Aboliamo il termine "cassetto" con questa emergenza e con tassi ridicoli. Non assecondiamo questo desiderio da piazzisti di pentole che sta assumendo il MEF che poi invece fa sconti enormi agli istituzionali a scapito del retail quando ricorre alle ben note aste a sindacato. Cosa ce ne dovremmo fare di un misero 1,4 quando il sistema euro è sotto pressione? Ma vogliamo continuare a scherzare e a farci prendere per i fondelli? Il cassetto si fa con tassi al 2,5% a 5 anni, 3,2% a 10 e 4,5% 30 anni. Tutto il resto è garanzia di perdita al 100% durante il mantenimento dello strumento in portafoglio. In ottica trading invece è tutta un'altra storia.
Mah, ognuno giustamente dice la sua. Il fatto è che l'unica via di uscita per il paese sembra essere proprio
la riduzione degli interessi sul debito e quindi sui rendimenti dei tds, ora più alti del 100% rispetto agli ispanici per non parlare di quelli dei paesi cosiddetti 'virtuosi', un confronto con i quali appare impietoso.
Si calcola che ogni anno dovremo rinnovare un ammontare di oltre
500 miliardi di cambiali, oltre naturalmente a contrarre una rilevante quota di
nuovo debito per acquietare le varie categorie danneggiate economicamente dal Covid e per reperire nuovi investimenti pubblici e privati per cercare di far ripartire l'economia.
Francamente, una
quota-interessi di 70-80 miliardi non ce la potremo più permettere, considerato che il Pil si stabilizzerà parecchio più in basso di quanto si trovava prima. In breve, o la Bce (e i risparmiatori italiani) acquisteranno consistenti quote del debito vecchio e nuovo riducendo drasticamete i rendimenti, oppure il ritorno agli anni '50 sulla via ellenica non sarà più un rischio ma una una certezza.