come Apple e Amazon evadono legalmente le tasse in Europa (2 lettori)

tontolina

Forumer storico
AMAZON SI PREPARA A FAR SALTARE UPS E DHL, COME CONSEGUENZA DI UN PRODOTTO ITALIANO.

AMAZON SI PREPARA A FAR SALTARE UPS E DHL, COME CONSEGUENZA DI UN PRODOTTO ITALIANO.

Quando parlano delle aziende italiane alcuni dovrebbero sciacquarsi la bocca. Spesso la loro crisi è dovuta ad una domanda troppo bassa, non ad un’offerta inadeguata. Ad esempio quanti di voi sanno che l’azienda che sta per rivoluzionare gran parte del mondo del lavoro USA è italiana?

Amazon sta iniziando ad incentivare una parte del propri dipendenti ad andare a lavorare in proprio, e vedremo dopo come, con una liquidazione di 3 mesi di remunerazione e 10000 dollari di finanziamento. Fino a pochi mesi fa la stessa azienda era disperata nella ricerca di lavoratori per i propri centri logistici, lavoratori che ora sono in eccesso. A cosa è dovuto questo cambiamento? all”introduzione di un macchinario italiano della ditta CMC che si chiama CartonWrap 1000, che costruisce le scatole su misura per ogni prodotto e che moltiplica per tre la capacità di ogni operatore, riducendo gli scarti ed i danni ai prodotti. Un gioiello dei nostri ingegneri, che potete vedere qui:


Cosa fare di questo personale extra? Amazon ha avuto un’idea per lei eccezionale, ma potenzialmente devastante per il mondo del lavoro, e degli affari, americano, che si può estendere però anche all’Europa. Invece di lasciarli semplicemente a casa viene a loro assegnato un finanziamento di 10000 dollari con tre mesi di liquidazione e quindi sono invitati ad iniziare un’attività in proprio come servizio di consegna, con un furgone a noleggio standardizzato blu con tanto di sorriso stampato.

Con questa mossa Amazon punta a spiazzare i servizi di consegna dei colossi come UPS, che si appoggiano su sistemi centralizzati, non lavorano nei weekend, e che offrono servizi a costi altamente sindacalizzati. In questo modo la società da un lato, almeno in apparenza, non passa per un mostro sociale, dall”altro devasta un settore fornitore oligopolista. Però, nello stesso tempo, si tratta di una mossa socialmente devastante nel medio periodo: tutti a lavoro a contratto, senza tutele, senza assistenza sanitaria, negli USA, tutti in concorrenza per una consegna. La cancellazione delle ultime garanzie sociali per molti lavoratori.
 

tontolina

Forumer storico
Amazon piglia tutto: $575 milioni in Deliveroo. Nuovo affronto a Uber?
Amazon investe nel cibo a domicilio e spiazza la concorrenza di Uber Eat. Azioni Just Eat giù del 8%. Il modello di business del colosso e-commerce torna al centro della scena. Effetto Jeff Bezos piglia tutto?

Amazon investe 575 milioni di dollari in Deliveroo, entrando a gamba tesa nel mercato dei vettori del cibo a domicilio.
Just Eat perde terreno a Londra, sprofondando in apertura di oltre otto punti percentuali. In calo la stessa Deliveroo a Francoforte, per la paura che la mano forte di Amazon abbia la meglio sulla società. Bocca asciutta, infine, per Uber Eats, ad una settimana dal lancio di Uber a New York, che è tornata ad esser performante solo ieri dopo quattro giorni di scambi al di sotto del prezzo di lancio. Uber ambisce sul medio lungo termine a spingere sul fronte dei servizi per replicare un modello di business in stile Amazon. Effetto Bezos piglia tutto?

Amazon con Deliveroo: e-commerce a domicilio
Il gigante del commercio online ha annunciato un grande investimento nell’azienda della consegna alimentare Deliveroo, che opera in più di 100 città in tutto il Regno Unito; la cifra esatta non sarebbe ancora stata annunciata. Secondo prime indiscrezioni raccolte all’uscita della notizia, l’azienda nota per le sacche color verde acqua, utilizzerà una liquidità (che dovrebbe aggirarsi attorno ai 575 milioni di dollari) per espandersi a livello internazionale, migliorando il servizio offerto ed implementando l'attività di consegna.

