FTSE Mib Futures Y SOPRAVVISSUTI di Idee e grafici. parte seconda (4 lettori)

dondiego49

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Berlusconi perde onorabilità, Fininvest deve cedere il grosso di Mediolanum
Il provvedimento di Bankitalia: la holding di Arcore deve vendere la parte che eccede il 9,9% del capitale della banca guidata da Ennio Doris, cioè il 20% circa. Potrà conferirlo in un trust. Sciolto il patto tra i due soci storici

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10 ottobre 2014
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Berlusconi perde onorabilità, Fininvest deve cedere il grosso di Mediolanum
Silvio Berlusconi (ansa)
MILANO - Fininvest, la holding di casa Berlusconi, dismetterà la partecipazione in Mediolanum, la banca guidata dall'amico e storico socio dell'ex Cavaliere, Ennio Doris, che eccede il 9,9% del capitale. La notizia è stata comunicata dalla stessa Fininvest, che ha spiegato che ciò avviene dopo la perdita dei requisiti di onorabilità in capo al proprio controllante indiretto, Silvio Berlusconi, condannato nel processo sui diritti tv di Mediaset.

Il provvedimento, preso da Bankitalia, riguarda oltre il 20% del capitale di Mediolanum (il titolo), visto che alla holding della famiglia Berlusconi fa capo circa il 30% della banca. Sulla partecipazione che dovrà essere dismessa vengono sospesi i diritti di voto e di conseguenza è sciolto il patto di sindacato che lega Fininvest a Ennio Doris. La cessione potrà anche avvenire mediante il conferimento in un trust, salvo poi essere verso terzi nel giro di 30 mesi.

Nella nota di Fininvest si legge "che a seguito del procedimento relativo all'iscrizione di mediolanum nell'albo dei gruppi bancari e a seguito della sopravvenuta perdita dei requisiti di onorabilità in capo al proprio controllante indiretto Silvio Berlusconi, Banca d'Italia, d'intesa con Ivass, con provvedimento del 7 ottobre 2014 pervenuto in data 9 ottobre 2014, ha disposto le misure previste dalle norme applicabili (artt. 24 e 25 tub), ivi inclusa la dismissione della partecipazione in Mediolanum spa eccedente il 9,9% che potrà anche avvenire mediante il conferimento in un trust ai fini della successiva alienazione a terzi entro 30 mesi dalla data della sua istituzione. A seguito di tale misura, viene meno l'efficacia del patto di sindacato tra Fininvest ed Ennio Doris".

Secondo il Testo unico bancario, la partecipazione al capitale dei soggetti abilitati allo svolgimento dei servizi di investimento richiede il possesso dei requisiti di onorabilità. Questo significa che chi attraverso il voto in assemblea può influire sulla gestione sociale deve risultare affidabile e non aver subito condanne penali. Il provvedimento della Banca d'Italia è dunque motivato dalla condanna di Berlusconi nel processo per frode fiscale sui diritti tv Mediaset.

Ora tocca al consiglio di amministrazione riunirsi e prendere le relative decisioni nel giro della tempistica indicata dalla Vigilanza, "anche tenuto conto delle caratteristiche e dell'entità della partecipazione in oggetto e della rilevanza di Mediolanum spa per il mercato, per i suoi clienti e per i suoi azionisti".
 

dondiego49

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Camera, corsa contro il tempo per salvare lo staff di Fausto Bertinotti presidente
Il Collegio dei Questori ha proposto di mettere a disposizione dei gruppi parlamentari i sei dipendenti dell'ex terza carica dello Stato. Come? Inserendoli nell'Allegato B. Che doveva essere chiuso e man mano abbandonato e invece è stato riaperto

di Loredana Di Cesare | 30 settembre 2014Commenti (331)
Camera, corsa contro il tempo per salvare lo staff di Fausto Bertinotti presidente
Più informazioni su: Camera dei deputati, Fausto Bertinotti, Gianfranco Fini, Laura Boldrini, Montecitorio, Tangentopoli.


