FTSE Mib Futures Gli amici di Fibonacci - Cap. 1 (16 lettori)

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ironclad

Pitchfork + Harmonic patterns
daun jon dopo il supporto della media mensile bianca sotto chiude daily e settimanale sotto la resistenza dei 26400 con ben visibile il pull sulla tendenza rotta, e nei pressi della media rossa del settimanale. I livelli temporali di questo rimbalzo sono identici al passato se consideriamo la perdita di tempo effettuata a luglio sui massimi

1.png
 

ironclad

Pitchfork + Harmonic patterns
enel, tutto resta immutato su quanto scritto, al momento il candlestick negativo di luglio non è stato confermato sulla barra di agosto, ma lo sapete per me quella candela rimane stampata sul grafico e avrà le sue conseguenze negative sul prezzo, io la penso così!!!! Il prezzo dovrà lavorare per bene dentro l'area prz di inversione (quadrato bianco) prima del ribasso. L'indicatore RSX chiama ribasso o per lo meno flat sul rialzo visto che è giallo mentre il bressert non ancora convinto sul semaforo rosso. Oggi aggiungo alla visione ribassista la formazione da parte del prezzo di un punto 5 di lupo ribassista, in rottura della celeste si attiverà e si punterà al suo tg in basso che vede la corrispondenza con i livelli fibo di rilievo a massimi invariati

Vedi l'allegato 525458

enel mediana forchetta insieme alla parte alta della rialzista che al momento sembra non voler influire a livello resistenziale, ma io ho imparato ad avere pazienza...........siamo a 11 settimane rialziste in linea con il passato, non cambio idea sulla zona da intraprendere posizioni ribassite, che al momento non si sono ancora viste

Vedi l'allegato 525463

Ciao Iron, ieri non so se hai visto, ti chiedevo cortesi aggiornament della tua visione, se me li puoi dare, relativamente ad Enel. Rifacendo i ad un tuo ultimo post in merito del 14 Agosto. Grazie mille


ho scritto a riguardo ieri!!!!
 

ironclad

Pitchfork + Harmonic patterns
Ftse Mib: analisi grafica
by RICCARDO FRACASSO on 30/08/2019 · LEAVE A COMMENT · in ALTRO
Il Ftse Mib ha chiuso la seduta a 21.322 punti, registrando un -0,35%.

Il bilancio settimanale è pari ad un +4,15%.

Agosto registra un -0,35%.

FTSEMIB-Daily-2.png

I prezzi oscillano ormai da 5 mesi in un’ampia fase laterale.

L’eventuale rottura verso l’alto dei massimi di fine Luglio (area 22.300-22.400) rappresenterebbe un segnale rialzista.

D’altra parte, la rottura convinta della media mobile a 200 giorni (finora solo sforata temporaneamente in due occasioni) segnalerebbe un importante deterioramento grafico.

Attualmente la media mobile a 200 giorni si muove in area 20.450-20.500 punti.

Riccardo Fracasso
 

ironclad

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Lo strano caso dei rendimenti negativi
by RICCARDO FRACASSO on 01/09/2019 · LEAVE A COMMENT · in ANALISI MACROECONOMICHE, ANALISI TITOLI OBBLIGAZIONARI, DATI MACROECONOMICI E INDICATORI, DIDATTICA
Per un attimo consideriamo per economia sana un’economia in grado di crescere e di aumentare, seppur non esageratamente, l’inflazione.

Accettando tale definizione, possiamo affermare che in un Paese con una crescita sana, nella fase avanzata del ciclo economico la curva dei rendimenti si appiattisce per effetto del rialzo dei tassi a breve termine (Bear Flattening).

Il rialzo dei tassi a breve è pilotato dalla Banca Centrale che interviene, per l’appunto, per raffreddare un’economia in fase di surriscaldamento.

E’ quanto successo alla curva dei rendimenti americana, che attualmente si è addirittura invertita.

Ovviamente non ci sfugge che la crescita americana sotto certi aspetti è tutt’altro che sana, poiché poggia eccessivamente sul debito (privato e pubblico).

Tuttavia, è riuscita ad alzare timidamente l’inflazione.

In un’economia malata, invece, l’appiattimento della curva avviene per effetto di un maggior calo dei tassi a lungo termine (Bull Flattening).

E’ quanto sta avvenendo in Europa, dove la debolezza economica e la quasi assenza di inflazione non ha permesso alla BCE di innalzare i tassi.

Il fatto che nella fase avanzata di un ciclo economico la Banca Centrale non abbia mai alzato i tassi rappresenta un’anomalia ed allo stesso tempo testimonia estrema debolezza, a dispetto di politiche espansive senza precedenti.

Ciò spiega la mancata inversione ribassista del comparto obbligazionario e rendimenti ben poco appetibili (altra anomalia in questa fase ciclica).

Di seguito la curva tedesca, interamente in territorio negativo:

CURVA-GERMANIA.jpg

In altre parole, prestando denaro alla Germania a qualsiasi scadenza il capitale rimborsato sarà inferiore di quello impiegato.

E’ un controsenso finanziario, che può essere giustificato solo da una prospettiva pesantemente deflazionistica, giusta o sbagliata che sia.

La Germania costituisce un estremo, ma se si considera che persino l’Italia (rating decisamente più basso) offre rendimenti negativi fino alle scadenze di 2 anni, si capisce che il fenomeno è diffuso.

E’ evidente che siamo in presenza di una enorme bolla, e non lo siamo da oggi ma ormai da qualche anno.

Tuttavia, i bond governativi, a meno di un deterioramento dell’affidabilità dell’emittente, invertono al ribasso quando la Banca Centrale rialza i tassi e non certo quando, come ora, è in procinto di intensificare la politica espansiva (magari con l’adozione del QE).

In buona sostanza, pur non vedendo alcun valore sui governativi europei, non escluderei che lo scoppio della bolla fosse rimandato (almeno per le emissioni più sicure) e che nel frattempo potessimo assistere, tutt’al più, a temporanee correzioni.

C’è un’altro aspetto da evidenziare: fermo restando che rendimenti negativi rappresentano un controsenso finanziario destinato a rientrare, dobbiamo prendere familiarità con quella che è definita la nuova normalità per i prossimi anni, ossia un contesto con rendimenti storicamente molto bassi.

Riccardo Fracasso
 

ironclad

Pitchfork + Harmonic patterns
Il segno dell'ampiezza ribassista e di ciò che significa per gli stock
David-Keller_avatar_1501682659-42x42.jpg

Di
David Keller
-
28 agosto 2019


L'indicatore tecnico più importante che utilizzo è il prezzo stesso, in quanto è una rappresentazione visiva del sentimento collettivo degli investitori.

