ASTUZIA? MALAFEDE? INGENUITA’? IL DUBBIO RIMANE
Con l’annuncio delle tre “epocali” incontri di Roma, Brescia e Taranto, Sarlo precisò la “partecipazione del partner esterno al Coemm (titolare dei fondi a suo tempo messi a disposizione per il Progetto)”.
Nella locandina compariva, come invitato il Sig. Maisto CEO di Coinshare.
Credo che in molti abbiano pensato, con un semplice collegamento mentale, che il depositario dei fondi fosse proprio Coinshare.
Successivamente, in modo velato e poco chiaro, tra le righe di un nuovo sermone, scrive:
“…..Anche grazie ai Partner esterni al COEMM, chiunque presente (ma anche quelli che non possono essere presenti)…”
Si è passati dal partner (singolare), ai partner (plurale), lasciando intravvedere che almeno uno di questi non era presente.
Cosa può aver portato a questa variazione in corsa?
Forse ha cercato nel primo sermone di far passare Coinshare come la depositaria dei fondi, per illudere i partecipanti, ma successivamente è stato costretto, dopo le smentite di Maisto, a rettificare le proprie affermazioni?
Perché allora non ha scritto nel secondo sermone in modo chiaro e preciso che il partner depositario dei fondi non era e non sarà presente, lasciando ancora una volta nell'ambiguità le proprie affermazioni generando il dubbio nei partecipanti?
Quali sono allora gli altri partner che “…non possono essere presenti…”?
Ognuno si potrà fare la propria opinione sull’accaduto: è stata un’ingenuità, un’astuzia, o ha agito in malafede, cercando, in un primo momento di spacciare la presenza di ciò che non c’era, lasciando intendere che il depositario dei fondi fosse colui che si è presentato sul palco, sperando di passarla liscia? Oppure semplicemente si è dimenticato, nel primo sermone, di scrivere che oltre a Coinshare avrebbe presenziato agli incontri anche il partner depositario dei fondi, che poi non vi ha potuto partecipare?
Ma non era già successo con Tonini?
Anche loro, da semplici fornitori di servizi, non erano forse stati “vestiti” da finanziatori?
ASTUZIA? MALAFEDE? INGENUITA’? IL DUBBIO RIMANE