Riapertura bordelli (1 Viewer)

Riapertura Bordelli

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Claire

ἰοίην
siamo alle solite, cara Claire:
prendi un episodio e lo enfatizzi, con la massima visibilità (basti vedere il carattere tipografico)

lungi da me dire che non sia vero, ma una tesi non si dimostra con episodi specifici ma in altro modo:
IQT si è tentato con la logica, Ignà ed io tra altri, ma evidentemente la logica non ha impatto emotivo sufficiente per avere abbastanza 'like'
proseguiamo pure con i flash emotivi, ma poi ci toccherà per par condicio accettare anche i feti di plastica
Magari fosse uno.
Ma quante donne debbono essere trattate in quel modo prima di essere sicuri al 100% che i bordelli legali siano delle prigioni?
Per me ne basta una.
Vedi tu ::-o
Io ho portato numeri e dossier tedeschi neozelandesi e olandesi eh.
Ho anche dimostrato che non servono i bordelli per esercitare. Basta aprire partita IVA
 

f4f

翠鸟科
Magari fosse uno.
Ma quante donne debbono essere trattate in quel modo prima di essere sicuri al 100% che i bordelli legali siano delle prigioni?
Per me ne basta una.
Vedi tu ::-o
Io ho portato numeri e dossier tedeschi neozelandesi e olandesi eh.
Ho anche dimostrato che non servono i bordelli per esercitare. Basta aprire partita IVA


guarda che è Clarissimo quello che hai scritto
se io ti dicessi che anche nei postriboli avvengono illegalità, mi risponderesti che ne basta una per rigettare l'ìstituzione

a questo punto, sulle stesse basi chiuderei tutta la Pubblica Amministrazione

per clarezza aggiungo che non hai dato dimostrazioni ma portato esempi: scusami ma è diverso, molto diverso
Dimostrazione - Wikipedia
 

ROVIGO

Forumer storico
ho sbagliato: PUO' aprire la partita iva

legge del 1993 (n.537, art. 14, comma 4)
: “Nelle categorie di reddito di cui all’articolo 6, comma 1, del testo unico delle imposte sui redditi […]
devono intendersi ricompresi, se in esse classificabili, i proventi derivanti da fatti, atti o attività qualificabili come illecito civile, penale o amministrativo se non già sottoposti a sequestro o confisca penale. I relativi redditi sono determinati secondo le disposizioni riguardanti ciascuna categoria”


chiunque deve aprire una partita iva, pure gli spacciatori di droga
mi piace uno stato dove v'è un cavillo per ciascuno che lo voglia cavalcare
...e-dagli! NON è possibile!!!!!!!
La legge citata (andata in vigore il 1 Gennaio dell'anno dopo) "parla" di TUTT'ALTRO:
 

Claire

ἰοίην
Intanto la Corte Costituzionale...

Vedi l'allegato 506065
Ecco le motivazioni

Consulta, prostituirsi mai atto totalmente libero - Cronaca

Anche nell'attuale momento storico, e al di là dei casi di "prostituzione forzata", la scelta di "vendere sesso" è quasi sempre determinata da fattori che limitano e condizionano la libertà di autodeterminazione dell'individuo. In questa materia, lo stesso confine tra decisioni autenticamente libere e decisioni che non lo sono è spesso labile. È, questo, il senso della motivazione con cui la Corte costituzionale ha salvato le norme della legge Merlin sul favoreggiamento della prostituzione.

A sollevare il caso era stata la Corte d'appello di Bari che sta giudicando Giampaolo Tarantini e Massimiliano Verdoscia, nel processo di secondo grado sul caso delle escort presentate tra il 2008 e il 2009 all'allora premier Silvio Berlusconi. Con la sentenza n. 141 depositata oggi (relatore Franco Modugno) la Corte spiega che queste incriminazioni mirano a tutelare i diritti fondamentali delle persone vulnerabili e la dignità umana. Una tutela che si fa carico dei pericoli insiti nella prostituzione, anche quando la scelta di prostituirsi appare inizialmente libera: pericoli connessi, in particolare, all'ingresso in un circuito dal quale sarà difficile uscire volontariamente e ai rischi per l'integrità fisica e la salute cui ci si espone nel momento in cui ci si trova a contatto con il cliente. È dunque il legislatore, quale interprete del comune sentire in un determinato momento storico, che ravvisa nella prostituzione, anche volontaria, un'attività che degrada e svilisce la persona. La Corte d'appello di Bari aveva sostenuto che l'attuale realtà sociale è diversa da quella dell'epoca in cui le norme incriminatrici furono introdotte: oggi vi sarebbe infatti una prostituzione per scelta libera, volontaria, qual è quella delle "escort" , espressione della libertà di autodeterminazione sessuale, garantita dall'articolo 2 della Costituzione, che verrebbe lesa dalla punibilità di terzi che si limitino a mettere in contatto la "escort" con i clienti (reclutamento) o ad agevolare la sua attività (favoreggiamento).

