Troppi messaggi inviati con Whatsapp possono costituire un reato? Secondo la Corte di Cassazione si.

Se il cellulare segnala continuamente l’avviso dell’arrivo di messaggi su Whatsapp provenienti dalla stessa persona, non si ha un modo per difendersi se non quello di togliere la suoneria, ma il sapere di avere messaggi non letti in qualcuno può provocare ansia. E proprio per questo per i Supremi Giudici si configura il reato che nei casi più leggeri è di molestie fino ad arrivare allo stalking quando i messaggi sono talmente numerosi.

La persona vittima potrebbe anche decidere di disinstallare l’applicazione.

La Corte di Cassazione ricorda che il codice penale punisce le molestie telefoniche anche se queste sono eseguite tramite l’invio di messaggi poiché il reato scatta quando il destinatario è costretto a leggerli con eventuale turbamento della sua quiete.

Un’altra sentenza della Corte di Cassazione, la numero 18449 del 2005, invece, chiarisce che se l’invio in rapida sequenza di 2 messaggi con contenuto ingiurioso in ora diurna fa scattare il reato di ingiuria, poiché l’ora prescelta e o la modalità non hanno il presupposto di ledere la tranquillità di chi li riceve, ma il proprio onore.

Reato di molestia, quando si configura?

Per configurarsi il reato di molestia la vittima non deve potersi sottrarre all’oppressione di chi invia i messaggi e non possa fare a meno di sentire o vedere l’arrivo dei messaggi in questione: è il caso, magari, dell’ex partner che con la scusa di comunicare cose riguardanti la prole si insinua nella vita dell’altro con messaggi opprimenti, insultanti, che giudicano, magari, la nuova situazione familiare. Chi li riceve, non sapendo se i messaggi riguardano emergenze dei figli, li legge e sente turbata la propria tranquillità e la propria privacy.

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Questa sentenza della Corte di Cassazione, però, riguarda un periodo in cui la tecnologia non era così avanzata da permettere di evitare il ricevimento dei messaggi da parte di un singolo contatto o dell’abilitazione del sistema silenzioso per un solo mittente.

Entrambi i casi, però, non possono essere messi in pratica dal padre e dalla madre separati che devono restare in contatto con l’altro genitore per la gestione dei figli.

Si ricorda, tra l’altro, che per configurarsi il reato di molestie o stalking non è necessario che le persecuzioni si ripetano in un arco di tempo particolarmente lungo e come prova basta presentare la cronologia dei messaggi stessi.

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