la mano che ha riconsegnato il mio Paese ai carnefici della Grecia stavolta porta il nome di M5Stell (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
ADDIO ALLE ARMI PENTASTELLATE. Lettera di una Cinque Stelle che dopo anni lascia



Pubblichiamo una lettera di addio, comparsa su Facebook, di una pentastellata di lungo corso. Queste parole permettono di farvi comprendere molto più di uno studio sociologico la mutazione che ha percorso il gruppo di potere all’interno del M5s e che lo ha portato a compiere il passo che Gianroberto Casaleggio mai avrebbe pensato. Quelli che un tempo si vantavano di andare a piedi in Parlamento, oggi si muovono con la scorta e le auto blindate.



Buona lettura

E’ ora. Per quei pochi che ancora seguono questo account dimenticato, per quei 4 gatti che forse hanno voglia di leggere, racconto la mia storia.
Serve più che altro a me, confesso.
Oggi mi allineo a tanti altri amici e dico addio al MoVimento 5 Stelle.
Devo spiegare perché?
Direi che è talmente scontato ed evidente da non doverci sprecare parole: l’obbrobrio che si è consumato nel Palazzo ha superato in nefandezza il golpe del 2011, e la mano che ha riconsegnato il mio Paese ai carnefici della Grecia stavolta porta il nome di MoVimento 5 Stelle.
Ho dato il mio ultimo Oxi a Rousseau.
Ma nel giorno in cui il mio Paese è vinto, io sono finalmente libera.
Una magra consolazione.


Come molti amici sanno, ho lavorato per 5 anni nell’ormai mitico “gruppo comunicazione” m5s alla Camera, che la stampa considerava onnipotente (ci ridevamo molto).
Ho partecipato a cerchi magici, a vertici, ho vissuto momenti storici per il MoVimento. Ho scritto decine di post per il blog di Beppe, nessuno dei quali a mio nome, e alcuni dei quali finiti sulle prime pagine.
Ho fatto campagne web e social, nel periodo dell’assai discusso divieto TV, che hanno coinvolto e trascinato l’intero MoVimento.
Esisteva ancora a quell’epoca il MoVimento, sapete
Mi piaceva lavorare nell’ombra, e ho avuto i miei 15 minuti di celebrità solo per un tweet del venerdì notte che mi ha fatto finire nei titoli di apertura del TG1, tra Obama e il Papa.
Per i media, d’altronde, ogni scusa era buona per attaccare il m5s. Gianroberto mi disse “Chiudi tutto per 48 ore, e passerà”.
Un ottimo consiglio.

E’ passato, come è passato Gianroberto: era malato, aveva i giorni contati, e fu così che nel m5s partì la prima Foresta dei Pugnali Volanti. In quella guerra sanguinosa e tutta interna, tanti furono i morti lasciati a terra. In primis i meetup, quelli litigiosi ma anche quelli “scomodi”; poi singoli attivisti, scomunicati di botto; e poi la gente nel Palazzo, dai parlamentari agli umili lavoratori della vigna m5s come ero io o come era Messora. La strage dei casaleggini, di cui quello che avete visto nei giorni scorsi è stato solo l’atto finale.
Chi è il colpevole? Non lo so.
Nel mio caso, a rendermi la vita impossibile e poi a buttarmi fuori nel 2018 furono alcune mezze figure di capacità nulle, e qualche arrampicatore che ha poi fatto carriera spinto da chissachi. Ci sono sempre, in politica. I parlamentari? Mi piacevano tutti, erano bravi, lavoravano tanto, si impuntavano per sciocchezze e a volte ci facevano ammattire. Ora ho visto moltissimi di loro fare appelli per il governo con il PD: sì, sei su scherzi a parte.

Ho sempre combattuto, malgrado tutto. Sono riuscita a togliermi soddisfazioni a dispetto di molti: la campagna di Luigi sui “taxi del mare” è stata un’idea mia, e ha aperto gli occhi al Paese sui trafficanti di uomini. E’ questo ciò che fa un giornalista, specialmente se “al servizio” di un partito che è (era) nato per aprire gli occhi ai cittadini.
Gianroberto, dicevamo. Eravamo amici, gli volevo bene e so che anche lui me ne ha voluto: “Ti ha difeso tanto”, mi hanno detto due big del m5s il giorno della sua morte. Chissà da chi, chissà da che, anche se posso immaginarlo. Non dirò nulla di ciò che pensava davvero, non andrò in giro a vendermi la sua fiducia: posso solo garantire che le scempiaggini sul “governo globale massonico” che girano sul suo conto sono tutte fesserie.

