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MONTEPASCHI +5% Sui massimi da ottobre 2018, sarà la prossima preda? 19/02/2020 10:28 - WS
MontePaschi (BMPS.MI) balza in avanti del 5% e si porta sui massimi da ottobre 2018 oltre la soglia dei 2 euro.
Da inizio anno il titolo è già salito del 40%.
L'offerta di Intesa su Ubi Banca ha scatenato l'interesse per la banca senese che potrebbe essere una delle prossime prede del mercato in un'ottica di consolidamento del settore bancario.
MPS è controllata dal Tesoro con quasi il 70%, il ministro Gualtieri ha detto che l'uscita definitiva del socio pubblico dal capitale della banca avverrà nei tempi previsti, alla fine del piano concordato con la Ue.
MPS ha chiuso il 2019 con una perdita di poco superiore a 1 miliardo di euro per l'impatto da 1,2 miliardi di revisione del valore delle Dta, ma con un risultato operativo in crescita e una riduzione significativa dello stock dei crediti deteriorati. I dati preliminari registrano il superamento con due anni di anticipo del target sui crediti deteriorati lordi in rapporto agli impieghi, al 12,4% (rispetto all'obiettivo di piano di 12,9% al 2021). Questo rapporto, al netto delle rettifiche, è al 6,8%.
Il risultato registra un utile pre-tasse di 53 milioni, in miglioramento dalla perdita di 109 milioni del 2018.
Il margine di interesse è sceso su anno del 13,9% "impattato, oltre che dalle dinamiche commerciali, anche dalle attività poste in essere per rispettare i commitment del Piano di Ristrutturazione". La banca ricorda che le cessione di crediti deteriorati, la vendita di MP Belgio, e le altre iniziative spiegano circa la metà della riduzione del margine di interesse.
Il Cet1 è salito al 14,7% dal 13,7% del 2018 ed è 460 punti base sopra il livello rischiesto dallo Srep 2020.
Il consenso Bloomberg registra 0 Buy, 9 Neutral, 0 Sell. Target medio 1,79 euro.
MontePaschi (BMPS.MI) balza in avanti del 5% e si porta sui massimi da ottobre 2018 oltre la soglia dei 2 euro.
Da inizio anno il titolo è già salito del 40%.
L'offerta di Intesa su Ubi Banca ha scatenato l'interesse per la banca senese che potrebbe essere una delle prossime prede del mercato in un'ottica di consolidamento del settore bancario.
MPS è controllata dal Tesoro con quasi il 70%, il ministro Gualtieri ha detto che l'uscita definitiva del socio pubblico dal capitale della banca avverrà nei tempi previsti, alla fine del piano concordato con la Ue.
MPS ha chiuso il 2019 con una perdita di poco superiore a 1 miliardo di euro per l'impatto da 1,2 miliardi di revisione del valore delle Dta, ma con un risultato operativo in crescita e una riduzione significativa dello stock dei crediti deteriorati. I dati preliminari registrano il superamento con due anni di anticipo del target sui crediti deteriorati lordi in rapporto agli impieghi, al 12,4% (rispetto all'obiettivo di piano di 12,9% al 2021). Questo rapporto, al netto delle rettifiche, è al 6,8%.
Il risultato registra un utile pre-tasse di 53 milioni, in miglioramento dalla perdita di 109 milioni del 2018.
Il margine di interesse è sceso su anno del 13,9% "impattato, oltre che dalle dinamiche commerciali, anche dalle attività poste in essere per rispettare i commitment del Piano di Ristrutturazione". La banca ricorda che le cessione di crediti deteriorati, la vendita di MP Belgio, e le altre iniziative spiegano circa la metà della riduzione del margine di interesse.
Il Cet1 è salito al 14,7% dal 13,7% del 2018 ed è 460 punti base sopra il livello rischiesto dallo Srep 2020.
Il consenso Bloomberg registra 0 Buy, 9 Neutral, 0 Sell. Target medio 1,79 euro.
