Oro e petrolio (1 Viewer)

guardando i grafici a fine anno mi pareva di notare che Oro e Petrolio dopo i massimi degli anni scorsi si stessero come arrampicandosi sugli specchi nel senso che ho avuto la sensazione che ci dovesse essere un ribasso notevole per le due commodities specie per il petrolio ( suffrgato anche dai grafici di alcune compagnie petrolifere ENi in testa che parevano davvero preoccupanti e soprattutto del collocamento di Aramco che mi ha fatto venire in mente una specie di canto del cigno per il petrolio) ora i fatti degli ultimi giorni sembrano aver dato una mano alle due suddette materie prime o comunque darla in prospettiva rendendo più rischiosi gli short......Ho letto su un sito interessante che tutto questo potrebbe non essere casuale.....non voglio fare della dietrologia mi limito a segnalare un dato di fatto.....poi chi vivrà vedrà.....

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tontolina

Forumer storico
“Guerra” tra metalli: oro e palladio non la raccontano giusta, nemmeno le borse
Quotazioni dell'oro ai massimi dal 2013, quelle del palladio segnano nuovi record e le borse continuano a salire. I mercati finanziari appaiono spaesati, non durerà a lungo.
di Giuseppe Timpone , pubblicato il 21 Febbraio 2020 alle ore 10:46

https://www.investireoggi.it/econom...io-non-la-raccontano-giusta-nemmeno-le-borse/

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Il prezzo dell’oro è salito ieri ai massimi degli ultimi 7 anni, avvicinandosi ai 1.620 dollari l’oncia e segnando un rialzo da inizio anno del 7,5%. Secondo Citigroup, entro i prossimi due anni arriverà a 2.000 dollari, toccando i nuovi massimi storici. Il boom del metallo è legato essenzialmente alle tensioni di queste settimane sui mercati con riferimento al Coronavirus.

Gli investitori temono che la Cina non sia in grado di fermare il contagio da qui a breve e che il diffondersi della pandemia avrà, quindi, ripercussioni più serie di quelle già scontate per l’economia cinese e, di conseguenza, per quella mondiale.


Prezzo dell’oro mai così alto per noi europei

L’oro è il classico bene-rifugio in cui i mercati si riparano nelle situazioni di crisi e di incertezza. Le quotazioni risultano trainate anche dai bassissimi rendimenti imperanti su tutti i mercati avanzati, a loro volta riflesso di politiche monetarie ultra-espansive, in risposta all’andamento poco dinamico di alcune delle principali economie e dei bassi tassi d’inflazione. Trattandosi di un asset senza cedola, il metallo risente negativamente degli alti tassi, mentre subisce minore concorrenza nelle fasi come questa.

Ma questa spiegazione convince fino a un certo punto, o meglio risulta contraddetta da quanto stia accadendo su altri mercati. Il palladio in settimana ha segnato il suo ennesimo record in breve tempo, scambiando fino a 2.829,75 dollari, in rialzo del 46% quest’anno, dopo che nel 2019 aveva già corso del 54%. Mai si era verificata una fuga delle sue quotazioni così lontana rispetto a quelle dell’oro, stimabile in almeno 1.200 dollari l’oncia, mentre rispetto al platino si attesta a circa 1.800 dollari in più. Il boom del palladio si deve al deficit di questo metallo, utilizzato particolarmente dall’industria automobilistica per la costruzione dei catalizzatori.

Uno dei due metalli mente
La crescita della domanda globale, a seguito di norme ambientali un po’ ovunque più restrittive, sta esacerbando la carenza del palladio. Se questo è vero, però, bisogna considerare che il rallentamento globale in corso dovrebbe mitigare la domanda del metallo, a maggior ragione che a gennaio in Cina le vendite di auto sono crollate del 18% su base annua, scendendo sotto le 2 milioni di unità.
E non è stata conseguenza del Coronavirus, i cui effetti inizieranno a sentirsi, invece, da questo mese.
E i primi dati parlano di un crollo nella prima metà di febbraio del 92%, a soli 811 veicoli venduti al giorno nel corso dei primi giorni. Male anche le vendite in Europa. E il mercato cinese vale il 30% di quello mondiale.

Palladio da record, cos’ha questo metallo di così prezioso per costare più dell’oro?

Da qui, o il palladio continua a salire perché oggetto di acquisti sostenuti da una evidente bolla o starebbe raccontando una verità incompatibile con quella dell’oro. Le quotazioni dell’uno o dell’altro dovranno scendere, quindi. Lo stesso oro s’impenna per il timore di contraccolpi all’economia mondiale, smentiti dalla crescita degli indici azionari.
L’S&P 500 non smette di salire di record in record e guadagna già quest’anno un altro 4%, mentre mediamente le borse europee sono in rialzo dell’1,6%. E Tokyo, pur essendo il Giappone il paese più colpito dal Coronavirus fuori dalla Cina, segna un +1,2%. La stessa Shanghai, che pure ha subito un crollo con la riapertura delle contrattazioni dopo la chiusura festiva, arretrava ieri di poco meno del 2%.

Se crisi sarà, il palladio dovrà sgonfiarsi insieme agli indici azionari; se le paure risulteranno esagerate, ad arretrare sarà l’oro, accompagnato dai prezzi obbligazionari. Quella che non sembra tenersi in piedi è la narrazione complessiva dei mercati, per cui i prezzi di tutti gli assets salgano per ragioni apparentemente, almeno in grossa parte, in contraddizione tra loro. E superata la fase di incertezza, gli investitori capiranno come muoversi, probabilmente con l’arrivo della primavera.

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