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È una corsa contro il tempo: stamattina la Camera dei deputati tenterà di salvare il personale della segreteria dell’ex presidente Fausto Bertinotti – ovvero sei dipendenti di un ufficio riconosciuto fino al 30 settembre 2014 – che a mezzanotte dovrebbero lasciare stanze e stipendio. In questa manciata di ore, se l’ufficio di presidenza approverà la proposta del Collegio dei Questori, i sei collaboratori saranno a disposizione dei gruppi parlamentari, e quindi della Camera dei Deputati, in base all’ormai famigerato “allegato B”.

“L’allegato B”
Parliamo di uno strumento che nasce dopo Tangentopoli, quando i partiti decisero d’istituire delle tabelle-­riserve di personale che orbitava attorno alla politica ­per rifornire di dipendenti i gruppi parlamentari. È una sorta di lista di collocamento che presenta una peculiarità: se i nominativi non vengono assorbiti, i gruppi subiscono -­ come stabilisce una delibera dell’ufficio di presidenza di Montecitorio dell’aprile 2013 ­- una decurtazione dei loro fondi di funzionamento. “Ciascun gruppo – si legge nel documento – è tenuto ad assumere almeno un dipendente inserito nell’allegato B per ogni sei deputati del gruppo stesso”. Se il gruppo non rispetta questo parametro, gli viene ridotto il contributo, in misura pari a 30mila euro, che aumenta fino a 35mila per ogni ulteriore unità non assunta”. Assumerli, insomma, non è obbligatorio, ma caldamente consigliato. Piccola nota finale: dalla scorsa legislatura quella lista è chiusa.

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Salvate il compagno Fausto
Chiusa, ma non per tutti. Il 18 settembre scorso il Collegio dei Questori ha elaborato una bozza di delibera in cui propone di inserire nell’allegato B “i nominativi di coloro che risultassero addetti alle segreterie degli ex presidenti della Camera”. Di chi parliamo? Facile: il 30 settembre scadono i privilegi di Fausto Bertinotti come ex presidente della Camera, tra cui c’è un ufficio e ovviamente uno staff. Sei persone, il cui costo massimo annuo è fissato in 212mila euro che i vertici di Montecitorio vogliono inserire appunto nell’Allegato B. La complicazione è effettivamente spuntata all’improvviso: dal 2012 e fino a qualche mese fa, infatti, gli ex presidenti avevano il loro benefit garantito per i dieci anni successivi alla fine del loro incarico. Oggi, però, quell’arco di tempo s’è dimezzato: solo cinque anni, uno in più per il compagno Fausto che – come risulta dalla delibera del 21 dicembre 2013 – “scade” quest’anno. Insomma, non c’è tempo da perdere.

Lista di ricollocamento
Per questo l’Allegato B, teoricamente chiuso, è praticamente aperto: succede quando si deve andare in soccorso al collega che non ce l’ha fatta a essere rieletto, ma ha lasciato il suo personale dentro gli uffici della Camera, come nel caso di Bertinotti, fuori dal Parlamento dal 2008. “La casa della buona politica non subirà battute d’arresto” diceva Laura Boldrini, appena eletta presidente della Camera, a proposito dei tagli dei costi della politica e della trasparenza che per il Parlamento è un dovere. Questa buona pratica vaticinata da Boldrini, con l’episodio in questione, rischia di subire una battuta d’arresto. Anche perché il suo stesso ufficio di presidenza, nel maggio 2013 aveva deliberato di “ridurre progressivamente i nomi inseriti nell’Allegato B” fino alla sua totale eliminazione. Coloro che erano già stati assunti dai gruppi parlamentari, infine, potevano sì restare nell’elenco, ma “ferma restando anche per loro la presentazione del curriculum”. A dirla tutta, l’obiettivo ­ almeno fino alla scorsa legislatura ­era di chiudere l’elenco, anche se i deputati non hanno resistito e l’hanno rimpolpato ulteriormente.

