Portafogli e Strategie (investimento) Strategia per portafoglio obbligazionario (1 Viewer)

Marcantonio Bragadin

Nuovo forumer
Riprendo una strategia semplicissima per la costruzione di un portafoglio composto solo da titoli di stato.
Composizione: 1/3 CCT + 1/3 BTP brevi +1/3 BTPi medio - lunghi.
I cct dovrebbero essere almeno due con cedole distribuite durante l’anno (ad es. marzo-settembre e giugno-dicembre) per non dover aspettare troppo l’aggiornamento della cedola in caso di rialzo tassi.
Due btp con scadenze residue di tre e cinque anni circa e infine due btp indicizzati all’inflazione con scadenze residue di otto e dodici anni circa.
Il principio guida, nell’investimento obbligazionario, non dovrebbe essere l’andamento dei prezzi, almeno per quel che riguarda i titoli di stato, ma il flusso di interessi atteso.

Il portafoglio proposto avrebbe i seguenti vantaggi:

1) copertura dell’inflazione per la parte lunga del portafoglio

2) Variazioni di prezzo (negative) presumibilmente contenute per la parte costituita da btp brevi (in caso di rialzo tassi).

3) Aggiornamento rapido dei tassi con i due cct.

Aggiungo che questo potrebbe benissimo essere un portafoglio di “partenza” nel senso che dovendo ristrutturare un portafoglio o dovendo investire ex novo si può adottare la ripartizione indicata.
Allo scadere dei btp brevi questi possono essere reinvestiti in parti uguali in cct e btp indicizzati all’inflazione.
Allo scadere del secondo btp breve infatti, i due btpi di durata residua originariamente medio-lunga, avranno ora una durata residua medio-breve e, di nuovo, per la parte lunga del portafoglio si preferiranno btpi, sempre con scadenze scaglionate nel tempo.
A regime quindi il portafoglio sarà composto per metà da cct e per metà da btpi.

Se si preferisce si può invece tenere la ripartizione iniziale, o sostituire i due btp indicizzati all'inflazione con un altro cct e un altro btp (in questo caso di durata residua max 6-7 anni).
I cct dovrebbero avere le scadenze cedole scaglionate durante l’anno per non dover aspettare troppo l’adeguamento in caso di rialzo tassi; mentre per i btpi le scadenze dovrebbero essere “scalettate” sulle durate residue (ad es. 2, 4, 6 e 8 anni).
La strategia sottostante per un portafoglio obbligazionario (o per la parte obbligazionaria di un portafoglio più complesso) dovrebbe essere, secondo me, la ragionevole copertura contro gli eventi sfavorevoli, che in linea di massima sono il rialzo tassi e l’inflazione.
La presenza iniziale di 1/3 di btp con una breve durata residua è motivata dal fatto che l’andamento dei tassi (e quindi dei prezzi) non è lineare.
 

nexvox

Forumer attivo
Riprendo una strategia semplicissima per la costruzione di un portafoglio composto solo da titoli di stato.
Composizione: 1/3 CCT + 1/3 BTP brevi +1/3 BTPi medio - lunghi.
I cct dovrebbero essere almeno due con cedole distribuite durante l’anno (ad es. marzo-settembre e giugno-dicembre) per non dover aspettare troppo l’aggiornamento della cedola in caso di rialzo tassi.
Due btp con scadenze residue di tre e cinque anni circa e infine due btp indicizzati all’inflazione con scadenze residue di otto e dodici anni circa.
Il principio guida, nell’investimento obbligazionario, non dovrebbe essere l’andamento dei prezzi, almeno per quel che riguarda i titoli di stato, ma il flusso di interessi atteso.

Il portafoglio proposto avrebbe i seguenti vantaggi:

1) copertura dell’inflazione per la parte lunga del portafoglio

2) Variazioni di prezzo (negative) presumibilmente contenute per la parte costituita da btp brevi (in caso di rialzo tassi).

3) Aggiornamento rapido dei tassi con i due cct.

Aggiungo che questo potrebbe benissimo essere un portafoglio di “partenza” nel senso che dovendo ristrutturare un portafoglio o dovendo investire ex novo si può adottare la ripartizione indicata.
Allo scadere dei btp brevi questi possono essere reinvestiti in parti uguali in cct e btp indicizzati all’inflazione.
Allo scadere del secondo btp breve infatti, i due btpi di durata residua originariamente medio-lunga, avranno ora una durata residua medio-breve e, di nuovo, per la parte lunga del portafoglio si preferiranno btpi, sempre con scadenze scaglionate nel tempo.
A regime quindi il portafoglio sarà composto per metà da cct e per metà da btpi.

