Renzi esce dal PD e fonda il Partito "ITALIA VIVA" (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
POLITICA
15/09/2019 09:39 CEST
Matteo Renzi: "Addio al Pd? Alla Leopolda sarò chiaro come mai prima"
Ma Rosato già delinea una "separazione consensuale" legata "sia a motivi politici che personali". Mentre Scalfarotto parla di progetto "già in un certo stato di avanzamento"
Matteo Renzi: "Addio al Pd? Alla Leopolda sarò chiaro come mai prima"

y Carlo Renda

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Renzi


“Le chiacchiere stanno a zero. Di politica nazionale parleremo alla Leopolda e sarò chiaro come mai in passato. La priorità adesso è Firenze”. Così Matteo Renzi in un’intervista al Corriere fiorentino parla della possibile scissione dal Pd.

L’ex premier torna sulla polemica relativa all’assenza dei toscani nella squadra di Governo, dopo le proteste del sindaco di Firenze Dario Nardella e dela segretaria del Pd toscano Simona Bonafè, che hanno parlato di purga antirenziana.

“Capisco la rabbia di Simona e di Dario, perché il Pd toscano è il Pd più forte d’Italia ed è logico che loro si sarebbero aspettati un riconoscimento territoriale in occasione della formazione del governo. Ma io sono la persona meno indicata a parlare delle poltrone di questo esecutivo: ho accettato di votare la fiducia a un governo con i Cinque Stelle soltanto per evitare il disastro economico che sarebbe iniziato con l’aumento dell’Iva e l’uscita dell’Italia dall’Europa che conta. E l’ho fatto senza chiedere niente per me o per i miei, nemmeno uno sgabello, altro che poltrone. L’interesse del Paese viene prima dell’interesse dei singoli e io l’ho dimostrato. Detto questo, quando Firenze alza la voce lo fa a ragione, mai a torto”.

La scissione nel Pd sembra però sempre più alle porte. È un fedelissimo di Matteo Renzi come Ettore Rosato, su Repubblica, a parlare di “separazione consensuale” e non di scissione, “come in quelle coppie che le hanno provate tutte per stare insieme ma proprio non ce la fanno”. La decisione, spiega il vicepresidente Pd della Camera, sarà presa alla Leopolda, dove avverrà “una riflessione sia per motivi politici che personali. Politici perché dopo l’accordo con i 5Stelle è cambiato tutto. Personali perché Renzi non può essere sempre accusato di tutto e con lui chi ha lavorato per tirare fuori il paese dalla crisi”.

O ancora, al Corriere della Sera, il sottosegretario agli Esteri Ivan Scalfarotto sottolinea che “forse una separazione consensuale potrebbe aiutare a evitare le liti di condominio. Si possono fare cose bellissime insieme, ma non è necessario abitare nella stessa casa, come ha sottolineato anche Goffredo Bettini”. Anche Scalfarotto conferma che il progetto ”è in un certo stato di avanzamento”, con la costituzione di gruppi parlamentari autonomi. “Se il Pd si sposta sempre più a sinistra e diventa il partito che alle Feste dell’Unità canta Bandiera rossa, per una certa cultura politica lo spazio si fa troppo stretto. È difficile restare se tornano i D’Alema e i Bersani”, rimarca Scalfarotto, ”è un problema politico”.




Carlo Renda
Vice direttore, L'HuffPost
 

tontolina

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RENZI: l’unica mossa per vincere nello sfascio totale del Centrosinistra


Il prode Matteo Renzi ha anticipato i tempi di una decisivo e già presa da luglio e se ne va con i suoi venti deputati e dieci senatori. Tutta la sinistra e la stampa, veteropiddina, lo ha attaccato, dandogli dell’antistorico al limite del traditore. Come, tutto il mondo si unisce, e tu ti vuoi separare?
In realtà la sua mossa è l’unica che potesse fare, per ospitare il suo ego, e la sua ambizione, smisurati, anche in prospettiva futura. Nel PD sarebbe stato un capocorrente qualsiasi, un Franceschini qualsiasi. Immaginate essere solo un Franceschini? Invece ora può essere “Capitano del suo destino.

Le prospettive sono meno peggiori di quanto gli avversari gli augurino. Infatti:
-radicalizza in PD a sinistra. Ora Renzi è il centro sinistra ed il PD la sinistra e basta, e questo in Italia non porta bene;
-nel governo diventa essenziale, soprattutto al Senato, e non mancherà di chiederne un riconoscimento. Il “Conte stai sereno” é il grido del proprietario che passa a chiedere la pigione;
-in prospettiva elettorale, se ci sarà una legge proporzionale, si prepara il suo spazietto, il suo PRI e PSDI del pentapartito di democristiana memoria;
-se ci sarà una legge maggioritaria avrà una forte leva nella lotta per i seggi da assegnare, e ne otterrà di più che una corrente dei PD, con la minaccia di correre da solo. Del resto Renzi è fortissimo in una delle poche aree ancora sicure per il PD, cioè Firenze;
-in prospettiva Renzi può attivare la parte carfagnana di Forza Italia, un partito in via di estinzione che comunque libererà un paio di milioni di voti.

