Presente e futuro dell'arte. Facciamo il punto. (1 Viewer)

sans souci

Nuovo forumer
Ciao. Ma da uno come te continuo ad attendermi un apporto molto più ricco. Spero che il futuro te ne dia la voglia. :futuro:
...........

Hai ragione Baleng, posso dare di più, non molto - non farti illusioni - ma qualcosa di più potrei anche esprimerlo.
Il fatto è che riguardo al presente e futuro prossimo dell'arte sono disorientato. Come del resto, tra parentesi, di fronte al presente e futuro prossimo dell'intera nostra società.
Ovunque giri la testa tutto o quasi il contemporaneo sembra un gioco per bambini cresciuti: colori senza forma o forme senza colori che necessitano di spiegazioni le quali francamente non trovano poi esplicito riscontro, prezzi da capogiro e mode passeggere con nugoli di adepti a briglia sciolta.

Forse sono io che non capisco poiché parto da una visione alta dell'arte – quella classica, crociana o kantiana, che sunteggiavamo nel termine di Bellezza anche nel dopo Duchamp - che tra parentesi e anche senza troppe spiegazioni è sempre stata merce molto ma molto rara; oggi qualsiasi scarabocchio viene chiamato arte e allora diventa difficile parlare di arte.
Quando tutto è chiamato arte, cos'è che veramente possiamo definire tale?

Forse un lungo periodo di scarsa, o meglio, pessima salute che mi ha allontanato dal mondo mi rende oggi pessimista più del necessario, ma di grandi o veri artisti che non abbiano superato gli 80 anni francamente non ne vedo in giro: forse è l'enorme quantità di giovani che scalpitando si affacciano a questo mondo, diventato palcoscenico da star-system, a far perdere la necessaria metabolizzazione di quanto possiamo arrivare a conoscere.

Accennavo alla correlazione del mondo artistico attuale con l'andamento dell'intera società: hai ragione quando dici che l'artista, il vero artista, deve andare al di là del suo tempo, ed è proprio qui, secondo me, il termometro più incisivo della crisi culturale dei giorni che stiamo vivendo. Siamo ancora alle provocazioncine da '68, alle concettualità da vuoto assoluto, all'astrattismo formale senza niente dietro.

Crisi vera, profonda, pericolosissima, che sta mettendo a rischio revisione perfino la mia granitica utopia liberalista. La storia insegna che periodi simili ai nostri giorni con relativa caduta di valori – comunque siano definiti, valutati e interpretati – finiscono male. Chissà.
Ciao.
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Hai ragione Baleng, posso dare di più, non molto - non farti illusioni - ma qualcosa di più potrei anche esprimerlo.
Il fatto è che riguardo al presente e futuro prossimo dell'arte sono disorientato. Come del resto, tra parentesi, di fronte al presente e futuro prossimo dell'intera nostra società.
Ovunque giri la testa tutto o quasi il contemporaneo sembra un gioco per bambini cresciuti: colori senza forma o forme senza colori che necessitano di spiegazioni le quali francamente non trovano poi esplicito riscontro, prezzi da capogiro e mode passeggere con nugoli di adepti a briglia sciolta.

Forse sono io che non capisco poiché parto da una visione alta dell'arte – quella classica, crociana o kantiana, che sunteggiavamo nel termine di Bellezza anche nel dopo Duchamp - che tra parentesi e anche senza troppe spiegazioni è sempre stata merce molto ma molto rara; oggi qualsiasi scarabocchio viene chiamato arte e allora diventa difficile parlare di arte.
Quando tutto è chiamato arte, cos'è che veramente possiamo definire tale?

Forse un lungo periodo di scarsa, o meglio, pessima salute che mi ha allontanato dal mondo mi rende oggi pessimista più del necessario, ma di grandi o veri artisti che non abbiano superato gli 80 anni francamente non ne vedo in giro: forse è l'enorme quantità di giovani che scalpitando si affacciano a questo mondo, diventato palcoscenico da star-system, a far perdere la necessaria metabolizzazione di quanto possiamo arrivare a conoscere.

Accennavo alla correlazione del mondo artistico attuale con l'andamento dell'intera società: hai ragione quando dici che l'artista, il vero artista, deve andare al di là del suo tempo, ed è proprio qui, secondo me, il termometro più incisivo della crisi culturale dei giorni che stiamo vivendo. Siamo ancora alle provocazioncine da '68, alle concettualità da vuoto assoluto, all'astrattismo formale senza niente dietro.

