Titoli di Stato Italia Trading Titoli di Stato (15 lettori)

spx

TDSfriends ..da una vita
Hai ragione Paolo,
non ho resistito :) .... sai che quando mi intestardisco su una cosa e' difficile farmi cambiare idea .

"difficile"? ..NO è Mission Impossible! :lol:

Ciao Paolo,
secondo te ho ascoltato il tuo consiglio? :) figuriamoci.....
NON ho acquistato in ottica di trading stretto, ma ho tenuto..... e siamo andati sotto ai prezzi a cui ho comprato martedi'..... sigh

allora ..
Regola FERREA che vale in finanza come nella vita: "ascolta tutti, parla con pochi, decidi DA SOLO"
Sai benissimo che NON ESISTONO CERTEZZE in questo settore, di nessun tipo!
Se secondo i tuoi studi l'entrata era giustificata hai fatto bene a provarci. Poi, come sempre, e vale sia per grandi e piccoli, ci sono operazioni che vanno bene e operazioni che vanno male.
Per me il trade stretto ci stava, come ti ho scritto, ed in effetti il 2047 ha fatto più di un punto dalla tua entrata ;) però dici di aver comprato non per multiday ma per tenere, quindi aspetta a rammaricarti. Tutto dipende dal tuo lasso temporale, dai tempo e guarda l'evoluzione del mercato

Non sono più pessimista di te, ma solo più pragmatico. E' un periodo con troppe incognite, preferisco stare liquido o poco esposto
 

Ray Strapazzo

"IL DEBITO BUONO CI SALVERA'" (Mario Draghi)
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Il ministro Gualtieri difende il negoziato sul Mes all'Eurogruppo "nell'interesse degli italiani".
Attacca Salvini e Borghi "inadatti e irresponsabili" contro l'euro


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Novembre 2018: lo stock dei titoli di debito italiani accusavano una svalutazione
di oltre il 10%, ovvero 200 miliardi di euro
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Ray Strapazzo

"IL DEBITO BUONO CI SALVERA'" (Mario Draghi)
BARONI PAOLO ha scritto:
Ciao Ray :bow: sempre con simpatia ;)
Ray Strapazzo story :reading::reading:.
Nacque protozoo :(,divento' grazie a Baroni Paolo :banana: per anni :car: una sardina :clapclap::clap:delle piu' attente :rolleyes: ma nel suo piccolo :baci: e rispettabilissimo cippetto :bow: sempre protozoo e' rimasto... :cinque:
:bye:

Il Divino Baroni, noto personaggio del forum I.O., intraprende la carriera di mago nel lontano 2011,
diviene noto al grande pubblico divulgando il fantomatico "percorso" che porta all'Eden,
fonda l'Ordine dei Percorsisti nel 2012, consegue nello stesso anno la laurea honoris causa in scienze della finanza esoterica....
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Una dedica, con altrettanta simpatia
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camaleonte

Forumer storico
Per ripagare i suoi ingenti debiti, Telefonica sta pianificando un ritiro spettacolare da tutti i mercati latinoamericani. Ma i piani urgentemente necessari arrivano in un brutto momento. La BCE è uno dei maggiori creditori del gruppo attraverso le obbligazioni.

Telefonica: Europas viertgrößter Telekom-Konzern in der Schuldenspirale, die EZB hängt als Gläubiger mit drin

Telefonica: il quarto gruppo di telecomunicazioni più grande d'Europa nella spirale del debito, la BCE è coinvolta come creditore in essa
 

Ray Strapazzo

"IL DEBITO BUONO CI SALVERA'" (Mario Draghi)
VENDERE BTP CON LA RIFORMA DEL MES O ATTENDERE LE SCADENZE?

Ho letto tutti gli articoli finanziari da lei pubblicati con estrema chiarezza ed incisività. Non sono un esperto in finanza ma dalla vecchia scuola sono possessore di BTp. Ora alla luce del MES, chi detiene BTp e secondo quando prospettato esiste la possibilità di perdere il capitale o parte del capitale

Ho letto tutti gli articoli finanziari da lei pubblicati con estrema chiarezza ed incisività. Non sono un esperto in finanza ma dalla vecchia scuola sono possessore di BTp. Ora alla luce del MES, chi detiene BTp e secondo quando prospettato esiste la possibilità di perdere il capitale o parte del capitale, oppure in caso di perdita del valore del BTp bisogna portarlo a scadenza o vendere tutti i BTp che sono ad ora sono in positivo?