Questa, molto in breve (come merita) è la mia storia nel m5s. Che è durata fino a pochi giorni fa, quando ancora ricevevo chiamate e chat dal Palazzo, o scrivevo sui social sotto falso nome sempre per non creare problemi al m5s. Mi sono annullata per anni, ho cancellato la mia stessa esistenza, non ho mai fiatato e ho servito il m5s (e il Paese) fino all’ultimo. Non facile, per una giornalista.
L’”ultimo” però è arrivato.
Il m5s oggi governa col PD, facendo credere che lo cambierà “dall’interno”. Ma il PD è come l’Europa: per cambiarlo dall’interno prima devi starci dentro, e quando vuoi uscire è peggio dell’Hotel California. Nella scatoletta di tonno ci abbiamo trovato la piovra, ed è stato più facile lasciarci abbracciare che combatterla.

Addio m5s, torno ad essere libera.
Non devo più fedeltà a nessuno: Gianroberto è morto, ma mi piace pensare che avrebbe approvato.
E al mio disgraziato Paese, buonanotte e buona fortuna.
 

tontolina

Forumer storico
E, mentre la crisi sanitaria peggiora in tutta Europa e non solo, cresce la consapevolezza dell’inutilità della UE, e del suo esclusivo obiettivo di arricchimento della Germania (ancora perseguito dalle élites tedesche, proprio approfittando del virus). Il vero Coronavirus in Europa è stata la UE a trazione tedesca.


Marzo in Grecia – manovra a tenaglia
Franz-CVM 31 Marzo 2020 , 7:44 Attualità, Deep State, Geopolitica, Guerra, Notizie dall'Europa, Pandemia No Comments 1,584 Viste

DI PANAGIOTIS GRIGORIOU

greekcrisis.fr

Marzo 2020 in Grecia sarà ricordato non solo per il Coronavirus, ma anche per i tentativi di pre-invasione da parte della Turchia, che ormai, di fronte alla reazione greca, hanno assunto i contorni di vera e propria azione millitare (altro che profughi…). Da metà del mese Atene è in quarantena e così il paese si trova ad affrontare – situazione senza precedenti in tempo di pace – tre minacce in contemporanea: il virus, i turchi al confine terrestre e i migranti che continuano ad arrivare via mare (inviati sempre dai turchi). Su questi si applica un mix gattopardesco di precauzioni e rinvii: si mettono in quarantena per 14 giorni, al termine dei quali sarà scaduta la misura di blocco delle richieste di asilo, salvo che i tribunali sono anch’essi chiusi per Coronavirus e quindi non sarà possibile esaminare le loro richieste di asilo (per lo più farlocche) per diversi mesi. Di fatto, si rinuncia a qualunque rimpatrio. Sul fronte del virus, l’Italia mostra la strada anche ai greci, che soffrono per noi e vivono gli stessi problemi di posti tagliati negli ospedali, pochi medici e mancanza di presìdi, con in più dieci anni di Troika in casa (che i nostri Gualtieri e Conte chiamano a gran voce, vigliacchi e traditori). Inoltre, il governo – con la scusa di svuotare i campi a causa del Coronavirus – ha cominciato nella seconda metà del mese ad approfittare della quarantena per trasportare i migranti in vari posti del paese, con pullman dipinti di bianco per evitare rappresaglie. Il fatto che gli accordi UE-Erdogan prevedono che il rimpatrio dei migranti sia possibile solo dalle isole spiega il perché (non il coronavirus).

E, mentre la crisi sanitaria peggiora in tutta Europa e non solo, cresce la consapevolezza dell’inutilità della UE, e del suo esclusivo obiettivo di arricchimento della Germania (ancora perseguito dalle élites tedesche, proprio approfittando del virus). Il vero Coronavirus in Europa è stata la UE.



