Certificati di investimento - Cap. 3 (6 lettori)

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Joe Silver

Forumer storico
Giusta la tua osservazione;
ma prima si salverebbe buona parte del capitale e poi si penserebbe a come reinvestirlo . . . . .;)

Dico anche la mia: se non ci credi più e non rappresenta una parte rilevante del portafoglio, vendi e poi con calma ne scegli un altro con prospettive migliori, anche pagandolo di più (a parità di prezzo prenderesti sempre una ciofeca).
 

BRUNO66

Forumer storico
Dico anche la mia: se non ci credi più e non rappresenta una parte rilevante del portafoglio, vendi e poi con calma ne scegli un altro con prospettive migliori, anche pagandolo di più (a parità di prezzo prenderesti sempre una ciofeca).

Condivido la tua osservazione; ho una propensione al rischio abbastanza alta e comunque il capitale investito sul totale patrimonio è irrisoria (17 pezzi in tutto); solo in questo caso mi fa pensare la prospettiva di delisting di cui si parla in altri forum o addirittura il fallimento (anche se sinceramente mi sembra trano che possa fallire una società del genere; ne fallirebbero una marea prima).
 

FNAIOS

Gli USA oltre ad essere più ricchi hanno una impostazione della società tesa allo sviluppo e al progresso. In Italia dominano invece assistenzialismo, politica demagogica e anti-meritocrazia (vedasi tutti gli Italiani in gamba che se ne vanno).

Io non ho vissuto in USA, ma ci ho lavorato parecchio. In USA c'è una dittatura (dei dollari), mascherata da democrazia, dove lo spreco è la norma. Se hai i soldi vivi sennò muori. E' il "walk or die" dei pionieri che ricorda la legge del più forte, ignorando che l'uomo è diverso dalla bestia perché possiede pietà e buon senso. A meno che non si ragioni in termini shakespeariani: "Non esiste belva al mondo che non abbia un qualche senso di pietà, io non ne ho alcuno quindi non sono una belva".
Comandano le lobby(ies) e in confronto a loro noi in quanto a lobbismo siamo verginelle. E' la terra del "tutto ciò che non è vietato è consentito" (e neanche è vero se i tuoi interessi scontrano con quelli di una lobby). Prima fanno mettere un cibo o una medicina sul mercato: poi, se la gente muore, sanzionano chi ce l'ha messo e vietano quel cibo o quella medicina. In una società iper competitiva (e senza regole d'ingaggio, in cui tutti vengono gonfiati da predatori finché non vengono mangiati), come anche quella del Giappone, la pietà viene sostituita dall'ipocrisia. Alla fine la stragrande maggioranza di quelli che sopravvivono ci riescono per un fatto di pura "fortuna" (es. famiglia di nascita), cioè quelli che nascono già protetti dal sistema iper competitivo. Poi esiste una strettissima minoranza alla Ray Croc o Bill Gates, che, comunque, devono essere sempre assistiti dalla fortuna (lucky bastards), perché "cogliere le opportunità" è interpretato come "a qualsiasi costo" (vedi Ray Croc).
Bastard in USA è anche un complimento, come SOB (Son Of a Bitch). American dream per pochi, american nightmare per tutti gli altri.

Gli USA veri li vedi nei sobborghi, nelle periferie, nelle cittadine lontane dai grandi centri, nei rottami accatastati per anni sotto le scale perché portarli via costa troppo, nelle case di legno da 500,000$ in mezzo al nulla che basta un cerino e vanno a fuoco.
(C'è gente che paga milioni di dollari per vivere in case a 7 metri dal marciapiede delle vie più trafficate di new york 24h su 24h).

Non è che in Italia (diciamo Europa) stiamo molto meglio (qui abbiamo un SSN che semplicemente non funziona e senza soldi o un'assicurazione muori lo stesso), ma la vita alla Europea, in qualsiasi paese europeo, io non la scambierei con l'americana per nulla al mondo.
 
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