Vaccini obbligatori: cosa c’è da sapere (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
Vaccini: dubitare non licet
Categoria: Medicina & Salute
Pubblicato: 17 Dicembre 2018
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Evidentemente agli scienziati dà fastidio che vengano messe in dubbio le loro certezze.

Come molti sanno, l'associazione Corvelva sta facendo eseguire delle analisi sui vaccini, per stabilire se siano davvero sicuri come dicono le case farmaceutiche. In questa ottica, l'Ordine Nazionale dei Biologi ha fatto una donazione a Corvelva di 10.000 euro per contribuire alle spese di queste analisi. E questo ha fatto impazzire certi scienziati, che evidentemente non tollerano che certi "principi assodati" vengano messi in discussione.

La rivista Nature ha pubblicato un articolo intitolato "Italian scientists protest funding for vaccine-safety investigation", ovvero "Scienziati italiani protestano per i finanziamenti ad una indagine sulla sicurezza dei vaccini", che è stato tradotto integralmente dal sito Sa Defenza.
 

tontolina

Forumer storico
Vaccini, la figuraccia della medicina e i profitti sulla pelle dei pazienti
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Antonio Marfella
Presidente medici per l'ambiente, Napoli


Oggi la medicina sembra non essere più libera di esprimersi quale forza illuminante e trainante nella società a causa del suo pressoché totale asservimento al mercato farmaceutico, che agisce in nome del massimo profitto e non certo per filantropia. L’attuale discussione da tifoseria calcistica tra fautori e contrari all’obbligo di un numero eccessivo di vaccinazioni è oggettivamente un comportamento antiscientifico che lontano dall’etica.

L’unica evidenza di questa situazione è la perdita di credibilità dell’intera classe medica italiana che non è stata in grado di rappresentare un faro di sicurezza etica oltre che scientifica per i pazienti italiani. Come non rilevare, infatti, le contraddizioni della strenua difesa della razionalità scientifica del decreto in un settore come quello della microbiologia dove la maggiore preoccupazione dell’Oms non è la ricerca sui vaccini quanto quella sugli antibiotici?

L’industria farmaceutica privata, con i suoi “opinion leader” in gran parte pagati come primo stipendio dallo Stato italiano, punta a soddisfare i bisogni di cure innovative sulle malattie croniche di decenni. Non ha interesse a fare ricerca sugli antibiotici, il cui uso può protrarsi al massimo per qualche mese.

Oggi circa il 92% delle sperimentazioni cliniche in corso riguarda malattie cronico-degenerative come il cancro e le patologie cardiocircolatorie. Non più del 3% del totale comprende le sperimentazioni su nuovi farmaci per curare le malattie infettive. Veramente vogliono farci credere che non esistono possibilità di ricerca in questo campo della medicina?

Tra pochi anni perderemo il vantaggio in termini di allungamento della vita media sul pianeta che ci è stato donato dalla scoperta della penicillina. Nessuno ricorda più che, per favorirne la diffusione durante la seconda guerra mondiale, lo scienziato Fleming rinunciò alle royalties del brevetto; al contrario oggi non ci si vergogna a recuperare molecole fuori brevetto, di fatto beni comuni dell’umanità intera, per imporre incrementi di prezzo sino ad oltre il 1500%, al solo scopo di ottenere il massimo profitto dalle esigenze di salute del mercato.

E’ di questi giorni la notizia della scoperta “scientifica” di una situazione incrementale di “financial toxicity” anche in Italia, legata all’eccessivo costo dei farmaci oncologici, specie quelli sotto brevetto: la conseguenza è il 20% di mancata guarigione per incapacità di sostenere le cure necessarie, a fronte dell’80% degli Usa dove però lo Stato non si fa carico del costo ingentissimo e francamente eccessivo dei farmaci innovativi ed oncologici.

Il pr il Servizio sanitario programmato incremento di circa 1 miliardo l’anno nazionale pubblico nel triennio 2017-2019, per ben il 90% circa, è infatti assorbito da farmaci oncologici sotto brevetto, farmaci innovativi e vaccini; soltanto un misero dieci per cento viene destinato a migliorare l’organico del personale sanitario che si prende realmente cura dei pazienti (dati Il Sole 24 Ore). Il bilancio sociale di un IRCCS oncologico pubblico, come il mio, già nel 2012 dichiarava il 52% della spesa per i beni e i servizi (farmaci e presidi) e soltanto il 48% per il personale.

