Certificati di investimento - Cap. 1 (29 lettori)

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giancarlo22

Forumer storico
Tocchi tanti punti.
Andiamo con ordine.
Da quando ho aperto questo thread, sono stra-sicuro di non aver mai detto che i certificati sono strumenti semplici che permettono guadagni stellari senza rischi. Al contrario ripeto sempre che sono investimenti complessi, che si devono fare dopo aver capito bene come funzionano e se si ha un'adeguata propensione al rischio. In condizioni avverse ci si può fare molto male.
Premesso questo... dico anche che hanno dei vantaggi indiscutibili (possibilità di guadagnare anche a fronte di ribassi moderati dei sottostanti e trattamento fiscale su tutti).
Tra le persone che citi conosco (purtroppo non di persona) solo Pierpaolo, che considero un autentico esperto del settore.
Non frequento seminari tenuti da traders.
Sono un autodidatta, molto "pane e salame". Cerco di leggere e di informarmi il più possibile per poter investire i miei risparmi senza fare troppi disastri.
Quando ho cominciato ad avvicinarmi ai certificati l'ho fatto perchè non ritenevo più remunerativo il rendimento offerto dalle obbligazioni (mia asset class preferita). Ho beccato anni borsistici buoni o almeno buoni per come sono strutturati i certificati. Ho guadagnato, ma non perchè sono bravo, semplicemente perchè in quel contesto lo strumento scelto era vincente. L'ultimo anno o meglio gli ultimi 15 mesi non sono stati così positivi, però mi hanno insegnato tantissimo. Sbagliando, ho tenuto in portafoglio dei phoenix con basket in cui ci sono Saipem o Ubi e il non essere intervenuto per limitare le perdite ha comportato posizioni davvero deficitarie. Ho capito che è meglio avere una gestione meno passiva del portafoglio. Quando cambiano le condizioni devono cambiare anche le nostre "risposte".
Su quelli che abbandonano il mondo dei certificati per scarsi risultati... sostengo una tesi forse impopolare. La "colpa" non è dei certificati, quanto piuttosto delle scelte d'investimento che si fanno. Esempio concreto e banale. L'ultimo anno gestito esclusivamente con operazioni di breve/brevissimo (magari approfittando delle inefficienze dei MM) avrebbe portato ad ottimi risultati.
Su promotori e consulenti che dire? Boh... non ne ho una grande opinione e, quindi, mi astengo. :)

Scusate per il pistolotto domenicale... :bow:

Nell'anno in corso ho diversificato in modo significativo sui certificati e finora mi è andata più che bene (l'ultimo pur piccolo successo l'ho avuto proprio in Dicembre prendendo al volo 100 Cert DB su S&P proprio grazie a questo sito (purtroppo non sono risucito a prenderne di più...).
Altri li ho in portafoglio (Unicredit e Aletti) sia sugli indici EuroStoxx e S&P che su alcune azioni Italiane (che si conoscono in genere meglio, tipo ENI, ENEL, INtesa, ecc.).
Direi che il vantaggio è poter guadagnare in condizioni di mercato stabile e poter uscire abbastanza bene quando gira male. L'elevatissimo numero di Certificati in giro è invece una difficoltà e occorre molta pazienza per filtrare gli strumenti di interesse.. l'ideale sarebbe avere segnalazioni (come quella su DB del 6.12) di certificati che stanno andando a rimborso e che il mercato sottostima (vedi il cosiddetto scaricone proprio su DB)...
 

giovecometa4

Forumer attivo
Tocchi tanti punti.
Andiamo con ordine.
Da quando ho aperto questo thread, sono stra-sicuro di non aver mai detto che i certificati sono strumenti semplici che permettono guadagni stellari senza rischi. Al contrario ripeto sempre che sono investimenti complessi, che si devono fare dopo aver capito bene come funzionano e se si ha un'adeguata propensione al rischio. In condizioni avverse ci si può fare molto male.
Premesso questo... dico anche che hanno dei vantaggi indiscutibili (possibilità di guadagnare anche a fronte di ribassi moderati dei sottostanti e trattamento fiscale su tutti).
Tra le persone che citi conosco (purtroppo non di persona) solo Pierpaolo, che considero un autentico esperto del settore.
Non frequento seminari tenuti da traders.
Sono un autodidatta, molto "pane e salame". Cerco di leggere e di informarmi il più possibile per poter investire i miei risparmi senza fare troppi disastri.
Quando ho cominciato ad avvicinarmi ai certificati l'ho fatto perchè non ritenevo più remunerativo il rendimento offerto dalle obbligazioni (mia asset class preferita). Ho beccato anni borsistici buoni o almeno buoni per come sono strutturati i certificati. Ho guadagnato, ma non perchè sono bravo, semplicemente perchè in quel contesto lo strumento scelto era vincente. L'ultimo anno o meglio gli ultimi 15 mesi non sono stati così positivi, però mi hanno insegnato tantissimo. Sbagliando, ho tenuto in portafoglio dei phoenix con basket in cui ci sono Saipem o Ubi e il non essere intervenuto per limitare le perdite ha comportato posizioni davvero deficitarie. Ho capito che è meglio avere una gestione meno passiva del portafoglio. Quando cambiano le condizioni devono cambiare anche le nostre "risposte".
Su quelli che abbandonano il mondo dei certificati per scarsi risultati... sostengo una tesi forse impopolare. La "colpa" non è dei certificati, quanto piuttosto delle scelte d'investimento che si fanno. Esempio concreto e banale. L'ultimo anno gestito esclusivamente con operazioni di breve/brevissimo (magari approfittando delle inefficienze dei MM) avrebbe portato ad ottimi risultati.
Su promotori e consulenti che dire? Boh... non ne ho una grande opinione e, quindi, mi astengo. :)