L'ampiezza del mercato può fornire una fantastica indicazione di secondo livello, dando un po 'di colore in più al di sotto del prezzo stesso.


Un indicatore della larghezza del mercato azionario che vale la pena seguire è vicino alla segnalazione di un segnale ribassista chiave.

Qui presentiamo l' indice S&P 500 INDEXSP: .INX con medie mobili a 50 giorni e 200 giorni, insieme alla percentuale di azioni S&P scambiate al di sopra della media mobile a 200 giorni e alla percentuale superiore al movimento a 50 giorni medie.

S&P 500 con indicatori di ampiezza del mercato azionario

bear-market-signal-stock-market-breadth-indicator-investing-image-august-28.jpg

Per prima cosa diamo un'occhiata alla percentuale di titoli al di sopra della loro media mobile a 50 giorni, indicata dalle serie in basso sul grafico. Vedrai che quando il mercato si stava muovendo verso nuovi massimi a luglio, questo indicatore ha raggiunto l'85% circa. Nell'ultimo mese, questo è cambiato in cui solo il 35% delle azioni S&P 500 supera la media mobile a 50 giorni.



Ciò suggerisce che letteralmente la metà dei membri dell'S & P 500 ha superato questo barometro di tendenza chiave a breve termine.

Ora esaminiamo il più importante dei due per gli investitori a lungo termine, la percentuale di titoli al di sopra della loro media mobile a 200 giorni.

Questa misura dell'ampiezza ha raggiunto il picco del 75% circa a metà luglio e da allora è stata corretta al 55% circa. Pertanto, oltre la metà dei nomi S&P rimane al di sopra delle medie mobili di 200 giorni. Abbastanza costruttivo!

La linea orizzontale rosa indica il livello chiave del 50% per questo indicatore. Finché oltre il 50% delle azioni S&P rimane al di sopra della media mobile a 200 giorni, ad esempio a maggio 2019 e aprile 2018, il mercato ha continuato a raggiungere massimi più elevati.

Ma nei casi in cui questo indicatore è sceso al di sotto del 50%, nell'ottobre 2018 e nell'agosto 2015, il mercato è rimasto molto più a lungo.

Con la recente correzione del mercato, la percentuale di titoli al di sopra della media mobile a 200 giorni è rimasta al di sopra di questo importante livello del 50%. Se e quando questa misura dell'ampiezza si romperà al di sotto del 50%, ciò suggerirebbe un rischio molto più elevato per ulteriori svantaggi.
 

ironclad

Pitchfork + Harmonic patterns
Thunderdome
DI SVEN HENRICH SU 31 AGOSTO 2019 • ( 11 COMMENTI )
Bull and Bear stanno entrando nel Thunderdome a settembre e ottobre e solo uno ne uscirà vittorioso. Entrambi hanno 5 sviluppi noti da affrontare all'interno della cupola: la Fed, la BCE, l'accordo commerciale con la Cina, i guadagni e la Brexit, che possono e lanceranno palle di curva in quanto né il toro né l'orso possono essere certi di come uno di questi sviluppi si svolga né quali possono essere le reazioni a loro.

È un momento di estrema incertezza e prima che tu mi accusi di dire che i mercati possono andare su o giù, uscirò e dirò che i mercati possono andare su o giù, dipende davvero da come questi sviluppi si spengono. Non sono un chiromante, sono un realista e analizzo strutture tecniche nel contesto di una complessa foto macro.

E così tutti sono chiari: i grafici sono in continua evoluzione e i mercati sono un viaggio, alcuni non sembrano afferrare quel concetto. I mercati cambiano sempre e il nostro compito è valutare il rischio e la ricompensa man mano che i grafici si evolvono, soprattutto in un momento di grande incertezza.

Ai fini di questo articolo, voglio concentrarmi sugli sviluppi immediati che ci attendono a settembre, la Fed, la BCE e l'accordo commerciale in Cina e delineerò quelli che vedo essere i nodi chiave delle decisioni tecniche mentre si presentano proprio adesso.







Per me le domande centrali che entreranno nei prossimi due mesi sono queste: 1. Ci sarà un accordo con la Cina o no? 2. Le banche centrali manterranno il controllo, le loro azioni imminenti potranno calciare la lattina più in là e aiutare a evitare una recessione globale o no?

Consentitemi di ostacolare entrambe queste domande un po 'prima di passare agli aspetti tecnici:

Accordo commerciale con la Cina: il probabile più grande impulso per un grande rally nel quarto trimestre sarebbe una risoluzione positiva dell'accordo commerciale con la Cina, ma in questa fase non vi è alcuna garanzia. I mercati vogliono una risoluzione, quindi si radunano ogni volta che c'è un segno di allentamento delle tensioni e ovviamente questo è stato il playbook standard tutto l'anno:


Sven Henrich

✔@NorthmanTrader

https://twitter.com/NorthmanTrader/status/1167413297647357952

"What would you do if you were stuck in one place and every day was exactly the same, and nothing that you did mattered?"

— Phil Connors (Bill Murray), Groundhog Day



249

2:26 PM - Aug 30, 2019
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È molto ottimismo e finora ha significato uno squat. Non esiste un accordo con la Cina, ma siamo entrati in una fase di gioco ad alto rischio tra Stati Uniti e Cina e la posta in gioco sta aumentando poiché 9 grandi economie stanno già flirtando apertamente con la recessione. Nessun accordo commerciale con la Cina e il rischio di una recessione globale aumenta esponenzialmente di mese in mese, quindi i mercati potrebbero presto esaurire la pazienza e le telefonate potrebbero non essere sufficienti.
Il rallentamento globale delle PMI e della crescita è un pericolo reale e attuale per l'economia globale ed è necessario un accordo per salvare l'incertezza.

Quindi sì, prendi un accordo, non importa la sostanza, solo il sollievo e l'apparenza della certezza causeranno un grande rally, non ottenerne uno e il continuo trascinamento di dati lenti e incertezza rischia di innescare una recessione globale. È questo binario.

Intervento della banca centrale: nessun mercato rialzista senza intervento della banca centrale. Siamo tornati allo stesso programma che abbiamo visto negli ultimi 10 anni. I mercati sono nei guai e cerchiamo la Fed per salvare i mercati. Non posso negare la possibilità che la Fed e la BCE lancino nuovamente un taglio dei tassi e, in definitiva, i bazooka del QE e riescano a gonfiare i prezzi delle attività più in alto.

