OT: Topic del cazzeggio (2 lettori)

azetaelle

investitore(s)qualificato
se il ns biondo yankee continua così,vuoi vedere che a forza di cinguettare e rognare con il mondo perde le prossime elezioni? :banana::banana:di fondo sarei un repubblicano, ma questo presidente è meglio mandarlo in pensione.
secondo me invece se la spassa a spese nostre...va short (lui o chi per lui), spara le sue cavolate, e poi raccoglie i frutti...visti i suoi passati tra il losco e il fosco non ci sarebbe da stupirsi "the king of insider trading"
 

Fabrib

Forumer storico
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nedved lascia la moglie dopo 25 anni: ha perso la testa per lucie anovcinouva, 23 anni più giovane
 

Fabrib

Forumer storico
Una domanda corre spesso quando si parla dell’indebitamento pubblico: come mai il Giappone, che ha un debito superiore al 200%del Pil (2018), ha il rendimento del titolo di Stato decennale negativo per circa lo 0,2% e non crea nessun allarme mentre in Italia, il cui debito è al 132%, il Btp a dieci anni viaggia attorno all’1,45% e, soprattutto, segnala grandi dubbi dei mercati sulla sostenibilità finanziaria del Paese? Una risposta — parziale ma interessante — viene da uno studio appena pubblicato dal Fondo monetario internazionale (autore Reza Yousefi). Vi si sostiene, dati e calcoli alla mano, che gli investitori non guardano solo all’entità dei debiti pubblici quando prendono decisioni di acquisto e di vendita di bond. Guardano anche allo stato patrimoniale, cioè alla composizione del bilancio dello Stato: alla sua dimensione e alla differenza tra attività e passività, tra debiti e patrimonio. Su 69Paesi considerati, l’Italia è il terzo messo peggio — dopo Grecia e Barbados — quando si calcola la differenza tra attività e passività, in sostanza la solvibilità del Paese: con una ricchezza negativa pari a circa l’80% del Pil (dati 2016).
Il Giappone, pur avendo passività pari al 238%del Pil, ha attività pari al 220%: dunque, con un valore negativo di solo il 18% del Pil. (Nel calcolo non sono considerate le passività pensionistiche e le attività legate alla proprietà della terra e alle risorse naturali). La media della solvibilità (attivi meno passivi) dei 69 Paesi è un più31% dei loro Pil: il Paese in condizioni migliori è la Norvegia, più 348%, quello in condizioni peggiori è la Grecia, meno 111% del Pil. Se si considerano solo gli asset liquidi e quindi facili da vendere e i debiti a breve termine, l’Italia è penultima (fa peggio solo il Gambia), con una posizione negativa attorno al 27% del Pil. Il Giappone, invece, ha una situazione leggermente positiva, con attività liquide e passività a breve termine entrambe superiori al 60% del Pil. Lo studio del Fondo conclude che «lo stato patrimoniale è importante per i rendimenti sovrani e per la resilienza dell’economia». Nel senso che i mercati considerano il debito ma anche gli asset di un Paese nel determinare il prezzo a cui sono disposti a comprare i suoi bond. E nel senso che Stati con un bilancio solido soffrono recessioni più lievi e brevi degli altri. Le differenze con le quali i mercati trattano Giappone e Italia non sono dunque così misteriose, inspiegabili.
Corsera/Taino
 

waltermasoni

Caribbean Trader
UniCredit, morto presidente Fabrizio Saccomanni - fonte 08/08/2019 16:24 - RSF
MILANO, 8 agosto (Reuters) - E' morto l'ex ministro dell'Economia e presidente di UniCredit Fabrizio Saccomanni. Lo conferma una fonte a conoscenza della situazione dopo un'anticipazione del sito del Corriere della Sera.

Saccomanni, 76 anni, è stato anche direttore generale di Banca d'Italia.
 

junior63

Forumer storico
Una domanda corre spesso quando si parla dell’indebitamento pubblico: come mai il Giappone, che ha un debito superiore al 200%del Pil (2018), ha il rendimento del titolo di Stato decennale negativo per circa lo 0,2% e non crea nessun allarme mentre in Italia, il cui debito è al 132%, il Btp a dieci anni viaggia attorno all’1,45% e, soprattutto, segnala grandi dubbi dei mercati sulla sostenibilità finanziaria del Paese? Una risposta — parziale ma interessante — viene da uno studio appena pubblicato dal Fondo monetario internazionale (autore Reza Yousefi). Vi si sostiene, dati e calcoli alla mano, che gli investitori non guardano solo all’entità dei debiti pubblici quando prendono decisioni di acquisto e di vendita di bond. Guardano anche allo stato patrimoniale, cioè alla composizione del bilancio dello Stato: alla sua dimensione e alla differenza tra attività e passività, tra debiti e patrimonio. Su 69Paesi considerati, l’Italia è il terzo messo peggio — dopo Grecia e Barbados — quando si calcola la differenza tra attività e passività, in sostanza la solvibilità del Paese: con una ricchezza negativa pari a circa l’80% del Pil (dati 2016).
Il Giappone, pur avendo passività pari al 238%del Pil, ha attività pari al 220%: dunque, con un valore negativo di solo il 18% del Pil. (Nel calcolo non sono considerate le passività pensionistiche e le attività legate alla proprietà della terra e alle risorse naturali). La media della solvibilità (attivi meno passivi) dei 69 Paesi è un più31% dei loro Pil: il Paese in condizioni migliori è la Norvegia, più 348%, quello in condizioni peggiori è la Grecia, meno 111% del Pil. Se si considerano solo gli asset liquidi e quindi facili da vendere e i debiti a breve termine, l’Italia è penultima (fa peggio solo il Gambia), con una posizione negativa attorno al 27% del Pil. Il Giappone, invece, ha una situazione leggermente positiva, con attività liquide e passività a breve termine entrambe superiori al 60% del Pil. Lo studio del Fondo conclude che «lo stato patrimoniale è importante per i rendimenti sovrani e per la resilienza dell’economia». Nel senso che i mercati considerano il debito ma anche gli asset di un Paese nel determinare il prezzo a cui sono disposti a comprare i suoi bond. E nel senso che Stati con un bilancio solido soffrono recessioni più lievi e brevi degli altri. Le differenze con le quali i mercati trattano Giappone e Italia non sono dunque così misteriose, inspiegabili.
Corsera/Taino

Che dire, solo i geni possono andare al IMF.
Con questa teoria terrapiattista il genio riuscirà sicuramente a spiegarci perchè in questo momento il decennale greco rende meno del decennale USA. :p:specchio:

P.S. Ho visto che dopo l'intervento della Federal Reserve il decennale USA rende meno di quello greco, va be' mi accontento che mi spieghi come mai rende meno quello italiano.
 
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