Da “L’ultima pioggia” – Venerdì 13 marzo 2020
ARTICOLO ORIGINALE QUI
L’aggressività della Turchia si scatena ogni giorno di più; Erdogan minaccia e provoca. Dall’altro lato, l’esercito greco usa i suoi giganteschi ventilatori per inviare gas lacrimogeni lanciati dagli assalitori in territorio turco. Negli ultimi due giorni i caccia turchi F-16 hanno violato per due volte lo spazio aereo greco vicino al confine, ovviamente per fotografare le posizioni delle forze di terra greche dispiegate nell’area. Giovedì mattina, gli aerei turchi sono stati intercettati e costretti a tornare indietro dai caccia greci. Si apprende anche che i sottomarini di entrambi i paesi sono dispiegati nel Mar Egeo, più sulla terraferma… il coronavirus. “Prepariamoci a combattere la guerra su tutti i fronti”, ci dicono le nostre radio, tanto per l’atmosfera.

Al confine, un ventilatore gigante. Stampa greca del 12 marzo
(…) la reazione greca ha messo in luce i piani iniziali, il che ha portato molto rapidamente alla luce il ruolo dello Stato turco e del suo esercito in questa vicenda inventata. (…) In Grecia non siamo novellini. Nei quasi 3500 anni in cui la lingua greca è stata parlata in questa regione cardine del nostro mondo, abbiamo visto così tanti aggressori, compresi i Turco-Ottomani. “Il coronavirus passerà, ma è la Turchia che ci stanca già da quasi mille anni, se non fosse che questa costanza turca è cambiata molto poco in questi dieci secoli. Tuttavia, sappiamo cosa bisogna fare per evitare che i turchi ci diano fastidio”, ha detto ironicamente Lámbros Kalarrýtis nell’introduzione alla sua trasmissione del 12 marzo 2020. Può essere un’affermazione forte, ma è forte quanto l’aggressione che hanno subito.

(…)

“E più passano i giorni, più questa aggressività si alza una tacca, sappiamo e vediamo che davanti ai soldati e ai poliziotti greci, così come davanti agli europei che sono venuti come rinforzi, gli aggressori sono visibilmente jihadisti e assimilati, che si comportano come un esercito di mercenari assoldati da Erdogan”, radio 90.1 FM zona mattutina del 13 marzo, stampa greca. (…)

In ogni caso, leggiamo molto bene anche la posizione storica della Germania. In quanto alleato della Turchia, non permette alla presunta Unione Europea di formulare la minima risposta significativa alle provocazioni turche in modo più concertato. I tedeschi devono senza dubbio ricordare che la Turchia dichiarò guerra alla Germania di Hitler solo un giorno prima della fine del conflitto della Seconda Guerra Mondiale nel maggio 1945.

(…)

la prima morte dovuta al coronavirus è già stata registrata in Grecia, e gradualmente i viali e le strade delle città si stanno svuotando, la gente si chiude a chiave nelle proprie case. Da lunedì scorso tutte le scuole e le università del Paese sono chiuse e da giovedì i tribunali sono fermi, mentre gli interventi chirurgici programmati ma non urgenti e le visite ambulatoriali serali in tutti gli ospedali pubblici del Paese semplicemente non avranno più luogo. Weekend, e ora la metropolitana ateniese è deserta. La civiltà… meta-urbana!

Va da sé che la nascente stagione turistica è nata morta, e secondo i rapporti di oggi, lo Stato sta assumendo con urgenza 500 medici, 1.500 infermieri e altri ausiliari sanitari… oltre a 1.200 soldati riservisti che hanno completato in tempi recenti il servizio militare nelle forze speciali. Secondo la stampa, gli hotel o anche alcuni traghetti, come le navi da crociera, possono essere requisiti per trasformarsi in ospedali di fortuna per qualche settimana e forse molto più a lungo. Chiaramente… ci stiamo mobilitando. Abbiamo appena saputo giovedì sera che è stata presa la decisione di chiudere cinema, teatri, palestre e teatri del paese; il prossimo passo sarà la chiusura di caffè e ristoranti.

