Dopo attentati deputato belga accusa servizi segreti e parla di “nuovo ordine mondiale” (1 Viewer)

tontolina

Forumer storico
Dopo attentati deputato belga accusa servizi segreti e parla di “nuovo ordine mondiale”

Dopo gli attentati, il parlamentare belga Laurent Louis, del partito “Debout les belges” (che significa “in piedi i belgi”, un invito a “rialzarsi”) ha affidato al suo profilo Facebook in duro sfogo, un vero e proprio atto d’accusa nei confronti del governo belga e dei servizi segreti del paese, inoltre il deputato ha affermato che secondo lui gli attentati del maledetto 11 Settembre 2001 sarebbero “false flag”, e parte di una strategia per instaurare un “nuovo ordine mondiale”.


Lo sfogo del deputato, in francese, lo trovate qui. Di seguito
lo abbiamo tradotto in italiano:

In questo giorno buio per il Belgio, vorrei rivolgere il mio sostegno e le mie condoglianze alle famiglie delle vittime degli attentati di Bruxelles. Dopo l’aeroporto nazionale, la metropolitana di Bruxelles è stata toccata dagli attentati mortali. La situazione è grave ed è importante chiamare tutti i cittadini alla calma. Naturalmente, l’islamismo radicale sarà ancora una volta reso responsabile di questi attentati, presentati come una vendetta dopo l’arresto di Salah Abdeslam a Molenbeek, avvenuto la settimana scorsa.
Tuttavia, come passare sotto silenzio la responsabilità del governo belga in questi atti orrendi perpetrati questo martedì nella nostra capitale?
Di due cose l’una, o i nostri servizi di sicurezza sono incompetenti e incapaci di proteggere i luoghi sensibili come l’aeroporto nazionale o la rete di metropolitana di Bruxelles, o
sono gli stessi servizi all’origine di questi attentati.
Vista la situazione attuale, considerato il livello di allerta, è inconcepibile che degli individui siano in grado di entrare in metropolitana o nell’aeroporto nazionale con delle bombe e li farsi saltare in aria. Non oso immaginare che i nostri servizi segreti e i nostri servizi di sicurezza non siano capaci al punto di non poter proteggere efficacemente dei luoghi di così grande importanza.
Come sapete, non ho mai nascosto che pensavo che gli attentati che sono stati perpetrati negli Stati Uniti e in Europa dall’ 11 settembre 2001 erano degli attentati “false flag”, degli attentati attribuiti a delle organizzazioni terroristiche Islamiche ma in realtà perpetrati dai nostri governi per servire gli interessi politico-economiche con sullo sfondo la destabilizzazione del mondo arabo, lo sviluppo dell’islamofobia nel mondo, la concretizzazione del progetto del grande Israele e in fine la realizzazione di
un nuovo ordine mondiale che impone un governo mondiale che limita i nostri diritti e delle libertà fondamentali al fine di lottare contro il terrorismo creato da coloro che, nell’ombra, tirano le redini della politica mondiale.
Quando si conoscono le misure di sicurezza che sono messe attualmente in atto nel paese, quando si vede la sorveglianza alla quale tutti i cittadini (soprattutto arabi) sono attualmente sottoposti, è difficile credere che tali attacchi possano essere stati commessi senza l’aiuto e la complicità delle autorità belghe.
A seguito di questi attentati di Bruxelles, e perché è intollerabile che tali atti possano accadere nel nostro paese, in posti chiave ed in un momento in cui i livelli di allarme terroristico sono i più elevati, chiedo a nome del movimento Debout Les Belges le dimissioni del ministro dell’interno, del ministro della giustizia e del primo ministro. O questi ministri sono incompetenti, oppure sono complici ma hanno in ogni caso dimostrato che non meritano il loro posto al governo.

Ovviamente i media belgi e quelli di tutta Europa, si guarderanno bene dal dare risalto a queste esternazioni, perpetrate non da un “complottista” ma bensì da un parlamentare belga, che con grande coraggio, in un momento di cordoglio in cui tutti si sprecano con le classiche frasi di circosfanza, ha il coraggio di fare un attacco così duro…


 

tontolina

Forumer storico
Cremaschi: terrorismo, per puntellare quest’infame Europa
28/3 •

È insopportabile la retorica europeista che accompagna le stragi che colpiscono le città europee, ultima Bruxelles. Il dolore per le persone uccise del terrorismo jihadista, la paura di esserne prima o poi vittime, vengono oramai stravolti e sottomessi al dominio ideologico della casa comune europea assediata. Cento e più anni fa il nazionalismo era amministrato paese per paese, oggi viene diffuso in una dimensione continentale, ma con gli stessi scopi e non facendo meno danni. Ricordate l’immagine della manifestazione dei governanti a Parigi, poco più di un anno fa dopo il massacro di Charlie Hebdo? Un clamoroso falso mediatico (dietro i capi di governo non c’era nessuno) che voleva mostrare che i governi europei uniti guidavano il corteo dei loro popoli.
Ma di quale Europa stiamo parlando?
Di quella che ha fatto mercato dei migranti con la Turchia, organizzando la più grande deportazione di massa dalla fine della seconda guerra mondiale?
Quale Europa, quella che con le politiche di austerità sta da anni colpendo le conquiste sociali dei suoi popoli?

Quale Europa, quella che nelle periferie delle sue città più ricche accumula il rancore dei suoi cittadini figli di migranti, fascinati dal fanatismo assassino dei kamikaze? Quale Europa, quella che da 25 anni viene trascinata in guerre sempre più vaste che hanno fatto milioni di morti, guerre promosse dai governi di Francia, Gran Bretagna, Germania e Stati Uniti, che non sono europei ma comandano?
Abbiamo appreso che l’Italia ha soldati persino in Mali solo perché, nelle stesse ore di Bruxelles, sono sfuggiti ad un attentato.
Quale Europa ha deciso di mandarceli?
La solidarietà verso le vittime del terrorismo è sentimento ben diverso da quello che la propaganda ci vuole imporre. C’è un potere che usa le stragi per convincere i popoli della bontà della costruzione europea e della necessità di difenderla con le armi. Così chi mette in discussione l’euro è anti patriottico, come lo è chi non vuole che si vada a bombardare, o a invadere, la Libia.

Bisogna fermare la guerra proprio nel nome delle vittime innocenti delle stragi che si susseguono.
La guerra non è la soluzione, è il problema e dopo 25 anni di interventi militari che han solo provocato altri interventi militari e stragi, dovrebbe essere persino scontato. Invece non lo è, perché l’Europa è imprigionata nella spirale guerra-terrorismo e non riesce a muoversi dal vicolo cieco in cui l’hanno portata i suoi governi e il sistema di potere della sua Unione.
E il vicolo cieco della guerra è la stessa strada ove la barriera delle politiche di austerità fa dilagare l’ingiustizia sociale e la rottura delle solidarietà. Bisogna uscire da questa costruzione europea e dalle sue guerre prima che sia troppo tardi per tutti i suoi popoli.

(Giorgio Cremaschi, “Basta con questa Europa e le sue guerre”, da “Micromega” del 22 marzo 2016).

 

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