Scusate per il pistolotto domenicale... :bow:
Molte delle cose che dici sono condivisibili, ma a mio giudizio a volte mantieni un atteggiamento psicologico sulla difensiva verso chi assume atteggiamenti critici( come me) in merito ad aspetti vari dell'universo certificates.Un po' come se ti sentissi in obbligo a" difendere "questo mondo.Almeno questo e' quello che mi trasmetti.
Mai letto tue frasi in cui banalizzi i cert, o enfatizzi la possibilta' di gain.
Mia nonna diceva sempre " se ti do un coltello per farti un panino col salame e ti tagli un dito la colpa non e' mica del coltello". Lo stesso vale per i cert.
Io sono un trader professionista (nel senso che faccio solo questo per vivere) da circa 7 anni .
La mia esperienza operativa ( che vale solo per me) e' diametralmente, in termini di risultati ,opposta alla tua , nel senso che l'anno migliore e' stato il 2016, dove grazie a diversi cert sul ftse e sulle valute ho ottenuto un risultato adeguato in merito al tempo dedicato e alla % di PTF .
Mi auguro in futuro di poter dare un contributo sempre piu' concreto al Thread (piu' isin e meno filosofia) pero' ti invito con amicizia se scrivo " gli worst of sono spesso inefficienti proprio per come sono costruiti" ( e' solo un esempio)non sentirti in dovere di prendere le loro parti. Tu per me sei solo un collega (preparato e garbato) mica il responsabile delle eventuali magagne del del mondo cert.
 

Gingill1

Forumer storico
Bravi mi piace il confronto pacato. :consolare:
Ogni tanto, soprattutto la domenica, la filosofia è un bene ...... permette di rispolverare la nostra splendida lingua e discernere concetti approfonditi.

Va bene matematica e Isin ma per chi ha un cervello più umanistico che ingegneristico (il mio) queste parti sono una sorta di nettare tonificante :daisy:
 

amanita

Forumer storico
Ogni tanto, soprattutto la domenica, la filosofia è un bene .....

La mia filosofia domenicale.....

p.jpg
 

NoWay

It's time to play the game
Molte delle cose che dici sono condivisibili, ma a mio giudizio a volte mantieni un atteggiamento psicologico sulla difensiva verso chi assume atteggiamenti critici( come me) in merito ad aspetti vari dell'universo certificates.Un po' come se ti sentissi in obbligo a" difendere "questo mondo.Almeno questo e' quello che mi trasmetti.
Mai letto tue frasi in cui banalizzi i cert, o enfatizzi la possibilta' di gain.
Mia nonna diceva sempre " se ti do un coltello per farti un panino col salame e ti tagli un dito la colpa non e' mica del coltello". Lo stesso vale per i cert.
Io sono un trader professionista (nel senso che faccio solo questo per vivere) da circa 7 anni .
La mia esperienza operativa ( che vale solo per me) e' diametralmente, in termini di risultati ,opposta alla tua , nel senso che l'anno migliore e' stato il 2016, dove grazie a diversi cert sul ftse e sulle valute ho ottenuto un risultato adeguato in merito al tempo dedicato e alla % di PTF .
Mi auguro in futuro di poter dare un contributo sempre piu' concreto al Thread (piu' isin e meno filosofia) pero' ti invito con amicizia se scrivo " gli worst of sono spesso inefficienti proprio per come sono costruiti" ( e' solo un esempio)non sentirti in dovere di prendere le loro parti. Tu per me sei solo un collega (preparato e garbato) mica il responsabile delle eventuali magagne del del mondo cert.

Vado ancora per punti.
Sono umanamente legato ai certificati e a questo thread (ho già avuto modo di dirlo, ma forse tu che ci frequenti da poco nn puoi saperlo).
Nonostante questo, provo sempre ad essere il più obiettivo possibile.
I certificati nn sono strumenti d'investimento perfetti, ma nn gli si possono neanche attribuire "colpe" che nn hanno.
Provo a spiegarmi meglio tornando al certificato da cui è nato il confronto.
Mi sembra di aver capito che l'avevi preso nell'ottica di portarlo a scadenza in una prospettiva di Ftse/Mib stabile o moderatamente ribassista. Ora l'indice è salito con decisione e tu ritieni negativa l'opzione autocallable. Secondo me, nn tieni conto che il certificato è stato confezionato in una determinata situazione e che, se lo scenario è cambiato, è naturale che debbano cambiare anche le scelte di investimento.
Sugli "worst of" nessuna difesa d'ufficio.
Hanno pro e contro come tutti gli altri tipi di certificati. Possono piacere o nn piacere... è assolutamente legittimo. Quello che contesto è il "sono spesso inefficienti". Nn è una verità assoluta. Dipende sempre e solo dall'andamento dei mercati.
Io nn considero chi scrive qui un collega, ma un amico (seppure nella maggior parte dei casi, virtuale).
 
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