ok ma allora è esattamente quello che ho studiato, solo che gli viene dato una interpretazione filosofica.
e per essere sicuri che l'informazione emessa sia stata recepita correttamente dal ricevente è necessario un fedd back.
(cosa che in molti si dimenticano di dare)
il buon vecchio Paul Watzlawick, grande maestro.
...
1° collegamento: outsideness
...
In effetti l' "esternalismo" è il tentativo di superare il cosiddetto fossato galileiano e cioè la differenza tra la quantità e la qualità delle misurazioni fisiche.
Pensiamo ai colori: noi misuriamo una quantità, le radiazioni elettromagnetiche, e vi attribuiamo una qualità, per es. "giallo".
Non vi è modo di dimostrare in che modo proprietà qualitative emergano da proprietà quantitative.
Anzi, non vi è neppure, mi pare, il modo di dimostrare, che le esperienze qualitative siano mutuamente riconducibili e cioè che il mio giallo sia esattamente il tuo giallo.
E cioè che l'esperienza del mondo che facciamo non sia altro che strettamente personale.
Non è così strano. Devi pensare a come avviene la comunicazione.
Quelli che noi inviamo e/o riceviamo sono solo dati.
Cos'è un dato? Un dato è una variazione di uno stato fisico: un suono è una variazione della pressione dell'aria, una parola scritta è una variazione dello stato di un foglio di carta a cui è aggiunta della grafite etc. etc.
Quando un insieme di dati diventa un'informazione?
Una informazione è un insieme di dati che determina o un'azione o una variazione della percezione del mondo esterno del ricevente.
Quindi la semantica di una frase per es., cioè il suo assumere un significato, dipende e dal trasmittente e dal ricevente, dal significato che essi, disgiuntamente attribuiscono a quell'insieme di dati, e questo dipende dalla loro esperienza personale.
Altrimenti è solo rumore.
E oggi il rumore rischia di diventare frastuono.
Vedi l'allegato 512915
In cosa non sono stato chiaro?