Gentile lettore,
rispondo con piacere alla sua email con una prima precisazione: le riflessioni sulla riforma del MES o Fondo salva-stati non hanno alcun intento allarmistico, ma mirano a contribuire al dibattito pubblico, denotando i rischi di lungo termine di una revisione delle regole, che non starebbe tenendo in considerazione tutte le conseguenze che essa comporterebbe.

Un po’ come quando nel nefasto autunno del 2011, Francia e Germania pretesero che l’EBA, l’autorità bancaria europea, imponesse alle banche nell’area di iscrivere i titoli di stato a bilancio al loro valore di mercato (“mark-to-market”) al 30 settembre, di fatto segnalando un rischio default allora inesistente per i BTp e i Bonos, i due bond nell’occhio del ciclone in quei mesi per via della crescente sfiducia sui mercati finanziari verso l’euro. Sappiamo cosa accadde: lo spread BTp-Bund esplose fino ai famosi 576 punti base e a novembre il Tesoro emise BoT a 6 mesi con rendimento record del 6,4%. Silvio Berlusconi dovette lasciare Palazzo Chigi tra le urla di piazza.

Riforma MES e Clausole di Azione Collettiva, ecco perché vogliono far fuori le banche italiane

Fatta questa doverosa premessa, il sottoscritto ostinatamente crede che il valore dei titoli debba sempre rispecchiare i fondamentali; nel caso specifico i BTp sono il debito di un’economia italiana certamente debole, ma non in default. I nostri conti pubblici non appaiono rassicuranti, ma più sul fronte del rapporto debito/pil, mentre il deficit resta confinato sotto il tetto del 3% imposto dai parametri europei e la spesa per interessi, che è quella che effettivamente conta ai fini del nostro ragionamento sulla sostenibilità del debito, continua a scendere in valore assoluto e rispetto al pil, puntando al 3%. Ricordiamo che all’epoca della prima crisi dello spread, gli interessi sul debito valevano intorno al 5% del pil.

Non è che rispetto al 2011 siamo diventati fiscalmente più virtuosi, semmai la BCE ha azzerato i tassi ed è da poco tornata ad acquistare i titoli di stato sotto il “quantitative easing”, con la scusante dell’inflazione bassa. Fino a quando i rubinetti della liquidità a Francoforte rimarranno aperti, i BTp non rischiano sul serio. Nemmeno con lo spread fin sopra i 300 bp nell’autunno 2018 abbiamo corso seri pericoli, anche perché il livello assoluto dei rendimenti si mostrava storicamente assai basso.

E la riforma Fondo salva-stati?
La riforma del Fondo salva-stati crea premesse negative per i BTp, ma non aspettiamoci sconquassi immediati alla sua approvazione. Anzi, i mercati finanziari inizialmente vedranno positivamente che l’Eurozona si sia data meccanismi certi per soccorrere gli stati membri in difficoltà. Lei mi chiede, però, se bisogna portare i titoli a scadenza o se corrono il rischio di decurtazione del valore nominale (“haircut”) per via della riforma e cosa fare nel caso di ripiegamento dei corsi. Premesso che non si tratti di offrire consigli per gli investimenti, personalmente ritengo improbabile la prosecuzione del rally dei BTp nei prossimi mesi e per due ragioni specifiche: l’Italia subirà fibrillazioni politiche con il governo “giallo-rosso” sempre più traballante e i mercati finanziari hanno già scontato gli effetti degli stimoli monetari sui bond, i cui prezzi si sono portati ai massimi record nell’estate scorsa.

Clausole di Azione Collettiva “single limb”

Il momento migliore per l’acquisto dei BTp è stato di recente la fine dello scorso anno, mentre quello migliore per rivenderli tra agosto e settembre scorsi. Non sapendo a quali prezzi Lei abbia comprato, non sarei in grado di suggerirle quando avrebbe convenienza a vendere. Ancora oggi, però, le quotazioni rimangono elevate rispetto alla media dei valori pre-massimi. Se il suo timore fosse che da qui alla scadenza potrebbe subire perdite per effetto di una ristrutturazione del debito pubblico, chiarisco subito che stiamo parlando di probabilità assai basse e che, comunque, il rischio teorico appare quasi inesistente per le scadenze medio-brevi, divenendo appena percepito per quelle lunghe. Se, infine, avesse in portafoglio BTp già in perdita, probabile che sarebbe conveniente liberarsene, dato che il trend a breve non appare positivo e così almeno minimizzerebbe le minusvalenze. E, pertanto, sarebbe anche arrivato il momento di monetizzare i guadagni per i BTp in attivo.
 

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