Al contrario, la Corte costituzionale ha osservato che l'articolo 2 della Costituzione, nel riconoscere e garantire i «diritti inviolabili dell'uomo», si pone in stretta connessione con il successivo articolo 3, secondo comma, che, al fine di rendere effettivi questi diritti, impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli economici e sociali al «pieno sviluppo della persona umana». I diritti di libertà - tra i quali indubbiamente rientra anche la libertà sessuale - sono, dunque, riconosciuti dalla Costituzione in relazione alla tutela e allo sviluppo del valore della persona, e di una persona inserita in relazioni sociali. La prostituzione, però, non rappresenta affatto uno strumento di tutela e di sviluppo della persona umana, ma solo una particolare forma di attività economica. In questo caso, infatti, la sessualità non è che una "prestazione di servizio" per conseguire un profitto. Né vale obiettare che un diritto fondamentale resta tale anche se esercitato dietro corrispettivo. L'argomento prova troppo: in questo modo, qualsiasi attività imprenditoriale o di lavoro autonomo, se collegata a una libertà costituzionalmente garantita, diventerebbe un diritto inviolabile, nella misura in cui richiede l'esercizio di libertà costituzionalmente garantite. Né, secondo la Corte costituzionale, viene violata la libertà di iniziativa economica privata per il fatto di impedire la collaborazione di terzi all'esercizio della prostituzione in modo organizzato o imprenditoriale. Tale libertà è infatti protetta dall'articolo 41 della Costituzione solo in quanto non comprometta valori preminenti, quali la sicurezza, la libertà e la dignità umana. Le disposizioni incriminatrici contenute nella legge Merlin si connettono a questi valori. Il fatto che il legislatore individui nella persona che si prostituisce il soggetto debole del rapporto spiega, inoltre, la scelta di non punirla, a differenza di quanto avviene per i terzi che si intromettono nella sua attività.
 

ROVIGO

Forumer storico
Ecco le motivazioni

Consulta, prostituirsi mai atto totalmente libero - Cronaca

Anche nell'attuale momento storico, e al di là dei casi di "prostituzione forzata", la scelta di "vendere sesso" è quasi sempre determinata da fattori che limitano e condizionano la libertà di autodeterminazione dell'individuo. In questa materia, lo stesso confine tra decisioni autenticamente libere e decisioni che non lo sono è spesso labile. È, questo, il senso della motivazione con cui la Corte costituzionale ha salvato le norme della legge Merlin sul favoreggiamento della prostituzione.

A sollevare il caso era stata la Corte d'appello di Bari che sta giudicando Giampaolo Tarantini e Massimiliano Verdoscia, nel processo di secondo grado sul caso delle escort presentate tra il 2008 e il 2009 all'allora premier Silvio Berlusconi. Con la sentenza n. 141 depositata oggi (relatore Franco Modugno) la Corte spiega che queste incriminazioni mirano a tutelare i diritti fondamentali delle persone vulnerabili e la dignità umana. Una tutela che si fa carico dei pericoli insiti nella prostituzione, anche quando la scelta di prostituirsi appare inizialmente libera: pericoli connessi, in particolare, all'ingresso in un circuito dal quale sarà difficile uscire volontariamente e ai rischi per l'integrità fisica e la salute cui ci si espone nel momento in cui ci si trova a contatto con il cliente. È dunque il legislatore, quale interprete del comune sentire in un determinato momento storico, che ravvisa nella prostituzione, anche volontaria, un'attività che degrada e svilisce la persona. La Corte d'appello di Bari aveva sostenuto che l'attuale realtà sociale è diversa da quella dell'epoca in cui le norme incriminatrici furono introdotte: oggi vi sarebbe infatti una prostituzione per scelta libera, volontaria, qual è quella delle "escort" , espressione della libertà di autodeterminazione sessuale, garantita dall'articolo 2 della Costituzione, che verrebbe lesa dalla punibilità di terzi che si limitino a mettere in contatto la "escort" con i clienti (reclutamento) o ad agevolare la sua attività (favoreggiamento).