Il paese reale affronterà il coronavirus, così come affronterà l’aggressività della Turchia di Erdogan. (…) Tuttavia, in Grecia, la politica imposta dalla Germania negli ultimi dieci anni per mezzo di governanti fantoccio sta trovando così i suoi limiti … biologici. La cosiddetta austerità e la cosiddetta crisi, o, per dirla in altro modo, la rapina organizzata dall’alto di un intero Paese, della ricchezza materiale e delle forze vitali della nazione, ci rende più vulnerabili che mai. Ma noi resisteremo… (…) E qui trionfa l’ovvio, come in ogni situazione di emergenza, per cui i vincoli di austerità devono ora saltare, dai surplus primari ai 35 miliardi di euro… sequestrati alla banca centrale.


La metropolitana ateniese deserta. Stampa greca del 13 marzo 2020
Tutto sommato, il problema è esattamente lo stesso in Italia, e in tutta la zona del marco e della sua moneta coloniale, l’euro. Naturalmente, le élite metastatiche a casa non capiranno nulla se non sotto la pressione degli eventi e delle persone. (…) Sono le stesse politiche che hanno finito per indebolire i nostri sistemi sanitari, trasformati dai tempi in castelli traballanti. In Italia il sistema sanitario è stato in qualche modo abbattuto e dalla Grecia stiamo assistendo con grande emozione all’eroica battaglia dei medici e più in generale del popolo italiano.
 

tontolina

Forumer storico
Da “Tempo morto” – Venerdì 20 marzo 2020
ARTICOLO ORIGINALE QUI
(…)

Anche in Grecia siamo in guerra sotto questa mobilitazione, che preferiremmo vedere attuata, contro due nemici.
Il primo è, come ovunque, invisibile, anche sfuggente,
e il secondo è il nemico sul nostro confine, nel caso della Turchia e dei suoi mercenari islamisti turkmeni e afghani, oltre al gran numero di migranti che vengono utilizzati come strumenti.
Mai, va detto, la Grecia ha dovuto prendere tali decisioni in un apparente tempo di pace, l’esercito è al confine e il paese è sprofondato nell’epidemia e nella fobia collettiva.
È come se un paese come la Francia, nel bel mezzo di una crisi di coronavirus, dovesse mobilitare il suo esercito al confine con la Germania, e allo stesso tempo mantenere la sua costa atlantica di fronte allo… sbarco di migliaia di migranti ogni mese. Tutto questo, di fronte al caos e alla bomba sanitaria che sarebbe la presenza di 25.000 migranti occupanti, sfortunati e aggressivi, si stabilirono per esempio… a Saint-Martin de Ré.

(…)

La Grecia non è ancora completamente in quarantena, ma ci arriveremo presto, già gli incontri di più di dieci persone sono vietati, tranne che per i migranti… (…) In Grecia, venerdì 20 marzo, ci sono quasi 500 casi noti di virus virulento, e 9 morti in tutto il paese veramente spaventato, ma c’è silenzio su ciò che sta accadendo o su ciò che potrebbe accadere quando la malattia prima o poi si diffonderà tanto nei campi di Lesbo, un’isola con 25.000 migranti stipati insieme quanto altrove, se non è già il caso. Resta inteso che la Turchia sta nascondendo i suoi casi, migranti e islamisti inclusi, che poi conterebbero in migliaia, secondo alcune testimonianze dirette e indirette, inoltre, citare il soggetto del coronavirus liberamente in Turchia, ad esempio sui social network è un atto proibito sotto pena di reclusione, (90.1 FM, corrispondente in Turchia, settimana del 16 marzo).

La Grecia ha infatti appena chiuso i suoi confini ufficiali, quindi da questa domenica 22 marzo, ci viene detto, tutti i voli passeggeri saranno cancellati e tutti gli alberghi del paese chiuderanno le loro porte. (…) allo stesso tempo e mentre i media si concentrano sul coronavirus e sugli assalti dei turco-migranti al confine terrestre, non sembra esserci un deterrente così efficace per i contrabbandieri e la Turchia che agiscono sulle isole greche sul lato orientale del Mar Egeo.