Tuttavia, metto in dubbio l'efficacia di tutto, soprattutto nel contesto della valutazione del boarder e del quadro tecnico e incoraggio tutti a visitare questo thread di tweet per ulteriori approfondimenti. Inizio del thread, fare clic per espandere il thread:


Sven Henrich

✔@NorthmanTrader

https://twitter.com/NorthmanTrader/status/1166793909495848962

S&P 500 median price to sales ratio:
2000 2.0
2007 2.0
2019 2.6
Stock market value vs GDP ratio
2000 146%
2007 137%
2019 145%


493

9:25 PM - Aug 28, 2019
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Principali preoccupazioni:

  1. Munizioni della Fed limitata che escono da una base di tasso molto più bassa, dopo che tutta la Fed ha solo 8 tagli di tasso prima di tornare a zero, la BCE è ancora sui tassi negativi senza mai alzare i tassi e l'Europa sull'orlo della recessione nonostante.


  2. Conflitto tra Fed e mercati. I mercati vogliono un taglio di 100 pb, la Fed cerca di mantenere la calma con i discorsi di aggiustamento a metà ciclo. In effetti tutti urlano di nuovo per tagli aggressivi dei tassi. Salvaci Esempi da solo settimana: Pimco , soffocare , Danske Bank , e naturalmente la voglia di essere di taglio dei tassi in capo:

Donald J. Trump

✔@realDonaldTrump

https://twitter.com/realDonaldTrump/status/1167439383932391425

If the Fed would cut, we would have one of the biggest Stock Market increases in a long time. Badly run and weak companies are smartly blaming these small Tariffs instead of themselves for bad management...and who can really blame them for doing that? Excuses!


53.6K

4:10 PM - Aug 30, 2019
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Tutti rafforzano il messaggio principale: nessun mercato rialzista senza l'intervento della banca centrale. Se la Fed non taglia in modo aggressivo tutto cade a pezzi. E perché non dovrebbe? Dopotutto, a parte l'ottimismo commerciale, la manifestazione di espansione multipla a fronte del rallentamento della crescita del 2019 è stata in gran parte guidata dalla Fed:



Ha avuto problemi solo quando la Fed ha effettivamente tagliato i tassi a fine luglio. No, questo mercato sta accumulando tutte le sue speranze e sogni sulle banche centrali e un accordo commerciale in Cina. Ma seriamente perché ci aspettiamo che la Fed si metta di nuovo al lavoro, il che ci porta a preoccuparci del numero 3:

  1. Le condizioni finanziarie sono già le più vaghe in 25 anni, se si ha un rallentamento della crescita con le condizioni più vaghe, perché anche le condizioni più sfuggenti producono crescita? Vedi le domande di mutuo, in calo nonostante il calo dei tassi ipotecari. Quindi si tratta di efficacia e questa è una domanda aperta.
E per il contesto storico guarda dove la Fed sta tagliando i tassi ora rispetto ai cicli precedenti:


Sven Henrich

✔@NorthmanTrader

https://twitter.com/NorthmanTrader/status/1164212019639271427

Perhaps some journalist can actually grill Jay Powell on why in the world the Fed is cutting rates w/ the loosest financial conditions in decades.
In the past the Fed raised rates during loose conditions & cut rates once conditions tightened.
Not this lot.



151

6:25 PM - Aug 21, 2019
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Ora metti queste condizioni finanziarie sfuse nel contesto della macro struttura generale:



Il mercato obbligazionario e la curva dei rendimenti stanno segnalando esattamente ciò che hanno segnalato in passato in attesa di ribassi: il decennio rifiuta duramente la sua linea di tendenza a lungo termine e i rendimenti scendono fortemente in inversione mentre i mercati azionari sono impegnati in un processo di topping poiché i consumatori sono ancora fiducioso a causa di un basso tasso di disoccupazione ciclico. Il tipico gioco finale: la curva dei rendimenti si inasprisce bruscamente dopo l'inversione mentre la disoccupazione segnala un cambiamento più alto. Quindi la disoccupazione è l'ultima scarpa a cadere. La disoccupazione è al 3,7%. Per favore, mostra la mia storia che dice che la bassa disoccupazione di un tale grado è sostenibile per un lungo periodo di tempo.

E nota cosa succede ai mercati ogni volta che scende la scarpa finale. I mercati si correggono duramente. A seguito dei 2000 mercati principali corretti alla fib .618, nel 2007 hanno restituito l'intera corsa al toro e altro ancora. Quindi ho detto nell'intervista che l'obiettivo .382 fib e il megafono inferiore di 21o0 non è in realtà drammatico dal punto di vista tecnico. E se una recessione globale si tradurrà in una recessione negli Stati Uniti, allora questo obiettivo tecnico potrebbe anche essere solo un trampolino di lancio per un viaggio molto più grande a venire, ma siamo lontani da questo fin d'ora, quindi non ha senso speculare su questo adesso.

Quindi, dal punto di vista del mercato, si riduce davvero a quanto a lungo può essere sostenuta una bassa disoccupazione e se i mercati possono impegnarsi in un altro rally finale e gran parte di ciò dipende dai fattori sopra menzionati: l'accordo commerciale con la Cina e l'efficacia della banca centrale.

Ora guarda ai mercati nel 2019: praticamente tutti i guadagni hanno avuto un'espansione multipla, allo stesso tempo tutti i nuovi massimi hanno avuto una debolezza interna molto pronunciata.

In effetti, se guardi $ SPX rispetto all'indice geometrico della linea di valore, vedi un disaccoppiamento totale da quello che ti dicono gli indici: massimi sempre più bassi sulla linea di valore rispetto ai nuovi massimi su $ SPX:



Allo stesso tempo, tutti i nuovi massimi sono stati rifiutati ogni volta, ecco il $ WLSH che guida questo punto a casa:



Questi sono semplici fatti osservabili.

Più recentemente abbiamo visto i mercati impegnarsi in un processo di consolidamento simile all'autunno del 2018.

E questo consolidamento ha avuto un costo, la rottura della tendenza al rialzo del 2019:



E nota come $ ES è attualmente impegnato in un ping pong tra il 50MA e il 200MA.

