No, Renato: sui cert DIVIDEND ADJUSTMENT, nel caso di dividendi dei sottostanti più alti di quanto previsto in sede di costruzione del certificato, il prezzo spot viene aumentato dell'equivalente delta (dividendo staccato - dividendo previsto) mentre, in caso contrario, viene diminuito dello stesso delta (dividendo previsto - dividendo staccato); questo fa sì che, nel primo caso, il dividendo più alto "premi" l'investitore, perchè il prezzo spot viene "innalzato" rispetto allo strike ed alle barriere, mentre in caso contrario, ovviamente, viene "abbassato" rispetto alle stesse voci, penalizzando l'investitore.
Aldilà del tecnicismo, che è puramente matematico, quello che si deve scegliere, secondo me, è se ci si vuole accollare (anche) il rischio di dividendi inferiori, quando non addirittura nulli, rispetto a quanto preventivato in fase di costruzione del certificato: il concetto è spiegato direi magistralmente in questo passaggio del CJ, quando viene scritto che questo particolare meccanismo...
Vedi l'allegato 635603
...penso si capisca bene chi è "la struttura" che subisce lo scarico dell'emittente
La mia opinione personale negativa rispetto a questa proposta l'ho già manifestata più volte, quindi "
altro dire non vo'"