Crisi vera, profonda, pericolosissima, che sta mettendo a rischio revisione perfino la mia granitica utopia liberalista. La storia insegna che periodi simili ai nostri giorni con relativa caduta di valori – comunque siano definiti, valutati e interpretati – finiscono male. Chissà.
Ciao.
Che ti devo dire? D'accordo con quasi tutto, ma qui si convive. Ziig con Red, Baleng con Cris70. Praticamente agli antipodi, ma la terra è fatta così :p. Se c'è il rispetto (per le persone), tutto si può dire. Per le opere anche, basta non confondere (o fingere di confondere, come altrove), e cioè se dico che il Tale Artista è un produttore di ciofeche spaziali, sia chiaro che me la prendo con lui, non con chi (chissà perché, ma siamo qui per questo) lo apprezza.
Piuttosto che ritirarmi di fronte ad un nemico che avanza sopra carri carnevaleschi di cartapesta, resto a difendere una posizione disponibile, ma non fessa.
Pensa che + o - i 3/4 di quanto è piaciuto qui https://www.investireoggi.it/forums...resto-del-mondo.92094/page-14#post-1045939747 all'amico @Cris70 hanno su di me un effetto Falqui, o come cavolo oggi si dice (a Venezia erano le pillole di Santa Fosca). Ci vuole pazienza, non dico comprensione, che sembrerebbe paternalistico, l'olio di ricino, se in piccole dosi, può pure far bene.

Poi, avendo fatto parte, incredibile, del mondo artistico, mi dispiace che qui non si possano continuare le sanguinose dispute che là vertevano su quasi tutto, da Caravaggio ai falsi, da Pinocchio al PCI. Litigi apocalittici, poi tutti assieme in osteria o al bar :-D . Qui invece (non proprio qui) c'è chi usa le carte bollate come arnese fallico bastonatorio. E comunque tutto è meno chiaro è un po' più rischioso.

Sapevatelo ...
 

cassettone

In stand by
Che ti devo dire? D'accordo con quasi tutto, ma qui si convive. Ziig con Red, Baleng con Cris70. Praticamente agli antipodi, ma la terra è fatta così :p. Se c'è il rispetto (per le persone), tutto si può dire. Per le opere anche, basta non confondere (o fingere di confondere, come altrove), e cioè se dico che il Tale Artista è un produttore di ciofeche spaziali, sia chiaro che me la prendo con lui, non con chi (chissà perché, ma siamo qui per questo) lo apprezza.
Piuttosto che ritirarmi di fronte ad un nemico che avanza sopra carri carnevaleschi di cartapesta, resto a difendere una posizione disponibile, ma non fessa.
Pensa che + o - i 3/4 di quanto è piaciuto qui https://www.investireoggi.it/forums...resto-del-mondo.92094/page-14#post-1045939747 all'amico @Cris70 hanno su di me un effetto Falqui, o come cavolo oggi si dice (a Venezia erano le pillole di Santa Fosca). Ci vuole pazienza, non dico comprensione, che sembrerebbe paternalistico, l'olio di ricino, se in piccole dosi, può pure far bene.

Poi, avendo fatto parte, incredibile, del mondo artistico, mi dispiace che qui non si possano continuare le sanguinose dispute che là vertevano su quasi tutto, da Caravaggio ai falsi, da Pinocchio al PCI. Litigi apocalittici, poi tutti assieme in osteria o al bar :-D . Qui invece (non proprio qui) c'è chi usa le carte bollate come arnese fallico bastonatorio. E comunque tutto è meno chiaro è un po' più rischioso.

Sapevatelo ...

Metto il link di quelle che mi sembrano dare qualche messaggio attuale senza essere banali o seguire le mode del momento

img_20200126_130959-jpg.541392


img_20200126_130823-jpg.541398


questa forse può dire qualcosa, ma non è lo stile che piace a me che sono per il figurativo, vabbè che io i tagli di Fontana non li avrei presi manco gratis :rotfl:

img_20200126_115757-jpg.541402


Questa sembra dedicata a noi cacciatori nei mercatini di cose vecchie :pollicione:

img_20200126_170727-jpg.541382
 

Account

Nuovo forumer
Buon giorno. Cercavo "Arte" sul web ed eccomi qui affascinato da "facciamo il punto". Ho letto quanto avete scritto da cui emerge un'analisi molto interessante e di certo anche molto esperta. Quindi, con cutela per non far figuracce, mi permetto di aggiungere il mio pensiero. Vorrei, per semplificarmi il compito di spiegare il mio punto di vista, fare un salto nel futuro dopo la nostra estinzione e, nei panni di un antropologo col pallino dell'arte, sopravvissuto solo perché era in una galassia lontana, vorrei immaginare quali potrebbero essere le mie sensazioni nello scoprire il percorso umano seguendo solo ed esclusivamente le tracce lasciate con le opere d'arte.
 
Ultima modifica:

Cris70

... a prescindere
Innanzitutto benvenuto ad Account.
Un po' di aria fresca fa sempre bene e non preoccuparti di scrivere quel che pensi, qui il confronto, e la crescita di ognuno di noi, è un bene comune.