Deliveroo con Amazon: Uber Eats trema
Dal momento della sua fondazione nel 2013, in Deliveroo sono stati investiti complessivamente oltre $1,5 miliardi e la società è una delle realtà tecnologiche in più rapida crescita in Europa. All’annuncio della notizia di Amazon, attratta dall’innovativo servizio tecnologico sfruttato dalla società, l’amministratore delegato del gruppo, Will Shu, ha dichiarato che non vedeva l’ora di lavorare con “una realtà così ossessionata dai clienti".

Il sostegno di Amazon a Deliveroo dà a quest’ultimo una spinta ulteriore nei confronti della rivale Uber Eats, una divisione di Uber che recentemente ha fatto il proprio ingresso sul listino di New York convincendo gli investitori solo fino ad un certo punto: dopo il lancio a 42 dollari per azione lo scorso venerdì, l’azienda del car sharing è tornata al di sopra di tale livello solo ieri, raggiungendo i 43 dollari per azione. L’ambizione di Uber è crescere secondo un modello in stile Amazon in più direzioni.

Deliveroo: oltre le consegne. Piace la tecnologia
Con l’acquisto di Deliveroo, Amazon entra ufficialmente all’interno del mercato delle consegne a domicilio. Non solo: l’azienda è anche tecnologicamente molto avanzata e dispone di una piattaforma le cui potenzialità sono sfruttate solo in parte, che le permetteranno di espandersi in nuove aree, studiando come i gusti delle persone si evolvono e come fare per prevedere cosa avrà successo e perché.

Oltre al Regno Unito, Deliveroo opera in Australia, Belgio, Francia, Germania, Hong Kong, Italia, Irlanda, Paesi Bassi, Singapore, Spagna, Emirati Arabi Uniti e Taiwan. Le vendite globali dell'azienda sono più che raddoppiate nel 2017 (a 277 milioni di sterline) sebbene le perdite abbiano continuato ad aumentare, raddoppiando a circa 185 milioni di sterline con nuovi investimenti a livello globale.

L'azienda utilizza più di 60.000 corrieri (per lo più su biciclette o motorini) non impiegati direttamente, ma retribuiti per consegna.
 

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MacKenzie Bezos, ex moglie di Jeff Bezos, darà in beneficenza metà della sua ricchezza
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MacKenzie Bezos, l’ex moglie del fondatore e capo di Amazon Jeff Bezos, si è impegnata a dare in beneficenza metà dei suoi beni, così come hanno fatto già altri miliardari prima di lei. Martedì Bezos ha firmato il “Giving Pledge”, una campagna lanciata nel 2010 da Warren Buffet e da Bill e Melinda Gates, che invita le persone molto ricche a donare più della metà delle loro fortune durante la loro vita o di farlo con il loro testamento. Bezos, che ha annunciato il divorzio dal marito a gennaio, ha ottenuto nell’accordo per la spartizione dei beni azioni di Amazon per un valore stimato di circa 35 miliardi di dollari.
 

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E-COMMERCE

Cina, Amazon si arrende ad Alibaba e JD.com e chiude il marketplace online
di Monica D'Ascenzo

Antitrust: indagine su Amazon per abuso di posizione
3' di lettura

Amazon lascia il mercato cinese, almeno con il suo marketplace online dedicato ai prodotti di terzi. D’altra parte la redditività del business nel Paese non giustificava l’impegno del gruppo americano, che si vede schiacciato, sul fronte dei prodotti locali, dalla concorrenza degli operatori cinesi. Basti pensare che Tmall del gruppo Alibaba e JD.com controllano l’82% del mercato dell’ecommerce cinese, lasciando pochi spazi di crescita a chi viene dall’estero.

Il gruppo di Bezos, quindi, ha deciso di chiudere il negozio online in Cina che consente ai consumatori locali l'acquisto di beni da venditori locali, confermando le difficoltà a competere in loco con i colossi Alibaba e JD.com. «Stiamo notificando ai nostri venditori che non opereremo più la piattaforma su Amazon.cn (in lingua cinese, ndr) e che non daremo più i relativi servizi dal 18 luglio» si legge in un comunicato del gruppo americano.

