Politiche e tecniche agrarie-forestali, andamento delle strong commodity (1 Viewer)

mostromarino

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ieri ho sentito che oggi per il grano duro al contadino gli entrano 20 euro per ton

10 anni fa
40 euro
é vero ?
 

patatina 77

Creatore di UGC
ieri ho sentito che oggi per il grano duro al contadino gli entrano 20 euro per ton

10 anni fa
40 euro
é vero ?

queste le quotazioni attuali del duro a bologna euro/tonnellata

il grano duro quantitativamente produce meno del tenero a spanne diciamo un 20%

Fino (kg/hl 79/80; c.e. 1+1% - bianconati 40% - volp. 10%) 22/07/2010 181,00 186,00 15/07/2010 176,00 181,00 2,84% 2,76% Buono mercantile (kg/hl 77/78; c.e. 1+1% - bianconati 50% - volp.13%) 22/07/2010 174,00 179,00 15/07/2010 169,00 174,00 2,96% 2,87% Mercantile (kg/hl 76; c.e. 1+1% ) 22/07/2010 -- -- 15/07/2010 -- -- -- -- Altri usi (kg/hl 71/74) 22/07/2010 150,00 160,00 25/06/2009 -- -- -- -- Produzione Centro (2)

NB- altri usi s'intende non destinato all'alimentazione umana, tradotto vuol dire quasi un prodotto incommerciabile. Più perdureranno queste contrattazioni peggiore sarà l'annata.

Logico che tutti rimpiangono le vecchie 40.000 lire ma questo direi in sintesi vale per moltissimi altri settori.
 

patatina 77

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Altre notizie sui pomodori

BASSA LOMBARDIA: POMODORI STRONCATI DAL CALDO


Ven 16 Lug 2010
Prodotti
Secondo il primo monitoraggio effettuato dalla Coldiretti tra Mantova e Cremona almeno il 20% delle piante è morto a causa delle alte temperature raggiunte negli ultimi giorni. Voltini: «Sopra i 30 gradi le piante vanno in stress»


Pomodori stroncati dal caldo torrido. È quello che sta accadendo nell’area tra Mantova e Cremona, dove, come appreso dall’Agi, l’umidità e le alte temperature hanno fatto morire almeno il 20% delle piante coltivate, stando a un primo monitoraggio della Coldiretti.

Le aree più colpite sono tra Casalmaggiore e Cremona (dove tra l’altro la scorsa settimana si sono abbattute grandinate, piogge e una tromba d’aria) e su un migliaio di ettari tra i comuni mantovani di Poggio Rusco, vicino al confine con il Modenese, e Sermide, confinante con il Ferrarese, dove sono 600 gli ettari investiti a pomodoro.
Per Paolo Voltini, presidente del Consorzio Casalasco in condizioni normali la resa è sugli 800 quintali per ettaro, “ma questa volta credo scenderemo a 600 quintali per ettaro”.

“Sopra i 30 gradi – spiega Voltini, che segue una realtà di oltre 4.500 ettari coltivati a pomodoro sui circa 6.000 della Lombardia (oltre 82.000 ettari in Italia) – le piante vanno in stress, non riescono più a lavorare e si fermano, nonostante l'irrigazione. Sono come stordite dal caldo torrido”.
 

patatina 77

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Dollaro ,Petrolio & Cereali

Cereali a paglia, produzione scarsa e futuro incerto

Risultati al di sotto delle aspettative per trebbiatura e raccolta in Emilia Romagna. Lo rende noto l'O.P. Cereali Emilia Romagna. Il presidente Ricci Bitti: 'Necessari prezzi che diano fiducia e sostenibilità al settore'

