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Nemo trader

Forumer storico
Bce può discostarsi di quanto necessario da quote acquisto bond Paesi Ue
Reuters | 26.05.2020 16:36

FRANCOFORTE (Reuters) - La Banca centrale europea potrà discostarsi dalla quota di ogni Paese della zona euro di quanto necessario durante l'acquisto di titoli di stato nel quadro del Pandemic Emergency Purchase Programme (Pepp).

Lo ha dichiarato il capo economista della Bce Philip Lane.

"Il punto per avere flessibilità è potersi discostare dalle quote di capitale, ha dichiarato Lane durante un'intervista online con l'Istituto della finanza internazionale.

"Si tratta di una questione legato allo stato", ha aggiunto.

Scritto da: Reuters
 

Ray Strapazzo

"IL DEBITO BUONO CI SALVERA'" (Mario Draghi)
THE WALL

Il muro psicologico dei 200 punti è stato abbattuto...
ok.gif

...e un po' di nostalgia per gli squali & squaletti, per i pagliaccetti,
per i protozoi-rizopodi, rimane...
rolleyes.gif
dite la verità....
asd.gif

:squalo:
 

Ray Strapazzo

"IL DEBITO BUONO CI SALVERA'" (Mario Draghi)
L’INTERVISTA AL CORRIERE DI PIGASSE E STRAUSS KAHN:
«LA CRISI È TOTALE. UNA VIA POSSIBILE? I BOND PERPETUI»


Parlano i due protagonisti francesi della finanza mondiale: dopo il tracollo finanziario del 2007-2008, la pandemia ci fa entrare davvero nel XXI secolo

Matthieu Pigasse e Dominique Strauss-Kahn, come giudicate la situazione economica attuale? Quanto è grave?
DSK «A livello globale, la situazione economica è più grave di quel che si dice, in Europa e negli altri continenti. Si è cominciato a reagire alla pandemia ma l’azione resta molto insufficiente; e la solidarietà in seno all’Unione europea è stata assolutamente inadeguata dall’inizio della crisi».
MP «È in effetti una crisi totale e senza precedenti. Senza precedenti per la sua natura, uno choc dell’offerta che è il risultato di un massiccio arresto della produzione, senza precedenti per la rapidità con la quale ha toccato il mondo intero, senza precedenti per la sua ampiezza. Dopo la crisi finanziaria del 2007-2008, la pandemia ci fa entrare davvero nel XXI secolo».
Eppure, negli ultimi giorni, sono apparsi alcuni segnali incoraggianti: graduale fine della quarantena senza rialzo delle vittime, nuove speranze su un vaccino, linee politiche che si muovono.
DSK «I segnali sanitari sono incoraggianti, sì. Anche se onestamente nessuno sa che succederebbe se ci dovesse essere una seconda ondata. Quanto alle linee politiche, vedremo al Consiglio europeo del 27 maggio se davvero si sono spostate o se non erano che parole. Per adesso non sono ancora tornato ottimista».
MP «Quel che è incoraggiante, è il modo con cui abbiamo risposto alla crisi a questo stadio, senza esitare a fare cadere alcuni dogmi e in particolare uno antico: il finanziamento monetario del deficit. Le banche centrali ricorrono alla creazione monetaria per finanziare le spese essenziali. Lo si è fatto in Inghilterra in modo del tutto aperto, negli Stati Uniti in modo aperto e nella zona euro in modo non ancora totalmente aperto e rivendicato. La risposta alla crisi non è stata il debito, ma la moneta». [...]

Pigasse e Strauss Kahn, intervista al Corriere: «La crisi è totale. Una via possibile? I bond perpetui»
 

Nemo trader

Forumer storico
BCE: con più debito l'area euro rischia di sfaldarsi

Una crisi che si allarga alle banche, i livelli di debito pubblico che salgono esponendo al tritacarne del mercato i titoli di Stato, soprattutto quelli dei Paesi più deboli fino a quando lo spread non rimonta a livelli insostenibili. In questo scenario è compreso il rischio di disgregazione della zona euro.

La Banca centrale europea lancia l'allarme rosso con la financial stability review, relazione semestrale pubblicata questo martedì. "E' una delle più importanti e veloci contrazioni economiche di sempre quella causata dal coronavirus - scrivono a Francoforte - la possibilità di riprendersi dipenderà molto dall'abilità futura dei governi di contenere il debito e dall'efficacia delle politiche fiscali e monetarie messe in atto".

Alla vigilia delle comunicazioni della commissione sul recovery fund la BCE avverte che l'ora più cupa forse deve ancora arrivare: "l'aspettativa è che la crisi economia legata alla pandemia sia temporanea ma potrebbero esserci ostacoli alla ripresa nonostante le politiche di sostegno", scrive la BCE.
Tra i fattori di rischio vengono elencati, tra l'altro, gli alti debiti pubblici e la scarsa redditività delle banche. Francoforte non rinnega le politiche di acquisto dei titoli di Stato ma avverte che potrebbero non essere sufficienti sul medio e lungo termine soprattutto se succedesse il peggio: paura, scarso potere d'acquisto, consumi congelati e, altra ipotesi da considerare: nuova ondata di contagi, e un nuovo confinamento.
 

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