Titoli di Stato area non Euro ARGENTINA obbligazioni e tango bond (10 lettori)

grilloparlante

Forumer attivo
Sono d'accordo, e quello che andrebbe oltretutto valutato è che questa ristrutturazione decisamente light sostanzialmente ha l'effetto di spostare un paio d'anni in là l'onere del debito, null'altro. Gli exit yield stanno lì a dimostrarlo. Nella congiuntura che si sta vivendo oggi, oltretutto, è difficile non pensare che il problema possa riproporsi fra non molto. Poi certo, dato la natura imprevedibile di certi eventi può anche capitare che nel 2024 l'Argentina sia in pieno boom economico e il debito diventi sostenibile già solo con questa ristrutturazione, ma non si può negare che il concambio faccia perdere decisamente poco se si pensa al livello cui i titoli erano scesi già nell'ultima fase della presidenza Macrì. Qui il problema sarà non tanto concambio sì o no su 600 milioni, ma a quanto - e quando - l'Arg potrà eventualmente tornare ad emettere sui mercati a tassi accettabili. Questo determinerà il valore in portafoglio del 993 (o del titolo che si otterrà al suo posto se raggiungesse la cac), non l'attaccamento ad un principio indipendentemente dal contesto. Anche perché il contesto muta e non è detto che Griesa si ripeta. (Ps: Griesa è anche il risultato di un equilibrio politico tra Arg e Usa con la spinta di certi fondi a fare da vettore)
Un tasso medio che passa da circa l'8% al 4% è molto più che uno spostamento di un paio d'anni dell'onere del debito.
Oggi lo spread è figli di troppi nodi ancora da definire (su tutti FMI e pandemia), non certo di una ristrutturazione che è tutto tranne che light.
 

gualberto

Charlie don't Surf
deuda provincia Neuquen
proposta rinviata al 18 settembre , nessun accordo con gli obbligazionisti

...................L'offerta della provincia mira a modificare i contratti di due dei tre titoli che ha oggi sul mercato: il Ticade (2028) e il Tideneu (2025). Non prevede in nessun caso una riduzione del capitale, ma piuttosto forti riduzioni delle cedole di interessi, un prolungamento delle date di ammortamento e, nel caso dei primi, una modifica del fondo di royalty che garantisce il pagamento.

Questo punto è stato quello che ha generato il rigetto “categorico” di un comitato ad hoc dei creditori di Ticade che si è costituito il mese scorso e che ha anticipato il loro rifiuto a partecipare ad una manovra “unilaterale” che cerca un “danno permanente” sui diritti contrattuali. dei titoli.

Anche un altro gruppo, composto da possessori delle obbligazioni Tideneu, si era posizionato contro quello che giudicava un tentativo "unilaterale e ingiusto" da parte della provincia di ristrutturare il debito a danno dei creditori.

Gutiérrez ha analizzato ieri che "qualche attore non sta mettendo uno spirito collaborativo e costruttivo" per contribuire alla negoziazione, anche se non ha rivelato quale grado di adesione o rifiuto è stato raggiunto finora.

Affinché le richieste di consenso presentate dalla provincia siano efficaci, è necessario raggiungere un accordo con il 75%, come appreso da fonti private questo quotidiano........



 

tommy271

Forumer storico
Chodos aseguró que el FMI no aceptará una "quita de deuda" en el nuevo programa financiero

ECONOMÍA 02 Septiembre 2020 - 10:46

El director de la representación del Cono Sur ante el FMI anticipó una dura discusión con el organismo. "Va a haber que plantarse y tener claro los intereses de Argentina", aseguró.





El director ejecutivo de la representación del Cono Sur ante el Fondo Monetario Internacional (FMI), Sergio Chodos, descartó la posibilidad de que el organismo acepte una “quita de deuda” en la renegociación por un nuevo programa financiero para la Argentina.

"Dentro de los marcos del estatuto del FMI, para países como Argentina está descartado que haya una quita", sentenció el representante argentino ante el Fondo.

Tal como estaba previsto, tras el arreglo con los acreedores privados, el país avanza en un proceso para discutir con el FMI un nuevo programa que permita reestructurar los vencimientos de corto plazo asumidos por la gestión del expresidente Mauricio Macri por unos u$s44.000 millones.

"La negociación con el Fondo es muy distinta que con los bonistas. Uno de los elementos que seguramente no va a haber es vértigo
", consideró el abogado, con un Máster en la Universidad de Columbia.

Por canje de deuda por u$s66.300 millones emitidos bajo legislación extranjera con los acreedores, la Argentina tendrá un alivio en los pagos de u$s37.700 millones en los próximos 10 años.

(...)



La mia aspettativa è in un riscadenziamento del FMI con nuovi finanziamenti che serviranno a pagare le rate pregresse dello stesso.
 

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