Titoli di Stato, domanda record per le lunghe scadenze: 47 miliardi per il BTp trentennale
Fame di rendimenti, corsa dei Paesi a collocare bond con durata ultratrentennale
di Andrea Franceschi
(REUTERS)
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Nonostante l'incertezza politica in vista delle elezioni regionali in Calabria ed Emilia Romagna i BTp continuano ad essere gettonati alle aste del Tesoro. In particolare sulle lunghissime scadenze come conferma la buona domanda registrata dal titolo ventennale con richieste per 1,49 volte l'ammontare collocato e ancora di più il nuovo titolo trentennale, che ha raccolto una domanda record, pari a circa 47 miliardi, per uin’emissione di 7 miliardi e un rendimento del 2,50 per cento.
Un contesto positivo insomma che il Tesoro intende sfruttare allungando durata media del debito con un collocamento di sindacato di titoli a 30 anni. Ieri Via XX Settembre ha comunicato di aver dato mandato a un pool di banche di gestire il collocamento che potrebbe avvenire già in questa settimana. «I risultati delle aste (Germania, Spagna, Austria e Francia) e dei sindacati (Portogallo, Slovenia, Irlanda) della scorsa settimana mostrano un elevato interesse per il comparto reddito fisso» segnala Mps Capital Services.
E un'ulteriore conferma dell'
interesse del mercato per i titoli a lunga scadenza è arrivata ieri dalla Spagna che ha registrato una domanda record da 53 miliardi di euro per il nuovo titolo decennale collocato tramite sindacato per un ammontare di 10 miliardi e un rendimento di mezzo punto percentuale. Nonostante i rendimenti bassi insomma la fame del mercato per i governativi dell'Eurozona resta elevata.
Gennaio è storicamente un mese molto denso di collocamenti dato che buona parte dei governi tende a concentrare nella prima parte dell’anno il grosso della raccolta.
La scorsa settimana ci sono state emissioni lorde per 30 miliardi di euro e per questa settimana si stimano collocamenti in asta tra i 7,5 e i 9,5 miliardi di euro. Nonostante l'attività la scorsa settimana sia stata piuttosto intensa la domanda - si legge in una nota degli analisti di Unicredit - dovrebbe essere sostenuta dalle forti scadenze (15 miliardi dall'Olanda) e dai 4 miliardi di cedole distribuite da Italia e Paesi Bassi.
L'attività si concentrerà sulle lunghe e lunghissime scadenze non solo per il trentennale collocato dall'Italia in sindacato e il BTp ventennale piazzato ieri in asta. Domani la Germania collocherà 1,5 miliardi di titoli a trent'anni ed è previsto anche un nuovo decennale del Belgio ma è improbabile che i titoli di Paesi “core” possano fare concorrenza ai nuovi BTp vista la netta differenza di rapporto rischio/rendimento.
Il calendario di gennaio e inizio febbraio sarà particolarmente intenso visto che nelle prossime quattro settimane sono previste aste per 60-75 miliardi di euro a fronte di 61 miliardi di scadenze e cedole per 15 miliardi. Le previsioni per il 2020 tuttavia sono relativamente modeste, Jp Morgan ha stimato che, al netto dei titoli in scadenza, le emissioni da parte dei Paesi dell'Eurozona dovrebbero attestarsi a quota 188 miliardi di euro. Si tratta del dato più basso dal 2008. L'offerta insomma dovrebbe restare contenuta a fronte di una domanda sostenuta dagli acquisti della Bce nell'ambito del piano di Quantitative easing.