Se si preferisce si può invece tenere la ripartizione iniziale, o sostituire i due btp indicizzati all'inflazione con un altro cct e un altro btp (in questo caso di durata residua max 6-7 anni).
I cct dovrebbero avere le scadenze cedole scaglionate durante l’anno per non dover aspettare troppo l’adeguamento in caso di rialzo tassi; mentre per i btpi le scadenze dovrebbero essere “scalettate” sulle durate residue (ad es. 2, 4, 6 e 8 anni).
La strategia sottostante per un portafoglio obbligazionario (o per la parte obbligazionaria di un portafoglio più complesso) dovrebbe essere, secondo me, la ragionevole copertura contro gli eventi sfavorevoli, che in linea di massima sono il rialzo tassi e l’inflazione.
La presenza iniziale di 1/3 di btp con una breve durata residua è motivata dal fatto che l’andamento dei tassi (e quindi dei prezzi) non è lineare.

grazie della breve guida!!!

peccato però che ad oggi un portafoglio del genere renderebbe pochino.... diciamo non più di un 1,5/1,7% netto (o sbaglio?)!
 

Marcantonio Bragadin

Nuovo forumer
Questo si può definire un portafoglio “open source”, si tratta di due CCT due BTP e due BTPi.
I due CCT sono i più lunghi attualmente disponibili, mentre BTP e BTPi sono a scadenze progressivamente crescenti (2011, 2013, 2017, 2019) fino ad un massimo di dieci anni e qualche mese.
L’ unica operazione è il reinvestimento delle cedole una o due volte l’anno.
Il controvalore comprende la cedola al netto della ritenuta fiscale, ma per semplicità non si considerano le commissioni di negoziazione e neanche l’eventuale disaggio sui prezzi di emissione.
Lo scopo è quello di vedere come si comporta nel tempo un portafoglio del genere.
Come già detto il criterio di scelta è il flusso di interessi atteso (peraltro senza nessuna particolare preferenza per questo o quel CCT o per questo o quel BTP fatte salve le durate residue):
in presenza di inflazione i due BTPi mi restituiranno tendenzialmente flussi di interesse crescenti, con tassi di interesse in aumento anche i due CCT restituiranno flussi di interessi in aumento (il contrario ovviamente se i tassi diminuiscono). Infine, in caso di tassi di interesse decrescenti, i due BTP, essendo a tasso fisso, aumenteranno di valore.
Sul fol il portafoglio è partito in data 31/10/2008; all’inizio la situazione era questa, con un importo investito pari a 93.589,72 e un residuo non investito pari a 6.410,28.
Strategie per l'investimento obbligazionario - Pagina 4 - Forum di Finanzaonline.com messaggio n. 32.

portafoglio di prova al 31 10 2008.JPG
 
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nexvox

Forumer attivo
non è detto, e comunque occorre considerare i rischi e i rendimenti delle alternative (obbligaizonarie in questo caso)
certo investire il 100% del proprio portafoglio in titoli di stato italiani (ricordo che i cds italiani sono a circa 200 contro 40 della germania) non è proprio il massimo.

certo con i rendimenti di qualche mese fa si poteva anche pensare ad una strategia del genere... ma adesso...

personalmente applicherei la strategia proposta ad un 35-50% del portafoglio, riservando il resto ad obbligazioni bancarie (soprattutto) e corporate solide!

grazie comunque degli spunti!
 