Risulta evidente, quindi, quello che già si sta registrando con la nuova legge sui vaccini: abbiamo i vaccini ma non abbiamo sanitari a sufficienza che li somministrino. Oggi la scienza viene usata come strumento per scelte economiche e politiche non sempre dettate da un reale vantaggio per la salute pubblica. A Napoli, nel 1973, ben un milione di cittadini furono vaccinati contro il colera in soli tre mesi senza alcun obbligo di legge: quella medicina pubblica che fu la colonna portante del nostro sistema sanitario nel Dopoguerra, per eccesso di scienza e per carenza di etica, forse non esiste più.
 

tontolina

Forumer storico
Per amor di verità e chiarezza.
Il punto non è fare o non fare il vaccino monovalente, ognuno LIBERAMENTE decide per i propri figli,
ma da un punto di vista prettamente giudiziario capire se esistono gli elementi per aprire un fascicolo contro la ex ministra della salute pubblica Beatrice Lorenzin per quanto da lei asserito in fase dibattimentale nel luglio del 2017 al Senato sui vaccini monovalenti:"non conviene produrli alle case farmaceutiche", affermò!

Non è vero, i vaccini monovalenti sono da sempre in commercio, magari non conviene produrli alle aziende che avevano e forse ancora hanno rapporti con la Lorenzin.
Veniamo al punto, che è sempre il solito: è evidente a tutti che vincere questa guerra di civiltà non conviene a tutti i free vax, di sicuro non ai sedicenti liberali, quelli che su questa tragedia ci stanno solo speculando.
Quelli, per esempio, che non hanno mai sostenuto le scuole alternative, una straordinaria soluzione pratica, nonché meravigliosa risposta ideologica all'orrore delle esclusioni, a loro conviene "vendere" ricorsi al Tar.
Scuole che stanno proliferando in tutta Italia grazie ai nostri genitori, esempio di resistenza civile monumentale.
È chiaro che la commercializzazione del vaccino monovalente affermerebbe un'ulteriore vittoria da parte nostra, ma c'è chi prega Iddio che non accada.
Gli interessi prima dei valori.
I free vax in Italia sono, siamo, milioni e li trovate tutti i giorni a combattere per la LIBERTÀ e a difenderla nei loro paesi, nelle loro città, tra la gente.
Crollano le iscrizioni nelle scuole "istituzionali" a vantaggio di quelle liberali, aumentano i nostri sostenitori e ve lo dice uno che grazie alla sua radio parla a mezzo milione di persone nel mondo e sono FELICE quando dagli Stati Uniti scrivono al dottor Gerardo Rossi, dopo averlo ascoltato a Prima Pagina, per avere informazioni sul lavoro encomiabile che ogni giorno fa la MINERALTEST per la nostra salute.
Lo merita lui perché è una persona speciale e un medico degno di questo nome.
E non dite, idioti, che questa è polemica, questa è semplicemente la verità, che mi rende orgoglioso soprattutto come free vax e come colui che ha ideato le 2 giornate, insieme a Maria Di Domenico, che hanno cambiato la storia dei vaccini in Italia e forse nel mondo.
Rassegnatevi, alla fine, e credo tra non molto, vincerà la libertà.

David Gramiccioli Due
 

tontolina

Forumer storico
Vaccinazioni
Burioni smentito da 150 milioni di vaccini

12/04/2019
Burioni smentito da 150 milioni di vaccini
di Antonio Grizzuti
Fonte: La Verità

CATEGORIE: Vaccinazioni


Non contento dello scivolone sul monovalente per il morbillo, il virologo insiste: «Quel tipo di profilassi sarebbe prodotta in piccolissima dose e servirebbe solo ai cretini».
Il gruppo indiano che li fa e l'Oms sono di diverso awiso.
Ma guai a dirlo. Stavolta il professor Roberto Burioni si è arrabbiato davvero. Non che per contrariarlo ci voglia granché, considerato il temperamento notoriamente suscettibile ma la clamorosa «cantonata» rivelata sull'edizione della Verità di sabato è riuscito a mandarlo su tutte le furie.

Ripercorriamo brevemente gli eventi. Tutto ha inizio martedì 2 aprile quando, commentando un possibile emendamento al ddl vaccini per rendere obbligatoria la certificazione scolastica per il solo vaccino contro il morbillo, Burioni si sfoga sui social network: «Da oggi in poi non commenterò più le giravolte politiche sui vaccini, perché cambiare idea due volte al mese va bene, tre volte al giorno no. Ps: informo che il vaccino contro il solo morbillo non esiste, non esisterà mai e se un dì esistesse se lo solo i pazzi».

Superfluo precisare, come prontamente fatto dal presidente della commissione Sanità del Senato, Pierpaolo SiIeri, che «l'emendamento non toglie l'obbligo di vaccinazione ma lascia solamente la sanzione amministrativa e rimuove l'esclusione da scuola» e «il vaccino è comunque il trivalente».
Burioni ha emesso il suo verdetto e la shitstorm (cioè la valanga di insulti via social) può avere inizio. Chiunque osi dissentire viene bollato come «ignorante», «somaro», «babbeo», e via dicendo.

