pippo delirium
Nuovo forumer
Buon pomeriggio a tutti,
è ormai da un paio d’anni che non intervengo e molti non mi riconosceranno.
Come già avevo scritto allora, essendo nel settore finanziario, non può esistere un operatore accreditato nell’ambiente finanziario che possa mai prendere in considerazione un’iniziativa come quella prospettata da Sarlo. Senza divulgarmi troppo in un’esposizione noiosa e tecnica, semplicemente, in un contesto finanziario, investire (termine in questo caso improprio) assegnando una rendita a un numero di persone sparse per l’Italia non ha alcun valore economico e pertanto è completamente priva d’interesse per chiunque del settore.
Tengo a precisare, avvalorando quanto sopra sostenuto, che Coinshare non ha alcuna valenza finanziaria: si tratta semplicemente di un’iniziativa commerciale di cashback che utilizzerà la tecnologia del blockchain.
Per semplificare, togliendo gli sfronzoli tecnologici, è una tessera punti, un accumulo di bollini, la carta fidaty di un noto supermercato, la tessera del distributore a punti con il catalogo premi, il coupon del taglio gratuito del parrucchiere dopo che ne hai pagati cinque. A fronte di una spesa ottengo degli sconti spendibili. L’aggravante del sistema è che gli sconti saranno valorizzati in criptovaluta, se non ho capito male, e lì si può scatenare la variabile speculativa.
Queste iniziative spesso premiano coloro che reclutano nuovi utilizzatori del circuito, creando così un sistema piramidale di distribuzione commissionale gerarchica, che, ancora più spesso, ingenera uno schema Ponzi vietato dalla legge.
Questo non vuol dire che Coinshare non si atterrà invece alle norme di legge.
Se poi si richiede l’adesione alla ICO, siamo al paradosso, il “finanziatore” che doveva essere presentato da Sarlo si ribalta nel ruolo, diventando gli aderenti Clemm i finanziatori e beneficiario quell’imprenditore presente sul palco che stava promuovendo la sua operazione di crowdfunding.
L’adesione a una ICO comporta rischi notevoli, ben più di qualunque prodotto finanziario che possa proporre una banca. E’ necessaria un’attenta valutazione della proposta, rapportando il tutto alla propensione al rischio di ognuno ed al suo patrimonio complessivo.
Tutto questo per una tessera punti evoluta?
Del progetto economico finanziario iniziale non esiste più nulla, ma non poteva essere altrimenti perché non è mai esistito.
Sarlo è un teorico del vuoto e delle ridondanze delle fake del web: ne fa un potpourri di teorie economiche del ‘800 di Malthusiana memoria, becero complottismo, fantafinanza da parvenue, microeconomia e macroeconomia confusa e miscelata da criteri random e da tutto questo ne esce una logica senza testa né coda.
Come già avevo detto allora, il mio interessamento al Coemm-Clemm deriva esclusivamente dall’aspetto sociologico perché mi incuriosisce il fenomeno che una persona, acclaratamente lacunosa nel suo costrutto ideologico, che si inventa storie da diversi anni, più e più volte in contraddizione, con promesse mai mantenute, possa avere un seguito così fidelizzato.
Mai e poi mai mi sarebbe venuto in mente di condividere anche solo un milionesimo delle sue parole, perché alla fine si tratta solo di parole e nient’altro. Cosa che invece pare migliaia di italiani abbiano accolto e fatte loro con entusiasmo. Certamente una così vasta adesione è dovuta esclusivamente perché dietro il nulla c’era la promessa di un compenso economico che se solo un qualunque individuo si fosse minimante informato avrebbe capito che non sarebbe mai arrivato.
Il problema è che il mondo finanziario, nell’immaginario collettivo viene considerato un misterioso sistema alchemico sovrannaturale che genera ricchezza da qualunque cosa. E di questo fantomatico mondo Sarlo ne ha millantato la piena conoscenza e padronanza dei suoi meccanismi. Il mercato finanziario è tutt’altra cosa e spero che Sarlo dopo quattro anni lo abbia capito.
