Incisioni antiche e moderne: Galleria di immagini (1 Viewer)

RexRacer

Forumer attivo
Questo Cristo Deriso mi ricorda una acquaforte che non moltissimo tempo fa fu postata su queste pagine ( o magari su quell'altro) per riconoscerne l'autore. Vuoi vedere ...?

Ti riferisci a quella che avevo postato io a pagina 87?
Quella mi sembrava più simile ai lavori di Vitali che a questi di De Vita... quindi immagino non sia quella...
 

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Ti riferisci a quella che avevo postato io a pagina 87?
Quella mi sembrava più simile ai lavori di Vitali che a questi di De Vita... quindi immagino non sia quella...
:clap: Sì, a quella. Andavo comunque a memoria. In effetti, poste a confronto, il piglio di De Vita appare molto più deciso. Il senso compositivo, invece, appare simile, ma vattelapesca se per motivi legati ad una stessa scuola o invece per affinità temporale o di cultura diffusa (una composizione piramidale e una a doppia piramide, può dipendere anche da semplici regole generali)

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vecchio frank

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Adesso me la ricordo anch'io. Io pensavo che ti riferivi a qualche immagine postata nel 3d dei mercatini.
Dunque dobbiamo ancora scoprire chi sia l'autore di quell'incisione...
 

vecchio frank

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Qualche altra nota biografica su Luciano DE VITA tratte dalla pubblicazione dell'ALI.
Nel 1967 presenta alla Galleria de' Foscherari di Bologna L'altare di Bologna,una monumentale opera composta da 42 riquadri a olio su tela e legno. L'amico scultore Luciano Minguzzi lo introduce nel mondo del teatro. Nel corso degli anni, per il Teatro Comunale di Bologna De Vita realizzerà scenografie e costumi per la Turandot di Puccini (1969, 1979), Otello di Verdi (1971, nel 1980 ne cura anche la regia), L'Angelo di fuoco di Prokofiev (1983) e Aida (1981, compresa la regia). Per il Teatro alla Scala di Milano curerà scene e costumi di Orfeo ed Euridice di Gluck e Il castello del Principe Barbablù di Bartok (1979). Questa attività lo terrà impegnato per oltre un decennio.

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Figura prima, 1959/60, acquaforte, mm 445 x 370

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Le cavalier inconnu, 1968, acquaforte, mm 410 310

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Turandot, 1969, acquaforte, mm 385 x 310, editore Galleria de’ Foscherari, Bologna 1969

(continua)
 

vecchio frank

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La nuova Galleria d'Arte Moderna di Bologna si inaugura nel 1975 proprio con una vasta antologica dell'opera di Luciano DE VITA, comprensiva di grafica, dipinti, sculture e di quattro grandi scenografie. Nella stessa sede, nel 1983, De Vita partecipa alla mostra collettiva su L'Informale in Italia. Espone successivamente a Berlino (Intergrafik, 1984) e alla XI Quadriennale di Roma (1986). Nel maggio 1992 l'amico Andrea Emiliani ne presenta l'intero corpus grafico e una selezione di dipinti nelle sale di Palazzo Pepoli a Bologna.
Luciano De Vita muore a Bologna il 14 luglio 1992.

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L’urlo, acquaforte per la cartella Nel mio giardino, mm 415 x 322, editore Galleria de’ Foscherari, Bologna, 1970

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Acquaforte per la cartella Nel mio giardino, mm 490 x 508, editore Galleria de’ Foscherari, Bologna, 1970

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La fucilazione, 1970, acquaforte a due matrici, mm 560 x 455. Fa parte della cartella di dodici acqueforti “Nel mio giardino”. Notare come De Vita riutilizza qui una lastra degli anni ’50 (vedi sopra, mio post datato 11 settembre) ridotta e sagomata in forma diversa, una pratica che De Vita adotta in questi anni in diversi suoi lavori.

(continua)
 

vecchio frank

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Carrellata finale, come direbbe il mitico Pablo Carrara di Meeting Art, di lavori di Luciano DE VITA.

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Bin, bon, ban, 1970, acquaforte, mm 365 x 345, esemplare di prova al primo stato

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Crocifissione, 1971, acquaforte, mm 645 x 605

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Tavola per “Le cose che volano”, 1971, acquaforte a tre matrici, mm 490 x 454, fa parte dell’omonima cartella di dodici acqueforti più frontespizio

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I matricidi, 1973, acquaforte, mm 490 x 470, stampatore Sanleonardo (BO), 1974
 

vecchio frank

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Dopo quelle di Luciano De Vita, propongo qualche incisione tratta da un'altra pubblicazione dell'ALI.
L'artista è Ezio CAMORANI, nato a Massalombarda nel 1940. Ho già pubblicato qualche sua opera (un trittico di ritratti-caricatura) a pagina 80 di questo 3d (post #793).
Camorani ha iniziato a incidere lastre nel '68. Negli anni '70 ha iniziato a frequentare i corsi liberi dell'Accademia di Belle Arti di Ravenna sotto la guida di Ilario Rossi ed ha conosciuto Raffaele De Grada. Successivamente ha conosciuto a Padova Tono Zancanaro, che lo ha fatto innamorare definitivamente dell'incisione, della quale ha praticato inizialmente quasi tutte le tecniche, oltre a realizzare qualche litografia su pietra. Le immagini che pubblicherò qui sono tratte da: "Ezio Camorani - incisioni 2001 - 2015", a cura di Marco Fiori e Marzio Dall'Acqua, pubblicato nel 2015 dall'ALI-Associazione Liberi Incisori.
Iniziamo con questa Marilyn del 2005, acquaforte 205 x 270 mm, 2005. Dopo Warhol, non so quanti artisti si sono cimentati col soggetto, più che altro in pittura però... Questa di Camorani non è l'unica incisione che le ha dedicato tra il 2004 e il 2005.

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vecchio frank

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E concludiamo con queste. Ricordo che stiamo sempre parlando delle incisioni di Ezio CAMORANI.

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Capro espiatorio, acquaforte 480 x 340 mm, 2011. Molto "ferroniana"...

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Milonga, acquaforte e puntasecca, 245 x 323 mm, 2013


Quest'ultima è una singola acquaforte (senza titolo, 125 x 382, 2014) che costituisce copertina e retrocopertina della pubblicazione, perciò ho dovuta dividerla in due.

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vecchio frank

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