Ma il vaccino fantasma in realtà esiste, e ne abbiamo dato prova su queste stesse pagine. Non è più commercializzato in Italia, dove è presente nella formulazione trivalente o tetravalente, ma era disponibile nel nostro Paese almeno fino alla fine degli anni Novanta. Come documenta un video pubblicato su Facebook dal pediatra Eugenio Serravalle, il monocomponente del morbillo è disponibile in Svizzera e a Roma, presso la farmacia internazionale del Vaticano. Per di più, è in vendita su internet sul sito del Serum institute of India, casa farmaceutica fondata dall'imprenditore Cyrus Poonawalla, che con un patrimonio di 8,1 miliardi di dollari è il settimo uomo più ricco dell'India e il 170° del mondo.
Lo stesso Burioni è costretto a cedere: «Il vaccino monovalente contro il morbillo che qualche babbeo vi mostra trionfante esiste, ma in India. Prodotto dal Cyrus Poonawalla group. Buon viaggio ai volenterosi».

Dunque, il vaccino non solo è esistito, ma esiste tuttora e continuerà a esistere. Nessuna volontà di mettere in dubbio l'efficacia o l'opportunità della formulazione utilizzata in Italia: la nostra era una semplice verifica dei fatti. Ma sabato pomeriggio Francesco Venier, docente alla Mib Trieste school of management, scrive su Twitter che dovremmo essere noi a vergognarci per aver scritto «falsità da poveri ignoranti» sul conto di «uno dei più grandi immunologi del mondo». Nella discussione interviene anche il prof, che in un passaggio ribadisce «nessuna multinazionale lo produrrà mai più così come nessuna casa automobilistica produrrà mai una automobile a vapore». Non solo, aggiunge Burioni, «per i motivi che spiegherò usare i monovalenti sarebbe più pericoloso, più costoso e meno efficace. Ma a qualcuno piace fare i giochini».

Nel post pubblicato lunedì sul suo sito Medicalfacts.it, il medico ribadisce che «a fronte di nessun vantaggio (se non il soddisfare la superstizione di qualcuno particolarmente ignorante), i vaccini monovalenti avrebbero diversi svantaggi». Oltre al numero maggiore di iniezioni alle quali verrebbe sottoposto il bambino e la sfasatura delle coperture, secondo Burioni sussiste altro grave problema. Poiché «la sicurezza mostruosa dei vaccini è legata al fatto che sono prodotti e somministrati a milioni di persone», spiega nell'articolo, «un vaccino monovalente sarebbe invece prodotto in piccolissima scala (servirebbe solo ai cretini, che sembrano molti, perché sono rumorosi e ragliano forte, ma invece sono pochi, per fortuna), e quindi intrinsecamente meno sicuro».

Siamo proprio sicuri che sia così?
Secondo l'ultimo report sulla situazione del mercato pubblicato dall'Unicef lo scorso ottobre, le dosi di antimorbillo monovalente utilizzate nel 2018 sono state pari a circa 150 milioni.
Tutti cretini?
No, probabilmente troppo poveri per permettersi il bivalente (180 milioni di dosi, costo medio per dose 0,64 dollari) o addirittura il trivalente (circa 16 milioni di dosi per un costo che può arrivare anche a 4,7 dollari/dose), dal momento che il prezzo unitario medio del monocomponente è appena di 31 centesimi di dollaro.
Dunque i bambini dei Paesi in via di sviluppo si meritano un vaccino che qualcuno considera scadente solo perché sono poveri?

Secondo quanto riportato sul sito dell'Organizzazione mondiale della sanità, i vaccini del morbillo attualmente disponibili sia nella formulazione monovalente sia in quella combinata con l'antirosolia (Mr) e l'antiparotite (Mmr), risultano «sicuri ed efficaci e possono essere tranquillamente interscambiati nei piani di immunizzazione».
Contattato dalla Verità, Michael Vernekar, segretario dell'amministratore delegato della Serum institute of India (la quale detiene oltre 1'80% delle quote di mercato sul monovalente), rifiuta di intervenire direttamente nella polemica ma tiene a precisare che «prima di essere somministrato agli esseri umani, ogni vaccino attraversa la stessa procedura di sperimentazione, a prescindere dalla scala di diffusione, la quale non ha nulla a che vedere con la sicurezza di un vaccino».

Roberto Burioni, che sul suo blog accusa senza mezzi termini il nostro quotidiano di fare disinformazione, viene dunque smentito non solo dall'azienda che produce il monocomponente, ma anche dai maggiori organismi internazionali che operano in campo sanitario. Se mai esistesse un vaccino contro l'arroganza, certamente farebbe al caso suo.
 

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