è ormai da un paio d’anni che non intervengo e molti non mi riconosceranno.
Come già avevo scritto allora, essendo nel settore finanziario, non può esistere un operatore accreditato nell’ambiente finanziario che possa mai prendere in considerazione un’iniziativa come quella prospettata da Sarlo. Senza divulgarmi troppo in un’esposizione noiosa e tecnica, semplicemente, in un contesto finanziario, investire (termine in questo caso improprio) assegnando una rendita a un numero di persone sparse per l’Italia non ha alcun valore economico e pertanto è completamente priva d’interesse per chiunque del settore.
Tengo a precisare, avvalorando quanto sopra sostenuto, che Coinshare non ha alcuna valenza finanziaria: si tratta semplicemente di un’iniziativa commerciale di cashback che utilizzerà la tecnologia del blockchain.
Per semplificare, togliendo gli sfronzoli tecnologici, è una tessera punti, un accumulo di bollini, la carta fidaty di un noto supermercato, la tessera del distributore a punti con il catalogo premi, il coupon del taglio gratuito del parrucchiere dopo che ne hai pagati cinque. A fronte di una spesa ottengo degli sconti spendibili. L’aggravante del sistema è che gli sconti saranno valorizzati in criptovaluta, se non ho capito male, e lì si può scatenare la variabile speculativa.
Queste iniziative spesso premiano coloro che reclutano nuovi utilizzatori del circuito, creando così un sistema piramidale di distribuzione commissionale gerarchica, che, ancora più spesso, ingenera uno schema Ponzi vietato dalla legge.
Questo non vuol dire che Coinshare non si atterrà invece alle norme di legge.
Se poi si richiede l’adesione alla ICO, siamo al paradosso, il “finanziatore” che doveva essere presentato da Sarlo si ribalta nel ruolo, diventando gli aderenti Clemm i finanziatori e beneficiario quell’imprenditore presente sul palco che stava promuovendo la sua operazione di crowdfunding.
L’adesione a una ICO comporta rischi notevoli, ben più di qualunque prodotto finanziario che possa proporre una banca. E’ necessaria un’attenta valutazione della proposta, rapportando il tutto alla propensione al rischio di ognuno ed al suo patrimonio complessivo.
Tutto questo per una tessera punti evoluta?
Del progetto economico finanziario iniziale non esiste più nulla, ma non poteva essere altrimenti perché non è mai esistito.
Sarlo è un teorico del vuoto e delle ridondanze delle fake del web: ne fa un potpourri di teorie economiche del ‘800 di Malthusiana memoria, becero complottismo, fantafinanza da parvenue, microeconomia e macroeconomia confusa e miscelata da criteri random e da tutto questo ne esce una logica senza testa né coda.
Come già avevo detto allora, il mio interessamento al Coemm-Clemm deriva esclusivamente dall’aspetto sociologico perché mi incuriosisce il fenomeno che una persona, acclaratamente lacunosa nel suo costrutto ideologico, che si inventa storie da diversi anni, più e più volte in contraddizione, con promesse mai mantenute, possa avere un seguito così fidelizzato.
Mai e poi mai mi sarebbe venuto in mente di condividere anche solo un milionesimo delle sue parole, perché alla fine si tratta solo di parole e nient’altro. Cosa che invece pare migliaia di italiani abbiano accolto e fatte loro con entusiasmo. Certamente una così vasta adesione è dovuta esclusivamente perché dietro il nulla c’era la promessa di un compenso economico che se solo un qualunque individuo si fosse minimante informato avrebbe capito che non sarebbe mai arrivato.
Il problema è che il mondo finanziario, nell’immaginario collettivo viene considerato un misterioso sistema alchemico sovrannaturale che genera ricchezza da qualunque cosa. E di questo fantomatico mondo Sarlo ne ha millantato la piena conoscenza e padronanza dei suoi meccanismi. Il mercato finanziario è tutt’altra cosa e spero che Sarlo dopo quattro anni lo abbia capito.