l'INVASIONE dei migranti verso l'Europa (1 Viewer)

big_boom

Forumer storico
Claudio Borghi spiega il "reddito di cittadinanza del M5S"

in pratica verra' pagato con:
- aumento accise benzina
- aumento bollo auto a benzina
- vengono eliminati gli altri sussidi come social card etc..
- altro..

chi puo' chiedere il reddito di "cittadinanza":
- i residenti
- i cittadini comunitari (rumeni, etc..)
- i cittadini di altri paesi con cui l'Italia ha convenzioni per diritti sociali (turchia, tunisia, brasile, argentina, ex paesi Jugoslavia, Nigeria..)

quali sono le condizioni per il reddito di "cittadinanza?
- tetto ISEE di 6.500 euro ovvero quasi tutti stranieri
-non si tiene conto delle proprieta' degli stranieri all'estero

lo scopo:
- trattenere gli stranieri e dargli un sussidio per pagare gli affitti

minuto 13.00
 
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big_boom

Forumer storico
Imam di Londra: "Non stupitevi se anche in Italia ci saranno ATTENTATI"

tempo fa ci aveva avvertiti,occhio alla commemorazione di Roma meglio starsene a casa...

 

big_boom

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richiedenti asilo per "la guerra" e "la fame" ospitati in strutture pagate dagli italiani: rissa per lo spaccio di droga

 

big_boom

Forumer storico
la dura vita dei migranti/clandestini voluta da M5S e PD
e c'e' solo salvini che ci documenta come sono realmente i campi profughi
italiani il 60% di tasse e loro tutto gratis!!!
che poi dicono 'scappano dalla guerra!'
dove sono i bambini, i vecchi, le donne? questi se scappano sono tutti vigliacchi
3300 stranieri dei quali solo 14 sono siriani e 7 irachen
14 siriani!!! gli unici che scappano da una vera guerra

non commentabile su ansa
Migranti, Salvini dorme al Cara di Mineo - Sicilia

 
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alingtonsky

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Ruben Neugebauer di SeaWatch: "Diciamo no alla polizia sulle nostre barche"
...
corrispondente Tania Mastrobuoni - 04 maggio 2017

Ruben Neugebauer è il portavoce di SeaWatch, l'Ong berlinese nata nel 2015, dopo il vuoto lasciato nel Mediterraneo dalla frettolosa archiviazione di "Mare nostrum". Per chi, come lui, è impegnato a salvare vite in mare perché ci crede, le insinuazioni di Zuccaro e Frontex sono "folli".

È vero che le Ong incoraggiano gli sbarchi e gli scafisti, come sostiene il procuratore Zuccaro?
"È una totale scemenza. Mi sorprende molto che un magistrato possa avanzare tesi folli senza uno straccio di prova. Soprattutto, senza chiedere chiarimenti a noi o al ministero delle Finanze tedesco. Vorrei precisare che né Zuccaro, né Frontex hanno mai chiesto al ministero chi sono i nostri finanziatori. Siamo totalmente trasparenti: abbiamo circa 12mila finanziatori che ci aiutano con 100 euro in media".

Quindi Zuccaro muove accuse false?
"È un magistrato che si è dimenticato come funziona la divisione dei poteri e fa politica. Non ha alcuna prova contro di noi e siamo sereni che non le troverà mai. Ci aspettiamo le sue scuse".

Ieri ha chiesto che imbarchiate polizia giudiziaria sulle vostre navi.
"La polizia italiana non è un osservatore neutrale come lo siamo noi, è una differenza fondamentale. Vorrei ricordare a Zuccaro che le nostre sono navi private che svolgono una missione umanitaria. Perché il procuratore non ammette che le nostre navi sono costrette a intervenire perché non ce ne sono abbastanza di Frontex o della Ue? Vorrei anche ricordare che noi non portiamo i migranti in Italia. Li affidiamo a Ong come Save the Children o alla Guardia costiera italiana, con la quale, peraltro, la collaborazione è perfetta. Invece siamo molto preoccupati per l'atteggiamento della Ue".

In che senso?
"C'è stato un cambiamento grave nelle loro comportamento, nel fine settimana di Pasqua. Quando è emerso che 8.500 migranti si trovavano in una situazione drammatica al largo della costa libica, Frontex e la missione "Sophia" si sono ritirate e hanno lasciato l'onere dei salvataggi ad altri. Sembrava volessero far affogare i migranti per creare un deterrente".

È un'accusa grave. Su quali basi si fonda?
"In quelle ore drammatiche Frontex e Sophia hanno mandato ciascuno una nave sola. Non credo non avessero visto nei giorni precedenti il meteo che era buono e faceva presagire un fine settimana di sbarchi. I salvataggi sono ricaduti su di noi delle Ong, su alcune navi commerciali e le navi militari italiane. Abbiamo anche filmato tutta la dinamica da un aereo, il mayday è risuonato a vuoto per ore. Il vero scandalo è questo".