Non solo un'interruzione della tendenza al rialzo del 2019, ma anche un'interruzione di un cuneo ascendente più ampio. Questo è ciò a cui ho fatto riferimento nell'intervista di CNBC Fast Money. Nell'intervista ho anche menzionato un potenziale modello rialzista su $ VIX e puoi vederlo nella tabella qui sotto, una bandiera rialzista se vuoi:



In effetti, se uso un grafico a termine, potrei affermare che $ ES ha la bandiera dell'orso corollario in fase di costruzione:



Riconosco pienamente che questi modelli a breve termine potrebbero essere facilmente messi alla prova o addirittura invalidati da un singolo tweet “tariffe ritardate”, ad esempio. Ma fin d'ora questi potenziali schemi non sono invalidati.

Quindi ora come ostacolare tecnicamente questa imminente lotta di Thunderdome. La Fed potrebbe sorprendere e tagliare di 50 pb o potrebbero deludere. La BCE può introdurre un bazooka QE come si dice o potrebbe deludere. Un accordo con la Cina può succedere o no e una riunione, se succede, può produrre risultati o no. Molte variabili.

Nota: presenterò alcuni scenari tecnici che sono del tutto speculativi, ma tecnicamente interamente difendibili in attesa del risultato di questi sviluppi chiave. Non limitarmi a specifici intervalli di tempo, questi sono concettuali, quindi hai un'idea di come si possano definire rischi / premi e perni qui nel contesto attuale. Come ho detto prima, i grafici e le strutture si evolvono e dobbiamo tenere d'occhio eventuali cambiamenti in arrivo.

Cominciamo con il caso rialzista, il più comunemente presentato da Wall Street, quello dice che potrebbe accadere un accordo con la Cina e le banche centrali mantengono il controllo con il prossimo round di interventi, lo scenario che dice che una recessione globale può essere evitata. Sto usando il diagramma a cuneo allargante che ho discusso nell'intervista per evidenziare il caso:



Questo scenario afferma che qualsiasi attività correttiva a settembre / ottobre verrà acquistata e produrrà un maggiore rally del Q4 a nuovi massimi, supererà la linea di tendenza superiore, testerà nuovamente come supporto e quindi rally per continuare il mercato rialzista.

Bisogna riconoscere chiaramente: nelle circostanze sopra descritte può succedere. Questo è in sostanza ciò su cui contano i tori, affinché le banche centrali salvino di nuovo il mondo. Nessun mercato rialzista senza l'intervento della banca centrale. È così semplice. Cinicamente posso osservare che molti che non hanno previsto il crollo dei rendimenti ora stanno proiettando confidenzialmente che il crollo non significa nulla e che i dati precedenti in diverse circostanze suggeriscono che i mercati hanno ancora molto tempo prima di una recessione. Forse sì forse no. In genere vorrei solo suggerire un po 'di umiltà nel fare grandi pronostici. Dato che nessuno ha previsto il crollo dei rendimenti, forse sarebbe saggio fermarsi un attimo e riconoscere che i mercati potrebbero muoversi in modo inaspettato, il che sembra essere il caso qui.

La custodia dell'orso ha un aspetto molto diverso. Nessun accordo con la Cina e una recessione globale si dispiega nonostante l'intervento della banca centrale, vale a dire che la Fed deve tagliare nuovamente i tassi a zero o addirittura diventare negativa mentre il macro ciclo globale gira sul serio:



Per inciso se si verifica quel tag della linea di tendenza inferiore, molto probabilmente sarebbe un acquisto massiccio per un grande rally a venire, ma siamo tutt'altro.

Come potrebbe svolgersi questo caso orso? Come ho detto nell'intervista, nulla di tutto ciò sarebbe un viaggio diretto e ci sarebbero ovviamente molti raduni nel mezzo. Ho citato lo scenario dip acquistabile se $ VIX dovesse riprodurre il suo attuale modello rialzista e produrre una mossa, diciamo, nella zona 2700, si può immaginare il seguente scenario:



Una rottura del recente modello di consolidamento al rovescio della medaglia per un movimento misurato di uguale distanza, quindi un grande rally (simile al caso rialzista sopra) e poi il destino di quel rally determinerebbero tutto. Se fallisce, si potrebbe vedere una struttura di copertura più ampia che mira al divario aperto da gennaio vicino al 2460 e poi un altro grande rally verso la fine dell'anno.

Senti, so che sembra stupido dipingere questi scenari poiché nessuno può prevedere il futuro e in realtà i mercati potrebbero evolversi in modo diverso, ma tecnicamente si tratta di prospettive potenziali del tutto ragionevoli e che vale la pena tenere a mente quando vediamo gli sviluppi imminenti.

La mia prospettiva qui: mantenere una mente aperta, valutare attentamente i titoli appena entrano. Sono dati significativi o sono semplicemente giochi di abilità (ad esempio "telefonate") e come stanno reagendo i mercati a loro nel contesto di queste strutture più grandi che sono chiaramente e ben visibile?

Dal mio posatoio, né i tori né gli orsi possono riposare facilmente qui. La battaglia in Thunderdome metterà alla prova tutti.
 

ironclad

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Il problema più grande della Cina non è Trump, ma il suo sistema bancario fallito
Etichette: Cina, economia, shadow banking, Tho Bishop, traduzioni






di Tho Bishop


Questa settimana la Bank of China ha annunciato una svalutazione dello yuan fino a ¥7 al dollaro, pari a quella dell'aprile del 2008. L'amministrazione Trump si è vendicata incolpando la Cina come d'essere un manipolatore della valuta.

L'ironia qui è che la Cina ha sostenuto artificialmente la sua valuta per anni, con alcuni analisti che sostenevano che lo yuan sarebbe sceso del 30-40% se gli fosse stato permesso di fluttuare sul mercato. Come ci si può aspettare da un conflitto politico, la mossa è stata poco supportata dai fatti e verteva più sul posizionamento, mentre la guerra commerciale tra Trump e il Partito Comunista Cinese (PCC) continua ad intensificarsi.

La reazione del mercato a questa battaglia tra le due maggiori economie del mondo era telefonata: l'enorme cascata di vendite di lunedì suggerisce che il mercato si aspettava una sorta di grande accordo tra i due Paesi. Forse Wall Street pensava che Trump fosse alla disperata ricerca di un accordo per la stagione delle elezioni, o che le pressioni politiche provenienti da Hong Kong avrebbero ammorbidito Pechino. In ogni caso, i mercati finanziari evidenziano un problema più importante: pensano ancora che le politiche commerciali di Trump rappresentino il rischio maggiore per l'economia cinese.

