Loro,il direttivo,sanno bene che le percentuali da loro auspicate in termini di consenso elettorale sono pura fantasia,ma senza la fondazione di un partito,utile anche a giustificare eventuali rinvii o fallimenti a causa dei pochi voti ricevuti,magari incolpando anche i clemmini che non li hanno votati,è utile perchè l'unico metodo per applicare le loro teorie "rivoluzionarie"passa unicamente dalle elezioni.
Se la base iniziasse a domandarsi "ottime idee ma come le applichiamo?"Ecco venir fuori il partito,uno specchietto per le allodole
Se si vogliono vedere l'inghippo, la promessa tradita, l'incompatibilità di un ideale con la realtà, risvolti segreti che non ci sono, la comprensione di un meccanismo più semplice a dirsi che a farsi, ecco che le domande e i dubbi si materializzano. Ma ciò dipende da quel che si vuole andare a cercare che non collima con la realtà dei fatti, e i fatti sono:
- da due anni si parla di un progetto privato che a fronte di un certo seguito che fornisca un contributo volontario e della comprensione e facoltà di replicare il tutto nell'insieme possa avere i benefici previsti
- si è sempre citata nel programma la fondazione ceida che poi si è prontamente realizzata
- avevamo annunciato il cd di Madre Teresa di Calcutta che alla fine è stato realizzato e presentato
- si è sempre fatto presente che ci vuole un salotto completo in ogni comune d'Italia e la donazione è libera ma funzionale alla diffusione degli scopi dell'associazione intesa come promozione culturale e come aiuto solidale agli aderenti in difficoltà
- abbiamo sempre parlato della nascita di un partito che avrebbe preso le redini del programma per portarlo in parlamento
- abbiamo realizzato il giornale libero e trasparente e dopo aver annunciato la diretta televisiva, questa c'è stata
- abbiamo indicato come in tutti i comparti si possa pervenire ad una vera rivoluzione positiva e benefica non solo per l'Italia ma per l'intera umanità (al costo di udite udite ben un euro al mese!)
- l'esistenza della carta servizi è stata già dimostrata in più di un'occasione, deve solo partire l'erogazione
- si è da sempre precisato che lo scopo della card è quello di far circolare l'economia, e che si tratta di un esperimento privato da estendere al massimo a un milione di persone, e che al resto ci dovrà pensare il partito
- la realizzazione del progetto dipende da ciascuno degli aderenti e non solo dalla disponibilità finanziaria a monte o dalle capacità di "fare accordi"
- non abbiamo mai detto che sarebbe stato facile e semplice, che non avremmo incontrato difficoltà o ritardi (dettare un'agenda temporale non significa porre scadenze)
-il quoziente rivoluzionario di effetto dipenderà dalla forza propositiva e propulsiva di ogni aderente al progetto