E vede un collegamento col fatto che ora si accusino le Ong di aiutare gli scafisti?
"Se si è deciso di creare un deterrente, anche noi siamo un problema. Noi ci chiamiamo non a caso Seawatch e non Searescue, "osservatori" e non "soccorritori". Non accettiamo che la gente affoghi nel Mediterraneo, la nostra missione è questa".
Ruben Neugebauer di SeaWatch: "Diciamo no alla polizia sulle nostre barche"
 

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non c'e' problema! l'europa finanzi delle ONG che traslochino migliaia di messicani in Florida o volendo perfino dall'africa
vediamo che dice Trump
 

tontolina

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Migrazione coercitiva progettata come arma


Ecco le prove in tre foto: le Ong rimpiazzano gli scafisti
Le immagini nei dossier della Guardia Costiera.
Una conferma ai sospetti dei pm: gli scafisti non devono più salire sui barconi. Ci pensano le Ong


Giuseppe De Lorenzo - Lun, 01/05/2017 - 13:39
Ecco le prove in tre foto: le Ong rimpiazzano gli scafisti

Al posto degli scafisti, le Ong. Dal 2015 ad oggi i flussi migratori sono cambiati. Di molto. Una volta al centro dell'attenzione degli investigatori italiani trovavamo criminali libici, mafie internazionali e trafficanti vari.

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Oggi ci sono le organizzazioni umanitarie. Non perché gestiscono direttamente i traffici illeciti, ci mancherebbe. Ma perché (indirettamente) favoriscono i contrabbandieri di uomini, rendendogli il lavoro sempre più facile e redditizio.

È questo che il procuratore capo di Catania, Carmelo Zuccaro, sta provando a far capire a chi non ha orecchie per ascoltare. E lo stesso ha fatto il portavoce di Frontex, Izabella Cooper, ricordando che "i trafficanti libici si approfittano dell'obbligo di salvataggio" e gli interventi delle Ong hanno "conseguenze involontarie". Va bene salvare vite, ma se stazionare al largo della Libia agevola "sporchi affari" e aumenta i morti in mare, qualcosa non funziona. Oppure c'è sotto del marcio.

Fino al 2014 gli scafisti erano costretti a salire sulle imbarcazioni per accompagnare i loro "clienti" il più vicino possibile a Lampedusa. Un viaggio rischioso, che spesso permetteva alla polizia italiana di mettere i bastoni tra le ruote alle mafie dei traghettatori di immigrati. Adesso arrestare criminali è diventato un miraggio e il business dei trafficanti ne trae vantaggio. Il pm nella sua audizione alla Camera fu molto chiaro, affermando che la "presenza di Ong" a poche miglia da Zuwārah provoca "una sorta di scacco all’attività di contrasto" perché la giustizia non è più in grado di identificare i cosiddetti facilitatori. Ovvero quei malviventi che un tempo "accompagnavano i barconi nei primi tratti delle acque internazionali". Come mai oggi non si scomodano più? "Perché le Ong - spiegò il pm - indubbiamente hanno fatto venir meno quest'esigenza".

In sostanza, le Organizzazioni non Governative parcheggiate al largo della Libia hanno di fatto rimpiazzato gli scafisti. I quali non devono più intraprendere i pericolosi viaggi sulle chiatte, ma si limitano a "gettare" in mare i migranti "tanto ci sono quelli delle missioni" a traghettarli fino in Sicilia. A che servono i trafficanti se ci pensano le Ong? Sono loro ormai i nuovi ponti per l'immigrazione clandestina in Italia. Da quando pattugliano il Mare Nostrum (2015-2016), infatti, l'area di attività delle operazioni di soccorso si è gradualmente spostata verso Tripoli, provocando il cortocircuito di cui parlava Zuccaro: incentivare le partenze e rendere più facile la vita ai criminali.

A dimostrarlo c'è un dossier della Guardia Costiera italiana. Nel documento intitolato "Attività Sar nel Mediterraneo Centrale connesse al fenomeno migratorio" si legge che "la presenza di numerosi assetti navali in area" (le Ong, Ndr) ha comportato "che dal 2012 ad oggi la distanza dalle coste libiche dei punti di intercetto delle unità di migranti da parte delle unità soccorritrici sia diminuita arrivando fino al limite delle acque territoriali". Le foto parlano chiaro e non lasciano dubbi. Certo: anche la Marina, i mercantili e i natanti dell'Europa realizzano salvataggi a poche miglia da Tripoli. Ma lo fanno perché la presenza costante delle varie MSF, Save The Children e Moas in quel fazzoletto di mare costringe tutti gli altri a spingersi fin lì. I banditi conoscono le posizioni delle organizzazioni (in alcuni casi pare ci siano accordi telefonici) e quindi forniscono ai barconi la benzina appena sufficiente per arrivare in acque internazionali. Poi ad intervenire ci pensano le associazioni caritatevoli o altre imbarcazioni. Obbligate ad avvicinarsi alla Tripolitania.

Peraltro l'iperattività delle onlus non solo aiuta i trafficanti, ma riduce anche le probabilità di sopravvivenza dei migranti. Sembrerà un controsenso, ma è così. Lo dice lo stesso dossier del corpo specialistico della Marina Militare. Nell'ultimo periodo si è infatti "assistito ad un netto peggioramento delle condizioni di sicurezza a bordo delle unità impiegate per il flussi via mare dalle coste libiche". I motivi sono molteplici. Primo, perché "si è registrato un incremento di partenze dalla Libia anche con condizioni meteo-marine avverse ed in ore notturne". Secondo, perché si è riscontrato "un incremento percentuale del numero di gommoni utilizzati", "una drastica diminuzione delle grandi imbarcazioni in legno", "l’utilizzo di barchini di ridotte dimensioni" e l'impennata del numero di migranti "presenti a bordo dei gommoni". Con l'effetto di aumentare i morti in mare e gli incassi degli schiavisti.
 

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