«Negli ultimi anni, abbiamo trasformato la nostra attività di vendita al dettaglio in Cina per enfatizzare le vendite transfrontaliere e abbiamo riscontrato una forte risposta da parte dei clienti cinesi. La loro domanda di prodotti autentici e di alta qualità provenienti da tutto il mondo continua a crescere rapidamente e, data la nostra presenza globale, Amazon è ben posizionata per servirli» spiega Amazon, proseguendo: « Continuiamo ad effettuare degli aggiustamenti nella gestione operativa per concentrare i nostri sforzi sulle vendite transfrontaliere in Cina e per continuare a migliorare l’esperienza sia per i clienti cinesi sia per i nostri partner di vendita globali».

Equivale ad un’uscita dal mercato cinese per Amazon? Tutt’altro. «L’interesse di Amazon nei confronti della Cina rimane forte: abbiamo creato solide fondamenta in numerose attività di successo e continueremo a investire e crescere in Cina attraverso Amazon Global Store, Amazon Global Selling, AWS, ed i dispositivi ed i contenuti Kindle» spiega il gruppo americano di ecommerce.

Il gruppo ha anche presentato un impegno sul fronte occupazionale. La compagnia, infatti, offrirà supporto ai dipendenti in esubero per la ricerca di posti di lavoro all’interno di Amazon e all’esterno, considerando la revisione in corso del suo network logistico. Infine, la vendita dei lettori digitali Kindle proseguirà in Cina insieme ai contenuti, così come continuerà l’offerta di cloud computing via Amazon Web Services: «l’impegno di Amazon verso la Cina resta forte» assicura la società.


Il mercato cinese dell’ecommerce
Il mercato cinese dell’ecommerce oggi conta 722, 4 milioni di utenti, che spendono 899 dollari ciascuno in media all’anno online, secondo i dati di Statista. Da qui a quattro anni le stime sono di una crescita degli utenti a quota 931,8 milioni per una spesa annua pro capite di 984,91 dollari.

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Dati Statista
Un dato che può aiutare a comprendere l’evoluzione del settore è quello dell’uso di internet in base alle fasce di età. Tra i 16 e i 34 anni il 96% dei cinesi naviga almeno una volta al giorno su internet. Percentuale che si abbassa al 74% tra i 35 e i 44 anni. Il crollo si ha oltre i 45 anni quando scende al 38% e oltre i 55 anni quando si arriva solo a 2 cinesi su 10.

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Dati Statista
Moda regina dell’ecommerce cinese
Ma quanto vale il mercato cinese dell’ecommerce? A conti fatti il mercato totale dell’ecommerce cinese, secondo Statista, vale ricavi per 584 miliardi di dollari e entro il 2022 potrebbe raggiungere quota 917,7 miliardi. A guidare le vendite è il comparto della moda con un fatturato di 195,7 miliardi, seguito dall’elettronica di consumo e dai media con 131,8 miliardi di ricavi. In prospettiva, al 2022 il fashion potrebbe arrivare secondo le stime a 310,25 miliardi di dollari, mentre il secondo posto in classifica dovrebbe essere occupato dal comparto giochi e hobby con 193,69 miliardi.

Una fetta di ecommerce che nfa gola non solo agli operatori locali, ma che richiede investimenti che devono valere la pena. E Amazon, almeno al momento, valuta che non sia così.

da https://www.ilsole24ore.com/art/cin...-e-jdcom-e-chiude-marketplace-online-ABY44FqB
 

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MacKenzie Bezos, ex moglie di Jeff Bezos, darà in beneficenza metà della sua ricchezza
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MacKenzie Bezos, l’ex moglie del fondatore e capo di Amazon Jeff Bezos, si è impegnata a dare in beneficenza metà dei suoi beni, così come hanno fatto già altri miliardari prima di lei. Martedì Bezos ha firmato il “Giving Pledge”, una campagna lanciata nel 2010 da Warren Buffet e da Bill e Melinda Gates, che invita le persone molto ricche a donare più della metà delle loro fortune durante la loro vita o di farlo con il loro testamento. Bezos, che ha annunciato il divorzio dal marito a gennaio, ha ottenuto nell’accordo per la spartizione dei beni azioni di Amazon per un valore stimato di circa 35 miliardi di dollari.

Wall Street Italia
25 min ·
WALLSTREETITALIA.COM

Amazon: Bezos vende $ 1,8 miliardi di azioni in tre giorni | WSI
È l'operazione di vendita più grande in così breve tempo nella storia del colosso Internet.
 

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