Al contrario di quanto dicano quindi i soliti mass media la scissione era l’unica via possibile per Renzi, soprattutto nell’ottica della sua vita politica. Nella sua natura non poteva essere diverso, anche perchè il tosco ragiona in modo strategico, alla Cesare, secondo il quale “Meglio essere primo qui che secondo a Roma”, ed è meglio essere leader di se stessi che portatori d’acqua ad altri.

Molti parlano di ” Tentativo Macroniano”, ma attenzione, il macronismo è una degenerazione del sistema elettorale a due turni. Senza un’operazione del genere non può esserci il “Macronismo italiano”, sempre ammesso che il macronismo riesca a sopravvivere dopo la prossima tornata elettorale e non si squagli al sole come un Sarzoky o come un Hollande qualsiasi.
Del resto quanto possiamo augurarci un governo autoritario basato sull’appoggio di un terzo della popolazione?
In Italia non abbiamo avuto i Gilet Gialli solo perchè avevamo un governo con l’approvazione del 60% dei cittadini.
Vogliamo proprio la degenerazione totale della democrazia?
Comunque prepariamoci: “Giuseppe stai sereno” ci riporta al governo “Da consumarsi preferibilmente entro” una data che varia fra uno e tre mesi. Quando disse “Enrico stai sereno” lo liquidò in meno di un trimestre. Oggi ha perfino più potere di allora, e senza limiti interni. Quando inizierà a far ballare l’avvocato del centrosinistra?
 

tontolina

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Renzi aveva registrato il sito di Italia Viva il 9 agosto, quando Salvini aveva appena rotto con M5s
Lo scrive Il Foglio. Il progetto di scissione, quindi, molto probabilmente era in cantiere da prima della nascita del governo Conte bis

Matteo Renzi ha annunciato la scissione, e il nome del nuovo partito17 settembre, ma il sito che porta il nome della neonata formazione politica - Italia Viva - è stato registrato oltre un mese fa. Il 9 agosto, per l’esattezza, scrive Il Foglio. Solo 24 ore dopo l’apertura della crisi di governo da parte di Matteo Salvini.

Il progetto di scissione, quindi, molto probabilmente era già in cantiere da tempo. Da prima che nascesse il governo Conte bis, la cui formazione è stata caldamente sponsorizzata da Matteo Renzi.

Oggi, intanto, è arrivata la risposta del segretario dem, Nicola Zingaretti, all’addio dell’ex premier. “Un po’ me l’aspettavo - ha detto al Corriere della Sera - per l’atteggiamento di vicinanza ma non partecipazione alla vita del partito che non ho mai compreso fino in fondo”.

Renzi aveva registrato il sito di Italia Viva il 9 agosto, quando Salvini aveva appena rotto con M5s
VIDEO - Renzi: “Scissione non va collegata a vicenda dei ministri”
 

tontolina

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dopo i guai dei suoi genitori per “Bancarotta fraudolenta”. I genitori di Renzi agli arresti ...
dopo i guai del cognato:
Cognato di Renzi, Unicef: "Non quereliamo". L'indagine sui ...Il Fatto Quotidiano - News su politica, cronaca, giustizia ed economia › 2018/09/28 › cognato-di-renzi-unicef-no...28 set 2018 - L'indagine sui milioni per l'Africa rischia lo stop (grazie a legge Pd) ... I fratelli Conticini sono accusati di aver utilizzato a fini personali parte dei fondi versati alla loro Play ..... L'Unicef (e il Pd) salvano il cognato di Renzi.


anche i suoi amici non se la passano bene: Le curiose coincidenze…….
Un’informazione di servizio: in Italia chi tocca il potere forte muore.
Matteo Renzi, con una mossa contestata, ma assolutamente legittima e, sinceramente, in linea con la sua natura, fonda il suo partitino.

Meno di una settimana dopo succede questo





Alberto Bianchi è il presidente della Fondazione Open che faceva capo a Matteo Renzi,. Oggi è indagato dalla procura di Firenze per traffico d’influenze.
La Guardia di Finanza ha perquisito il suo studio due giorni fa sequestrando i bilanci e l’elenco dei finanziatori, tra cui nomi noti come David Serra, la British American Tobacco, l’armatore Vincenzo Onorato, ma anche tante persone che han fatto piccoli bonifici via Paypal, per una cifra che si aggira a poco più di 6 miliardi.

Siamo sicuri che tutto finirà bene, ma è curioso come in Italia quando qualcuno dà fastidio a certe sfere, anche se si chiama Matteo Renzi, gli capiti poi qualcosa…
 
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