O.P. Cereali Emilia Romagna, risultati al di sotto delle aspettative
Risultati al di sotto delle aspettative per la trebbiatura dei cereali a paglia 2010 e per la raccolta in Emilia Romagna.
L’O.P. Cereali Emilia Romagna di San Giorgio di Piano (Bo) - la più grande Organizzazione di produttori cerealicoli d’Italia con oltre 6.500 soci – ha diffuso i primi riusultati.
Le rese/ha si presentano inferiori alla norma sia per le varietà di frumento tenero sia di duro, con una grande alternanza produttiva e oscillazioni da 3,0 t/ha a 5,5/6,0 t/ha anche nell’ambito di stesse varietà.
Le caratteristiche merceologiche sono alterne e in molti casi al di sotto degli standard abituali. Discreta la qualità molitoria dei frumenti teneri a ciclo vegetativo più tardivo con pesi specifici mediamente superiori a 76-77 kg/hl (varietà Bologna e Blasco), mentre più penalizzate dall’anomalo andamento stagionale le varietà di frumenti a ciclo vegetativo precoce (Mieti, Nobel).
Le caratteristiche organolettiche sono molto difformi anche per i frumenti duri con pesi specifici che vanno da 72-73 kg/hl a 79-80kg/hl, con indici proteici compresi tra i 12 e 13%.
Le quantità complessive ritirate quest’anno dall’O.P. Cereali Emilia Romagna sono state complessivamente di 354.000 Tons. (-14%).
Il dato inferiore sul 2009 è dovuto alla minor superficie investita in particolare di frumento tenero e orzo ed alle rese che sono state caratterizzate da una forte disomogeneità territoriale.
A livello della Regione Emilia Romagna, le superfici investite a cereali a paglia sono state inferiori (-7%) rispetto allo scorso anno.
Le diminuzioni più consistenti si sono registrate per l'orzo (–16%) e per il frumento tenero (–11%), mentre per il frumento duro il dato è risultato positivo (+5%) rispetto al precedente anno.
I cinque soci dell’OP - Consorzio agrario Bologna e Modena, Coop. Progeo di Masone (Re), Consorzio agrario di Forlì-Cesena e Rimini, Cooperativa Cereali Padenna di Ravenna e Cooperativa Terremerse di Bagnacavallo (Ra) - hanno raccolto quantitativi che oggi sono ufficiosamente di 211.000 Tons di frumento tenero, 123.000 Tons di frumento duro e 18.000 Tons di orzo.
Dalle prime e provvisorie elaborazioni sui dati statistici Regionali la diminuzione di resa produttiva a livello territoriale è più consistente nelle provincie dell’area romagnola e ferrarese.
Le colture che più hanno risentito del calo produttivo sono state il frumento duro, l'orzo ed il frumento tenero, in particolare le varietà precoci e bianche.
“Dal punto di vista agronomico - sostiene Augusto Verlicchi, coordinatore commerciale dell’O.P. - gli impianti di frumento sono apparsi a ridosso della trebbiatura non sempre ben accestiti e con un numero di spighe per metro quadro inferiore agli standard. Le spighe presenti, inoltre, in molti casi sono risultate non completamente formate.
Il verificarsi di tale anomala situazione è certamente correlato a ristagni idrici e basse temperature del suolo conseguenti ad un andamento stagionale caratterizzato da abbondanti e frequenti precipitazioni, in molti casi ben al di sopra delle medie del periodo".

"Concimazioni non sempre puntuali e possibili unitamente al forte dilavamento dell’azoto nei terreni – continua Verlicchi - spiegano inoltre la minor taglia dei frumenti e la diminuzione degli indici proteici riscontrati nella granella.
In questo scenario pre-raccolta già non ottimale, si sono dimostrate particolarmente penalizzanti le piogge che hanno anticipato di qualche settimana le trebbiature provocando riduzioni di vitrosità delle cariossidi e, in molti casi, fenomeni di pregerminazione”.
Alla luce di quanto verificatosi, pur nella consapevolezza che l’imprevedibilità del fattore clima risulta determinante, l’O.P. ritiene necessarie alcune considerazioni agronomiche (avvicendamento colturale e lavorazioni) che dovranno essere base imprescindibile per la sostenibilità della cerealicoltura moderna.
“Particolare attenzione dovrà essere posta alla coltivazione del frumento duro – conclude Verlicchi - vista anche la forte sensibilità di alcune varietà a fisiopatie (fusariosi, mal del piede, ruggine) corresponsabili di minor produzione e alterazioni igienico sanitarie delle cariossidi.
“Relativamente ai prezzi del mercato di sbocco – dice Raimondo Ricci Bitti, presidente dell’O.P. (in foto) - possiamo affermare che le prime quotazioni sono improntate al meglio. L’andamento stagionale ha sfavorito anche le produzioni degli altri Paesi europei. Ad oggi i raccolti, seppur appena iniziati in molte regioni d’Europa, presuppongono forti riduzioni quantitative".
Particolare apprensione destano le situazioni di Russia, Germania, Ucraina e Ungheria. Un contesto di riferimento quindi, diverso da quanto troppo ottimisticamente previsto che ha innescato nuovi e consistenti interessi di acquisto da parte del consumo.
“Come spesso accade – prosegue Ricci Bitti - l’aumento della domanda ha frenato l’entusiasmo dell’offerta che si è fatta via via più ridotta alimentando così aumenti consistenti delle quotazioni.
La situazione attuale è pertanto in grande evoluzione, quotazioni in forte ascesa (dal 29/6 al 15/7 le quotazioni del grano alla Borsa di Parigi sono aumentate di 40 euro/Ton), scarsissima offerta, scoperture e speculazione creano una sorta di psicosi emotiva alla luce della quale è tutto possibile".

