Incisioni antiche e moderne: Galleria di immagini (3 lettori)

vecchio frank

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Ultimo appuntamento con le incisioni di Giancarlo VITALI.


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Grandine, 1991, acquaforte e acquatinta

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Luna e fossili, 1991, acquaforte e acquatinta

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Coniglio morto, 1994, acquaforte e acquatinta

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Banchetto, 2002, acquaforte e acquatinta

Una curiosità: l’editore Cinquesensi di Lucca ha pubblicato una collana di libri (i Vitali – in tutto 19 titoli) con testi di Andrea Vitali e illustrazioni di Giancarlo. Come ho già scritto in un post precedente, Andrea Vitali è stato medico condotto a Bellano ed ha avuto Giancarlo tra i suoi pazienti.

La prossima settimana proverò a caricare qualche incisione neoclassica.
 

RexRacer

Forumer attivo
quella che preferisco è decisamente la seconda postata, "la sagrestia dell'incisore", che mi sembra avere una composizione migliore e trovo ottima, le altre sono belle ma manca quel non so che...
nelle scene molto affollate (che siano persone o oggetti) preferisco in generale la sola acquaforte, che lascia -secondo me- l'opera più "pulita".

Comunque questi lavori di Vitali mi hanno fatto tornare alla mente un'incisione senza attribuzione che avevo tentato di prendere in asta ma senza successo.
La trovo molto bella e aveva fatto un buon risultato, quindi può essere che qualcuno fosse riuscito ad identificare l'autore...comunque non mi sembra la sua mano.

acquaforte_ignoto.jpg
 

vecchio frank

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quella che preferisco è decisamente la seconda postata, "la sagrestia dell'incisore", che mi sembra avere una composizione migliore e trovo ottima, le altre sono belle ma manca quel non so che...
nelle scene molto affollate (che siano persone o oggetti) preferisco in generale la sola acquaforte, che lascia -secondo me- l'opera più "pulita".

Comunque questi lavori di Vitali mi hanno fatto tornare alla mente un'incisione senza attribuzione che avevo tentato di prendere in asta ma senza successo.
La trovo molto bella e aveva fatto un buon risultato, quindi può essere che qualcuno fosse riuscito ad identificare l'autore...comunque non mi sembra la sua mano.

Vedi l'allegato 521934
Per scrupolo ho controllato sul catalogo in mio possesso (Giancarlo Vitali - 156 incisioni originali), che però non è il catalogo generale della grafica (non mi sembra esista), e non l'ho trovata. Tu dici che la mano non ti sembra la sua, io invece non lo escluderei del tutto. Strano però che quel foglio passato in asta non fosse firmato, almeno così deduco.
Oggi, anzichè in piscina come la bella giornata invogliava, ho passato il pomeriggio davanti allo schermo del PC a scandagliare il sito che avevi segnalato qualche giorno fa:

Graphic Art Daily (@graphic.art.daily) • Instagram photos and videos

Che dire? Già è positivo che qualcuno usi Instagram per caricare altro che non i propri selfie, quando poi il sito è di questo livello... chapeau.
Qui oltre alla passione si nota anche una conoscenza ben più vasta di quella che ho io. Probabilmente è un gallerista come dici tu. Per me la grafica, pur essendo sempre stata una passione diciamo "latente", è diventata un interesse primario solo da pochi anni, e non è comunque ancora adesso una passione esclusiva.
Oltre a pubblicare le incisioni di artisti sconosciuti o poco noti (almeno per me), trovo notevole il fatto che degli artisti più noti riesce a pubblicare lavori che raramente si vedono in giro (parlo sempre per me) ma non per questo meno belli di quelli che trovi normalmente sui libri.
Nel mio piccolo, comunque, ho calcolato di aver pubblicato anch'io qui in tre anni (di cui più di uno sono stato fermo) qualcosa più di mille immagini, tutte o quasi tutte tratte da cataloghi di mostre che in parte ho avuto l'opportunità di vedere, in parte no. Spero che qualcosa rimarrà.
Un'ultima considerazione: il fatto che nel sito in questione siano pubblicate immagini di artisti italiani sicuramente poco noti all'estero, e un certo uso dell'inglese, mi fanno pensare che l'autore del sito sia un italiano. In questo caso è probabile che ci legga, visto che la platea degli appassionati di incisioni da noi è quella che è. Di più ancora: magari è qualcuno che scrive pure e che pur pudore tiene nascosta la cosa. In tal caso, il mio è un invito ad uscire allo scoperto: altro che complimenti non potrà ricevere...
 

vecchio frank

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In rete si trova qualche scarna notizia su un Ambrogio Riganti pittore bustocco (vale a dire di Busto Arsizio per i non lùmbard) del '900.
 