Marcantonio Bragadin

Nuovo forumer
Aggiornamento con i prezzi e CdI del 27 novembre 2008 (il 29 e 30 novembre 2008 erano festivi).
Il cct dicembre 2014 riporta ancora la cedola in pagamento al primo di dicembre; abbiamo già visto che la successiva, pagabile il primo di giugno 2009 si è abbassata all’1,38% (2,76% annuale).
Potete leggere qui il commento che ho postato a suo tempo sul fol http://www.finanzaonline.com/forum/showthread.php?t=923354&page=4 post n. 35

(nota: il controvalore comprende sia la variazione di prezzo, sia l'aumento del rateo cedolare netto; nell'ultima colonna "prezzi al 31 ottobre 2008" per i due BTPi il prezzo comprende anche il coefficiente di indicizzazione).

portafoglio di prova al 27 11 2008.JPG
 

Marcantonio Bragadin

Nuovo forumer
certo investire il 100% del proprio portafoglio in titoli di stato italiani (ricordo che i cds italiani sono a circa 200 contro 40 della germania) non è proprio il massimo.

certo con i rendimenti di qualche mese fa si poteva anche pensare ad una strategia del genere... ma adesso...

personalmente applicherei la strategia proposta ad un 35-50% del portafoglio, riservando il resto ad obbligazioni bancarie (soprattutto) e corporate solide!

grazie comunque degli spunti!

Mi dispiace ma la finanza è piena di luoghi comuni, e quello dei cds italiani comparati con quelli della Germania secondo me è uno di quelli.
Se leggi i post originali su FOL (ho messo i link) ci sono le date in cui li ho postati.
Per quel che riguarda le obbligazioni corporate (il termine comprende anche le bancarie) sarebbe troppo semplice liquidare il tutto con l'affermazione che anche Lehman prima di fallire sembrava solida ... ma nella discussione del fol sulle strategie di investimento (sempre raggiungibile dal link che ho messo) ho indicato anche quella che, secondo me, è una strategia razionale di investimento in questi strumenti.
Non ho mai detto che questo debba essere tutto il portafoglio di un risparmiatore (anche se potrebbe benissimo esserlo).
Lo scopo è quello di dimostrare come strumenti diversi (come sono tra loro BTP CCT e BTPi, o anche analoghi titoli di altri paesi) possano efficacemente riparare da alcuni rischi tipici dell'investimento obbligazionario.
***
Infine l'aggiornamento con prezzi e CdI del 30 dicembre 2008.
C'è da registrare l'incasso della cedola del cct dicembre 2014 (309,4 euro netti) e l'aggiornamento della cedola attualmente in corso (2,76 annuale mentre la precedente era uguale al 4,42).
Il rendimento dall'inizio (31 ottobre 2008) è pari al 2,16% circa. Si tratta solo di due mesi: attenzione a non fare gli errori tipici di chi non è addentro a queste cose; non si può proiettare semplicemente questo rendimento su base annua (ne risulterebbe uno stratosferico 12,96%- che per un portafoglio del genere è attualmente improponibile). Ho già spiegato (spero abbastanza chiaramente) i criteri di scelta dei titoli e il motivo della sostanziale staticità di questo portafoglio.

(Per confronto, pur con tutte le attenzioni del caso, l'indice fideuram della categoria "Fondi obbligazionari" è salito nello stesso periodo dell'1,28%)

(nota: il controvalore comprende sia la variazione di prezzo, sia l'aumento del rateo cedolare netto; nell'ultima colonna "prezzi al 31 ottobre 2008" per i due BTPi il prezzo comprende anche il coefficiente di indicizzazione).

portafoglio di prova al 30 12 2008.JPG
 

woolloomooloo

Forumer storico
ciao Marcantonio ,
ottimo tema di discussione; nel portafoglio di mia madre pensionata, oltre che BTP, CCT e BTP€i ho messo anche un BOT per il 4% del portafoglio e un CTZ per il 7%
è una strategia sbagliata ?
entrambi li considero , poi scrivi tu se sbaglio, strumenti di 'liquidità' , è corretto ?
 

SL66

oggi è un altro giorno
ciao Marcantonio ,
ottimo tema di discussione; nel portafoglio di mia madre pensionata, oltre che BTP, CCT e BTP€i ho messo anche un BOT per il 4% del portafoglio e un CTZ per il 7%
è una strategia sbagliata ?
entrambi li considero , poi scrivi tu se sbaglio, strumenti di 'liquidità' , è corretto ?

hai dimenticato i BOC ed i Buoni fruttiferi della posta:lol::lol:
 

Yunus80

Del PIG non si butta nulla
Non denigrerei troppo i BPF, soprattutto quelli indicizzati all'inflazione ;)
Hanno il loro perché, soprattutto se parliamo di piccole cifre da investire sulle quali le spese mangerebbero buona parte del rendimento e in caso di inflazione galoppante difenderebbero il capitale molto meglio di tanti altri prodotti... :p
 

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