Analisi fondamentale Forex (1 Viewer)

Fibo Group

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Nelle ultime 24 ore, l'EUR è diminuito dello 0,50% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,1038 dollari. Sul fronte dei dati macro, l'Ufficio Federale di Statistica Destatis ha reso noto che i prezzi alle importazioni in Germania nel mese di febbraio sono diminuiti dello 0,9% su base mensile dal -0,4% precedente, risultando inferiori alle attese fissate su un decremento mensile pari allo 0,3% e sono scesi del 2% su base annuale, dal -0,9%, attestandosi sotto la flessione attesa dell'1,5% su base annua. I prezzi delle esportazioni sono diminuiti dello 0,1% su base mensile aumentando dello 0,3% rispetto a febbraio 2019.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute EUR/USD è stata quotata di 1,1028$, in diminuzione dello 0,09% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.0973$ seguito da 1.0917$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,1095$, seguito da 1,1161$.

Nelle ultime 24 ore, la GBP è diminuita del 4,97% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,2381 dollari. Sul fronte dei dati macro, ONS (Office for National Statistics) ha reso noto che in Gran Bretagna il PIL e' rimasto invariato nel quarto trimestre 2019, risultando pari alle attese e alla prima stima, ma inferiore al dato del terzo trimestre (+0,5%). Su base annuale il PIL e' risultato in crescita dell'1,1% rispetto allo stesso periodo del 2018 risultando pari alle attese e al dato precedente, ma inferiore alla lettura del terzo trimestre pari al +1,3%.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute GBP/USD è stata quotata di 1,2340$, in diminuzione dello 0,33% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.2243$ seguito da 1.2146$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,2439$ seguito da 1,2538$.
 

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Nelle ultime 24 ore, l'USD è sceso dello 0,49% rispetto al franco svizzero CHF, chiudendo a 0,9591 dollari. Sul fronte dei dati macro, l'Ufficio Federale di Statistica Destatis ha reso noto che i prezzi alle importazioni in Germania nel mese di febbraio sono diminuiti dello 0,9% su base mensile dal -0,4% precedente, risultando inferiori alle attese fissate su un decremento mensile pari allo 0,3% e sono scesi del 2% su base annuale, dal -0,9%, attestandosi sotto la flessione attesa dell'1,5% su base annua. I prezzi delle esportazioni sono diminuiti dello 0,1% su base mensile aumentando dello 0,3% rispetto a febbraio 2019. In Francia l'Insee ha reso noto che nel mese di febbraio la spesa per consumi è diminuita dello 0,1% su base mensile, dopo una flessione dell'1,2% rilevata il mese precedente. Gli addetti ai lavori avevano stimato una variazione negativa dello 0,7%.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute USD/CHF è stata quotata di 0,9602$, in aumento dello 0,11% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 0,9546$ seguito da 0,9491$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 0,9640$ seguito da 0,9679$.
 

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Nelle ultime 24 ore, il greggio è sceso dello 0,78% chiudendo a 20,26 dollari al barile. Ieri il presidente russo Vladimir Putin e il presidente USA Donald Trump hanno avuto un confronto telefonico sul tema in cui hanno concordato che l'attuale situazione dei mercati mondiali del greggio non conviene a nessuno dei due Paesi. Poste le basi per un ulteriore e più preciso confronto. Agli investitori non sfugge ovviamente il segnale che giunge in questo modo da Washington, che avvia un'opera di moral suasion nei confronti di Mosca per cercare di lavorare a una stabilizzazione dei prezzi che potrebbe in prima battuta salvare buona parte della produzione Usa di petrolio a rischio. Lo stesso Trump aveva definito "folle" lo scontro sui prezzi del greggio tra Mosca e Riyad. Lo scenario generale è d'altronde drammatico, soprattutto sul fronte della domanda che, secondo una recente analisi di Goldman Sachs, potrebbe questa settimana perdere ben 25 milioni di barili, circa il 25% del totale. Ai corsi attuali la stragrande maggioranza delle produzioni mondiali di petrolio si trova fuori mercato e vengono tagliati investimenti in sviluppo e quindi potenziali fonti di approvvigionamento per il futuro.

Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 20,54$, in aumento dell'1,38% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 19.74$ seguito da 18,93$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 21,62$ seguito da 22,69$.
 

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Nelle ultime 24 ore, l'EUR è diminuito dello 0,08% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,1029 dollari. Sul fronte dei dati macro, secondo i risultati preliminari dell'Ufficio federale di statistica (Destatis), nel mese di febbraio in Germania le Vendite al Dettaglio hanno fatto segnare un incremento del 6,4% su base annuale, risultando in crescita del 7,7% in termini nominali. Su base mensile l'indice è cresciuto dell'1,2% lo 0,9% dal +0,9% precedente (rivisto da -3,3%). Gli analisti avevano previsto un incremento pari allo 0,1%.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute EUR/USD è stata quotata di 1.1023$, in diminuzione dello 0,05% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.0954$ seguito da 1.0884$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,1066$, seguito da 1,1108$.
 

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Nelle ultime 24 ore, l'USD è diminuito del 2,26% rispetto allo JPY, chiudendo a 107,66 dollari. Sul fronte dei dati macro, nel primo trimestre 2020 l'indice Tankan stilato dalla Bank of Japan è calato a -8 punti da 0 punti del quarto trimestre 2019 (5 punti nel terzo). Il dato è migliore rispetto ai -10 punti del consensus di Quick ma si attesta sui minimi dai -12 punti del quarto trimestre 2012. La componente in prospettiva dell'indice è invece scesa a -11 punti dallo zero precedente (2 punti nel terzo trimestre) ma sopra i -14 punti attesi dagli economisti.

Ulteriore frenata in marzo per l'attività manifatturiera del Giappone, che rimane sotto la soglia che separa crescita da contrazione per l'undicesimo mese consecutivo. L'indice Pmi Jibun Bank stilato da Markit è infatti sceso lo scorso mese a 44,8 punti dai 47,8 punti di febbraio (48,8 punti in gennaio). Il dato conferma la lettura preliminare e si attesta sui minimi dall'aprile 2009.
 

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Nelle ultime 24 ore, il greggio è aumentato del 4,64% chiudendo a 21,20 dollari al barile. Sul fronte dei dati macro, EIA (Energy Information Administration) ha comunicato che negli USA alla fine della scorsa settimana le scorte di petrolio hanno fatto segnare un incremento di +13,834 milioni di barili, a fronte di un aumento di 3,997 milioni atteso dagli analisti (settimana precedente: +1,623 milioni).

Oggi il petrolio è in netta risalita dopo diverse sedute in prossimità dei minimi da circa 18 anni, dopo che il presidente Usa Donald Trump ha affermato di aver palao con i leader di Arabia Saudita e Russia, aggiungendo di ritenere che metteranno fine alla loro guerra al ribasso sui prezzi in pochi giorni. Il barile di Brent, il greggio di riferimento del mare del Nord risale di 1,91 dollari, un più 7,72% dal fixing di ieri a quota 26,65 dollari. Il West Texas Intermediate sale del 7,24% a 21,78 dollari. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 20.15$ seguito da 19.20$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 21,80$, seguito da 22,50$.
 

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Nelle ultime 24 ore, l'EUR è diminuito dello 0,71% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,0951. Sul fronte dei dati macro, negli States e' stato reso noto che la stima ADP (National Employment Report) sul mondo del lavoro ha evidenziato, nel mese di marzo, una flessione di 27 mila nuovi impieghi. In calo rispetto alle 183 mila unità della rilevazione precedente (rivisto da 183 mila unità) ma superiore alle attese degli addetti ai lavori che si aspettavano un decremento di 150 mila posti di lavoro. Invece, l'Institute for Supply Management ha reso noto che nel mese di marzo l'Indice ISM Manifatturiero degli USA è sceso a 49,1 punti dai 50,1 punti registrati a febbraio. Il dato e' risultato però superiore alle attese degli analisti che avevano stimato un valore pari a 45 punti.