I dazi di Trump sono state una spina nel fianco per Xi, non solo hanno influenzato le esportazioni cinesi negli Stati Uniti (in calo di quasi l'8% a luglio), ma i dazi di ritorsione sui beni americani (in particolare prodotti agricoli come soia e maiale) hanno contribuito all'aumento dell'inflazione alimentare all'interno del Paese. Questo aumento del costo della vita, unito al rallentamento della crescita economica che Xi ha soprannominato "la nuova normalità", comporta pressioni sul Partito Comunista.

Ma questa è una storia di poco conto rispetto al vero problema della Cina: un sistema bancario in crisi.

Due mesi fa il governo cinese ha rilevato Baoshang Bank, una piccola istituzione con sede in Mongolia. Ciò che è degno di nota non è l'atto in sé, ma il fatto che sia stato riportato come notizia. Sebbene il Partito Comunista avesse la capacità di mantenere segrete le proprie azioni, poiché circolano molte ipotesi che in passato ci siano state acquisizioni simili, si è assicurato di avvisare la stampa finanziaria. I funzionari pubblici hanno persino scelto la Reuters, piuttosto che una pubblicazione cinese, per l'annuncio.

Alcuni hanno ipotizzato che le azioni del governo fossero destinate ad inviare un segnale: il PCC è a conoscenza di problemi più grandi nelle sue banche regionali ed è pronto ad agire in caso di necessità. Di fatto il governo ha seguito questa acquisizione con l'istituzione di un nuovo programma di assicurazione sui depositi al fine di "aiutare gli istituti finanziari a far fronte ai rischi e introdurre un meccanismo di uscita".

Alla fine di luglio un'altra banca si è trovata in difficoltà, questa volta la più grande banca regionale di Jinzhou. Sebbene progettata diversamente dall'acquisizione esplicita di Baoshang, ancora una volta il governo cinese è dovuto venire in soccorso tramite istituti finanziari sostenute dallo stato acquistando quote dell'istituto finanziario in fallimento.

Sebbene sia possibile che Baoshang e Jinzhou siano episodi isolati all'interno del Paese, molti analisti cinesi ritengono che questo sia solo il primo tremito di un sistema finanziario che inizia a subire le conseguenze di anni di espansione artificiale del credito.

Dal 2008 il debito totale della Cina rispetto al PIL è quasi raddoppiato, superando il 300% nel 2019. Dato che il mondo è inondato da elevati livelli di debito, potrebbe essere considerata una "situazione normale", ma ci sono una serie di ragioni perché i livelli di debito della Cina sono particolarmente preoccupanti.

Il principale fattore di indebitamento cinese non è tanto il debito pubblico, ma quello aziendale. Nel 2017 il debito societario non finanziario era quasi il 160% del PIL secondo il FMI. (Per fare un confronto, il debito delle società statunitensi, a sua volta elevato, si attesta al 48% del PIL.) Ancora più preoccupante, le imprese sostenute dallo stato sono state le più aggressive nell'assunzione del rischio, rappresentando l'85% di tutti i prestiti tradizionali nel Paese.


Fonte: The Economist

Simile alle GSE americane, il sostegno statale di queste aziende ha dato loro un vantaggio competitivo nei rating di credito, aiutandole a scavalcare le altre imprese nell'accesso ai prestiti. Naturalmente sono proprio queste aziende sostenute dallo stato che sono meno interessate alla redditività, volendo piuttosto soddisfare i desideri dei leader del governo locale. Il risultato è che molti di questi prestiti sono stati stipulati per progetti che non sarebbero mai stati redditizi. È semplicemente un debito che non verrà mai ripagato.

Vi sono altri motivi per cui la situazione del debito cinese è potenzialmente più volatile rispetto a quella di altri Paesi.

Come ha osservato Diego Santizo dell'UFM l'anno scorso:
Il debito cinese è schiacciante non a causa del volume (oltre $34.000 miliardi), ma perché la cifra è quadruplicata in sette anni (2007-2014) [...]. Non solo la velocità della crescita del debito, ma anche la composizione del debito è parte del problema. Quasi la metà proviene dal settore immobiliare e dalle industrie correlate, e almeno un altro 30% è il prodotto di intermediari del settore bancario ombra, la cui discrezione finanziaria è altamente dubbia.
Il summenzionato sistema bancario ombra è un altro problema che preoccupa da tempo i funzionari del PCC.

Il sistema bancario ombra coinvolge istituti finanziari, spesso banche tradizionali, che offrono ai clienti al dettaglio rendimenti più elevati convogliando i depositi in quelli che vengono chiamati prodotti di gestione patrimoniale. Questo denaro viene quindi raggruppato e prestato a società che non sono state in grado di ottenere un prestito. Questi prodotti hanno ottenuto fama nel Paese grazie alla loro capacità di fruttare più dei conti bancari tradizionali.

La natura stessa del sistema bancario ombra comporta un rischio maggiore rispetto al sistema bancario tradizionale. Dato il predominio statale nei mercati dei prestiti tradizionali, le banche ombra sono state una fonte di credito necessaria per le imprese private, ma a costi più elevati. Mentre Pechino ha tentato di rallentare la crescita del settore lo scorso anno, ha abbandonato questi sforzi di fronte all'attuale guerra commerciale che ha portato alla crescita nel 2019.

Gran parte del settore bancario ombra si presenta sotto forma di progetti fiduciari da parte di banche regionali, come le banche di Baoshang e Jinzhou. Al momento della loro acquisizione, si ritiene che gli investimenti nel settore bancario ombra costituissero il 25% degli attivi di Baoshang. Nel frattempo Moody's avverte che gli asset rischiosi stanno crescendo rapidamente all'interno di quella classe.


Fonte: Bloomberg

Inoltre i bilanci delle banche cinesi sono particolarmente contorti. Come ha fatto notare Bloomberg, a complicare il salvataggio di Jinzhou c'è il fatto che "i libri contabili sono così confusi che non è ancora stato possibile capirne i dati finanziari del 2018". Ulteriori complicazioni sono la sfiducia generale all'interno delle società di revisione cinesi e l'affidabilità dei bilanci all'interno il Paese, come riportato dal Wall Street Journal all'inizio di questo mese. Quindi la qualità di questi prestiti, sia nel sistema bancario tradizionale che in quello ombra, è un enorme punto interrogativo che i regolatori cinesi devono risolvere.

Tutto ciò aiuta a spiegare perché esista una maggiore preoccupazione per il sistema bancario cinese.