I 193 invasori sono sbarcati a Kea. 18 marzo, stampa greca


Donne incinte tra i clandestini della settimana sono state anche viste andare in gruppo all’ospedale di Lesbo per i check-up di routine, quando ogni check-up non urgente programmato o anche gli interventi chirurgici sono sospesi ovunque negli ospedali greci, e una campagna ricorda ai greci di stare a casa e di chiamare prima di qualsiasi assistenza. Per inciso, l’ospedale di Mitilene, la capitale di Lesbo, si sta avvicinando al punto di rottura e vi si sta addirittura curando un caso dichiarato di coronavirus, Stephánou, corrispondente di 90.1 FM a Lesbo e giornalista del Lesbos Post, il 17 e 18 marzo. (…)

come ha scritto a modo suo Michel Onfray su RT France, “una grande ammonizione liberale, una sorta di lezione su cose che si suppone siano antifasciste”. Si trattava di mostrare agli idioti dei sovranisti la grandezza dell’ideologia massonica: niente più frontiere, libera circolazione degli uomini, quindi dei virus! I cinesi erano contaminati, ma non erano contaminanti: eravamo immuni alla bellezza del vaccino di Maastricht! Mentre loro chiudevano i loro confini, noi aprivamo i nostri ancora di più – se fosse ancora possibile… Ci siamo offerti al virus”.

(…) nell’ultima settimana alcune navi con equipaggi chiaramente danesi e olandesi appartenenti a FRONTEX, hanno dichiarato il ritiro a seguito di guasti, avvenuti come per caso proprio nel momento in cui il comando greco ha ordinato loro di respingere le barche gettate in acqua dai contrabbandieri e dalla Turchia islamico-totalitaria, verso le acque territoriali di Erdogan”, radio 90.1 FM, trasmessa da Lámbros Kalarrýtis. (…)

Va notato che ai 2165 clandestini provenienti dalle isole di confine, abbiamo appena aggiunto i 193 della nave degli schiavi che è partita dalla Turchia senza alcun rapporto, senza bandiera, senza ancora e senza radar per raggiungere l’isola di Kea, che è l’isola delle Cicladi più vicina ad Atene, per poi incagliarsi… volontariamente sul molo del suo porto principale. Strano caso, in quanto non è stato intercettato dalla Marina Greca e ancor meno da FRONTEX.

(…) i nostri confini marittimi vengono comunque violati ogni giorno da questi immigrati clandestini, che vengono immediatamente o alla fine dispersi all’interno del paese, come nelle vicinanze di Atene, sotto la copertura della Polizia, le cui forze hanno brutalizzato di sfuggita i pochi cittadini che mostravano tutta la loro rabbia, nei pressi di Atene, a Malakássa, soprattutto ora che i raduni di più di 10 persone sono proibiti e che la fobia spontanea causata dal contagio sta cambiando il comportamento da cima a fondo.


Il paese reale in giro, per ora. Stampa greca, marzo 2020
Il vero paese degli spazi pubblici si sta gradualmente svuotando dei suoi abitanti, anche se molti irresponsabili di tutte le età a volte si ostinano ad accumulare sulle spiagge e nei parchi. E gli altri, quelli che entrano illegalmente nel Paese fintanto che la domanda di asilo rimane sospesa, non saranno espulsi. Le ragioni di questo sono ben note.

Secondo la legge in vigore, dopo l’arresto e per ogni ingresso illegale, si deve procedere all’esame di un caso penale, prima che i soggetti siano messi sotto processo e si presentino al giudice in una fase molto avanzata. Per capire cosa si sta preparando, gli arresti in corso saranno giudicati nel… novembre 2020 o molto più tardi, per mancanza di interpreti. Nel frattempo, gli avvocati dell’ONG al Sóros avranno ulteriormente facilitato il compito dell’invasione, legalizzando così di fatto l’invasione.

Poi, dato che i tribunali sono stati chiusi fino al 27 marzo e forse molto più tardi, per molti casi… allora non accadrà assolutamente nulla; non saranno emesse accuse o sentenze. Pertanto, anche se ora non arrivano più nuovi arrivi nelle nostre isole, e anche se per motivi di sicurezza nazionale non sono possibili future richieste di asilo, gli attuali e gli ex richiedenti saranno alla fine rilasciati… fino alla scomparsa dell’ultimo nativo greco, coronavirus o meno. (…) Considerato il numero di migranti già presenti sul territorio greco, che rappresentano quasi il 20% della popolazione, solo i greci hanno finalmente diritto e quasi il 90% di loro dice “No” alla continuazione del processo.

