clemm coemm (8 lettori)

Sissa

Forumer storico
Ieri nelle chat del COEMM è circolata la notizia con rispettiva foto della "realizzazione del primo agrivillage a Venezia". della stessa notizia la ADMIN ha vantato scrivendo: "...il progetto del COEMM ha compiuto un altro piccolo passo verso il..."

NOI STIAMO FACENDO DELLE RICERCHE circa la veridicità della notizia e circa il coinvolgimento diretto del COEMM.

intanto pubblichiamo questo interessantissimo articolo: (LEGGETELO PER FAVORE)

Agrivillage: un attacco al reddito degli agricoltori, nessuna trasparenza, molti dubbi sul progetto finanziario

Da verificare come mai la Antonio SV promissionaria del progetto Agrivillage ha il medesimo indirizzo di alcune ass.ni di Sarlo (Cicas ad es.) a Marghera Via della Pila 3
 

Petrus

Forumer storico
Ieri nelle chat del COEMM è circolata la notizia con rispettiva foto della "realizzazione del primo agrivillage a Venezia". della stessa notizia la ADMIN ha vantato scrivendo: "...il progetto del COEMM ha compiuto un altro piccolo passo verso il..."

NOI STIAMO FACENDO DELLE RICERCHE circa la veridicità della notizia e circa il coinvolgimento diretto del COEMM.

intanto pubblichiamo questo interessantissimo articolo: (LEGGETELO PER FAVORE)

Agrivillage: un attacco al reddito degli agricoltori, nessuna trasparenza, molti dubbi sul progetto finanziario

Il comitato “Pro Salute Agrivillage”, presieduto da Rossella Casellato (responsabile dei referenti provinciali dei clemm d'italia) e patrocinato dal coemm, parrebbe non avere niente a che vedere, almeno ufficialmente, col progetto agrivillage vero e proprio............avendo a che fare con Sarlo però, tutto può essere.........
 
Ultima modifica:

Petrus

Forumer storico
Il comitato “Pro Salute Agrivillage”, presieduto da Rossella Casellato (responsabile dei referenti provinciali dei clemm d'italia) e patrocinato dal coemm, parrebbe non avere niente a che vedere, almeno ufficialmente, col progetto agrivillage vero e proprio............avendo a che fare con Sarlo però, tutto può essere.........

Spunti di riflessione nel merito sono contenuti nel documento allegato e più volte pubblicato in questo thread.............repetita juvant, direbbe Sarlo!;)
 

Allegati

  • articoli-su-coemm-sarlo.zip
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Sissa

Forumer storico
Io vorrei suggerire al Coemm anche queste due tecnologiche invenzioni etiche ed ecologiche ....
grill.JPG
ombrello.JPG
 

anonimo X

Forumer attivo
ECCO UNO STRALCIO DELL'ARTICOLO TRATTO DAL WEB
NOI PER CERCARE DI AVERE DEI LUMI LO PUBBLICHIAMO
SICURAMENTE SARA' STATO GIA' PUBBLICATO IN PRECEDENZA NEL NOSTRO FORUM
RICORDIAMO CHE LA COEMM SI DICHIARA PROMOTRICE DEL PROGETTO

MUSILE DI PIAVE. Un sistema di scatole cinesi protegge gli investitori (se ci sono) di Agrivillage, megacentro commerciale da 80 milioni ormai in pista di decollo. Per tutta l’estate il circolo di Legambiente del Veneto Orientale ha cercato di risalire la catena, partendo – in mancanza di dati ufficiali – dalle due società che hanno presentato il progetto al comune di Musile, lasciato dalla Regione unico arbitro di un insediamento che supera ampiamente i confini locali. I risultati sono sconvolgenti: alla fine della catena, chi tiene il bastone di comando è una società iscritta al registro delle imprese di Londra con capitale sociale una sterlina.

