabella in alto). Insomma, dei veri e propri bidoni.

Qualche esempio: la linea Mp life azionario tecnologia emergenti della compagnia Montepaschi life ha lasciato sul terreno, in cinque anni, il 93,19% del suo valore. Un vero e proprio tracollo per chi, cinque anni fa, era lusingato dai facili guadagni della new economy e ha creduto di poter contare su un capitale rivalutato nel medio periodo. Così come risulta per altre unit dedicate al mondo dell' hi tech. Sella life Internet che fa capo a Sella life accusa un crollo dell' 83,7%; Mp life azionario tecnologie dell' 82,65%; Generali global technology equity (Generali vita) del 75,2%; Cu vita eb it fund e Cu vita technology equity (entrambe targate Commercial union vita) rispettivamente del 74,44% e del 66,05%; Dv new economy (Zurich life insurance Italia) del 69,64% e, infine, Cattolica fuoriclasse high tech (gruppo Cattolica assicurazioni) che, a dispetto del nome, ha perso più del 66%. Complessivamente, la media dei rendimenti delle unit sugli ultimi cinque anni resta in rosso per l' 11,85%. Tanto per fare un confronto, nello stesso arco di tempo, i fondi comuni hanno registrato una perdita in media dell' 8,59% (mentre 287 su 669, pari al 42,9%, hanno ottenuto performance positive). E se è vero, quindi, che gli ultimi cinque anni sono stati difficili da un punto di vista finanziario, è altrettanto vero che i tre punti percentuali di differenza tra la media della categoria delle unit e quella dei fondi confermano i maggiori costi di gestione delle prime rispetto ai secondi. A bocca asciutta con l' inflazione E non è andata meglio a chi invece ha scommesso sulle polizze index linked, cioè i prodotti assicurativi del ramo vita i cui rendimenti dipendono da indici di Borsa, panieri di titoli, fondi comuni, tassi di interesse e altro.

Il Mondo ha individuato infatti 22 index linked le cui quotazioni al 20 settembre scorso risultavano in rosso fino al 16% rispetto al valore nominale. In testa, tra le meno redditizie, figura Top euro di Ina vita con un valore di mercato pari a 83,835 su 100. Ampia pure la distanza di Attiva per te, di Ergo previdenzia (84,216 su 100) e di Zurich east & west della società Zurich investments life che tratta a 84,26 su un nominale di 100, ma che distribuirà il prossimo 6 dicembre una cedola lorda del 4,75%. Delusioni da reddito fisso Ci sono poi sei bond in euro, tra i 305 quotati al Mot (il mercato telematico dei titoli a reddito fisso), che quotano al di sotto del nominale e che perdono fino al 6%. Tra questi il più distante è l' obbligazione Mediobanca 08 Russia 6,4% che nel 1998 migliaia di risparmiatori italiani sottoscrissero per complessivi 750 miliardi di lire (387 milioni di euro) e che adesso quota 92,48. Il bond prevedeva, in una condizione del foglio informativo, che qualora la Russia fosse diventata insolvente anche con un solo debitore domestico, l' emittente (ovvero Mediobanca) avrebbe cessato di pagare gli interessi. E così il titolo, che doveva garantire un 6,4% all' anno, non ha mai staccato alcuna cedola perché nel primo anno di vita la Federazione Russa non onorò un debito con la Germania. E per avere i loro risparmi, svalutati da un decennio di inflazione, i risparmiatori dovranno aspettare altri tre anni.