Al contrario, la Corte costituzionale ha osservato che l'articolo 2 della Costituzione, nel riconoscere e garantire i «diritti inviolabili dell'uomo», si pone in stretta connessione con il successivo articolo 3, secondo comma, che, al fine di rendere effettivi questi diritti, impegna la Repubblica a rimuovere gli ostacoli economici e sociali al «pieno sviluppo della persona umana». I diritti di libertà - tra i quali indubbiamente rientra anche la libertà sessuale - sono, dunque, riconosciuti dalla Costituzione in relazione alla tutela e allo sviluppo del valore della persona, e di una persona inserita in relazioni sociali. La prostituzione, però, non rappresenta affatto uno strumento di tutela e di sviluppo della persona umana, ma solo una particolare forma di attività economica. In questo caso, infatti, la sessualità non è che una "prestazione di servizio" per conseguire un profitto. Né vale obiettare che un diritto fondamentale resta tale anche se esercitato dietro corrispettivo. L'argomento prova troppo: in questo modo, qualsiasi attività imprenditoriale o di lavoro autonomo, se collegata a una libertà costituzionalmente garantita, diventerebbe un diritto inviolabile, nella misura in cui richiede l'esercizio di libertà costituzionalmente garantite. Né, secondo la Corte costituzionale, viene violata la libertà di iniziativa economica privata per il fatto di impedire la collaborazione di terzi all'esercizio della prostituzione in modo organizzato o imprenditoriale. Tale libertà è infatti protetta dall'articolo 41 della Costituzione solo in quanto non comprometta valori preminenti, quali la sicurezza, la libertà e la dignità umana. Le disposizioni incriminatrici contenute nella legge Merlin si connettono a questi valori. Il fatto che il legislatore individui nella persona che si prostituisce il soggetto debole del rapporto spiega, inoltre, la scelta di non punirla, a differenza di quanto avviene per i terzi che si intromettono nella sua attività.
GIUSTO PER AMOR DELLA...PRECIZZZZZZAZZZIONE
SE....tutti quelli/e che fanno....ciò-che-fanno, lo fanno per soldi sono da considerare prostituti/e;
NON è che i giudici della consulta (ma vale per i manovali, etc.etc) facciano ciò che fanno GRATIS!Ergo: tutti/e PROSTITUTE?
 

Claire

ἰοίην
Sexualstraftäter gingen zur Therapie ins Bordell - DER SPIEGEL - Panorama
Per chi non sa il tedesco, brevemente:
In Germania, grazie al sistema dei bordelli, prostitute usate come sfogo per stupratori e altri criminali, con la scusa della "terapia rieducativa".
I trasgressori sessuali (stupratori condannati) delle forze dell'ordine di Lippstadt-Eickelborn nella Renania settentrionale-Vestfalia sono autorizzati a visitare bordelli nella regione della Ruhr in singoli casi, secondo "Spiegel", al fine di "acquisire esperienza con le donne".
"Erano stupratori che stavano per essere liberati (stava finendo la pena da scontare) la pratica era quindi responsabile", la giustificazione. Tuttavia, è stato ammesso che le prostitute nei bordelli non sono state informate di chi fossero le persone con cui erano. Un'altra pratica con lo stesso obiettivo riguarda la politica statale della Bassa Sassonia, come riportato dalla rivista. Nel sistema penale di Osnabrück, una prostituta è arrivata in una clinica dal 2001 come parte di un esperimento terapeutico al fine di praticare praticamente rapporti "privi di violenza sessuale" con condannati per reati sessuali con disabilità intellettive. Chi difende la violenza sessuale difenderà anche questo come progressismo e sviluppo, arrampicandosi sugli specchi per far credere che quelle donne siano volontarie nonostante i numeri sulla crescita della presenza di vittime di tratta nei bordelli.

Non so se tutto questo sembri gravissimo solo a me :mumble:
 

Ignatius

sfumature di grigio
Boh.
È come se un alcolista frequentasse un corso per somelié con la speranza che impari a bere poco, bene e responsabilmente.



Chissà perché nessuno ci ha mai pensato... ah, è ovvio, perché l'alcool non è un problema: è "cultura".
Colpa dei veneti.
 

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