Inoltre il fallimento di queste aziende avrà conseguenze per i loro pari. All'indomani del salvataggio di Baoshang, abbiamo assistito ad un aumento dei tassi di prestito interbancari ed ai requisiti di garanzia, poiché le grandi banche sono diventate più caute con prestiti ad istituzioni di dimensioni simili. Infatti le quattro banche cinesi più grandi hanno visto scendere le loro valutazioni a livelli minimi quando sono cresciute le aspettative sul fatto che sarebbe stato chiesto loro di salvare istituti più piccoli.

Quante di queste istituzioni sono nei guai?

Kyle Bass, un gestore di hedge fund che a lungo ha avvertito che il sistema bancario cinese fosse sottofinanziato, ha affermatoche ci sono "quasi 500 banche in Cina che sono etichettate "in difficoltà" dal governo stesso. Se vero, è possibile che il PCC potrebbe presto essere di fronte alla sua più grande crisi finanziaria nell'era moderna.

Mentre è particolarmente difficile per un esterno avere un punto di vista chiaro della vera forza economica della Cina, abbiamo ragione di credere che il Paese si trovi di fronte ad un sistema bancario ad alta leva pieno di prestiti di qualità discutibile e crescenti inadempienze. Mentre gran parte dei media generalisti rimane concentrata su Trump e il commercio, la più grande minaccia per l'economia cinese potrebbe essere una gigantesca bolla finanziaria interna.


[*] traduzione di Francesco Simoncelli: Francesco Simoncelli's Freedonia
 

ironclad

Pitchfork + Harmonic patterns
Tassi nominali profondamente negativi stanno facendo il loro corso
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La crescente evidenza di una grave recessione globale provocherà sicuramente politiche monetarie più aggressive da parte delle banche centrali. Speravano di avere margine di manovra per tagliare significativamente i tassi d'interesse dopo averli normalizzati e invece non è stato così. Di conseguenza, mentre la recessione si intensifica, le banche centrali non vedranno alcuna alternativa a tassi nominali negativi più profondi per mantenere a galla i loro stati e le loro banche commerciali attraverso una combinazione di eliminazione dei costi di prestito e inflazione dei prezzi delle obbligazioni. Sarà l'ultimo lancio dei dadi del denaro fiat e finirà con la loro morte. I prezzi dell'oro e di bitcoin stanno ora iniziando a rilevare tassi negativi più profondi e le conseguenze negative per le valute fiat.
Il problema

Le banche centrali affrontano un dilemma: come possono tagliare i tassi d'interesse abbastanza da impedire ad un'economia di scivolare in recessione? Un banchiere centrale noterà che il taglio medio richiesto per rimettere in piedi un'economia è dell'ordine del 5%, a giudicare dall'esperienza del 2001/02 e 2008/09 e da ciò che dicono i loro modelli economici. Tuttavia in Eurolandia il punto di partenza è -0,4% e in Giappone -0,1%. Negli Stati Uniti era del 2,5% prima del taglio più recente e nel Regno Unito dello 0,75%. La soluzione che favoriranno quasi sicuramente è tassi d'interesse nominali negativi più profondi.

Alla luce delle prove crescenti che l'economia globale sta entrando in recessione e si sta spostando verso una crisi ciclica del credito, questo argomento è diventato improvvisamente rilevante. I lettori regolari dei miei articoli sanno come io abbia messo in evidenza prove empiriche che una combinazione di protezionismo commerciale e una svolta nel ciclo del credito sono la ricetta per una crisi economica. Insieme questi eventi furono i due fattori che fecero crollare il mercato azionario americano nel 1929 e portarono alla grande depressione degli anni '30. La teoria economica alla base è chiara: oggi i dazi americani arrivano alla fine del periodo più lungo e più aggressivo di espansione del credito mai visto. Non è una sopravvalutazione aspettarsi che una crisi creditizia, insieme al protezionismo commerciale americano, abbia il potenziale per essere peggiore di quella di nove decenni fa.

Inoltre siamo arrivati a questo punto aumentando le iniezioni di denaro fiat e di credito, poiché le banche centrali non consentono la correzione delle distorsioni economiche. Invece, nella loro missione di proteggere le banche commerciali dalle inadempienze, incoraggiano i malinvestment. Non si tratterà solo di correggere le distorsioni a seguito della crisi della Lehman, c'è anche una lunga eredità proveniente da precedenti cicli creditizi.

A seguito del crollo di Bretton Woods nel 1971, la libertà concessa alle banche centrali di stampare denaro incarna il quadro delle attuali politiche monetarie. Oltre a finanziare i disavanzi pubblici, l'espansione monetaria è stata utilizzata per proteggere l'establishment finanziario e commerciale a spese di tutti gli altri. Ci viene detto che una moderata inflazione dei prezzi faccia bene all'economia, quando invece impoverisce la società. Il vero scopo è consentire l'espansione monetaria e creditizia. Inoltre l'inflazione dei prezzi è sempre richiesta da stati desiderosi di sopprimerne l'evidenza sfavorevole.

È una politica che ha inasprito il ciclo del credito, portando a crisi creditizie sempre più frequenti. Pensereste che i fallimenti della politica monetaria nei vari cicli del credito indurrebbero le persone razionali a fermarsi ed a riflettere, ma i banchieri centrali tendono a pensare che non sia la loro politica ad essere sbagliata e piuttosto sia cola delle imprese. La soluzione? Più interventismo.

Gli individui razionali sanno che c'è un'altra crisi creditizia ed economica dietro le quinte, e sanno già come risponderanno i banchieri centrali: abbassare i tassi d'interesse per salvare le loro economie, il che significa avere margine di manovra per abbassarli di almeno il 5%. Ciò che suddetti individui presumibilmente razionali devono capire è che la politica monetaria conduce a tassi profondamente negativi. Intere curve dei rendimenti delle obbligazioni con rating AAA finiranno in territorio negativo (come già accaduto per USA, Germania e Svizzera). La negazione del valore del tempo significherà che un bond statale senza data di rimborso sarà considerato tecnicamente un vero affare. Questa è la misura dell'attuale distorsione economica.

Non vi è dubbio che i banchieri centrali si sentano sempre più intrappolati. Leggendo tra le righe, è stato difficile non arrivare a questa conclusione a seguito del recente abbassamento del Fed Funds Rate. Mario Draghi sarà lieto di consegnare le redini della sua presidenza il 1° novembre. Il suo sostituto è un avvocato e un politico socialista che si è reinventato come capo del FMI. L'unica qualifica di Christine Lagarde per questo lavoro è la stessa di Mark Carney: è considerata una dell'establishment e si prevede che segua la stessa via finora tracciata.