E poi arriva Fini?
Oggi è il Collegio dei Questori, vale a dire i tre deputati che “gestiscono” la Camera, che punta a non rispettare il principio sancito appena un anno fa: si riapra l’Allegato B e si dia almeno una speranza di ricollocazione nel Palazzo ai sei collaboratori dell’ex segretario di Rifondazione comunista, Fausto Bertinotti. Il rischio, a questo punto, è che il famigerato Allegato B invece di essere progressivamente eliminato, finisca per gonfiarsi ulteriormente, magari in vista delle prossime scadenze: lo staff di Gianfranco Fini, ad esempio, dovrà essere ricollocato nel 2018 e, prima o poi, anche quello che ora lavora con Laura Boldrini potrebbe aver bisogno di una mano a trovare un nuovo lavoro.
 

dondiego49

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:?: :spat: :eek:

Tagli alla Camera, Irene Pivetti è “indignata” “Ho detto ai miei collaboratori di fare ricorso”
Contro l'eliminazione dei benefit si muoveranno i segretari dell'ex deputata della Lega, presidente di Montecitorio dal 1996 al 1998: "La lotta alla Casta è una moda dove chi sta a casa seduto si fa bello facendo finta di fare il giustiziere". Così giura: "Non posso permettere di veder mettere gente in mezzo alla strada. Voglio salvare questi posti di lavoro e li salverò"

di Redazione Il Fatto Quotidiano | 2 aprile 2012Commenti (598)
Più informazioni su: Camera dei deputati, Casta, Fausto Bertinotti, Francesco Barbato, Irene Pivetti, Luciano Violante, Pier Ferdinando Casini, pietro ingrao, Tagli Spesa Pubblica.


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Quei tagli non si devono fare, perché non sono quelli che salvano i bilanci dello Stato. Irene Pivetti, che già nei giorni scorsi aveva fatto la voce grossa parlando di “tagli forcaioli come nella Russia zarista, non ne vuole sapere dei tagli ai benefiti degli ex presidenti della Camera. Così, ha annunciato, farà ricorso. “Non lo faccio io il ricorso – ha spiegato – Lo farà chi lavora per la mia segreteria. Non posso permettere di veder mettere gente in mezzo alla strada. Voglio salvare questi posti di lavoro e li salverò”. “La lotta alla Casta – ha detto d’altronde – è una moda dove chi sta a casa seduto si fa bello facendo finta di fare il giustiziere”.


La Pivetti si è detta “indignata”.”Sono giorni – sottolinea – che leggo menzogne su questa storia e su di me, ci sono persone che vengono messe sulla strada solo perchè qualcuno vuol farsi bello. Sono persone che guadagnano 600-800 o al massimo 1000 euro al mese, perchè qualcuno deve far finta che il bilancio dello Stato venga risanato così”.

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Così ha suggerito “a queste persone di rivendicare per se stesse un diritto. Non è un ricorso contro la delibera, ma contro gli effetti della delibera. Per me non voglio nulla. Io non ho alcun benefit. Uso i mezzi pubblici, non ho auto di servizio, mi pago tutto. L’auto blu non l’ho mai usata. Avevo solo disponibilità di denaro pubblico per far lavorare della gente. Lei non l’avrebbe fatto? Potevo in teoria tenerli lì a giocare a carte tutto il tempo, mentre ne ho fatto un uso utile fondando una Onlus. Di queste persone lo Stato si deve fare carico. Chiedo che vengano stabilizzate e su questo non mi fermo”. L’ex deputata del Carroccio non si sente una privilegiata: “Venitemi appresso una giornata e poi ditemi se sono una privilegiata. La lotta alla Casta è una moda dove chi sta a casa seduto si fa bello facendo finta di fare il giustiziere. Non ho particolare stima per i qualunquisti che individuano un bersaglio e ci sparano addosso senza informarsi”.

Irene Pivetti diventò presidente della Camera nel 1994 e lasciò nel 1996, quando cadde il primo governo Berlusconi, sostenuto dalla “sua” Lega Nord.