Va notato che le espulsioni richiedono anche la collaborazione del paese d’origine, degli interpreti e dei documenti di viaggio, che nessuno di loro ha. Lo sanno anche i turchi, Sóros, le ONG, i contrabbandieri e il governo. Da qui il nostro immenso scetticismo sulla gestione di Mitsotákis nonostante la reazione positiva al confine terrestre con la Turchia, (…)

Il primo vaccino che protegge da tutti questi flagelli, compresa la globalizzazione, è proprio il mantenimento delle frontiere, e quindi delle nazioni. Niente di più, niente di meno. La crisi sanitaria lo ha ulteriormente dimostrato, (…)

Va notato che le risposte e le politiche in questa crisi sono sempre e principalmente nazionali e che anche alcuni paesi presumibilmente legati … dalla grande unione coniugale europeista, Francia e Germania per non nominarli, hanno discusso proprio della chiusura delle loro frontiere, i media greci il 19 marzo. Senza dimenticare la terribile mancanza di solidarietà, ad esempio da parte della Germania nei confronti dell’Italia, gli italiani se ne ricorderanno, come forse ricorderanno la mortalità insita nella zona del marco, cioè l’euro. Inoltre, la stampa greca rivela che l’austerità imposta agli altri Paesi non ha colpito la Germania, almeno per quanto riguarda i letti per la terapia intensiva. Questo probabilmente spiega perché il numero di morti in Germania è attualmente molto più basso che altrove. (…)


Pensiamo ai nostri amici italiani. Peloponneso, marzo 2020
Pensiamo ai nostri amici italiani, dal Peloponneso prenderemo notizie di Andrea, che è ricoverato a Roma, è Giuseppe che ci porta la notizia, è anche lui un pensionato italiano, è in Grecia da Natale. L’Italia ha quasi 500 morti al giorno [NdT: l’articolo è del 20 marzo], è un bilancio di guerra, si noti che l’esercito francese ha perso in media durante la prima guerra mondiale 1000 uomini al giorno. Speriamo che gli altri paesi non seguano la stessa strada, mentre i nostri amici in Francia ci informano dall’interno che alcuni letti in psichiatria sono massicciamente… liberati al momento e i pazienti vanno a casa, perché il coronavirus poi galoppa.

(…)

Yánnis Papazacharías, chirurgo e sindacalista dell’ospedale statale KAT, ha dato l’allarme per l’ospedale di Sotiría. “I recenti sviluppi dell’ospedale di Sotiría, dove intere cliniche, soprattutto polmonari, si stanno trasformando in cliniche di coronavirus, sono catastrofici per gli altri pazienti. Questi ultimi, che soffrono di gravi malattie respiratorie croniche, non solo perdono gli appuntamenti previsti da mesi, ma perdono anche il contatto diretto con il medico curante. Rimangono sospesi nel vuoto, sia per continuare il trattamento che per monitorare le loro condizioni”.

“Tra i casi più tragici, naturalmente, ci sono i pazienti oncologici. Che cosa significa che sono consentiti solo gli interventi di emergenza? In altre parole, il cancro può aspettare? Come potranno questi pazienti raggiungere il tavolo operatorio in sicurezza e accedere alle cure oncologiche? Anche domani dobbiamo requisire l’intero settore sanitario privato, gli ambulatori, i letti, le cliniche, le unità di terapia intensiva, così come i medici privati, la maggior parte dei quali sono colleghi esperti, per integrarli nella sanità pubblica. E noi poi, soprattutto in seguito, regoleremo i nostri conti con tutti coloro che hanno fatto di questo Sistema Sanitario come i suoi ospedali secondo gli unici criteri del mercato, e non curando le emergenze sociali, come quella attuale, tutte quelle che non hanno fatto alcuna previsione per soddisfare le crescenti esigenze di salute delle persone in tali condizioni. È urgente, quindi, non piangere così tante vite. L’Italia non è lontana”, 90,2 gr, 20 marzo.

(…) E in Turchia, Erdogan sta bloccando la consegna di 200.000 maschere ordinate dall’Italia, proprio per fare pressione sull’Europa, sulla stampa italiana e greca del 20 marzo.[hanno lo stesso sangue egoista dei tedeschi con cui se la intendono bene] Alla fine, è sempre “à la guèrre… comme à la guerre” [NdT: detto francese non traducibile… all’incirca “in guerra tutto è permesso”].
 

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