Mario Ceroli (1 Viewer)

Cris70

... a prescindere
colgo l'occasione del post di @lastra.biffata per aprire un 3d dedicato all'artista Mario Ceroli
Mario Ceroli - Wikipedia
e per l'occasione riporto integralmente il post di @lastra.biffata che si com eil sottoscritto si annovera tra i suoi estimatori e collezionisti.
A seguire il mio lavoro in collezione (che un architetto continua a chiedermi se gli vendo!)

partendo da una ricerca, che si potrebbe apparentare a quella della pittura metafisica degli anni '30, è approdato ad una vasta operazione, spaziante dagli allestimenti scenici (Riccardo Terzo) alle imponenti sculture politiche (La Grande Cina), ai gustosi episodi ironici (La Cassa Sistina, L'Aquilone), sempre elaborando una sua personalissima tecnica, basata sull'uso prevalente di tavole di legno grezzo, costruendo le sue figure essenzialmente bidimensionali, dove il compito volumetrico viene affidato alle ombre portate, che il lavoro proietta" (Gillo Dorfles), non sarebbe da accomunare a Mambor o Lombardo, i percorsi individuali sono molto diversi; devo cercare le foto delle loro opere per rendere sulla diversità di percorso.
Altri Artisti non ho elencato, per mia palese incuria, nella frequenza di Piazza del Popolo, infatti avevo lasciato una punteggiatura dopo Fioroni, erano talmente tanti, ma bravi artisti/ricercatori, che qualche dimenticanza può avvenire, non certo scusabile però quella di Pino Pascali e Francesco Lo Savio; la mia defaillance è stata notevole.
Sergio Lombardo era il più giovane ed aveva stima ed amicizia con Lo Savio, poi frequentava Mambor e Tacchi, aveva anche rapporti con Schifano, Festa e Angeli (si erano conosciuti nel 1958 ad una mostra organizzata dal PCI). Nel periodo 1958/1961 si dipingevano monocromi, ma non erano visti di buon grado dalla critica, anzi venivano accettati ed esposti "...per far vedere come non si doveva dipingere" (alcuni spunti da uno scritto di S.Lombardo : un grandissimo ricercatore e geniale artista che diventa punto di riferimento internazionale di "opera partecipata" e "psicologia dell'arte". Professore all'Accademia di Bellle Arti di Roma sin dal 1982 e Accademico dell'Università Internazionale di Mosca dal 1995, oltre ad altri numerosi diplomi e specializzazioni sempre nel campo artistico/psicologico ).
Quindi Piazza del Popolo, con il primo nucleo di artisti d'avanguardia (pop italiano), accendeva il dibattito della critica con i monocromi negli ultimi anni '50.
 

Cris70

... a prescindere
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IMG_20200323_160138.jpg
 

Cris70

... a prescindere
Omaggio a burri se non ricordo male :)

ne ho parlato con la galleria De Foscherari e mi dicono, a parte che ne hanno uno come loro collezione permanente, che in verità dovrebbe essere un omaggio a Twombly ma la storia oramai l'ha battezzato come scrivi tu
 

Cris70

... a prescindere
posto una foto a migliore risoluzione che permette di valutare meglio la perizia con la quale è stata realizzata.
Chiamalo multiplo.....

Ceroli Multiplo anni '70_Alta risoluzione.jpg
 

Ziig

Forumer attivo
Multiplo notevole, di più mi piace solo la battaglia di san romano di Paolo Uccello
AI-15435-Mario-Ceroli-Paolo-Uccello-battaglia-di-San-Romano.jpg
 

Cris70

... a prescindere
Ho avuto modo di apprezzare la loro cortesia recentemente quando insieme a Giacomo siamo andati a visitare la mostra di suo papà da loro.
Ce ne fossero di gallerie come questa.
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Ci fu un periodo in cui Ceroli c'era, appunto, dappertutto Si poteva chiamarlo "C'ero lì". Assicuro che a vederne molto si perde notevolmente l'effetto, proprio come accade in certe mostre in cui un artista che poteva anche piacerci ci appare alla fine, nella sua dimensione completa, molto meno interessante.
Si provi ad immaginare una specie di Museo Ceroli, tutto pieno di ritagli di legno grezzo e compensato. Alla fine, stanca.
Credo invece che coloro che lo ammirano molto non abbiano avuto l'occasione di fare una esperienza simile. Perché un Ceroli distribuito ogni tanto qua e là può anche dare invece un'impressione più che buona.

Sfortunatamente, sono convinto che il vero giudizio su di un artista si ha quando se ne vede così tanto da lasciarsene quasi compenetrare, così che la valutazione non la fa il cervello, ma, per così dire, lo stomaco.
 

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