Incerto lo scenario futuro e certamente legato alle conferme o meno che arriveranno una volta terminati i raccolti, il paragone con quanto avvenuto nel 2007 viene immediato ma non bisogna dimenticare che gli stock di fine campagna restano elevati e che gli elementi che potrebbero determinare gli andamenti sono anche altri (rapporto euro/dollaro, petrolio).
“La cerealicoltura nazionale ha l’assoluto bisogno di prezzi che diano fiducia e sostenibilità al settore – conclude Ricci Bitti - soprattutto in anni come questo, dove scarsa produzione e qualità rischiano di togliere quel poco di entusiasmo residuo. L’augurio e l’obiettivo sono di trovare un equilibrio strutturale tra quotazioni e produzioni tali da assicurare anche in futuro la redditività necessaria ad una sana competitività delle aziende cerealicole associate".

Fonte: O.P. Cereali Emilia Romagna
In redazione: P.F.
 

patatina 77

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Susino-Prugna, alla riscoperta del frutto perduto.

I mercati e conseguentemente i consumatori, dimostrano una inaspettata vivacità per questo frutto, beh inaspettata se non si fa un certo ragionamento.
La strada per il successo era stata spianata in precedenza dalle prugne californiane secche, buone ma soprattutto efficacissime contro la stipsi. Sucessivamente coi ritmi e le abitudini che c'impone la società odierna il problema di pochi è diventato il problema di molti e non passa giorno che la beniamina di turno ci ricordi quanto sia importante "il transito intestinale".
Il consumatore si sarà chiesto perchè, per sopperire al suo problema, debba rivolgersi a farmaci o a frutta disidratata quando può appagare maggiormente il palato con una moltitudine di varietà diverse ma con le stesse proprietà.

Le mie son tutte fantasie ? Può darsi, ma le performance del susino sono un trend positivo. L'emilia romagna ringrazia.
 

patatina 77

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Trend anomalo?

Le prime due settimane di luglio per questo ortaggio sono state all'insegna dello stantio con contrattazioni che hanno realizzato appena i costi di produzione.
Dal 15 in poi però i prezzi sono ripresi a salire ed ora anch'io stento a credere che stiamo mantenendo gli 80 cent di media alla produzione, prezzi che sono il doppio di quelli medi stagionali e più alti di quelli che venivano offerti a maggio per le prime consegne, periodo in cui l'offerta era sostenuta da spagna e sicilia zone che attualmente sono fuori dai giochi per via della siccita e delle temperature.

Ecco, permane la situazione sopra descritta, anzi i prezzi sono adirittura raddoppiati e nei grandi mercati di Verona e Padova le contrattazioni sono a ridosso dell'euro e mezzo.
Da aggiungere che l'italia sta riscoprendo le esportazioni, in particolare verso la germania, canale commerciale che si è riaperto dopo oltre 10 anni e che si sta rafforzando per via del pessimo anno agrario che sta vivendo questo paese.
Comunque nella seconda metà di agosto dovrebbero partire le produzioni del sud italia e per il consumatore, salvo iniziali speculazioni, dovrebbero tornare prezzi più favorevoli.

PS. consolatevi le zucchine non le mangio nemmeno io, rinuncio al pasto pur di consegnarle.
E' il caso di dire che mi tolgo il pane di bocca per il consumatore :D
 

patatina 77

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Stop all'export di grano russo, colpo di scena a metà.

La notizia di ieri dell'embargo all'export russo non è stata proprio una sorpresa e comunque già si sapeva della produzione scarsa per via della siccità come spiegato bene in quest'articolo.

Russia, embargo sull'export di grano - LASTAMPA.it

il sig. Umberto Sacco tuttavia dovrebbe spiegarci come mai, visto che l'italia importa pochissimo dalla russia, nelle ultime due sedute i prezzi sono saliti del 14 %.
 
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patatina 77

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Cereali, quale targhet price ?

Altra seduta, altro rialzo, a gradire un altro + 8%

e motiviamolo col fatto che la seduta ferragostana avrà avuto volumi di scambio ridotti, giusto per non dar torto al sig. Umberto Sacco, che ormai operatori e venditori sono alquanto disorientati.
Di sicuro i governi non vedono di buon occhio queste oscillazioni, un Broker addirittura paventa l'ipotesi di interventi politici mirati a frenare i rialzi.
Resta da capire come e su cosa possano intervenire.

A questo punto credo che la soluzione migliore, considerando che i prezzi buii sono lontani, sia il caso di cominciare a mediare, cominciare a prendere prese di profitto.

considerazione amara

L'assurdo del comparto agricolo, fenomeno che non è mai stato risolto e forse mai si attenuerà, è che è più facile guadagnare bene quando i raccolti sono di carestia piuttosto di quando sono con rese ottimali.
Trovo sia brutto quindi invocare "disgrazie" ma purtroppo questa è la verità
Mors tua vita mea.
 

claudios

Forumer storico
Sono sempre molto interessato a frutta e verdura (da buon vegetariano).
Ho una passione sfrenata per la frutta, e soffro per la troppa cattiva qualità, la provenienza estera, la frutta 2 mesi prima del tempo, ed i prezzi alti.

anch'io sono vegetariano,
purtroppo la maggior parte della frutta che si trova in commercio è acerba...
 

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