Il peso dell' opzione Infine, ecco 13 bond strutturati, frutto di un' elaborazione condotta dalla società di analisi finanziaria Norisk, che alla prova dei fatti, nella maggior parte dei casi, si sono rivelati al di sotto delle aspettative. Non saranno dei veri e propri bidoni, ma, comunque, per ora hanno reso meno di un banale Btp. Si tratta di prodotti i cui guadagni dipendono da una componente obbligazionaria e una opzionale legata a svariati mercati finanziari (riquadro a pagina 48). Tra questi il rendimento minore appartiene a un' obbligazione Meliorbanca, con uno 0,28% annuo. Che cosa valutare I numeri insegnano che, in tema di investimenti, le promesse non sempre si trasformano in realtà. Ma anche che ogni singolo prodotto va esaminato attentamente, soprattutto in base alla propria propensione al rischio. Tra categoria e categoria, infatti, le differenze possono essere sostanziali. Mentre l' investimento in unit linked, che di norma non è protetto, espone al rischio dell' andamento dei mercati finanziari in cui le polizze investono, nel caso di index linked e di bond strutturati il capitale è perlomeno garantito alla scadenza del contratto. Ma attenzione ! Capitale garantito non è sinonimo di guadagno. Nella valutazione della bontà di un investimento, va considerato il rendimento reale, che non è pari a zero bensì negativo per l' effetto dell' inflazione. Si prenda, per esempio il prestito obbligazionario Sanpaolo Imi 2000/2005 Concerto indicizzato a un paniere di fondi comuni, che è appena scaduto (e come tale esula dall' elaborazione precedente). Emesso per un importo di 915 milioni di euro a fine settembre 2000 il bond ha rimborsato il 27 settembre scorso il capitale nominale investito. Peccato che nel frattempo il potere d' acquisto del risparmiatore si sia abbassato dell' 11,88% (a tanto ammonta infatti la crescita dell' inflazione Istat italiana nei cinque anni in oggetto); se poi l' investitore avesse acquistato in asta cinque anni fa un Btp quinquennale avrebbe potuto incassare, in aggiunta al capitale, un rendimento netto del 26,12%. Non solo. È bene ricordare che la garanzia della restituzione a scadenza del capitale investito è a carico dell' emittente l' obbligazione o il prodotto strutturato che sottosta alla polizza index linked. Per esempio, le quotazioni dell' index Triathlon Ariete III di Italiana assicurazioni hanno subito il deterioramento del rating dell' emittente il bond sottostante, che è Fiat finance and trade. All' epoca dell' emissione (fine 2000), il rating era A3 per l' agenzia Moody' s e A per Ficth. Oggi il rating è sceso a Ba3 (Moody' s) e BB (Fitch) e il titolo quota 88,7 (su 100 di nominale). Anche se, in questo caso, i sottoscrittori possono stare tranquilli in quanto la garanzia di restituzione del capitale a scadenza è stata assunta dalla Italiana assicurazioni. Inoltre, sia per le index linked sia per i bond strutturati il disinvestimento anticipato, ovvero la vendita sul mercato prima della scadenza, può comportare perdite salate. In particolare, le penali per i riscatti delle index sono salate.

Le dimensioni del fenomeno Per avere un' idea della diffusione di questi prodotti basta guardare un po' di numeri. Come emerge dalla relazione annuale di Banca d' Italia che fotografa il portafoglio delle attività finanziarie delle famiglie, a fine dicembre 2004 il patrimonio allocato in titoli obbligazionari bancari, categoria nella quale rientrano i bond strutturati, superava i 337 miliardi di euro di controvalore, con un incremento annuo pari a 35,3 miliardi. Stesso discorso per le riserve del ramo vita, comprensiva delle polizze unit e index linked, che superavano i 310 miliardi, con 41 miliardi di euro di nuovi contratti. Nel medesimo arco di tempo, invece, le famiglie hanno disinvestito massicciamente quote di fondi ( 15,5 miliardi) e titoli azionari ( 9,7 miliardi). Le cifre confermano, quindi, che allo sportello sono stati collocati più polizze e bond strutturati che fondi. Il discorso, poi, può assumere sfumature diverse nei singoli casi. Per esempio le tre unit di Montepaschi life indicate in tabella complessivamente rappresentano lo 0,08% del totale unit della compagnia e entrano nel portafoglio di 52 clienti sui 160 mila della società. Sempre le unit, fanno notare a Skandia vita, sono prodotti ad alta specializzazione, che dovrebbero essere utilizzati non come unica soluzione previdenziale, ma all' interno di un portafoglio diversificato. Lecito chiedersi, però, se i risparmiatori, alla sottoscrizione, hanno scelto consapevolmente oppure se hanno seguito suggerimenti poco coerenti con il proprio profilo di rischio rendimento.

Le polizze assicurative unit linked offrono prestazioni legate all' andamento di fondi comuni e sicav. Non hanno una durata prestabilita. È il contraente a scegliere quando disinvestire. Spesso non prevedono protezione sul capitale e, di conseguenza, il loro rendimento deriva dal trend dei mercati finanziari su cui puntano. I loro costi annui di gestione si aggiungono a quelli dei fondi sottostanti. da valutare i caricamenti che sono piuttosto alti soprattutto sui primi versamenti dei piani ricorrenti polizze indicizzate I contratti assicurativi di tipo index linked garantiscono la restituzione del capitale a scadenza ed, eventualmente, un premio legato all' andamento del parametro cui legano le prestazioni. Si tratta di indici di Borsa, paniere di titoli azionari o, ancora, insiemi di fondi. Il loro disinvestimento anticipato sconta spesso penalizzazioni piuttosto salate. La durata media negli ultimi anni è aumentata: dai cinque anni del 2000 agli attuali sei sette anni obbligazioni strutturate Le emissioni obbligazionarie strutturate assicurano la restituzione del capitale a scadenza e, in aggiunta, una o più cedole in funzione dell' andamento del parametro cui sono collegate: indici di Borsa, azioni, fondi e sicav, tassi di interesse, cambio euro dollaro. Il loro rendimento però risulta spesso inferiore a quello realizzabile con un btp di pari durata. La durata varia da un minimo di due tre anni, prevalentemente per le emissioni collegate a Borse e azioni, fino a un massimo di 20 25 anni per i bond legati all' inflazione e ai tassi di interesse
 

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