12 OTTOBRE 1492 (1 Viewer)

Ciccioargio

Nuovo forumer
inizia l'evo moderno .

Colombo scopre il nuovo mondo , civilizzando e cristianizzando così un bel numero di selvaggi .

Nello stesso anno nel conclave a Roma , viene eletto papa un Borgia : ha già due figli ,

cosa comune a tutti i cardinali .

Columbus day : ammaziamo il tacchino e non se ne parli più.

Un saluto
 

elena

Forumer attivo
massacrando è il verbo ... una civiltà che viveva in armonia con la natura.

Oggi di quella civiltà non sono rimaste che squallide riserve dove vivono i vecchi ... animaletti e bambini ... puoi visitarle quelle riserve ... gli americani ti permettono di andare a vedere gli uomini allo zoo ... sono andata ...sono andata spinta dall'amore per quel popolo dopo aver letto tanti libri su di loro … sono scappata dopo 10 min di corsa, piangendo.

Altri indiani li ho visti sdraiati per terra per le strade di San Francisco, alcoolizzati, rifiuti della società.

Cristianizzare...

Non riesco a non associare la parola cristianità a queste cose …


Gli indiani non potevano immaginare che, adottando il pensiero degli europei, avrebbero messo in moto l'ingranaggio destinato in breve tempo a stritolarli senza alcuna pietà.

Gli uroni, gli irochesi e gli indiani delle coste nord-occidentali cercarono di affrontare il disorientamento legato a questa nuova ‘mania della negoziazione’ e dettarono delle regole; ammisero il commercio con i bianchi (purché sobrio e misurato) e l'arricchimento di alcuni componenti della collettività. Il profitto derivante dagli interscambi però non doveva assolutamente generare disuguaglianze, né marcare differenze di sorta con gli altri membri della comunità; rimaneva perciò decisamente in vigore il principio della redistribuzione, che anzi doveva essere ulteriormente rafforzato e sviluppato con nuovi criteri.
Ma l'europeo, che primeggiava in astuzia, impose senza indugio l'introduzione di nuovi sistemi commerciali.

Le virtuose consuetudini "socio-economiche", ancestrali per le comunità indiane, finirono così per essere gradualmente distrutte. L'introduzione successiva di nuove e mirate mercanzie snaturò totalmente il modo di vivere indiano e ne segnò definitivamente la caduta. La caccia, il commercio e la distorsione culturale, mutarono radicalmente il sistema di vita e l'alimentazione delle tribù che giunsero così a dipendere completamente dagli scaltri europei.

Allo stesso modo dell'arricchimento di uno ai danni dell'altro e delle disuguaglianze fra uomini, anche la proprietà fu un principio che sfuggì completamente all'indiano, che non riuscì mai a comprendere come si potesse pretendere di acquistare alberi, fiumi, prati, spiagge o laghi...
ma il problema non infastidiva per nulla il bianco, poiché quasi mai si parlava di 'comprare', per lui le nuove terre erano abbandonate e non sfruttate, e la Bibbia stessa affermava che Dio li aveva guidati in quei luoghi: il nuovo paese apparteneva a loro.
L'illusione del nuovo vantaggioso rapporto con il bianco però cedette presto il passo ai reali obiettivi dell'invasore, i marinai palesarono le loro vere intenzioni e iniziarono così i maltrattamenti, i 'selvaggi' furono trattati come schiavi, si abusò delle loro donne, le trattative non furono più rispettate. Così i poveri malcapitati, terrorizzati ed increduli, per sottrarsi alla presenza dei bianchi, si ritirarono nelle foreste interne.
Alla iniziale generosità indiana dunque, i bianchi, popolo eletto di Dio, a cui era stata affidata "la divina missione", risposero con avidità e maltrattamenti d'ogni tipo, e non si fecero alcuno scrupolo poichè gli indigeni erano considerati
«crudeli, selvaggi, barbari e figli di Satana».


Non esitarono a coercizioni di ogni tipo e pretesero obbedienza nel combattere contro altri stranieri, fedeltà alla loro causa e prosternazione nella casa del loro Dio.
Più tardi i bianchi si discolperanno dicendo, sicuri del proprio diritto, che non sarebbe stato giusto arretrare davanti a nulla e che era un sacro dovere ridurre al loro volere quei selvaggi, che senza il loro provvidenziale aiuto sarebbero morti di fame e di freddo.

Alla fine così gli indiani (fino a qualche anno prima popolo pacifico), dopo aver troppo subito, esasperati, reagirono con la violenza, fornendo così il pretesto tanto anelato dall'assetato conquistatore.
Da allora in poi la lotta contro "i rivoltosi" venne condotta senza esclusione di colpi, non si rispettarono più i rappresentanti, durante le trattative vennero offerti liquori avvelenati, si sterminarono donne e bambini, si bruciarono interi villaggi.

Come da antica ricetta venne adottata furbescamente e strategicamente una politica, tanto nota ancor'oggi: la corruzione degli uomini chiave.
La "politica dei regali" (ricompensa degli individui "buoni", disposti a combattere a favore) ebbe inevitabili, pesanti ripercussioni all'interno delle comunità indiane, si disgregarono così le gerarchie interne e alla fine il bianco ebbe addirittura la pretesa di nominare lui stesso i capi-tribù.

Eccitante ed entusiasmante fu allora per i bianchi riuscire a uccidere il guerriero indiano che: «avanza come una volpe, si batte come un lupo e sparisce come un uccello».
Tragico ad esempio era invece per l'irochese cadere in battaglia, il peggior destino che potesse capitargli, poichè il suo spirito, non potendo essere ammesso al “villaggio dei morti”, sarebbe stato condannato a vagare, la sola speranza che rimaneva era quella di essere vendicato, la fraterna vendetta, solo ed unico mezzo per unirsi nei cieli al proprio popolo e poter ritrovare così i propri antenati. …. ""
 

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