vecchio frank

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“Giuseppe Longhi e Raffaello Morghen – L’incisione neoclassica di traduzione 1780-1840” è il titolo di una mostra tenutasi nel 2010 a Monza. L’incisione “di traduzione”, cioè quella dove l’incisore non crea nulla di originale ma si limita a trasferire sulla lastra capolavori della storia della pittura o comunque opere di altri artisti, gode oggi di minore considerazione rispetto a quella originale. Ciò non toglie che è esistita fin dagli albori della stampa. Nel periodo neoclassico raggiunse forse il suo apice: il gusto caratteristico della stagione le teneva nella massima considerazione, e in tutta Europa sorsero varie scuole.
Le più importanti in Italia furono la scuola milanese, che aveva il suo fulcro nell’Accademia di Brera fondata nel 1776 da Maria Teresa, e quella fiorentina.
Animatore della scuola milanese fu Giuseppe Longhi (Monza 1766 – Milano 1831), che ebbe un folto nucleo di allievi all’Accademia di Brera della quale era docente; di quella fiorentina Raffaello Morghen (Portici 1761 – Firenze 1833), che aveva già acquisito una certa fama a Napoli e a Roma prima di essere chiamato a Firenze nel 1793 dal Granduca di Toscana per aprirvi appunto una scuola di incisione.
Sia Longhi che Morghen ebbero numerosi contatti con la Francia: Longhi fin dal 1801, quando visita anche il Louvre e successivamente riceve numerose commissioni, Morghen fu membro dell’Institut de France e nel 1812 fu nominato Cavaliere della Legion d’onore: fu anche proposto a Napoleone alla direzione di una progettata scuola d’incisione, ma a causa degli eventi storici (leggi: Waterloo) il progetto non si poté concretizzare. Furono anche in contatto tra loro, naturalmente, e non erano per niente rivali: in una occasione, Morghen si premurò di facilitare a Longhi un accesso privilegiato al proprio stampatore a Firenze.
Longhi incise in tutto una sessantina di lastre, molte di più Morghen: circa 250, che diventano però 450 comprendendo le varie edizioni, prove ad acquaforte, avanti lettera, controcalchi ecc.
Nel 1789 Longhi inventò un tavolino il cui piano, dotato di una griglia sul lato inferiore e con la possibilità di ruotare su un perno, consentiva all’intagliatore di abbandonare il cuscinetto sul quale fino ad allora posava la lastra per potervi far forza nell’incidere con una gravosa pressione di polso e spalla. Ciò consentì agli incisori di incrementare agevolmente il formato delle lastre, che arriveranno fino ai 70 cm. e oltre come nel caso del “Cenacolo” di Morghen. Il tavolino mobile (vedi immagine) fu ben presto adottato dagli incisori di ogni scuola e di ogni nazione.
Tutte queste informazioni, e le immagini che caricherò, sono tratte dal catalogo della mostra di cui sopra, promossa e organizzata dalla Associazione Amici dei Musei di Monza e Brianza e curata da Alberto Crespi.

1_jesi.jpg

Samuele Jesi: Ritratto di Giuseppe Longhi, bulino, mm 150 x 120

16_caronni.jpg


Paolo Caronni: Ritratto di Raffaello Morghen, 1811, bulino, mm 190 x 148


19_longhi.jpg
 
Ultima modifica:

baleng

Per i tuoi meriti dovrai sempre chiedere scusa
Non in perfette condizioni, ma accettabile, viste le dimensioni del foglio (base cm 110)
Raffaello Morghen, Ultima Cena. Pagata 3 euro 4 mesi fa

IMG_20190805_113720.jpg
 

vecchio frank

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“Giuseppe Longhi e Raffaello Morghen – L’incisione neoclassica di traduzione 1780-1840”
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L'Ultima Cena dal capolavoro d Leonardo, postata ieri da Baleng, è il pezzo forte di Raffaello Morghen, che la incise nel 1800 sulla base di un disegno di Teodoro Matteini. Anche se il foglio non è in condizioni perfette, la foto che ha postato Gino capita a fagiolo perché io non posso scannerizzare l'immagine dal libro, essendo a doppia pagina, e quelle che ho trovato sul web non sono granché come risoluzione.
Altre due incisioni tra le più conosciute di Morghen sono queste:

12_morghen.jpg

Ritratto di Giovanna d’Aragona, 1818, da Raffaello (su disegno di Buillon), bulino e acquaforte, mm 256 x 317 (inciso)

18_morghen.jpg

Ritratto equestre del barone Francisco de Moncada, 1792, da Van Dick (su disegno di Stefano Tofanelli), bulino e acquaforte, mm 420 x 551 (inciso)


 

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