Dicesi 1 euro e 10 centesimi. Si chiama Italian Business Consulting, ha un unico socio, Raffaele Volpe, e un direttore, Davide Dall’Asta. Lo scopo dichiarato è fornire consulenza alle imprese italiane che vogliono operare nel mercato inglese. Non viceversa, come sarebbe il caso di Agrivillage, per il quale si parla di un fondo inglese pronto a lanciare nell’operazione 50 milioni.Un investitore di questo calibro si farebbe guidare da una società con capitale 1 euro e 10 centesimi? Ripercorrendo la catena verso il basso, Italian business possiede il 100% di Francisco Sfa Ltd, che a sua volta possiede l’80% di Antonio Sv Srl, società italiana con capitale depositato 10.000 euro (cifra minima per costituire una Srl in Italia).

Ma Antonio Sv è la faccia nota dell’investitore di Agrivillage e fa capo all’ingegner Davide Dall’Asta. Nelle carte del municipio la società risulta dal 29 settembre 2015 «promissionaria acquirente dei terreni» (600.000 metri quadrati dove sorgeva un allevamento di polli dismesso) anche se inizialmente si era presentata come proponente. L’acquirente dei terreni era Impresa San Marco 18 Srl, società con capitale 10.000 euro, che poi ha lasciato il passo ad Antonio Sv. Risalendo anche questo ramo, Impresa San Marco risulta posseduta al 95% da Trust Fa 95 e al 5% da Venezia Travel, nei cui cda figurano i Dall’Asta padre e figlio (Dall’Asta senior è scomparso di recente).

Ecco come dovrebbe essere Agrivillage, la cittadella artificiale che una società inglese con capitale di appena una sterlina vuole costruire a Musile

Non basta. Le due società confluiscono in Project Life Trustee Srl di Torino, socia al 100% di Trust Matilde, di cui è amministratore unico Filippo Lanteri, un commercialista esperto di trust, che divide lo studio con Marcello Scarabosio, altro nome che circola nelle quote societarie. Gira la testa e non per caso. Ma si torna sempre ai soliti nomi, perché Impresa San Marco trasferisce l’iniziativa ad Antonio Sv. Come dire che Dall’Asta passa la mano a se stesso.

Fin qui le “rivelazioni” di Legambiente, fatte da Maurizio Pilotto e Paolo Orlando martedì sera, in un’assemblea affollatissima. Presidiata da una robusta claque di sostenitori del progetto, arrivati da mezzo Veneto, che li ha contestati. A richiesta di quanti abitassero a Musile, solo una mano si è alzata.

La mobilitazione pro Agrivillage è orchestrata dai circoli Clemm, fondati da Maurizio Sarlo, che promette un mondo migliore attraverso l’associazionismo e i programmi Teu («teoria del paradiso in terra»). A tenere i piedi per terra c’erano l’architetto Massimo Furlan, nuovo progettista di Agrivillage, che ha sostituito lo studio Proteco, in causa per non aver ricevuto metà dell’onorario pattuito. E l’avvocato Marco Franco, legale di Dall’Asta. Da Furlan è bello sapere che non ha problemi di onorario. «La società spenderà 2 milioni per riqualificare l’area» dice. «Quanto ai finanziamenti, Dall’Asta dovrà firmare una fidejussione di 7-8 milioni prima di avviare i cantieri. È previsto dalle normative, altrimenti non potrà fare nulla. Questo dovrebbe tranquillizzare».

Peccato che l’unico modo di finanziarsi emerso finora sia stato chiedere 630.000 euro a testa agli imprenditori per farli diventare soci di quote minime di Agrivillage. Si direbbe che lo scopo sia arrivare all’accordo a qualunque costo. E poi? «L’idea base del progetto è bellissima», commenta a distanza l’architetto Valter Granzotto, titolare di Proteco. «Ma le gambe? Vorrebbero imitare Eataly di Farinetti, ma a parte che Farinetti punta su grosse città, non sul territorio, queste operazioni si reggono su investimenti che rientrano attraverso la gestione. Non con interventi mordi e fuggi».
 

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