C’è da ammettere che la Pivetti è stata la più chiara nella sua battaglia contro i tagli ai benefit agli ex presidenti di Montecitorio. Da una parte, infatti, Pierferdinando Casini – presidente dal 2001 al 2006 – aveva annunciato di rinunciare ai privilegi (dopo 6 anni), Luciano Violante – presidente dal 1996 al 2001 – gli aveva dato dell’esibizionista, mentre Fausto Bertinotti – presidente dal 2006 al 2008 – si era detto pronto ad “attenersi alle decisioni delle istituzioni”. Le decisioni delle istituzioni: cioè a dire che i benefit sono validi per dieci anni a partire dalla prossima legislatura, nel caso in cui gli ex presidenti abbiano continuato a esercitare il mandato parlamentare nella sedicesima legislatura (in corso, come Casini) o nella quindicesima (la scorsa, quando erano deputati Violante e Bertinotti). Discorso diverso, invece, per gli altri ex presidenti ancora in vita: Irene Pivetti, appunto, e Pietro Ingrao, presidente dal 1976 al 1979. Alcuni giorni fa ha compiuto 97 anni, senza lamentarsi per i tagli.

In realtà un altro “blitz” di Francesco Barbato, il deputato dell’Italia dei Valori già noto per i suoi “scoop” telecamera al bavero della camicia, ha reso chiaro cosa voglia dire mantenere uffici e strutture legate agli ex presidenti della Camera. Ha fatto un giro per i vari locali e ha raccontato tutto al Giornale. Nella parte della Pivetti, ha raccontato, si è imbattuto in due segretarie che lavorano a tempo pieno, perché lei va “per fare attività istituzionale”, d’altronde come “ex presidente riceve molti inviti e mail” e quindi le servono due uffici, uno dei quali inaccessibili perché «abitazione privata».

Quelle strutture, spiega Barbato, “sono hotel cinque stelle, resort di lusso”, più che uffici. Il parlamentare propone di usare questi spazi, circa 200 metri quadri “con mobili d’epoca e statue classiche”, “per fare gli uffici dei deputati normali. Ora, invece, noi stiamo in palazzi che la Camera affitta, a peso d’oro, da una società”.

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dondiego49
 

dondiego49

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1 minuto fa Re: Solointraday
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dondiego49 » 1 minuto fa ha scritto:
chiuso Fiat e Finmecanica

ne tengo uno per tracia e prezzi
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Finmecanica + 4,92% a casa
fiat + 6,78% a casa

Fiat 1.00
6.485000
6.48 6.925 6.92 6.78 0.44 EUR MTA 100.00
Normale
Metti a garanzia



Finmeccanica 1.00
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Normale
Metti a garanzia


prossimo a chiudere 200K di Ucg ora ancora lontano carico ultimo 5,005 €

se continua a scendere li ricompro a sconto
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il leva 7 shiort va che e una bellezza +43,24%
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magari passa sopra al leva 7 long come prezzo ora quasi meta
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chiudo ma vedo anche il giornaliero ora scarico .magari resto fregato .ma si vedrà prendiamo il uovo oggi la gallina vediamo
Pol.gif
 

dondiego49

Forumer storico
Berlusconi perde onorabilità, Fininvest cede Mediolanum
Berlusconi perde onorabilità, Fininvest cede Mediolanum
Il provvedimento di Bankitalia: la holding di Arcore deve vendere la parte che eccede il 9,9% del capitale della banca guidata da Ennio Doris, cioè il 25% circa. Potrà conferirlo in un trust. Sciolto il patto tra i due soci storici
 

dariomilano

novellino
ciao Diego! poverino, come ti trattano male di là :lol:

seguo sempre i tuoi ragionamenti sia quando esci in forte guadagno che in lieve guadagno :D

andando alla situazione attuale in effetti se si prende l'sp500 è incredibile come "non si ammetta" più una discesa settimanale prolungata da ormai 3 anni :rolleyes:
 

dondiego49

Forumer storico
ciao Diego! poverino, come ti trattano male di là :lol:

seguo sempre i tuoi ragionamenti sia quando esci in forte guadagno che in lieve guadagno :D

andando alla situazione attuale in effetti se si prende l'sp500 è incredibile come "non si ammetta" più una discesa settimanale prolungata da ormai 3 anni :rolleyes:
ultimamente non lo riconosco più non so cosa li prende prima era più cordiale ,che colpa o se e piu cosa guadagno di quanto perdo :lol::lol::lol:

ma fa niente ,diventi pure verde :D
 

gilles1

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DAX

rotto il doppio minimo weekly

direzione abissi
 

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