Sa poco di economia; peggio ancora, è stata un ministro delle finanze francese, dove la conoscenza dell'economia del libero mercato è un handicap. Guarda caso, poi, il FMI ha pubblicato di recente un documento di lavoro che mostra come abilitare tassi d'interesse nominali fortemente negativi.

Questo documento di lavoro, su cui torneremo più avanti, ne segue un altro scritto nel 2015 dagli stessi autori, pubblicato sempre dall'FMI ed intitolato Breaking Through the Zero Lower Bound. Il primo documento presenta quindici "idee sbagliate" riguardo lo sforamento del limite zero e nessuno di questi affronta il problema della preferenza temporale, né il fatto che tassi profondamente negativi mettano in backwardation l'intero complesso delle commodity e possano scatenare una corsa agli sportelli bancari da parte di grandi depositanti. Né ci sono riferimenti ai veri obiettivi dei tassi negativi: facilitare i finanziamenti pubblici e salvare le banche.

Le questioni economiche più importanti vengono semplicemente evitate.

L'origine della politica dei tassi negativi

I due autori menzionano la storia di Silvio Gessel (1862-1930), che nel suo The Natural Economic Order propose l'introduzione di un'imposta di bollo sulla valuta cartacea fisica: la moneta cartacea avrebbe mantenuto il suo valore solo se ogni mese fossero stati incollati su di essa francobolli acquistati presso un ufficio postale. Ciò avrebbe costituito un rendimento negativo sul contante impostato dal costo dei francobolli.

Dando un rendimento negativo al contante, Gessel riteneva che i tassi d'interesse sui prestiti potessero essere portati a zero. L'ovvio difetto era che i tassi d'interesse erano collegati a prestiti in oro, che all'epoca sostenevano la maggior parte delle valute. Avrebbe richiesto un'azione coordinata da parte di tutti gli emittenti di sostituti dell'oro ed era qualcosa di poco pratico ancor prima che si considerassero le trasgressioni alla teoria dei prezzi.

Infatti l'interesse ha sempre avuto una brutta nomea, definito dalla chiesa cristiana usura e bandito in varie occasioni. È ancora vietato dalla fede musulmana. Le persone non riescono ad accettare l'idea che il denaro possa essere una fonte di guadagno senza alcuno sforzo per il suo proprietario. Anche Keynes fu tormentato da questo problema e dedicò a Gessel oltre cinque pagine della sua Teoria Generale, dopo aver inizialmente liquidato il suo lavoro e poi ammesso di esserne rimasto profondamente colpito. Sembra che Gessel abbia fornito a Keynes le basi per la sua tesi secondo cui i risparmiatori non meritano la remunerazione degli interessi e possono essere cancellati dal futuro come fornitori di capitale monetario.

Mentre Gessel proponeva solo tassi d'interesse negativi sulla liquidità fisica, Keynes ha sottolineato che "una lunga lista di sostituti avrebbe fatto meglio: denaro bancario, debiti, denaro estero, gioielli e metalli preziosi, e così via". Nei loro documenti Argarwal e Kimball si concentrano sull'emissione di denaro bancario.

Dati i riferimenti a Gessel e Keynes, non dovremmo essere sorpresi dal fatto che i due documenti di lavoro dell'FMI non menzionino la preferenza temporale. Gli economisti classici, che considerano fondamentale la Legge di Say, hanno capito che il ruolo del denaro è quello di fungere da struttura intermedia per trasformare la produzione (o il lavoro) in consumo. Stando così le cose, e dato che le persone tendono a valutare più prezioso il possesso presente rispetto al possesso futuro, il denaro deve riflettere queste caratteristiche. Ne consegue che per un economista post-keynesiano suggerire il contrario rappresenta la negazione della teoria dei prezzi.

Questo è il motivo per cui Keynes ha dovuto respingere la Legge di Say definendola deliberatamente in modo ambiguo e spacciando come vera la sua versione. Ma ciò ci lascia con una condizione innaturale di tassi d'interesse negativi e rendimenti obbligazionari negativi. Una volta imboccata questa strada non si può tornare indietro, perché farlo scatenerà forze distruttive represse.

Come gestire tassi profondamente negativi

L'ovvio problema con tassi profondamente negativi è che incoraggiano l'accumulo di contante (cartaceo). Il più recente dei documenti di lavoro di Argarwal e Kimball offre due approcci di base ed entrambi implicano il rendere costoso il possesso di denaro contante.

Il loro metodo preferito lo definiscono l'approccio pulito, in base al quale una banca centrale introduce un tasso di sconto sui prelievi di contanti nelle banche commerciali. Per implementarlo la banca centrale dovrebbe definire la moneta elettronica come unità di conto, non il denaro fisico. Se l'approccio pulito dovesse sollevare difficoltà legali, raccomandano un secondo metodo, che chiamano l'approccio del canone di locazione: un tasso negativo di rendimento sulla valuta cartacea sarebbe espresso da una commissione sui prelievi delle banche presso la finestra di finanziamento della banca centrale.

Entrambi i metodi avrebbero l'effetto di chiudere la finestra dell'arbitraggio tra l'accumulo di contanti e tassi negativi sui depositi presso le banche. In teoria, ciò consentirebbe ad una banca centrale di imporre tassi negativi più profondi, eliminando qualsiasi limite e ottenendo la flessibilità di impostare tassi nominali negativi secondo i livelli suggeriti dai loro modelli economici in modo da stabilizzare un'economia che scivola in recessione.

I tassi d'interesse profondamente negativi sarebbero molto impopolari tra i depositanti ed i documenti di lavoro suggeriscono che le banche centrali possono proteggere la loro immagine pubblica come custodi del denaro dello stato scaricando l'intero problema alle banche commerciali. Avrebbero la discrezione di non addebitare tassi negativi su piccoli depositi. I rivenditori commerciali, secondo gli autori, sono già abituati ad assorbire le commissioni sulle carte di credito e ad aggiungere imposte sulle vendite, quindi dovrebbero essere in grado di assorbire il costo aggiuntivo di accettare pagamenti in contanti.

Nel complesso, non si può fare a meno di essere colpiti dall'attitudine degli autori nei confronti della proprietà dei clienti delle banche, proponendo soluzioni ai problemi derivanti da tassi d'interesse negativi. Non considerano minimamente la distruzione della ricchezza che deve affrontare la popolazione a causa di politiche dannose. Coloro che sono stati maggiormente danneggiati sono gli anziani, i poveri e gli unbanked. Queste sono le persone che ogni stato dovrebbe aiutare.

