Nonostante la pandemia nel 2020 si sono concentrate decine di elezioni in tutti i continenti, oltre alle presidenziali Usa del 3 novembre
Chi ha votato nel 2020
Nel 2020 si sono concentrate decine di elezioni in tutti i continenti, oltre alle presidenziali
Usa del 3 novembre. Nel continente americano, il 6 dicembre in
Venezuela si sono tenute le elezioni legislative dall’esito contestato: a vincere è stato il partito chavista di Nicolas Maduro. Il presidente ha il controllo dell’istituzione finora in mano all’opposizione, che però ha boicottato il voto.
Il 18 ottobre in
Colombia le elezioni presidenziali hanno portato alla vittoria di Luis Arce, delfino dell’ex presidente Evo Morales e candidato del Movimento al socialismo (MAS).
Altri Paesi andati alle urne sono stati
Israele (parlamentari il 2 marzo),
Singapore (parlamentari, 10 luglio),
Sri Lanka (parlamentari 5 agosto),
Myanmar (elezioni generali 8 novembre),
Giordania (parlamentari, 10 novembre) e diverse nazioni africane tra cui
Tanzania,
Costa d’Avorio. In
Nuova Zelanda, il 17 ottobre, le elezioni generali slittate di un mese hanno visto la riconferma della popolare premier Jacinda Arden.
In Europa, elezioni municipali si sono tenute in
Francia tra le polemiche, il primo turno il 15 marzo e il secondo turno il 28 giugno in 4 mila comuni, segnate da una netta ascesa del partito dei Verdi.
Prima, il 29 febbraio, le elezioni politiche in
Slovacchia hanno portato alla vittoria del partito anti-corruzione Gente ordinaria e personalità indipendenti (Olano) di Igor Matovic.
In
Serbia le elezioni politiche del 26 giugno sono state vinte dal Partito progressista serbo (conservatore) del presidente Aleksandar Vucic. Il 5 luglio si sono tenute le elezioni legislative in
Croazia che hanno rafforzato il potere del premier conservatore Andrej Plenkovic e del suo partito dell’Unione democratica Croata (Hdz).
Il 12 luglio, con un margine risicato, il populista di destra Andrzej Duda, molto vicino a Trump, è stato riconfermato al potere in
Polonia. Previste lo scorso aprile e slittate al 15 luglio, in
Macedonia del Nord le elezioni parlamentari sono state segnate dalla vittoria dei socialdemocratici (SDSM) di Zoran Zaev.
Il 9 agosto in
Bielorussia si sono tenute le elezioni più contestate dell’anno in Europa, che hanno assegnato la vittoria al presidente Alexander Lukashenko, in carica dal 1994.
Il 30 agosto in
Montenegro le legislative sono state dominate dal Partito democratico dei socialisti (Dps), la formazione al potere del presidente Milo Djukanovic.
L’11 e il 25 ottobre in Lituania alle elezioni legislative è prevalso il partito cristiano democratico di opposizione (HU-LCD) diretto da Ingrida Simonyte, già ministro delle Finanze. In
Moldavia, il 15 novembre, è stata eletta una presidente pro-Ue, Maia Sandu, che ha sconfitto il filo-russo Igor Dodon.
Chi voterà nel 2021 in Europa
Nel Vecchio Continente si comincia il 24 gennaio, con le
elezioni del presidente della Repubblica del Portogallo.
In
Kosovo si va verso elezioni politiche anticipate dopo la sentenza della Corte costituzionale sull’illegittimità del governo Hoti. È possibile il ricorso ai seggi tra la fine di gennaio e febbraio.
Il 12 febbraio si voterà per il
rinnovo del Parlamento in Catalogna, per il quale si sta già votando per corrispondenza fino al 4 febbraio. In primavera ci sarà inoltre l’elezione presidenziale in
Kosovo. Anche in
Bulgaria doppie elezioni: il 28 marzo le parlamentari mentre in autunno le presidenziali. In
Olanda invece si terranno le elezioni legislative il 17 marzo. Fissata anche la data delle
parlamentari in Albania (25 aprile) e delle elezioni nel
Regno Unito, quando Scozia, Galles e la città di Londra voteranno (6 maggio).
Il Regno Unito post Brexit dovrà quindi affrontare la prova del sempre più forte indipendentismo scozzese. Il 23 maggio, sono previste le elezioni parlamentari a
Cipro, così come nel mese di settembre sia in Norvegia (13) che in Islanda (25). In
Russia invece, il 19 settembre, avranno luogo le elezioni legislative.
Per importanza forse la tornata elettorale in Europa più rilevante nel 2021 sarà quella in
Germania. I tedeschi andranno alle urne il 26 settembre per decidere il successore di Angela Merkel e la composizione del nuovo Parlamento federale, ma prima sono previste sei elezioni regionali nei laender (14 marzo nel Baden-Wuerttemberg e nella Renania-Palatinato, il 25 aprile nella Turingia, il 6 giugno in Bassa Sassonia, il 20 giugno quelle per il rinnovo del Bundestag e nel Meclemburgo-Pomerania anteriore).
Anche la popolazione della
Repubblica Ceca, il 15 e 16 ottobre, sceglierà i propri rappresentanti in Parlamento.
Nonostante la pandemia nel 2020 si sono concentrate decine di elezioni in tutti i continenti, oltre alle presidenziali Usa del 3 novembre
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