In Turchia non c'è oil, neanche a cercarlo.
C'è solo un pò di gas a Cipro. Ma non nella zona nord.
Escluse le risorse energetiche, la Turchia è relativamente ricca di materie prime.
Essa si colloca infatti al 28° posto nella classifica mondiale dei paesi estrattori e al 10° posto per varieta’ di minerali estratti, per 50 dei quali é considerata come paese "ricco" o "molto ricco”.
Dal punto di vista delle riserve, abbondano il boro, la trona, la bentonite, il marmo, il feldspato, la magnesite, il gesso, la pomice, la perlite, lo stronzio e la calcite. In particolare, la Turchia vanta il 72% delle riserve mondiali di boro, il 23% di feldspato, il 20% di bentonite e grazie alle proprie riserve di trona, il Paese fa fronte al 2,5% del consumo mondiale di cenere di soda e di carbonato di sodio.
In base agli studi piu’ recenti, il contributo del settore minerario nell'ambito dell’intero settore della produzione industriale è pari al 7,32% ed il contributo al PIL è del 1,4%.
Nel settore energetico, la Turchia puo’ considerarsi relativamente “povera” dal punto di vista delle risorse tradizionali quali petrolio e gas, anche se la produzione annua di greggio riesce a fare fronte al 15% circa del fabbisogno totale nazionale e nel Paese si trovi l'1,6% delle riserve mondiali di lignite.
Molto piu’ interessanti sono invece le potenzialita’ del Paese per quanto riguarda le energie rinnovabili.
fonte: infomercatiesteri - Farnesina