Venendo alla questio, ho riflettuto sulla trasferta a Rotterdam incrociando la stessa con la preview di un giovane artista che ha vinto un premio ed esposto in una nota galleria torinese questa settimana. Le opere postate da Cassettone della Sandy Skoglund mi hanno convinto.

La chiave dell'arte dei ns giorni forse è la postproduzione.
 

Heimat

Forumer attivo
Io credo che il futuro dell'arte sia molto legato alle nuove tecnologie (digitale, blockchain, ecc.). Hockney (ultaottantenne) saltuariamente disegna sul suo IPhone ed invia il disegno agli amici.Credo in ogni caso che l'olio su tela rimarrà ancora per molto tempo. Ritengo anche che con la tecnologia applicata all'arte si possano evitare i falsi, divulgare opere seriali (digitali) in grandi quantità ed a prezzi abbordabili.
 

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Nuovo forumer
Grazie del benvenuto e dell'incoraggiamento. Proseguo un po'. Concordo con Baleng pienamente quando in apertura afferma che l'impressionismo segna un grande momento di evoluzione per arte ed artisti. Tutta "colpa" della fotografia. Quindi, nel raccoogliere i resti della nostra società oramai scomparsa e ridotta a reperti per studiarla, sul mio tavolo improvvisato li allineo seguendo un ordine cronologico e, non conoscendo nulla, ma proprio nulla e tantomeno i motivi, cerco di capirne la logica.
 

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Nuovo forumer
Mi sono riletto tutti gli interventi precedenti e trovo che la "fortuna" mi aìbbia portato in una discussione condotta meravigliosamente e questo mi inibisce un po', ma con coraggio continuo. Sul mio lungo tavolo dove ho raccoto i reperti in ordine cronologico, le finalità di alcune opere d'arte riesco ad immaginarle con una certa facilità. Ad esempio mi sembra evidente che, in assenza della parola, l'uomo preistorico si affidasse al disegno per narrare o per progettare una strategia di caccia. Però già ci intravedo delle motivazioni propiziatorie. E le impronte delle mani? Alcune mutilate e senza una falange o senza un intero dito, altre grandi e forse maschili, alcune sottili e lunghe, a mio pare tutte da leggere come una firma, una testimonianza, un segno per dire io sono stato qui oppure qui ci siamo noi e questo spazio è nostro. L'analisi espressiva, l'efficacia dei segni, la sintesi grafica, mi permettono una comparazione con ciò che è avvenuto dopo e non posso che considerare opere d'arte la maggior parte delle pitture e graffiti rupestri. La paura solo in seguito conduce a stravolgere la realtà ed anche le menti. E dal desiderio di vincere la morte scaturiscono architetture gigantesche, aureole luminose, corpi con ali o altre parti di animali, insomma, tentativi il più delle volte fantastici e così ben realizzati da lasciare sbalorditi. Poi ecco il divisionismo che ci parla di scissione dei colori, di organo recettivo occhio, ecco che progressivamente si giunge ad analizzare il linguaggio visivo e a metterlo in crisi. E, poco prima dell'estinzione umana, ecco che ancora vedo sul mio lungo tavolo dei reperti alcuni esempi di duchampiana memoria. Sto commettendo qualche grave errore nella mia poco esperta valutazione dei reperti?
 

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Nuovo forumer
Si apre con l'industrializzazone, che sfrutta e stimola le scoperte scientifiche, una sorta di sfida che cambia tutto. Restando nel linguaggio visivo, le nuove tecnologie producono macchine sempre pià capaci di imitare il mondo visiìbile così perfettamente da vanificare ogni vrtuosismo pittorico umano. Dopo la celebrazione futurista della macchina, dopo tutto il ribollire del '900 , ecco la crisi che sfocia nella strada dadaista senza vie d'uscita. E poi tutti i "resti" di un'arte portata nelle gallerie e a volte nei musei da una selezione non sempre facile da capire e da accettare. È vero, sul mio tavolo con tutti i reperti messi in fila seguendo un ordine cronologico, il gesto della "mamma che regala un gioco al suo bimbo" sembra accompagnare tutta l'evoluzione o l'involuzione dell'arte, che cambia sembra essere il gioco. Trovo che chiamare in causa il "rispetto" del fruitore sia meraviglioso! Trovo che il più importante ruolo dell'artista sia quello di indicare la strada da seguire, ma io sono l'ultimo superstite di una estinzione mille volte annunciata e cerco di capire il perché analizzando il lvoro degli artisti promossi dalla critica.
 

Cris70

... a prescindere
Vai avanti, la tua sta diventando un'analisi interessante e, se può aiutarti, in questo gioco l'estinzione non è un'opzione. Semplicemente non esiste
 

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