La Federal Reserve degli Stati Uniti ha temporaneamente allentato i requisiti di leva finanziaria per le grandi banche in modo da incoraggiare i prestiti alle famiglie e alle imprese in mezzo all'incertezza del coronavirus: "Per alleviare le tensioni nel mercato derivanti dal coronavirus e aumentare la capacità delle organizzazioni bancarie di fornire credito alle famiglie e alle imprese, mercoledì il Federal Reserve Board ha annunciato un cambiamento temporaneo alla sua regola di leverage ratio supplementare", ha sottolineato la Fed in una nota.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute EUR/USD è stata quotata di 1.0934$, in diminuzione dello 0,16% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.0880$ seguito da 1.0827$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1.1010$, seguito da 1.1087$.
 

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Nelle ultime 24 ore, l'USD è diminuito del 2,64% rispetto allo JPY, chiudendo a 107,24 dollari. Sul fronte dei dati macro, secondo i dati diffusi dalla Bank of Japan, la base monetaria del Sol Levante è salita in marzo del 2,8% annuo, in rallentamento rispetto al progresso del 3,6% di febbraio (2,9% in gennaio). La base monetaria del Giappone si è attestata lo scorso mese a quota 507.848 miliardi di yen, contro i 521.104 miliardi di febbraio (514.132 miliardi in gennaio).

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute USD/JPY è stata quotata di 107,50, in aumento dello 0,24% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 106.97$ seguito da 106,43$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 107,99$, seguito da 108,47$.
 

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Nelle ultime 24 ore, il greggio è cresciuto del 17,26% chiudendo a 24,86 dollari al barile. Il petrolio riprende la via della discesa dopo il balzo del 25% seguito alle parole del presidente Usa Donald Trump su un'intesa Russia-Arabia Saudita per un consistente taglio della produzione. Trump ha parlato di un taglio di "10 milioni di barili, forse anche molto di più" mentre Ryad chiedeva una riunione d'emergenza dell'Opec per arginare la caduta della quotazioni petrolifere. Secondo gli analisti, infatti, difficilmente Russia e Arabia Saudita concorderanno un taglio di almeno 5 milioni di barili al giorno ciascuno, né tantomeno lo attueranno unilateralmente, senza un'intesa con gli altri grandi produttori, Usa in testa.

Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio greggio è stata di 24.40$, in diminuzione dell'1,85% rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 21.16$ seguito da 17.91$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 27,52$ seguito da 30,63$.
 

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Nelle ultime 24 ore, l'EUR è diminuito dello 0,92% rispetto al dollaro USA, chiudendo a 1,0850 dollari. Sul fronte dei dati macro, il numero delle persone infettate dal virus in tutto il mondo ha superato quota 1 milione. Stando ai dati diramati dalla Johns Hopkins University, il COVID-19 ha colpito almeno 1.002,159 persone, uccidendone 51.484. Quasi 200.000 i pazienti guariti dalla malattia. Balzo dei numeri negli States, che incidono ora su quelli globali per più del 20%. Come riportato ieri dal governatore Andtrew Cuomo, solo nello stato di New York le persone infettate sono più di 92.000, a fronte dei 242.100 casi di contagio in tutti gli Stati Uniti. Il numero dei morti ha superato la soglia di 6.000, attestandosi a 6.057 stando alla Johns Hopkins University. Sgomento ha provocato la notizia, confermata dal governatore del Connecticut Ned Lamont, della morte di un neonato di sei settimane che aveva contratto il coronavirus.

Durante la sessione asiatica, la coppia di valute EUR/USD è stata quotata di 1.0852$, in leggero aumento rispetto alla chiusura di ieri. In caso di storno down, la coppia potrebbe trovare supporto a 1.0794$ seguito da 1.0736$, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 1,0937$, seguito da 1,1022$.
 

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