Conseguenze non volute

Il motivo alla base della preoccupazione per il corso futuro della politica monetaria è che non vi sono prove del fatto che la manipolazione dei tassi d'interesse da parte delle banche centrali funzioni, per non parlare della politica più estrema di tassi d'interesse nominali negativi. I tassi d'interesse possono essere determinati solo dagli attori economici sulla base della loro valutazione soggettiva della preferenza temporale e della posizione della loro controparte. Questo non era ovvio per gli economisti post-keynesiani che hanno accettato la negazione di Keynes della Legge di Say, nonché la convinzione dietro la supposizione di Gessel che i tassi d'interesse possano essere eliminati. Il nostro sistema monetario e finanziario contemporaneo presuppone che l'interesse sia semplicemente il costo del denaro e quindi un ostacolo al progresso economico.

I mutuatari vedono l'interesse come un costo, perché devono incorporarlo nei loro calcoli. Le persone che vivono con i loro risparmi, come gli anziani, sono disinteressate alle preferenze temporali mentre si concentrano esclusivamente sul far quadrare i conti. Ma è dovere degli economisti approfondire la questione, cosa che non fanno come dimostrano i due documenti di lavoro scritti dagli esperti del FMI. Non contengono analisi economiche e nessun tentativo di discernere le conseguenze catallattiche.

Laddove esistono ancora tassi d'interesse nominali positivi, sono in realtà negativi se aggiustati alla perdita del potere d'acquisto delle valute sottostanti. Ma quando si incorporano stime indipendenti dell'inflazione dei prezzi (laddove esistono), si dimostrano ancora più negativi in termini reali.

Vista da questa prospettiva, la proposta di tassi nominali fortemente negativi è davvero scioccante. La somma del trasferimento di ricchezza attraverso l'inflazione dei prezzi e, diciamo, un tasso d'interesse negativo del 5% può essere considerata economicamente distruttiva. Supponendo che Shadowstats e l'Indice Chapwood forniscano una ragionevole approssimazione della perdita annuale di potere d'acquisto per il dollaro, l'imposizione di tassi d'interesse negativi significa che la popolazione e le sue attività produttive potrebbero perdere fino al 15% della loro ricchezza ogni anno. Sembra che nessuno faccia caso alla vastità della distruzione economica che sta venendo sparsa. Invece i banchieri centrali e gli economisti chiudono un occhio sulla natura distruttiva delle loro politiche monetarie, di conseguenza l'intero sistema finanziario è costruito su una bugia.

Si pone quindi la questione di quanto tempo possano essere imposti tassi profondamente negativi. Un intervento monetario moderato rimane generalmente indiscusso, data la convinzione mainstream che tutte le azioni provenienti dallo stato e dalle sue istituzioni siano nell'interesse nazionale. Questo è il motivo per cui Argarwal e Kimball riconoscono che sia necessario prendere provvedimenti per deviare le critiche dalle banche centrali alle banche commerciali quando i tassi d'interesse diventeranno profondamente negativi.

Volendo proteggere le relazioni con i clienti, gli autori presumono che le banche commerciali trasmetteranno tassi di deposito negativi solo ai loro depositanti più grandi. Le banche sono già sotto stress a causa della compressione dei loro margini, cosa che può solo peggiorare notevolmente con queste proposte. Se una banca deve sopravvivere, dovrà trasferire tutta la forza dei tassi d'interesse negativi ai suoi depositanti più grandi. Ciò che gli autori non riescono a prendere in considerazione è che i grandi depositanti non resteranno a guardare accettando passivamente una detrazione annuale del tre, quattro o cinque per cento sui loro conti. Non capiscono nemmeno che l'intero complesso delle commodity finirà in backwardation.

I grandi depositanti tendono ad agire allo stesso modo e in sintonia. Avendo tagliato altre strade, come la possibilità di richiedere denaro fisico senza penalità, un depositante è costretto a comprare asset o beni. Molto rapidamente ne deriverà una fuga di depositi bancari e crollerà il potere d'acquisto della valuta di riferimento. La banca centrale sarà tentata di bilanciare il livello dei tassi negativi scambiando depositi per asset al fine di mantenere i prezzi di questi ultimi in lieve aumento.

Il gioco pericoloso di mantenere gonfiata la bolla degli asset

Se verranno valutati seriamente i pericoli di tassi profondamente negativi, i banchieri centrali potrebbero adottare un approccio più cauto, cercando di abbassarli a livelli moderatamente negativi, quanto basta per sostenere i prezzi delle obbligazioni e delle azioni. Anche i prezzi degli immobili residenziali potrebbero essere stabilizzati in questo modo. Non vi è dubbio che l'inflazione degli asset, purché non alimenti indebitamente l'inflazione dei prezzi al consumo, è considerata dai banchieri centrali un obiettivo desiderabile. Ma equivale ad un difficile atto di bilanciamento, un passaggio tra gli Scilla della depressione economica e i Cariddi dell'inflazione monetaria.

Abbiamo visto l'inefficacia della soppressione dei tassi d'interesse in un normale ciclo del credito, ma ora ne affrontiamo uno violento, la conseguenza del protezionismo commerciale americano che coincide con la fine di una fase espansiva senza precedenti dell'attuale ciclo del credito. Tassi nominali negativi del due o tre per cento non riusciranno ad ottenere un risultato economico positivo, tranne forse alimentare l'inflazione degli asset. Finché l'inflazione dei prezzi al consumo sembrerà essere sotto controllo (molto probabilmente in una fase di recessione economica), si spingerà per tassi negativi ancora più profondi affinché si continui a tenere gonfiata la bolla degli asset.

È praticamente una certezza che chiunque cercherà di cacciare fuori il proprio denaro dal sistema bancario man mano che i tassi d'interesse nominali diventeranno più negativi. Se le banche centrali continueranno a seguire la strada di tassi d'interesse negativi più profondi, la fuga di depositi in qualsiasi altra cosa indebolirà il potere d'acquisto delle valute coinvolte. L'inflazione degli asset andrà fuori controllo e, nonostante lo stato depressivo dell'economia, saliranno anche i prezzi al consumo. Tutte le prove indicano quindi una cosa: non sono i prezzi ad aumentare, ma il potere d'acquisto delle valute che stanno precipitando.

L'unico modo in cui una valuta potrebbe essere stabilizzata è seguire tassi nominali fortemente negativi con rapidi e sostanziali rialzi dei tassi. Ma ciò porterà semplicemente ad una crisi del debito e come politica deliberata può essere esclusa. I mercati imposteranno invece tassi d'interesse più alti.
 
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